ALAGNA-MERA: TUTTI D'ACCORDO SULLA FUSIONE
Prende sempre più piede la proposta di un'unica società per la gestione dei due impianti sciistici «I consigli di amministrazione ne stanno parlando da tempo». Venerdì nuovo incontro a Torino
alagna - Ai vertici di Monterosa 2000 e Alpe di Mera spa se ne parla da circa un anno: la fusione delle due società viene vista come l'unica via d'uscita per garantire un futuro alle due principali stazioni sciistiche valsesiane. Troppo alti i costi di gestione per la Monterosa 2000 e il badget per tenere in piedi la società per l'Alpe di Mera (che non gestisce direttamente gli impianti ma li ha dati in affitto per 50mila euro l'anno alla Mera Ski che si è accollata anche la revisione trentennale della seggiovia) per pensare di continuare su questa strada. Una situazione, che a detta di tutti, consigli di amministrazione e soci, deve arrivare a una soluzione quanto prima. E della situazione sono stati informati anche i politici. «E' un annetto che si discute della questione sia nel nostro consiglio di amministrazione - dichiara Antonella De Regis, presidente di Alpe di Mera spa - sia nel cda della Monterosa 2000. Tutti siamo dell'avviso che si debba arrivare a un'unica società , tant'è che, come primo passo concreto in vista della fusione, quando si sono rinnovati i due consigli di amministrazione si è deciso di scambiarsi un membro: Paolo Ferraris, in qualità di sindaco di Scopello e socio di Alpe di Mera spa è passato nel consiglio di Monterosa 2000 e Massimo Gabbio in quello di Mera». Il secondo passo è stato informare i soci: «Ovviamente il consiglio di amministrazione propone - prosegue De Regis - ma devono essere i soci a decidere. E i nostri soci, ossia la Provincia e il Comune di Scopello (ognuno detiene il 33% di capitale, ndr), la Comunità montana Valsesia e la Camera di Commercio (loro il 16%, ndr) hanno detto sì. Dopodichè ne abbiamo parlato con i politici: Roberto Rosso allora vice presidente della Regione, il senatore Gilberto Pichetto e con il parlamentare Gianluca Buonanno. Prima di muoverci ulteriormente, aspettavamo di vedere cosa avrebbe deciso di fare la giunta Cota a proposito degli impianti sciistici del Piemonte, se gestirli direttamente come ha fatto il Trentino, perchè se così fosse cadrebbe fin d'ora la proposta di arrivare a un'unica società ».
A confermare la volontà di fondere Monterosa 2000 e Alpe di Mera spa è anche Pierangelo Carrara, presidente della Comunità montana Valsesia, il principale socio del gruppo che gestisce gli impianti di Alagna (suo il 61% di Monterosa 2000): «E' stata una condizione che ho imposto al cda fin da quando mi sono insediato come presidente della Comunità montana. Non ha senso continuare a mantenere due società , i costi sono troppo alti. L'importante è che tutti siano d'accordo, ma la fusione resta senz'altro uno degli obiettivi che si è posta la Comunità montana ormai da tempo». Obiettivo che il cda di Monterosa 2000 ha ben recepito: «Noi facciamo quello che i nostri soci ci dicono di fare - commenta al riguardo il presidente di Monterosa 2000, Roberto Vaglio -: la Comunità montana è intenzionata a unire le due stazioni sciistiche, Finpiemonte non si è detta contraria? Bene, sarà quello che faremo». Per l'Alpe di Mera spa ci sarebbe comunque un'alternativa alla fusione: «Se eventualmente questa non dovesse o potesse andare in porto - continua De Regis, avevamo intenzione di chiedere a Finpiemonte di diventare una fondazione, dal momento che sui bilanci delle fondazioni non incidono i costi degli ammortamenti». E a proposito di ammortamenti sono questi a mandare in rosso Monterosa 2000: «Il nostro bilancio è in attivo - dice Vaglio -: il 2009 si è chiuso con 500mila euro di utili. Purtroppo però dobbiamo fare i conti con gli ammortamenti, che incidono fortemente sul bilancio».Intanto con il presidente di Finpiemonte Paolo Marchioni, ha parlato mercoledì scorso a Roma l'onorevole Buonanno. Un incontro servito, dal momento che Finpiemonte, come società finanziaria pubblica della Regione, detiene il 31,5 % di Monterosa 2000, a fare il punto della situazione. «Ci sarà un'altra riunione venerdì - annuncia il parlamentare - questa volta nella sede di Finpiemonte a Torino, per verificare i costi delle operazioni utili ad arrivare a una sola società . La Regione rappresenta un partner super importante in questa manovra e non c'è più tempo da perdere: ogni decisione deve essere presa entro l'anno».«L'augurio è che Paolo Ferraris, che è stato uno dei principali promotori di questa proposta - conclude De Regis -, ma che in questo momento non può seguire l'evolversi della situazione a causa delle condizioni di salute, possa tornare presto ai suoi impegni per vedere i frutti del grande lavoro da lui svolto».
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