Alta Via dei Monti Liguri - tappa n. 20

Childerique

un VagaMondo
L'Alta Via dei Monti Liguri (AVML) e' un itinerario a tappe, puo' essere percorso a piedi o in mb, e si snoda sui monti dell'entroterra ligure, da ponente a levante: sorto all'inizio degli anni '80, attualmente promosso e gestito dalla Regione Liguria, con il trascorrere del tempo sta via via diventando sempre piu' conosciuto ed apprezzato, anche dai turisti stranieri.

Qui presento la tappa n. 20, senz'altro la piu' agevole da percorrere e forse anche la piu' suggestiva dal punto di vista paesaggistico (anche perche' e' quasi sempre con vista sul mare).

Alcuni dati di presentazione: l'itinerario AR dell'intera tappa e' lungo 21,5 chilometri (ma evidentemente puo' essere percorso anche solo in parte), ha un dislivello di sole salite di circa 800 metri, e si percorre a piedi con un'andatura tranquilla in circa 6 ore (alle quali si deve aggiungere la sosta per il pranzo): puo' quindi andar bene per le famiglie con bambini, purche' pero' abbiano gia' "un minimo di gamba".

L'intero percorso e' su sentieri facili e ben segnalati, in altopiani e montagne con altezze sempre intorno ai 1.000 metri slm, a breve distanza dal mare. Per il particolare microclima e' molto facile trovare la neve d'inverno, e la nebbia e/o il vento in tutte le stagioni: pertanto prima di partire e' consigliabile prendere informazioni attendibili sulle previsioni del tempo.

Nella seguente cartina l'itinerario (rappresentato con la linea di colore blu all'interno del riquadro in rosso) e' posizionato all'interno della Regione Liguria.

AVML: posizionamento della Tappa n. 20
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Il percorso di andata e' preferibile percorrerlo da levante a ponente, in modo da avere sempre il sole alle spalle e sfruttare un accesso piu' agevole con la macchina; in tal caso si esce dall'autostrada a Masone (sull'autostrada Voltri-Gravellona Toce) e si prende la strada statale in direzione Genova/Passo del Turchino: appena passata la galleria del Turchino si svolta a sinistra, e si seguono le indicazioni per il Passo del Faiallo, dove inizia la tappa (dall'uscita di Masone sara' circa un quarto d'ora di tempo in macchina).

La strada di accesso e' gia' uno spettacolo.

La strada per il Faiallo, dopo il Passo del Turchino
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Arrivati al Passo del Faiallo si posteggia la macchina, si controlla di avere delle scorte d'acqua (lungo il percorso si trovano solo due posti per approvvigionarsi, ambedue verso la fine), e poi ci si puo' avviare. In ogni caso, per tutte le evenienze (e per mangiare) sono disponibili due rifugi aperti tutto l'anno: alla partenza al Passo del Faiallo c'e' "La Nuvola sul mare", mentre all'arrivo (prima del ritorno) a Prato Rotondo c'e' "Il rifugio Pratorotondo".

Questa e' la cartina in scala 1:25.000 dell'itinerario della tappa n. 20: partenza in alto a destra dal Passo del Faiallo e arrivo (dell'andata) in basso a sinistra.

AVML: la tappa n. 20
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E questo e' l'approccio della tappa: per motivi panoramici preferisco sempre non partire direttamente dal rifugio "La Nuvola sul mare", ma addentrarmi nel bosco dall'ultima curva sulla strada arrivando dal Passo del Turchino (sulla cartina, e' la variante segnata sempre con la linea continua di colore rosso, ma con un tratto meno spesso).
Il segnavia e' "AV" su un rettangolo bianco con ai due lati il colore rosso, sempre ben individuato.

La migliore partenza di tappa
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Con quest'opzione, tra l'altro, posso passare a salutare il bellissimo cavallo nero del rifugio, che spesso si trova a pascolare solitario nella prima radura all'uscita del bosco di faggi (non e' pericoloso, e si fa avvicinare facilmente... attenzione: i proprietari si raccomandano di non dargli da mangiare).

Il cavallo del rifugio "La nuvola sul mare"
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Dopo una breve e facile salita, ecco che sulla sinistra appare Genova con il suo porto di Voltri e piu' lontano il suo aeroporto di Sestri Ponente: l'area di quest'ultimo si dice che sia l'unico territorio acquisito dall'Italia dalla fine della seconda guerra mondiale (in effetti si tratta di un "riempimento" sul mare).

Genova, salendo verso la Cima Faiallo
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Peccato per la giornata: credetemi, quando e' piu' nitido e' un vero spettacolo!

Dopo circa una ventina di minuti si arriva sulla vetta di tappa: il monte Reixa a 1.183 metri slm, dove sono posizionati alcuni simboli sacri, voti e delle piccole targhe.

Monte Reixa
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Conquistata la vetta, il panorama si apre e sullo sfondo si riesce a vedere anche la citta' di Savona (molto bene nelle giornate piu' nitide).

Savona, dopo aver superato il monte Reixa
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Qui il percorso attraversa un grande altopiano, con pochi e facili dislivelli da superare, e sempre con vista sul mare.

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Sulla sinistra il rifugio Argentea (privato, aperto a cura di alcuni volontari), e sulla destra in alto si comincia a vedere anche il Monte Beigua (riconoscibile perche' pieno di antenne): l'arrivo si trova poco al di sotto, sulla sinistra.

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Come potete vedere l'itinerario e' davvero facile da percorrere, e si ha sempre la compagnia del mare e della costa ligure.

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Trascorsa circa un'ora e mezza dalla partenza si arriva al Passo Pian di Lerca (1.034 metri slm), da segnalare perche' si tratta di un importante crocevia di sentieri e si trova a meta' del percorso di andata.

Passo Pian di Lerca
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Dopo il riparo situato a Cima del Pozzo inizia FORSE l'unico tratto un po' impegnativo: evidentemente diventa ridicolo se lo si cerca di paragonare alle escursioni alpine!

Riparo di Cima del Pozzo
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L'unico tratto un po' impegnativo (MA POCO POCO POCO!!!)
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Arrivati in cima al Piano del Bric Dame' (1.160 metri slm) inizia una facile discesa che porta fino all'inizio della strada sterrata, ampia e panoramica, che collega agevolmente con il Rifugio Pratorotondo.

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Ultimi tratti dell'andata ed arrivo al Rifugio Pratorotondo, dove e' possibile fermarsi a mangiare (in caso di giorno festivo, consiglio di prenotare prima).

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Il Rifugio Pratorotondo si trova nel comune di Varazze, poco al di sotto del Monte Beigua, nell'omonimo parco regionale istituito gia' nel 1977: volendo si potrebbe iniziare la tappa anche da qui, ma in tal caso l'accesso con la macchina non sarebbe altrettanto agevole e veloce.

Al ritorno si riprende la stessa strada sterrata percorsa all'andata, ma il mare questa volta sara' di contorno sempre sulla destra.

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Se si cammina guardandosi in giro con attenzione, in lontananza si potra' scorgere un cerbiatto...

un cerbiatto
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...e la stessa citta' di Genova.

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Questo e' l'altopiano gia' percorso in precedenza, visto pero' con la prospettiva del ritorno...

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...e questa e' la citta' di Genova che si avvicina (il tempo sembra un po' migliorato, ma nelle giornate limpide la vista e' tutta un'altra cosa!).

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Arrivati al Passo Vaccaria, si prende il sentiero che scende sulla sinistra (sulla destra, invece, si risalirebbe con il sentiero gia' percorso all'andata, passando dal monte Reixa): l'edificio di colore bianco che si scorge sulla sinistra a meta' circa della fotografia e' il rifugio "La Nuvola sul mare", l'arrivo di tappa finale.

Passo Vaccaria
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Si entra in un bosco di faggi (il sentiero comunque e' sempre ben segnalato)...

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...si incontra una casa privata, solitaria e un po' misteriosa, che ho sempre trovato chiusa (conosciuta come "palazzina Tassara", probabilmente dal nome della famiglia proprietaria o che in passato l'ha abitata)...

palazzina Tassara
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...e continuando a guardarsi in giro con attenzione, si possono scorgere ancora dei cerbiatti.

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Il sentiero si allarga, diventa una strada sterrata, e dopo alcuni piccoli strappi in salita si arriva alla meta finale: il rifugio "La Nuvola sul mare" al Passo del Faiallo.

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Il rifugio "La Nuvola sul mare"
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Forse ho esagerato un po' con la numerosita' delle fotografie... ma volevo rappresentare anche nei dettagli i diversi tratti dell'itinerario, che forse e' un po' lungo ma e' senz'altro un'ottima opzione per un'escursione in famiglia.
 
Ultima modifica:
Molto bello, molto interessante....gran bei posti ai più sconosciuti.......Hai mai percorso l'Alta Via a levante ?

Ora vado a riposarmi gli occhi........ma perché usi quel font e con quella misura poi .....:D
 
Un bel report dettagliato su luoghi sconosciuti ai più....un plauso per aver postato posizione geografica e itinerario su cartina escursionistica che è utilissima pee avere una visione di insieme e che non dovrebbe mai mancare in un report! Bello 👍
 
Molti stranieri vengono in Italia proprio per percorrere l'intera Alta Via (normalmente da ponente a levante, partendo da Ventimiglia ed arrivando a Ceparana, vicino a La Spezia): sono 44 tappe di lunghezza diversa, per un totale di quasi 450 chilometri. A piedi normalmente ci si impiega una quarantina di giorni (poco piu' di una tappa ogni giorno), mentre in mb normalmente ci si impiega una decina di giorni. Lungo il percorso non si trovano molti rifugi/alberghi, e quindi per pernottare sono necessarie diverse deviazioni (brevi), a meno che si decida per la tenda.

Matsci: No, non ho mai percorso l'AVML a levante, anche perche' non mi attira: in effetti il percorso e' piu' lontano dal mare, e credo che sia anche meno interessante. Adesso il font (Verdana) e la misura (3) vanno bene? Non vorrei mai sentirmi responsabile di un eventuale calo di vista...
HIHIHI

Cappello di paglia: Grazie. Trovo molto interessanti i reportage sulle grandi escursioni alpine, piu' impegnative ed appaganti, ma credo che sarebbe un bene ampliare lo spettro dei report inserendone qualcuno in piu' anche per le famiglie e gli "umani" come me. Bello il tuo nick: posso chiederti da cosa deriva? Solo dalla fantasia?
 

Cappello di paglia: Grazie. Trovo molto interessanti i reportage sulle grandi escursioni alpine, piu' impegnative ed appaganti, ma credo che sarebbe un bene ampliare lo spettro dei report inserendone qualcuno in piu' anche per le famiglie e gli "umani" come me. Bello il tuo nick: posso chiederti da cosa deriva? Solo dalla fantasia?

Il nome è ispirato da un manga giapponese poi diventato cartone televisivo che è poi l'omino del mio avatar [emoji1]
PS: cmq sono d'accordo sull'utilità dei report di percorsi da "umani" se poi sono dettagliati come il tuo e accompagnati da traccia su mappa cartografica ancora di più! [emoji108]
 
bello.

Dal Rifugio Argentea si riesce a scendere ad Arenzano ?

Certamente.
Senza transitare per il Monte Argentea, conviene prendere il sentiero che dal vicino Passo Pian di Lerca scende verso il mare (segnato anche sulla cartina allegata), e si transita nell'ordine:
- dal Rifugio Padre Lino (privato, non sempre aperto),
- dal Passo di Collettassa,
- da Gua de Botte (i toponimi liguri sono davvero divertenti),
e si arriva fino al paese di Lerca, da dove si puo' prendere l'autobus oppure continuare a scendere a piedi fino ad Arenzano.
Il sentiero l'ho percorso solo nella parte piu' alta (poi mi sono rifiutato di proseguire, perche' ci si scapicollava), ed era ben segnato oltre che ripido.
 
Questa e' la partenza (se si scede) o l'arrivo (se si sale) del sentiero per/da Arenzano:

AVML: sentiero Arenzano - Passo Pian di Lerca
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Arenzano non si vede, perche' e' dietro il colle.
 
Bel reportage molto dettagliato, bravo.
Scenari familiari, molto simili a quelli del nostro Appennino...
 
Zone che conosco come le mie tasche percorse in lungo e in largo a piedi e in mtb in estate e in inverno. Secondo me è la tappa che megloo rappresenta l'alta via, sei sul crinale ad una altitudine di 1000-1200 m ma sempre con il mare vicino con panorami stupendi sia sul mare chd sulla pianura padana e l'arco alpino. In piu non presenta alcuna difficoltà e quindi si presta molto alle famiglie. Unica avvertenza occhio alle nebbie che spesso interessano la zona. Bravo childerique ottimo report.
 
Ieri (con una bella giornata, finalmente) ho rifatto la tappa n. 20 dell'Alta Via del Monti Liguri, incrociando sul percorso tre gare (con tre diverse lunghezze) di corsa a piedi in montagna con partenza da Arenzano: 6 ore di escursione ed 1 oretta di sosta presso il Rifugio Pratorotondo, a metà percorso prima di ritornare al Passo del Faiallo, dove ho mangiato una polenta tanto buona quanto particolare.

Allego alcune foto, per condividere lo spettacolo.

Genova, il Monte di Portofino (ed in lontananza anche il promontorio di Portovenere) salendo verso Cima Faiallo
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Guardate la particolare vegetazione della zona, così battuta dal vento, e come si vedeva bene il porto di Voltri, la pista dell'Aeroporto ed il monte di Portofino!

Genova, dal passo Cruxeta
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Ancora Zena
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La polenta sul menu del Rifugio Pratorotondo
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Mi hanno spiegato che la denominazione di '8 file' deriva da un vecchio processo per fare la polenta, ormai non più utilizzato, che utilizzava tutte le 8 punte della spiga...

La ripartenza dal rifugio Pratorotondo
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Bel report. E' un piacere sapere di avere la montagna ad un passo da casa, con panorami cosi' belli impreziositi dalla presenza del mare. Purtroppo non tutti i genovesi apprezzano e conoscono questi posti.
Ieri ad esempio ho fatto una gita ad un forte sopra Genova Quezzi, giornata splendida ma zero presenza umana, scommetto che nei centri commerciali c'era il pienone.
 
Bellissimi paesaggi (d'altronde apprezzo particolarmente la Liguria). Forse un itinerario più adatto ad essere fatto in mtb che a piedi. A proposito di questo, è totalmente ciclabile la "tua" tappa ed il resto del percorso? Potrei farci un pensiero per una sgambata autunnale pre-università.
Parrebbe ben segnalata, senza rischio di perdersi anche se in bici o sbaglio?
Grazie per aver portato a conoscenza di questo profano un bellissimo itinerario.

p.s: ricordo che anni fa un conoscente diceva che i rifugi in Liguria fossero per lo più privati e che quindi trovarli aperti fosse un po un terno al lotto oltre che essere cari e poco curati (anche se mi duol dire che queste ultime caratteristiche sono un po' omnipresenti nell'offerta turistica ligure...). è davvero così?
 
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