Economia circolare: cioè?

Fabio

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Gli ultimi 2 secoli verranno ricordati dai nostri prossimi come il periodo storico più buio e stolto.
Negli ultimi due secoli abbiamo sfruttato in modo irrazionale e controproducente il patrimonio più cari che abbiamo: le risorse naturali. Le abbiamo sfruttate in modo lineare: estratte, trasformate, usate, buttate come rifiuti.
In futuro pensare a un processo lineare sarà considerato come una imprecazione, come una dimostrazione di ignoranza.

Ma ai giorni nostri, quali sono gli approcci concreti, visibili, tangibili, etc. di economia circolare?

Oltre ai dei pallidi tentativi di riciclaggio, raccolta differenziata, etc. non mi pare ci sia molto altro.
Chi sta progettando i propri aggeggi elettronici con un approccio circolare? Ci sono città che si stanno candidando a diventare "miniere urbane"?

Ritengo possa interessare a molti ragionare in circolare.
nel mercato degli sci, scarponi, etc. visto che si svolge in ambienti molto pregiati, c'è qualcuno attento alle risorse naturali?

http://ec.europa.eu/environment/circular-economy/ fornisceuna introduzione:

Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti
1. Introduzione: un'economia circolare a sostegno di una crescita sostenibile
La perdita di materiali preziosi è una costante delle nostre economie. In un mondo in cui la domanda di risorse finite e talvolta scarse non cessa di aumentare, la concorrenza si acuisce e la pressione su queste risorse degrada e indebolisce sempre più l'ambiente, l'Europa può trarre benefici economici e ambientali dall'uso più adeguato di queste risorse. A partire dalla rivoluzione industriale lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all'insegna del "prendi, produci, usa e getta", secondo un modello di crescita lineare fondato sul presupposto che le risorse sono abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo. È opinione sempre più diffusa che questo modello compromette la competitività dell'Europa.
La transizione verso un'economia più circolare è al centro dell'agenda per l'efficienza delle risorse stabilita nell'ambito della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva[1]. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici.
Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell'organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche. Anche in un'economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità, poiché non si arresta la domanda di risorse vergini e si producono rifiuti residui che vanno smaltiti.
Il settore industriale ha già ravvisato le grandi opportunità legate all'aumento della produttività delle risorse. Si stima che un uso più efficiente delle risorse lungo l'intera catena di valore potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17%-24% entro il 2030[2], con risparmi per l'industria europea dell'ordine di 630 miliardi di euro l'anno[3]. Secondo studi commissionati da imprese e basati sulla modellizzazione a livello di prodotti, adottando approcci fondati sull'economia circolare l'industria europea potrebbe realizzare notevoli risparmi sul costo delle materie e innalzare potenzialmente il PIL dell'UE fino al 3,9%[4], attraverso la creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti e grazie al relativo valore per le aziende.
[...]
L'adozione di modelli maggiormente improntati all'economia circolare fa intravvedere un futuro molto più roseo per l'economia dell'Europa, che potrebbe così fare adeguatamente fronte delle sfide, attuali e future, poste dalla pressione sulle risorse e dalla crescente insicurezza degli approvvigionamenti: per potenziare resilienza e competitività occorre indubbiamente ridestinare a fini produttivi le materie utilizzate e ancora utilizzabili, ridurre i rifiuti e limitare la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento incerte. Contribuendo a dissociare la crescita economica dall'uso delle risorse e il loro impatto, l'economia circolare offre prospettive di crescita sostenibile e duratura.
La produttività delle risorse nell'UE è cresciuta del 20% nel periodo 2000-2011, fenomeno che tuttavia può essere in parte dovuto agli effetti della recessione. Se questa evoluzione si manterrà costante, entro il 2030 si registrerà un ulteriore aumento del 30%, con il conseguente incremento del PIL di quasi 1% e la creazione di oltre due milioni di posti di lavoro in più rispetto allo status quo[8]. Gli sforzi tesi ad aumentare la produttività delle risorse andranno di pari passo con altri obiettivi delle politiche unionali già esistenti, quali la riduzione delle emissioni di gas serra, l'uso più efficiente dell'energia, la reindustrializzazione sostenibile dell'economia europea e la sicurezza dell'accesso alle materie prime, e consentiranno di alleggerire gli impatti ambientali.
Per promuovere l'efficienza delle risorse esistono svariate misure già collaudate che hanno dimostrato di poter dare ottimi risultati se applicate in modo più sistematico. Per far sì che questi cambiamenti generino occupazione si sta lavorando anche su altri fronti, come illustrato in particolare nella comunicazione sull'occupazione verde[9] e nel piano d'azione verde per le PMI[10].

http://ec.europa.eu/environment/news/efe/articles/2014/08/article_20140806_01_it.htm
 
Progresso

Gli ultimi secoli sono stati i secoli di maggior progresso. D'altra parte la curva del progresso è esponenziale. Viviamo bene e più a lungo di sempre, meno poveri, meno fame. Il progresso è continuo nonostante gufi e iettatori.
 
Pur bramando e auspicando per un'economia circolare sono dell'idea che su grande scala (a livello globale) non sarà possibile per il semplice fatto che al sistema economico mondiale conviene mantenere lo status quo.
Penso che interventi di economia smart possano essere fatti a livello locale con iniziative virtuose e lungimiranti che proprio perchè "locali" e radicate sul territorio potranno avere successo...a livello nazionale e globale vedo impossibile, allo stato attuale, una conversione alla circolarità se non altro perchè non abbiamo ancora la "giusta" mentalità.
 
Una circolarità completa, una chiusura totale del cerchio è ancora moooolto difficile.
Però penso che l'approccio di iniziare a pensare a come riciclare un prodotto "finito" ancora prima di averlo progettato sia una grandissima idea.
 

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Il cerchio si chiude comunque, che lo si voglia o no.
Se si riesce a progettarne ed eseguirne una chiusura che sia conveniente dal punto di vista del continuo progresso nel tenore di vita umano, tanto meglio.
Altrimenti, tanto peggio.
In ogni caso i prodotti di maggior consumo, che sono gli imballi di vario tipo, sono già progettati per essere riciclati.
Gli oggetti in acciaio ed alluminio si riciclano facilmente.
E' "solo" una questione culturale, non tecnica.
 
Gli ultimi secoli sono stati i secoli di maggior progresso. D'altra parte la curva del progresso è esponenziale. Viviamo bene e più a lungo di sempre, meno poveri, meno fame. Il progresso è continuo nonostante gufi e iettatori.

Se il progresso lo misuri coi consumi.

Poi se è vero che qui da noi "Viviamo bene e più a lungo di sempre, meno poveri, meno fame" i sintomi di una regressione ci sono già... infatti i poveri sono in netto aumento, in Italia e in tutto il mondo ( forse si salva la Cina ) e tenendo ben presente che la fascia di povertà, per il resto del mondo, viene considerata 2 dollari americani di reddito al giorno non è che ci sia da essere così ottimisti.

L'aumento mondiale della popolazione è il vero problema: la popolazione si incrementa a un ritmo ben superiore all'aumento delle risorse. Potete pigliare in giro Malthus ma alla fine avrà ragione.

Mi ricordo il commento di un mio amico al rientro da un viaggio in India "se questi incominciano a usare la carta igienica deforestano il pianeta...".
Poi, dopo un successivo viaggio in Cina ( e un figlio) ha rimarcato "se poi i cinesi iniziano a usare i pannolini usa e getta siamo veramente nella merda."

Non è questione di essere gufi o meno. si tratta di aritmetica: 30 anni fa ero alle superiori e già si parlava della crisi del modello pensionistico in Italia: Non ci voleva un genio... ma tutti se ne sono fregati, palla lunga e pedalare ( e mettersi in tasca tutto quello che si poteva ) e quello che succederà tra trent'anni... ma chi se ne frega.

Poi gli anni sono passati e taaaaac.
 
Non è affatto una questione di consumi. I giornali riportano che negli ultimi 25 anni la fame nel mondo è diminuita di un quinto cioè del 20%. La vita media di allunga, si vive comunque meglio. Preferivi vivere 30 anni fa? Anche in India si vive meglio. Non tuti staranno bene, ma è impossibile e non tutti sono uguali, solo per i buonisti, ma vivono in un mondo loro, pericoloso per tutti gli altri. Per questa gente stare bene è un delitto. Allora meglio tutti male...poveretti.
 
Una circolarità completa, una chiusura totale del cerchio è ancora moooolto difficile.
Però penso che l'approccio di iniziare a pensare a come riciclare un prodotto "finito" ancora prima di averlo progettato sia una grandissima idea.

credo che ci siamo (o ci abbiano) raccontati delle frottole dalla rivoluzione industriale in poi ma soprattutto dopo la II guerra mondiale con l'avvento dell'era atomica.

Tu sei un esperto
io no
posso solo pensare e valutare con intuito ed in base a riferimenti culturali medio alti, non certamente specializzati, ed in base ad esperienze sul campo dove "ho visto cose che voi umani..."

sia una grandissima idea

una necessità visto che nascondere "rifiuti e scarti" sotto un tappeto si sta rivelando un boomerang, soprattutto quando questi chiamiamoli scarti producono impatti ambientali sfavorevoli.

l'abbondanza ci ha accecato e viziato, quando la scarsità di risorse ci porterà per necessità a "recuperare" gli sprechi spero che di necessità se ne faccia virtù

come ad esempio produrre con le palline di polistirolo gli anodi delle batterie ricaricabili...

"Sebbene il polistirolo da imballaggio sia utilizzato in tutto il mondo come una perfetta soluzione per le spedizioni, il materiale è notoriamente difficile da far decomporre, e soltanto il 10% circa viene riciclato", spiega il professor Vilas Pol, che ha guidato il gruppo di ricerca. "A causa della sua bassa densità, per la spedizione verso chi dovrebbe riciclarli servono grossi container, il che è costoso e non permette di fare grandi profitti".
Con questa metodologia il materiale può essere invece riciclato e sfruttato per la produzione di batterie ricaricabili, i cui anodi avrebbero particelle con minor resistenza elettrica e spessore 10 volte inferiori rispetto alle batterie attualmente in commercio. Questo le rende più veloci da ricaricare e capaci di immagazzinare più energia. "La performance elettrochimica a lungo termine di questi elettrodi è molto stabile", aggiunge Pol. "Abbiamo completato 300 cicli di ricarica, senza verificare una significativa perdita di capacità"
http://it.ibtimes.com/batteria-al-polistirolo-alte-prestazioni-e-rispetto-dellambiente-1395377


plastic_pollution.jpg
 
Secondo me l'economia circolare è quella ben spiegata dalla teoria del cetriolo e dell'ortolano.
Sarebbe meglio applicare la regola d'oror: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te.
Purtroppo "mala tempora currunt"......
 
Non è affatto una questione di consumi. I giornali riportano che negli ultimi 25 anni la fame nel mondo è diminuita di un quinto cioè del 20%. La vita media di allunga, si vive comunque meglio. Preferivi vivere 30 anni fa? Anche in India si vive meglio. Non tuti staranno bene, ma è impossibile e non tutti sono uguali, solo per i buonisti, ma vivono in un mondo loro, pericoloso per tutti gli altri. Per questa gente stare bene è un delitto. Allora meglio tutti male...poveretti.

Quando si considera che il livello da fame è fissato a 1 dollaro di reddito al giorno queste statistiche mi fanno sbellicare.
In 25 anni il dollaro di quanto si è svalutato? penso ben di più del 20%.

Resta un fatto: per vivere bene ( come lo intendiamo noi ) non ci sono risorse sufficienti al mondo, quindi se la popolazione mondiale aumenta, sopratutto nelle parti meno benestanti, e li rapporto tra ricchi e poveri sta aumentando.
E ci troveremo sempre più poveri incaxxxati, e non finirà a tarallucci e vino.
Io se mi fossi trovato dall'altra parte non sarei tanto buonista.

Io 30 anni fa ero ben vivo e vegeto ed ormai maggiorenne, ma se dovessi scegliere tra tornare giovane allora oppure giovane adesso non avrei dubbi: Meglio 30 anni fa.

Stare bene è un delitto? se penso a quello che è stato fatto da alcuni per stare ricchi ( e ovviamente loro poveri ) la parola delitto ci può alla grande.
D'altronde siamo a fare le guerre nel golfo a portare la pace e la democrazia no? come in Libia vero? e la colonizzazione del mondo è stata fatta per civilizzarli no?
Poi tutti portati con benevolenza in America a guadagnarsi di che vivere nelle coltivazioni di cotone.. Anche gli spagnoli sono andati in Sudamerica a portare pace e bene..
Direi che la storia non manca di fatti che possiamo ben considerare delittuosi fatti per "stare bene" e la tradizione continua direi... vedi "globalizzazione".

Comunque se pensi che vada tutto bene e che andrà avanti così.... mah.
Io al massimo dell'ottimismo arrivo al "Speriamo che io ma la cavo", ma non ne sono tanto sicuro.
 
Oggi comunque si vive meglio di 30 anni fa. Poi se uno ama la decrescita felice la faccia per lui ma non per me. Tutto ciò che è propugnato da radicalchic di sinistra è una bufale, vedi i prodotti a km 0, se non hai un portafoglio enorme non li puoi acquistare, prodotti bio una bufala, cari e peggio degli industriali. certo se si segue il carlin petrini, si fa la fame. Io ripeto vivo bene oggi, molto meglio di 30 o 40 anni fa. Come la maggior parte delle persone normali. £0 anni fa non c'erano le cure di adesso. Ma chi dice che si viveva meglio perché userebbe le cure di oggi?
 
mah, gli italiani di 30 anni fa che giravano per il mondo erano considerato da tutti i clienti migliori. oggi invece si va di piu in giro per il mondo. Ma non per vacanza.

riguardo al colonialismo, direi che poi tanto male non era. soprattutto per le colonie. in africa stavano sicuramente meglio da colonizzati. dopo l'indipendenza solo sangue, dittature e corruzione.
 
Sono d'accordo gli africani vivevano molto meglio quando c'erano le colonie. Ma sono paesi a cui è sconosciuto il significato della democrazia, come per i paesi arabi. Non hanno affatto un 'idea di cosa sia l'educazione civica, ce n'è già poca in Italia figuriamoci in quei paesi. e poi qualcuno parla male dell'America. Io li manderei a vivere in Zimbabwe.., anche loro , chi parla male , non merita la democrazia. Paragonare Usa e Russia.....da matti il paese della massima libertà con il paese che ha un poco di libertà dopo 70 anni di oppressione totale, che non ha mai conosciuto, se non da pochissimo un po' di libertà individuali. Io certa gente proprio non la capisco.
 
Sono d'accordo gli africani vivevano molto meglio quando c'erano le colonie. Ma sono paesi a cui è sconosciuto il significato della democrazia, come per i paesi arabi. Non hanno affatto un 'idea di cosa sia l'educazione civica, ce n'è già poca in Italia figuriamoci in quei paesi. e poi qualcuno parla male dell'America. Io li manderei a vivere in Zimbabwe.., anche loro , chi parla male , non merita la democrazia. Paragonare Usa e Russia.....da matti il paese della massima libertà con il paese che ha un poco di libertà dopo 70 anni di oppressione totale, che non ha mai conosciuto, se non da pochissimo un po' di libertà individuali. Io certa gente proprio non la capisco.

Per capire bisogna essere in grado di ragionare un po oltre alle stronzate che propinano quelli che hanno e ancora stanno impoverendo gli "incivili". Sei proprio la ragione per la quale la gente si aruola nell'Isis. Un privilegiato che sputa su chi non ha avuto la sua fortuna.
E poi ti lamenti se ti odiano.
 
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