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Niente di che', per fortuna, ma avantieri non ho potuto fare a meno di ricordare la famosa discussione su giacca rossa e giacca gialla:
venivo giù concentrato dalla Pagherolo, una pista rossa ma molto larga e facile in quel di Spiazzi, e cercavo di concatenare delle curve condotte ad ampio raggio; ne facevo tre o quattro per volta, fermandomi ogni volta per dare un'occhiata alle tracce e verificare che non scendesse un qualche gruppo di sciatori, ma nel comprensori non c'era praticamente nessuno se non qualche scialpinista che risaliva rasente al bosco.
Come dicevo, concatenavo curve ad ampio raggio lasciando dieci-quindici metri di pista a destra (perchè da lì salgono gli scialpinisti) e sette-otto metri a sinistra, a prescindere se in pista ci fossero altri o meno.
Alla terza sequenza, curva destra-sinistra e poi destra, su quest'ultima sento il rumore di uno sci mentre mi accingo a compierla, sento una signora gridare spaventata e chiudo subito la curva.
Mi sfreccia sulla sinistra questa signora che colpisce il mio bastoncino sinistro, forse non troppo rasente al corpo per via della manovra rapida.
Mi fermo subito, ma la signora sfila via, così come era arrivata, andando giù in bello stile con una serpentina appena accennata...
Probabilmente, arrivando abbastanza veloce, non aveva fatto in tempo a vedere come sciavo e vedendomi andare verso la sua traiettoria avrà immaginato che tagliassi tutta la pista (ma ho comunque girato a otto metri dal bordo) e si è spaventata.
Arrivo giù alla seggiovia e la trovo lì con il marito. La saluto per sincerarmi che non si sia fatta male con la punta del mio bastoncino.
Mi sento chiedere "Ma non è caduto?".
In pratica la signora era convinta di avermi fatto cadere e così aveva detto al marito, appena sopraggiunto. Testuale: gli stava chiedendo "Hai visto quel signore che ho fatto cadere?".
Sono rimasto a bocca aperta.
Eppure a parere mio sciava bene, aveva le capacità per fare bene o male ciò che voleva con gli sci.
Ma non sarebbe riuscita ad evitarmi (l'ho fatto io per lei) probabilmente perchè andava troppo veloce e distratta per fronteggiare un imprevisto.
E sopratutto non si è fermata dopo. Era convinta di avermi fatto cadere ma non si è fermata.
Ed io invece che mi sono preoccupato che non si fosse fatta male lei...
Non so se c'è una morale, io sono stato attento per quanto ho potuto ma cercherò di esserlo anche di più in futuro.
Ma forse la morale, a prescindere dal colore della giacca, è: sciare è come guidare, quindi si deve sempre tenere una soglia di attenzione elevata ed una velocità che permetta le manovre di emergenza.
E in caso di incidente, comportiamoci in maniera civile.
Niente di che', per fortuna, ma avantieri non ho potuto fare a meno di ricordare la famosa discussione su giacca rossa e giacca gialla:
venivo giù concentrato dalla Pagherolo, una pista rossa ma molto larga e facile in quel di Spiazzi, e cercavo di concatenare delle curve condotte ad ampio raggio; ne facevo tre o quattro per volta, fermandomi ogni volta per dare un'occhiata alle tracce e verificare che non scendesse un qualche gruppo di sciatori, ma nel comprensori non c'era praticamente nessuno se non qualche scialpinista che risaliva rasente al bosco.
Come dicevo, concatenavo curve ad ampio raggio lasciando dieci-quindici metri di pista a destra (perchè da lì salgono gli scialpinisti) e sette-otto metri a sinistra, a prescindere se in pista ci fossero altri o meno.
Alla terza sequenza, curva destra-sinistra e poi destra, su quest'ultima sento il rumore di uno sci mentre mi accingo a compierla, sento una signora gridare spaventata e chiudo subito la curva.
Mi sfreccia sulla sinistra questa signora che colpisce il mio bastoncino sinistro, forse non troppo rasente al corpo per via della manovra rapida.
Mi fermo subito, ma la signora sfila via, così come era arrivata, andando giù in bello stile con una serpentina appena accennata...
Probabilmente, arrivando abbastanza veloce, non aveva fatto in tempo a vedere come sciavo e vedendomi andare verso la sua traiettoria avrà immaginato che tagliassi tutta la pista (ma ho comunque girato a otto metri dal bordo) e si è spaventata.
Arrivo giù alla seggiovia e la trovo lì con il marito. La saluto per sincerarmi che non si sia fatta male con la punta del mio bastoncino.
Mi sento chiedere "Ma non è caduto?".
In pratica la signora era convinta di avermi fatto cadere e così aveva detto al marito, appena sopraggiunto. Testuale: gli stava chiedendo "Hai visto quel signore che ho fatto cadere?".
Sono rimasto a bocca aperta.
Eppure a parere mio sciava bene, aveva le capacità per fare bene o male ciò che voleva con gli sci.
Ma non sarebbe riuscita ad evitarmi (l'ho fatto io per lei) probabilmente perchè andava troppo veloce e distratta per fronteggiare un imprevisto.
E sopratutto non si è fermata dopo. Era convinta di avermi fatto cadere ma non si è fermata.
Ed io invece che mi sono preoccupato che non si fosse fatta male lei...
Non so se c'è una morale, io sono stato attento per quanto ho potuto ma cercherò di esserlo anche di più in futuro.
Ma forse la morale, a prescindere dal colore della giacca, è: sciare è come guidare, quindi si deve sempre tenere una soglia di attenzione elevata ed una velocità che permetta le manovre di emergenza.
E in caso di incidente, comportiamoci in maniera civile.