Gigiogigi
Deep white freebanfer
È un inverno così. Possiamo piangerci addosso, prendere il pullman per Ranica oppure arrangiarci. Io sono uno che preferisce arrangiarsi, soprattutto quando comincia a vedere in giro macchie viola.
L’ultima settimana di gennaio per me è sacra. Non ricordo da quanti anni prendo ferie in questo periodo, che spesso coincide con l’apparizione di queste macchie viola. Il problema questa volta era che le macchie erano in posti a me sconosciuti e io ero solo, quindi rischiavo seriamente di rimanere fermo al palo. Persino Manfred non poteva muoversi!
Poi però è arrivato il commenda. Max162, colui che con una mano controlla facebook, con l’altra telefona (perché ha almeno tre cellulari), con la terza riprende con la GoPro e con la quarta tiene il volante, mi ha fatto un’offerta cui non si poteva dire di no.
Ritrovo alle 06.30 a Milano con Max162 e l’attempato Kiki, che si vocifera sia colui che ha inventato il telemark due secoli fa (e non è un highlander, ma il segreto della sua eterna giovinezza non è nel veganismo). In ritardo è lo svizzero, perché da quando il franco vale un euro gli Swatch li fanno in Bulgaria e la qualità è scaduta. Riuscirà a rifarsi dimenticando il guscio nella sua auto e perdendo venti preziosi minuti nel cesso dell’autogrill.
Arrivo a La Thuile insieme a Babbo Natale, bloccato dalla tormenta. In cima all’ovetto, circa un’ora dopo visti i tempi di preparazione di Max162, andiamo a prendere la seggiovia ma grazie a un Kiki azzoppato dall’Alzheimer ci abbassiamo troppo e optiamo per una prima discesa a bordo pista da delirio, con rischio di soffocamento a ogni accenno di curva.
Si riparte daccapo e in cima abbiamo un’apparizione: il PTTTeam, orfano di molti suoi membri ormai legati da impegni familiari ma non del suo mitico Prez! Si parte per boschetti, prendendo una seggiovia seconda solo al belvedere di Macugnaga in quanto a lentezza, con -15° e bufera, che a ogni risalita si allungherà di cinquanta metri.
Verso metà pomeriggio mi sorge la domanda: “ma voi non vi fermate a mangiare?”. No, chi si ferma è morto. Ho sempre pensato che chi usasse questa strategia fosse estremamente dannoso per la powder, ma soprattutto per chi la cerca il giorno dopo. È la mia strategia, ma ho sempre detto che se adottata in gruppo è veramente devastante .
A fine giornata, dopo un rifocillante panino e una panaché, usciamo dal baretto e rimaniamo tutti folgorati. Ho un ricordo vago di quanto successo, ci siamo risvegliati in un albergo che in alcuni di noi ha evocato “Dal tramonto all’alba” di Tarantino: attendevamo il momento in cui la cameriera (non a caso rumena) si trasformasse in vampira. Non è successo, però quando la mattina ci siamo svegliati eravamo in una località francofona e la cassiera degli impianti dispiaciuta ci avvisava che la sola pista aperta era la nera. “Nessun problema, noi mica sciamo in pista”. “Fate attenzione, c’è rischio quattro”. “Grazie, terremo gli occhi aperti. Manderemo in avanscoperta Emiliano della banda di Mezcal, uno che è capace di bonificare un’intera montagna senza che nessuno se ne accorga”. Peraltro nell’attesa dell’apertura della parte superiore del comprensorio ci facciamo uno skiliftino. L’addetto ci guarda come se fossimo degli alieni: “Vous êtes tous tombé du lit ce matin? Normalement le samedi matin ils arrivent tous pour l’apéro”.
Ad ogni passaggio gli addetti ci guardano interrogativamente come per chiedere “bello?”. Ma non serve rispondere: i sorrisi che aprono in due i nostri visi sono sufficienti.
Ci sarà anche un po' di concorrenza, alcuni tipi veramente tosti, ci sarà anche ravanage, ma quel bosco incantato saprà soddisfare il nostro appetito da locuste. Per quel che riguarda la powder. Per quanto riguarda invece il mangiare, Max162 conosce una stazione di servizio a Saint-Rhémy-en-Bosses dove potremo mangiare il nostro pinzimonio da bravi vegani.
Una due giorni epica. Grazie a tutti. Max162 posterà sicuramente un video a supporto. Io poi, con calma.
Per adesso alcune fotine, nell'attesa di quelle di kiki che aveva la reflex
EDIT:
Siccome Max162 non sta portando nessun video a supporto, tra l'altro, ci ho dovuto pensare io.
L’ultima settimana di gennaio per me è sacra. Non ricordo da quanti anni prendo ferie in questo periodo, che spesso coincide con l’apparizione di queste macchie viola. Il problema questa volta era che le macchie erano in posti a me sconosciuti e io ero solo, quindi rischiavo seriamente di rimanere fermo al palo. Persino Manfred non poteva muoversi!
Poi però è arrivato il commenda. Max162, colui che con una mano controlla facebook, con l’altra telefona (perché ha almeno tre cellulari), con la terza riprende con la GoPro e con la quarta tiene il volante, mi ha fatto un’offerta cui non si poteva dire di no.
Ritrovo alle 06.30 a Milano con Max162 e l’attempato Kiki, che si vocifera sia colui che ha inventato il telemark due secoli fa (e non è un highlander, ma il segreto della sua eterna giovinezza non è nel veganismo). In ritardo è lo svizzero, perché da quando il franco vale un euro gli Swatch li fanno in Bulgaria e la qualità è scaduta. Riuscirà a rifarsi dimenticando il guscio nella sua auto e perdendo venti preziosi minuti nel cesso dell’autogrill.
Arrivo a La Thuile insieme a Babbo Natale, bloccato dalla tormenta. In cima all’ovetto, circa un’ora dopo visti i tempi di preparazione di Max162, andiamo a prendere la seggiovia ma grazie a un Kiki azzoppato dall’Alzheimer ci abbassiamo troppo e optiamo per una prima discesa a bordo pista da delirio, con rischio di soffocamento a ogni accenno di curva.
Si riparte daccapo e in cima abbiamo un’apparizione: il PTTTeam, orfano di molti suoi membri ormai legati da impegni familiari ma non del suo mitico Prez! Si parte per boschetti, prendendo una seggiovia seconda solo al belvedere di Macugnaga in quanto a lentezza, con -15° e bufera, che a ogni risalita si allungherà di cinquanta metri.
Verso metà pomeriggio mi sorge la domanda: “ma voi non vi fermate a mangiare?”. No, chi si ferma è morto. Ho sempre pensato che chi usasse questa strategia fosse estremamente dannoso per la powder, ma soprattutto per chi la cerca il giorno dopo. È la mia strategia, ma ho sempre detto che se adottata in gruppo è veramente devastante .
A fine giornata, dopo un rifocillante panino e una panaché, usciamo dal baretto e rimaniamo tutti folgorati. Ho un ricordo vago di quanto successo, ci siamo risvegliati in un albergo che in alcuni di noi ha evocato “Dal tramonto all’alba” di Tarantino: attendevamo il momento in cui la cameriera (non a caso rumena) si trasformasse in vampira. Non è successo, però quando la mattina ci siamo svegliati eravamo in una località francofona e la cassiera degli impianti dispiaciuta ci avvisava che la sola pista aperta era la nera. “Nessun problema, noi mica sciamo in pista”. “Fate attenzione, c’è rischio quattro”. “Grazie, terremo gli occhi aperti. Manderemo in avanscoperta Emiliano della banda di Mezcal, uno che è capace di bonificare un’intera montagna senza che nessuno se ne accorga”. Peraltro nell’attesa dell’apertura della parte superiore del comprensorio ci facciamo uno skiliftino. L’addetto ci guarda come se fossimo degli alieni: “Vous êtes tous tombé du lit ce matin? Normalement le samedi matin ils arrivent tous pour l’apéro”.
Ad ogni passaggio gli addetti ci guardano interrogativamente come per chiedere “bello?”. Ma non serve rispondere: i sorrisi che aprono in due i nostri visi sono sufficienti.
Ci sarà anche un po' di concorrenza, alcuni tipi veramente tosti, ci sarà anche ravanage, ma quel bosco incantato saprà soddisfare il nostro appetito da locuste. Per quel che riguarda la powder. Per quanto riguarda invece il mangiare, Max162 conosce una stazione di servizio a Saint-Rhémy-en-Bosses dove potremo mangiare il nostro pinzimonio da bravi vegani.
Una due giorni epica. Grazie a tutti. Max162 posterà sicuramente un video a supporto. Io poi, con calma.
Per adesso alcune fotine, nell'attesa di quelle di kiki che aveva la reflex
EDIT:
Siccome Max162 non sta portando nessun video a supporto, tra l'altro, ci ho dovuto pensare io.
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