Fischer Vacuum Ranger 130 Pro

Courmayeur

Governo Ombra
Oggi sono finalmente riuscito ad andare da Luca Sport a Milano a modellare i Vacuum. La mia scelta è caduta sul Ranger PRO 130 che loro dichiarano da freeride, ma che di freeride ha abbastanza poco a parte i colori: a differenza del nero, però, ha una fascia velcro molto più larga che mi piace di più.

Vi descrivo anche brevemente la procedura, così facciamo un po' di chiarezza. Alcune foto sono sfocate, prendetevela con Babu che era il fotografo.....

Step 1: Regolazione del Canting
Prima di scaldare gli scafi, vengo posizionato sulla macchina e Marco mi prende le varie misure (angolazione delle gambe, inclinazione, etc...), mi allenta i bulloni posteriori del gambetto e mi regola il canting: decide di mettermi un inserto grigio a sinistra ed uno rosso a destra. Regolare il canting sui vacuum non è necessario, in quanto la plastica si modella sull'angolo della gamba da sola. Ma marco mi ha detto che lui la fa in quanto ritiene che la procedura funzioni meglio: questo perchè nella regolazione dell'angolo, da una parte la plastica si 'stiracchia' e dall'altra dovrebbe 'accorciarsi', ma non potendo accorciarsi potrebbe inspessirsi e quindi non essere più omogenea. Non ci avevo mai pensato, ma fa senso.

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Step 2: Regolazione dei ganci
Marco mi chiude gli scarponi alla pressione corretta, cosa importante per non creare tensioni sbagliate durante la procedura di termoformatura.

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Step 3: Riscaldamento
Si mettono gli scarponi nel fornetto. 80° per una decina di minuti, largo circa. Poi vi dico la durata esatta se siete curiosi: questa cambia a seconda che sia uno scarpone normale o gara (durata maggiore). Mentre gli scarponi cuocevano, Marco mi ha preparato i piedi con degli spessori con una procedura sostanzialmente simile a quella che si fa per termoformare le scarpette. Ovviamente lo sportelliono del fornetto si chiude... ;)

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Step 4: Calzata
Terminata la fase di riscaldamento, gli scarponi vengono tirati via dal forno (con dei guanti, perchè scottano) e calzati. Fase molto delicata, perchè la plastica è effettivamente molto molle e bisogna fare estrema attenzione ad evitare movimenti di torsione o altri movimenti inutili (ad esempio il classico colpo sul tallone). Questa cautela vale principalmente per evitare di ovalizzare gli inserti delle viti e dei bulloni, oltre a creare torsioni inutili nella plastica.

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Step 5: Termoformatura
Salgo con delicatezza sulla macchina e Marco mi mette due scarpe di tela sovrapposte: la prima va a contatto con lo scarpone ed è in pratica una sacca di ghiaccio secco che ha la funzione di raffreddare la plastica, l'altra si mette invece sopra a quella fredda e viene collegata alla macchina vacuum con dei tubicini, che sono quelli attraverso cui passa l'aria che comprime lo scarpone. Importante: la procedura di termoformatura è stata fatta con i bulloni posteriori del gambetto allentati: questo per essere sicuri che le plastiche fossero libere di adattarsi alla forma della gamba.

Sacche raffreddanti

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Sacca per la pressione, che viene sovrapposta alla prima

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Pronto per la pressione

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Step 6: Regolazione della pressione
Marco sta regolando la pressione, in sostanza quanto la plastica sarà 'compressa' sul piede. Tanto maggiore è la pressione tanto più lo scarpone aderirà al piede. Nel mio caso, siamo stati a 300 per scafo e 300 per gambetto (i vacuum da quest'anno hanno doppia pressione, mentre fino all'anno scorso la pressione era unica). Il max è 360, utilizzato per quelli da gara. La media si assesta sui 240-260.

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Step 7: Termoformatura delle plastiche
Marco fa partire la macchina che pompa aria nelle 'sovrascarpe' e la schiaccia. Questa fase dura 6 minuti e, nel caso in cui la pressione fosse troppa o troppo poca, si può modificare in corso d'opera. La sensazione è molto simile a quella delle scarpette ad iniezione, ma più blanda. Per chi non le avesse mai fatte, sostanzialmente è come se il piede fosse compresso.

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Step 8: Risultato
Ecco gli scarponi post procedura. Si nota poco, ma effettivamente sono uno diverso dall'altro.

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Durata totale della procedura, un'ora e mezza scarsa.

A scarpone freddo, Marco mi riserrerà tutte le viti ed i vari bulloni e bulloncini. Bisogna sempre aspettare almeno 24 ore prima di utilizzarli, per essere sicuri che la plastica sia completamente fredda ed assestata.

Avevo un po' di roba da fare e non ho riprovato gli scarponi post termoformatura, ma non ho grossi dubbi sul risultato. Una cosa interessante è che questi mi sono sembrati decisamente rigidi, nonostante fossimo a temperatura negozio. La sensazione era molto più simile a quelli gara che ai Vacuum 130 che avevo provato (entrambi) lo scorso anno.

A questo punto non mi resta che provarli sulla neve: vi saprò dire.

Un grazie a Marco che si è dimostrato molto professionale, anche nel tenere la sua posizione su alcune cose. Ma tanto sa come sono fatto. :D
 
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Grande Courma ottimo post, so che sarà stato detto mille volte....ma cosa succede dalla foto 7 alla 12, termoformatura? :???
 
Interessante report.

Curiosità: se si avesse intenzione di farsi dei plantari personalizzati la cosa ottima sarebbe farseli prima della termoformatura in modo da utilizzarli durante il processo o sto sparando una cag.ta?
A intuito il fitting migliore si otterrebbe utilizzando anche i plantari che poi si andrebbero effettivamente ad usare durante la sciata...
 
Interessante report.

Curiosità: se si avesse intenzione di farsi dei plantari personalizzati la cosa ottima sarebbe farseli prima della termoformatura in modo da utilizzarli durante il processo o sto sparando una cag.ta?
A intuito il fitting migliore si otterrebbe utilizzando anche i plantari che poi si andrebbero effettivamente ad usare durante la sciata...

Giusto! Dimenticavo!

Io ho fatto anche dei plantari Sidas ma non chiedetemi il modello. Li avevo fatti settimana scorsa sempre da Luca Sport.

Meglio farlo prima, ma si puó fare anche dopo
 

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Alcune foto sono sfocate, prendetevela con Babu che era il fotografo.....

Eggià, era ovvio che fosse colpa mia... Perchè l'aifon del Vate(r) è un modello speciale che fanno solo per lui e che non ha l'autofocus... :evil:

Adesso devo travagghiare, ma quando ho un po' di tempo vi dico anche la mia da spettatore.
 
Eggià, era ovvio che fosse colpa mia... Perchè l'aifon del Vate(r) è un modello speciale che fanno solo per lui e che non ha l'autofocus... :evil:

Adesso devo travagghiare, ma quando ho un po' di tempo vi dico anche la mia da spettatore.

ascolta, foto sfocate.... alcune senza senso....

:DDD
 
Interessante, a Serre Chevalier ho notato un negozio che li metteva in esposizione coi tubi, mi pare che i Fisher non fossero l'unico modello modellabile in questo modo, ma potrei sbagliarmi.

La procedura è inclusa nel prezzo dello scarpone?
 
Stessa identica procedura che per Courma, inclusi i plantari personalizzati, salvo che per i canting che non è stato toccato.
Per curiosità quanto li hai pagati?
 
Stessa identica procedura che per Courma, inclusi i plantari personalizzati, salvo che per i canting che non è stato toccato.
Per curiosità quanto li hai pagati?

Piccolo sconto da listino.... Non giriamo il coltello nella piaga. Quelli che si vedono al 50% sono modelli di un paio di stagioni fa, anche tre, con la prima mescola della plastica. Dall'anno scorso è stata modificata e migliorata.

Ma sono sicuro saranno ben spesi.
 
Interessante, a Serre Chevalier ho notato un negozio che li metteva in esposizione coi tubi, mi pare che i Fisher non fossero l'unico modello modellabile in questo modo, ma potrei sbagliarmi.

La procedura è inclusa nel prezzo dello scarpone?

Certo, ovviamente è inclusa. ;)

Fischer è l'unico interamente termoformabile con questa procedura. Salomon ha fatto una cosa simile per alcune parti dello scarpone, ma niente di minimamente paragonabile. È poi vero che ho sentito di negozi che usano la macchina fischer per usi 'impropri' ma l'unico modo efficace è quello fischer.
 
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