divieto di passaggio scialpinisiti e ciaspolatori sulle piste (Lombardia)

pat

Well-known member
"«La legge regionale (Lombardia) entrata in vigore lo scorso mese – prosegue Fossati – vieta il passaggio, di scialpinisti e ciaspolatori, sulle piste di discesa. A meno che il gestore segnali il percorso, assumendosi però la responsabilità di eventuali incidenti. "

Tratto da valbrembanaweb in un articolo riguardante la nuova pista ciaspolatori tra Ceresola e Piani di Bobbio
 
Per gli scialpinisti e per i ciaspolatori dovrebbero esserci appositi percorsi che non vanno a interferire con lo sci da discesa, anche perché uno scende e l'altro sale.....
In Valmalenco ci sono tanto di cartelli di divieto di scialpinismo sulle piste da sci ma spesso non vengono rispettati !
 
Che poi che senso ha andare in ciaspole o sci alpinismo sulle piste?!

Può avere senso nei seguenti casi:
1) allenamento per chi fa gare, su neve battuta si può fare un allenamento diverso da quello che si fa fuori, specie quando si hanno solo poche ore a disposizione.
2) gita/allenamento quando ci sono condizioni meteo avverse, ad esempio se nevica o c'è nebbia
3)gita/allenamento quando fuori c'è elevato pericolo valanghe
4)gita/allenamento quando si è da soli e si preferisce non andare su terreno "d'avventura"
5) per effettuare gite su montagne che necessariamente comportano l'attraversamento di un comprensorio, ad esempio il Breithorn da Cervinia o l'Allalinhorn da Sass Fee.

Ad ogni modo è chiaro che sia un legge assurda, generata da chi di montagna non capisce nulla, sulle piste se ne vedono di tutti i colori, con situazioni molto più pericolose rispetto ad una risalita a bordo pista.

In Svizzera ed Austria non esistono divieti del genere.
 

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Secondo me una legge stupida!!
evidentemente non ti sei mai trovato degli skialpers contromano e in mezzo alla pista dietro ad una curva!:shock:
da noi succede spesso, ma tutti fanno finta di niente (carabinieri compresi) anche se, nel dodecalogo dello sciatore che è legge regionale, è specificamente vietato.
 
Può avere senso nei seguenti casi:
1) allenamento per chi fa gare, su neve battuta si può fare un allenamento diverso da quello che si fa fuori, specie quando si hanno solo poche ore a disposizione.
2) gita/allenamento quando ci sono condizioni meteo avverse, ad esempio se nevica o c'è nebbia
3)gita/allenamento quando fuori c'è elevato pericolo valanghe
4)gita/allenamento quando si è da soli e si preferisce non andare su terreno "d'avventura"
5) per effettuare gite su montagne che necessariamente comportano l'attraversamento di un comprensorio, ad esempio il Breithorn da Cervinia o l'Allalinhorn da Sass Fee.

Ad ogni modo è chiaro che sia un legge assurda, generata da chi di montagna non capisce nulla, sulle piste se ne vedono di tutti i colori, con situazioni molto più pericolose rispetto ad una risalita a bordo pista.

In Svizzera ed Austria non esistono divieti del genere.

forse perchè lì a nessuno verrebbe in mente di risalire la piste?
 
forse perchè lì a nessuno verrebbe in mente di risalire la piste?

Io abito sul confine, spesso per allenarmi frequento le stazioni del Vallese, ti assicuro che vedo non solo gente che si allena per le gare ma anche intere famigliole di svizzeri che fanno la "passeggiata", le stazioni transalpine hanno capito che chi frequenta le piste o i dintorni con pelli e ciapsole può essere una risorsa econo,ica, molti si fermano a pranzo a far merenda e a prendere il sole, da noi sono rimasti al pistaiolo che paga lo ski pass, non vedono molto oltre, peccato.....
 
Scusa, ma perché il gestore, che paga manutenzione estiva, innevamento, battitura, sicurezza, assicurazione, etc dovrebbe prendersi la responsabilità di far salire, pure a gratis, sci alpinisti e ciaspolatori?
 
gigiotto, te l'ha scritto proprio sopra, se almeno leggessi.
Gli scialpinisti generano indotto, non per lo skipass, ma nel complesso: ristoranti, alberghi, negozi. È vero che sono una minoranza, ma i comprensori che possono permetterselo, dovrebbero trattarli con rispetto e accoglierli.
 
gigiotto, te l'ha scritto proprio sopra, se almeno leggessi.
Gli scialpinisti generano indotto, non per lo skipass, ma nel complesso: ristoranti, alberghi, negozi. È vero che sono una minoranza, ma i comprensori che possono permetterselo, dovrebbero trattarli con rispetto e accoglierli.

Vero se le figure del gestore delle piste e delle attività commerciali di contorno coincidono.
Molto spesso non è così pertanto la supposta convenienza viene a mancare proprio per colui che dovrebbe sobbarcarsi tutti gli oneri. Non è in questo modo che funziona.
Inoltre siamo in Italia, non in Svizzera: siamo casinisti, indisciplinati, maleducati, privi del pur minimo senso civico. Fosse consentita la risalita invece che vietata (e tollerata, giacché mai ho visto redigere verbali ne sentito nulla in proposito) abbiamo idea del macello che si verrebbe a creare?
Piuttosto anziché il gestore delle piste e degli impianti dovrebbe pensarci il comune (o i commercianti) a creare un percorso per scialpinisti o una zona "Franca" ove ognuno possa goderla nel modo più congeniale, proprio come sta facendo Pragelato in Piemonte che mette a disposizione una seggiovia biposto ed uno ski-lift, se proprio si vogliono prendere, e poi tutto il resto è natura.....
 
forse perchè lì a nessuno verrebbe in mente di risalire la piste?

In Austria, Svizzera, Francia è pieno di sci alpinisti che risalgono le piste.
Purtroppo esistono gite sci alpinistiche che hanno tratti in comune con le piste...basterebbe che lasciassero un piccolo passaggio per noi pellati...senza arrivare ai percorsi battuti e palinati austriaci o svizzeri.
Non è che se hai un comprensorio ( su cui posso essere d'accordo che chi risale con le pelli le tue piste sia d'ingombro ) hai anche tutte le cime dei dintorni...
Per fare certe gite a Cervinia o al Sestriere tocca partire prima che aprano gli impianti ed esser fuori dalle piste prima di una certa ora altrimenti si rischiano multe...senza senso...
 
evidentemente non ti sei mai trovato degli skialpers contromano e in mezzo alla pista dietro ad una curva!:shock:
da noi succede spesso, ma tutti fanno finta di niente (carabinieri compresi) anche se, nel dodecalogo dello sciatore che è legge regionale, è specificamente vietato.
Evidentemente non hai mai ciaspolato. A volte alcune mete necessitano come accesso un passaggio su piste. Per gli sci alpinisti immagino che sia lo stesso. E dato che il gestore degli impianti occupa suolo pubblico in concessione dovrebbe (a rigor di logica, ma non di legge) garantire un passaggio. Il casus belli per questa legge è avvenuto a Valtorta, dove ciaspolatori che avevano mete sui Piani di Bobbio dovevano per forza passare dalle piste di Valtorta, non essendoci strade alternative (il bosco in alcuni tratti è troppo ripido). Di fatto il gestore impediva il libero accesso ai piani da Valtorta per tutti quelli che non erano loro clienti. Non per colpa loro, ma per colpa di una legge regionale sciocca che assegna la responsabilità di ciaspolatori e sci alpinisti al gestore stesso.
E poi basterebbe una legge regionale che obbligasse sci alpinisti e ciaspolatori a salire rigorosamente a bordo pista, multando per davvero chi si trova in mezzo, e vedrai che di sci alpinisti in mezzo alla pista non ne troverai più!
 
IMHO è una legge giustissima......
In fondo una pista si può vedere un pò come una "strada"; a volte è un'autostrada a 4 corsie, a volte è una super strada, a volte una strada comunale, a volte una strada agro silvo pastorale.......ma il punto fondamentale è che sostanzialmente è una strada a senso unico......è fatta e pensata per essere percorsa in discesa.....
Poi per carità su molte piste e in molte giornate credo che in fondo lo skialper che sale a bordo pista non crei particolari problemi e non sia particolarmente pericoloso per l'incolumità sua e degli sciatori che scendono, ma ho visto troppe volte gente risalire non proprio a bordo pista o carovanate di tutine che salgono nei week end o durante i periodi di pienone, tipo Natale.......
Siccome una legge deve normare una situazione generale e non particolare, e ha (o cmq dovrebbe avere) come primo e fondamentale fine la salvaguardia della collettività, trovo che in fondo sia giusto impedire agli skialper di risalire le piste.......
La montagna è grande e c'è spazio per tutti.......le piste sono per i discesisti......o se si vuole farli passare su alcune piste, bisognerebbe creare una zona dedicata, visibile e riconoscibile dagli sciatori che scendono......
 
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