Dolomiti di Brenta: 2 anni che ci provo ma per un motivo o per l' altro non riesco a combinar niente, sembrano un sogno irrealizzabile...
Questa folle estate poi, non sembra proprio adatta, con le previsioni meteo che cambiano ogni tre per due e la pioggia a farla da padrona...
Eppure sembra che ci sia una finestra di bel tempo (che questa estate vuol dire semplicemente "non pioggia") per mercoledí e giovedí... non posso non cogliere l' occasione al volo, ci tengo troppo a questo giro che 2 anni fa ho abortito proprio all' attacco per meteo e l' anno scorso non sono riuscito neanche ad organizzare...
Telefono in rifugio, si c'è posto, si il percorso è ok.
ANDIAMO.
La sveglia per mercoledí è tanto presto, quando mi alzo ci sono ancora i pipistrelli che girano, zaino già pronto in macchina, faccio una veloce colazione e parto per Vallesinella, sotto Madonna di Campiglio.
Parcheggio, zaino, scarponi, e via per questa avventura che mi porterà ad attraversare un mondo meraviglioso...
Come dicevo il rischio meteo non dovrebbe esserci, l' altro rischio -il sovraffollamento delle Bocchette Centrali- lo esorcizzo organizzando gli orari in modo non proprio ortodosso, impostandole subito dopo pranzo quando le carovane di gente sono già passate...
Inizio cosí, partendo lungo sentiero 317 in direzione Rifugio Casinei, ripido e monotono con mille tornanti scalinati (misti radici) nel bosco
Le tabelle, almeno quelle qua in basso, hanno i tempi larghi, ed in anticipo su quanto indicato arrivo al Rifugio Casinei, dove le temperature ancora fresche invogliano ad un bel cappuccino :buongiorno:
riparto adesso col sentiero 318 verso il Rifugio Brentei
La musica inizialmente sembra sempre la stessa: ripido, bosco, radici... :skipistola:
dopo poco però esce all' aperto e comincia lo spettacolo: alle mie spalle Adamello e Presanella, subito cosí :shock: :skiamo:
davanti vedo per la prima volta il Crozzón di Brenta, che mi ammalia e mi rapisce :arf:
mi incanto ad ammirare la sua possenza, ma sono solo all' inizio del giro e la strada è lunga quindi mi rimetto in marcia, sicuro che la sua meravigliosa visione non mi abbandonerà
alla mia sinistra compare anche la bizzarra sagoma del Fridolín
arrivo al bivio di Valle del Fridolín, dove proseguo lungo il mio sentiero
adesso si cammina in costa -quasi in piano- sopra la Val Brenta, con Lui sempre davanti :skiamo:
e adesso il Brenta presenta la sua natura: un infinito complesso di spettacolari cenge
si passa anche per una breve galleria, ocio ai corni :sbonk:
fuori dal tunnel le visioni sono sempre più spettacolari :skiamo:
arrivo ad attraversare una piccola facile chiazza di neve: questo è solo l' antipasto :wink:
e subito dopo, "girato l' angolo", vengo investito da un' apocalisse dolomitica :shock: :skiamo:
Cima Brenta, Sfúlmini, Campanile Alto, Cima Brenta Alta... qualcuno vuole aggiungere altro?
questo posto è da andare via di testa
e anche alle spalle non si scherza :skiamo:
Continuo tra una visione e un vaneggio, e arrivo al Rifugio Brentèi, il rifugio gestito per anni dal mitico Bruno Detassis, in posizione spettacolare davanti al Crozzón di Brenta
Qua ci sta una tappa energetica: faccio carico con succo d' arancia e una bella sberla di sacher... aaah che ben, che botta de vita IGO
ci voleva proprio!
Bello contento mi riavvio sempre lungo il sentiero 318, direzione Rifugio Tosa
il sentiero comincia su piacevole pascolo, ma in fondo domina su tutto la spettacolare testata della valle
mano a mano che salgo, il sentiero passa dal prato alla brulla pietraia, e l' ambiente si fa sempre più selvaggio :arf:
e lei mi osserva massiccia e severa
Anche l' aspetto della valle adesso è completamente cambiato... per i miei gusti in meglio IGO
Adesso l' ambiente è in perfetta sintonia con i miei gusti, questo è il mio mondo: un mondo brullo, aspro, selvaggio, il cui grigio è addolcito dal bianco della neve
neve che non si fa attendere: se prima avevo attraversato due sputacchi, adesso arrivano i nevai seri :skiamo:
mentre mi avvio verso la fine della neve, il Campanile Basso mi osserva
arrivano anche i primi tratti attrezzati per superare questi gradoni e qualche breve paretina
pesto ancora un po' di neve
e trovo un altro breve tratto attrezzato
arrivo cosí alla rampa finale per Bocca di Brenta, dove la neve la fa da padrona: sembra di essere in un sogno, per me questo è il paradiso
arrivo a Bocca di Brenta, culmine di questa prima tratta
e scopro che la fabbrica delle nebbie, sul versante di Molveno, ha già iniziato a lavorare a pieno regime :straincazzato:
mi avvio a scendere al Rifugio Tosa, che gioca a nascondino con le nuvole
mentre alle mie spalle sembra tenere
pochi minuti in cengia
ed arrivo al Rifugio Tosa, dove mi fermo a pranzare :semagna:
Il personale è molto simpatico e veloce, e dopo una bella mangiata e un po' di riposo per le gambe riparto per il Rifugio Alimonta e quello che è il vero obbiettivo di questa due giorni: la via delle Bocchette, uno spettacolare percorso attrezzato, principalmente in cengia, che divido in due parti, oggi tocca alle Bocchette Centrali
mentre pranzavo la fabbrica delle nebbie non ha perso tempo, e mi sta oscurando anche Bocca di Brenta, che devo risalire
arrivo su e dai, va già meglio, cosí comincio a ridiscendere il nevaio di prima
mi sposto sotto la parete tra neve e massi
ed arrivo alla tabella che indica l' inizio di questo spettacolo
Indosso imbrago, casco e kit da ferrata, sono pronto ad iniziare quello che sarà un meraviglioso trip mentale. AZ
Perché trip mentale? perché quando vado in montagna, da solo, la mia testa si svuota di tutto: via lo stress, via le rotture di maroni, via qualsiasi cosa: siamo io e la montagna, la mia mente comincia a vagabondare in un mix di pensieri, emozioni, sogni che si rincorrono, più l' ambiente è selvaggio e isolato e più questi vagabondano, si incrociano, si scontrano, vanno ovunque... probabilmente è anche per questo che mi piace muovermi in solitaria...
e quando vado per cenge, con la parete che sale da una parte e il vuoto dall' altra, l' effetto si amplifica...
Non so come faccio, ma nonostante tutto questo i sensi rimangono incollati a quello che sto facendo: occhi e orecchie sono come radar e antenne... vaneggio totale e concentrazione massima allo stesso tempo, che sia il caso di farmi vedere da uno bravo?
il percorso inizia con un breve tratto attrezzato seguito da questa scaletta che punta dritta verso il cielo
Per poi immettersi su questa spettacolare cengia a precipizio sulla Val Brenta
Le visioni si commentano da sole :skiamo:
la cengia aggira questo simpatico canalino
per poi infilarsi in un quasi passo del gatto
quando sei qua in alto il primo istinto è di sentirti il padrone del mondo, subito dopo però ti rendi conto di quanto piccolo tu sia a confronto con questi colossi
sto aggirando la Cima di Brenta Alta, risalgo qualche metro con una scaletta, e mi trovo davanti la mole del Campanile Basso
adesso proseguo in un mix di cenge e facili canalini da risalire
punto dritto verso le nuvole, mentre mi lascio alle spalle questo spettacolo
e mi si presenta davanti la Bocchetta del Campanile Basso
prima di raggiungerla però devo passare questo canalino invaso dalla neve, che è stato attrezzato con una corda per superare l' ostacolo
vertigini
raggiungo finalmente la bocchetta, dove le nebbie mi danno il benvenuto nel loro regno :mann:
da qua in poi l' ambiente sarà spettralmente affascinante... canalini, paretine, cenge, tutto assume un aspetto diverso con la nebbia, tutto incute pensieri e viaggi mentali assurdi... non sei più tu e la montagna, sei tu con te stesso
forme bizzarre compaiono dal nulla come spettri
e tu continui il tuo viaggio nella montagna che è diventato un viaggio in te stesso
in una rara schiarita compare una scaletta da scendere...
porta nell' oblio
eccolo, sta arrivando il mostro
la cengia si fa sempre più esile sul nulla eterno
arriva un canalino attrezzato da scendere: ne sto venendo fuori?
NO :sbonk:
vedo delle sagome nella nebbia, si materializzano sempre di più... Brenta che magia
un' ultima cengia, seguita da una scala... mi porterà fuori? mi porterà ancora più dentro? :???
:shock:
giro l' angolo, flash, la nebbia si dissolve e compare la Torre di Brenta
sotto di me la Vedretta dei Sfulmini, in fondo il Rifugio Alimonta è già in vista
inizio a scendere le scalette che mi porteranno fuori dal trip
e arrivo a Bocca dei Armi, dove tolgo l' armamentario e mi concedo una sigaretta in relax
mentre sto riposando, mi raggiungono due ragazze tedesche, una è veramente notevole IGO
Bene penso io,sicuramente verranno anche loro a dormire la, dopo la fatica arriva anche il premio :wink:
Stocasso! mi dicono che prendono un altro sentiero e vanno a dormire dall' altra parte :MM
niente, con le tedesche su per i monti non c'è proprio verso, mai una gioia!!! :XX
nel frattempo tornano anche le nuvole basse, vabbe', ho capito, mi rimetto in marcia, e comincio a scendere lungo la Vedretta dei Sfulmini
nebbia e neve, i due elementi dominanti di questa giornata
esco dalla vedretta ed arrivo in pochi minuti al Rifugio Alimonta, dove passerò la notte
il gestore è un personaggio, ma veramente un personaggio, e il suo staff è strasimpatico, bene, si prospetta una serata piacevole rosit:
Ceno, tra un grappino e l' altro gioco a scala 40 con un gruppo di ragazzi modenesi e me ne vado a nanna. Dormo come un pero fino a che suona la sveglia, grazie grappe che avete fatto effetto RUNK
Questa folle estate poi, non sembra proprio adatta, con le previsioni meteo che cambiano ogni tre per due e la pioggia a farla da padrona...
Eppure sembra che ci sia una finestra di bel tempo (che questa estate vuol dire semplicemente "non pioggia") per mercoledí e giovedí... non posso non cogliere l' occasione al volo, ci tengo troppo a questo giro che 2 anni fa ho abortito proprio all' attacco per meteo e l' anno scorso non sono riuscito neanche ad organizzare...
Telefono in rifugio, si c'è posto, si il percorso è ok.
ANDIAMO.
La sveglia per mercoledí è tanto presto, quando mi alzo ci sono ancora i pipistrelli che girano, zaino già pronto in macchina, faccio una veloce colazione e parto per Vallesinella, sotto Madonna di Campiglio.
Parcheggio, zaino, scarponi, e via per questa avventura che mi porterà ad attraversare un mondo meraviglioso...
Come dicevo il rischio meteo non dovrebbe esserci, l' altro rischio -il sovraffollamento delle Bocchette Centrali- lo esorcizzo organizzando gli orari in modo non proprio ortodosso, impostandole subito dopo pranzo quando le carovane di gente sono già passate...
Inizio cosí, partendo lungo sentiero 317 in direzione Rifugio Casinei, ripido e monotono con mille tornanti scalinati (misti radici) nel bosco
Le tabelle, almeno quelle qua in basso, hanno i tempi larghi, ed in anticipo su quanto indicato arrivo al Rifugio Casinei, dove le temperature ancora fresche invogliano ad un bel cappuccino :buongiorno:
riparto adesso col sentiero 318 verso il Rifugio Brentei
La musica inizialmente sembra sempre la stessa: ripido, bosco, radici... :skipistola:
dopo poco però esce all' aperto e comincia lo spettacolo: alle mie spalle Adamello e Presanella, subito cosí :shock: :skiamo:
davanti vedo per la prima volta il Crozzón di Brenta, che mi ammalia e mi rapisce :arf:
mi incanto ad ammirare la sua possenza, ma sono solo all' inizio del giro e la strada è lunga quindi mi rimetto in marcia, sicuro che la sua meravigliosa visione non mi abbandonerà
alla mia sinistra compare anche la bizzarra sagoma del Fridolín
arrivo al bivio di Valle del Fridolín, dove proseguo lungo il mio sentiero
adesso si cammina in costa -quasi in piano- sopra la Val Brenta, con Lui sempre davanti :skiamo:
e adesso il Brenta presenta la sua natura: un infinito complesso di spettacolari cenge
si passa anche per una breve galleria, ocio ai corni :sbonk:
fuori dal tunnel le visioni sono sempre più spettacolari :skiamo:
arrivo ad attraversare una piccola facile chiazza di neve: questo è solo l' antipasto :wink:
e subito dopo, "girato l' angolo", vengo investito da un' apocalisse dolomitica :shock: :skiamo:
Cima Brenta, Sfúlmini, Campanile Alto, Cima Brenta Alta... qualcuno vuole aggiungere altro?
questo posto è da andare via di testa
e anche alle spalle non si scherza :skiamo:
Continuo tra una visione e un vaneggio, e arrivo al Rifugio Brentèi, il rifugio gestito per anni dal mitico Bruno Detassis, in posizione spettacolare davanti al Crozzón di Brenta
Qua ci sta una tappa energetica: faccio carico con succo d' arancia e una bella sberla di sacher... aaah che ben, che botta de vita IGO
ci voleva proprio!
Bello contento mi riavvio sempre lungo il sentiero 318, direzione Rifugio Tosa
il sentiero comincia su piacevole pascolo, ma in fondo domina su tutto la spettacolare testata della valle
mano a mano che salgo, il sentiero passa dal prato alla brulla pietraia, e l' ambiente si fa sempre più selvaggio :arf:
e lei mi osserva massiccia e severa
Anche l' aspetto della valle adesso è completamente cambiato... per i miei gusti in meglio IGO
Adesso l' ambiente è in perfetta sintonia con i miei gusti, questo è il mio mondo: un mondo brullo, aspro, selvaggio, il cui grigio è addolcito dal bianco della neve
neve che non si fa attendere: se prima avevo attraversato due sputacchi, adesso arrivano i nevai seri :skiamo:
mentre mi avvio verso la fine della neve, il Campanile Basso mi osserva
arrivano anche i primi tratti attrezzati per superare questi gradoni e qualche breve paretina
pesto ancora un po' di neve
e trovo un altro breve tratto attrezzato
arrivo cosí alla rampa finale per Bocca di Brenta, dove la neve la fa da padrona: sembra di essere in un sogno, per me questo è il paradiso
arrivo a Bocca di Brenta, culmine di questa prima tratta
e scopro che la fabbrica delle nebbie, sul versante di Molveno, ha già iniziato a lavorare a pieno regime :straincazzato:
mi avvio a scendere al Rifugio Tosa, che gioca a nascondino con le nuvole
mentre alle mie spalle sembra tenere
pochi minuti in cengia
ed arrivo al Rifugio Tosa, dove mi fermo a pranzare :semagna:
Il personale è molto simpatico e veloce, e dopo una bella mangiata e un po' di riposo per le gambe riparto per il Rifugio Alimonta e quello che è il vero obbiettivo di questa due giorni: la via delle Bocchette, uno spettacolare percorso attrezzato, principalmente in cengia, che divido in due parti, oggi tocca alle Bocchette Centrali
mentre pranzavo la fabbrica delle nebbie non ha perso tempo, e mi sta oscurando anche Bocca di Brenta, che devo risalire
arrivo su e dai, va già meglio, cosí comincio a ridiscendere il nevaio di prima
mi sposto sotto la parete tra neve e massi
ed arrivo alla tabella che indica l' inizio di questo spettacolo
Indosso imbrago, casco e kit da ferrata, sono pronto ad iniziare quello che sarà un meraviglioso trip mentale. AZ
Perché trip mentale? perché quando vado in montagna, da solo, la mia testa si svuota di tutto: via lo stress, via le rotture di maroni, via qualsiasi cosa: siamo io e la montagna, la mia mente comincia a vagabondare in un mix di pensieri, emozioni, sogni che si rincorrono, più l' ambiente è selvaggio e isolato e più questi vagabondano, si incrociano, si scontrano, vanno ovunque... probabilmente è anche per questo che mi piace muovermi in solitaria...
e quando vado per cenge, con la parete che sale da una parte e il vuoto dall' altra, l' effetto si amplifica...
Non so come faccio, ma nonostante tutto questo i sensi rimangono incollati a quello che sto facendo: occhi e orecchie sono come radar e antenne... vaneggio totale e concentrazione massima allo stesso tempo, che sia il caso di farmi vedere da uno bravo?
il percorso inizia con un breve tratto attrezzato seguito da questa scaletta che punta dritta verso il cielo
Per poi immettersi su questa spettacolare cengia a precipizio sulla Val Brenta
Le visioni si commentano da sole :skiamo:
la cengia aggira questo simpatico canalino
per poi infilarsi in un quasi passo del gatto
quando sei qua in alto il primo istinto è di sentirti il padrone del mondo, subito dopo però ti rendi conto di quanto piccolo tu sia a confronto con questi colossi
sto aggirando la Cima di Brenta Alta, risalgo qualche metro con una scaletta, e mi trovo davanti la mole del Campanile Basso
adesso proseguo in un mix di cenge e facili canalini da risalire
punto dritto verso le nuvole, mentre mi lascio alle spalle questo spettacolo
e mi si presenta davanti la Bocchetta del Campanile Basso
prima di raggiungerla però devo passare questo canalino invaso dalla neve, che è stato attrezzato con una corda per superare l' ostacolo
vertigini
raggiungo finalmente la bocchetta, dove le nebbie mi danno il benvenuto nel loro regno :mann:
da qua in poi l' ambiente sarà spettralmente affascinante... canalini, paretine, cenge, tutto assume un aspetto diverso con la nebbia, tutto incute pensieri e viaggi mentali assurdi... non sei più tu e la montagna, sei tu con te stesso
forme bizzarre compaiono dal nulla come spettri
e tu continui il tuo viaggio nella montagna che è diventato un viaggio in te stesso
in una rara schiarita compare una scaletta da scendere...
porta nell' oblio
eccolo, sta arrivando il mostro
la cengia si fa sempre più esile sul nulla eterno
arriva un canalino attrezzato da scendere: ne sto venendo fuori?
NO :sbonk:
vedo delle sagome nella nebbia, si materializzano sempre di più... Brenta che magia
un' ultima cengia, seguita da una scala... mi porterà fuori? mi porterà ancora più dentro? :???
:shock:
giro l' angolo, flash, la nebbia si dissolve e compare la Torre di Brenta
sotto di me la Vedretta dei Sfulmini, in fondo il Rifugio Alimonta è già in vista
inizio a scendere le scalette che mi porteranno fuori dal trip
e arrivo a Bocca dei Armi, dove tolgo l' armamentario e mi concedo una sigaretta in relax
mentre sto riposando, mi raggiungono due ragazze tedesche, una è veramente notevole IGO
Bene penso io,sicuramente verranno anche loro a dormire la, dopo la fatica arriva anche il premio :wink:
Stocasso! mi dicono che prendono un altro sentiero e vanno a dormire dall' altra parte :MM
niente, con le tedesche su per i monti non c'è proprio verso, mai una gioia!!! :XX
nel frattempo tornano anche le nuvole basse, vabbe', ho capito, mi rimetto in marcia, e comincio a scendere lungo la Vedretta dei Sfulmini
nebbia e neve, i due elementi dominanti di questa giornata
esco dalla vedretta ed arrivo in pochi minuti al Rifugio Alimonta, dove passerò la notte
il gestore è un personaggio, ma veramente un personaggio, e il suo staff è strasimpatico, bene, si prospetta una serata piacevole rosit:
Ceno, tra un grappino e l' altro gioco a scala 40 con un gruppo di ragazzi modenesi e me ne vado a nanna. Dormo come un pero fino a che suona la sveglia, grazie grappe che avete fatto effetto RUNK
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