Non so se è già stato segnalato ma oggi mi sono imbattuto in questo racconto.
Veramente degno di nota.
Cito dal blog al quale sono approdato.
“Snowfall”, la nevicata, è il progetto giornalistico con cui il New York Times ha chiuso il 2012. E, probabilmente, ha definitivamente mostrato al giornalismo l’ esistenza di un’ altra (nuova) strada narrativa da battere.
Snowfall è il pezzo di giornalismo multimedia per eccellenza. Diviso in 8 parti, racconta della valanga che sorprese un gruppo di sciatori, professionisti del fuoripista, mentre percorrevano il Tunnel Creek, sulle innevate montagne dello stato di Washington. Il modo in cui la storia viene raccontata rivoluziona (sí, rivoluziona) la forma di raccontare una storia giornalistica. E soprattutto il modo di leggerla: mescola video e immagini, grafici interattivi e testo. Il tutto creando un flusso narrativo che lascia sempre al centro la lettura, rendendo la parte multimediale parte integrante (e non semplice supporto) di quella testuale. Per farlo, 16 tra giornalisti, editor video, grafici e programmatori hanno dovuto lavorare gomito a gomito durante quasi sei mesi.
Buona lettura
The New York Times - Breaking News, World News & Multimedia
Veramente degno di nota.
Cito dal blog al quale sono approdato.
“Snowfall”, la nevicata, è il progetto giornalistico con cui il New York Times ha chiuso il 2012. E, probabilmente, ha definitivamente mostrato al giornalismo l’ esistenza di un’ altra (nuova) strada narrativa da battere.
Snowfall è il pezzo di giornalismo multimedia per eccellenza. Diviso in 8 parti, racconta della valanga che sorprese un gruppo di sciatori, professionisti del fuoripista, mentre percorrevano il Tunnel Creek, sulle innevate montagne dello stato di Washington. Il modo in cui la storia viene raccontata rivoluziona (sí, rivoluziona) la forma di raccontare una storia giornalistica. E soprattutto il modo di leggerla: mescola video e immagini, grafici interattivi e testo. Il tutto creando un flusso narrativo che lascia sempre al centro la lettura, rendendo la parte multimediale parte integrante (e non semplice supporto) di quella testuale. Per farlo, 16 tra giornalisti, editor video, grafici e programmatori hanno dovuto lavorare gomito a gomito durante quasi sei mesi.
Buona lettura
The New York Times - Breaking News, World News & Multimedia