Polimerizzazione e scadenza dei materiali

nakaniko

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Sto avendo di recente l'ennesima espereinza con questo fenomeno, ovvero il degrado dei materiali plastici di alcuni elementi dell'attrezzatura, e non tanto per l'uso, quanto per il non uso per diversi anni.
Ora la cosa mi succede ad alcuni materiali da snowboard, però mi era successa ricordo anche ad alcuni materiali da sci.
In particolare, anni fa mi si disintagrarono due paia di scarponi da sci Nordica, il primo era di mio fratello e dei tempi (ormai lontanetti) del noto problema alle plastiche di quel marchio, il secondo invece relativo ad un paio di scarponi usati da me come mie ultimi scarponi da sci, e rimasti inusati per tempo, che però prima erano stati usati per anni senza problemi. Lasciati in magazzino al buio o semibuio, temperatura media mai troppo fredda d'inverno e mai troppo calda d'estate, bè dopo una decina d'anni in cui pure li controllavo, agganciavo, sganciavo, da un anno all'altro come colpiti da improvviso virus mortale, crac... si sono sfaldati come scaglie di formaggio...
Idem comunque in campo snowboard, dove i miei amati scarponi Flow linerless old-old style, fatti di pelle scamosciate e thinsulate, non hanno mai sofferto nulla usandoli pure molto ma molto intensivamente. Ne acquisto un paio nel 2004 o 2005, li uso quasi il 70 per cento del tempo solo loro fino a ieri, i passalacci in cordura vedo che un po alla volta si usurano, ma tengono ancora. Ad un certo punto l'anno scorso vedo su ebay.de inserzione per simili scarponi anno 2002 NUOVI, li acquisto ad un apio di decaeuro, mi arivano e sono davvero nuovi, eppure appena li metto e tiro i lacci i passalacci esplodono e letteralmente si polverizzano al tatto!!! Polimerizzati.
Dico ok, è ora di cambiare, becco in negozio NUOVI IN SCATOLA, però uno esposto, dei linerless Flow col Boa del 2005 a un prezzo veramente ridottissimo, prima li provo e li riprovo e sembrano perfettissimi e senza segni del tempo, poi col boa non hanno ovvimante passalacci.... Invece al terzo uso le parti rivestite in similscamosciato sintetico si stanno come sciogliendo, vabbè è un fattore estetico di una piccola zona, però accade quasi esclusivamente al boot tenuto in esposizione, il destro, mentre al sinistro quasi nulla...
Idem a dei vecchi boots della morosa (Northwave), perfetti per anni nell'uso e prestati a diverse ragazze, lasciati la per due tre fermi la suola in gomma si sbriciola...
Insomma: questo fenomano NON sembra dipendere dagli UV, come dicono alcuni, perchè usati i boots stanno meglio che conservati. Però un boots su uno scaffale al chiuso, luice elettrica, sta peggio di uno conservato nella sua scatola nel nylon, il che pare significare che non sono nemmeno l'emissione di chessò solventi o simili che peggiore le cose, in quanto allora il boots nella scatola dovrebbe stare peggio.
Che fare per curare i nostri scarponi (e attacchi)? Uno scarpone che ti si apre a metà di una discesa, magari in fuoripista, non è una bella cosa...
E poi, io i materiali del mio sport li conosco, ma per chi magari cerca l'occasione, come evitare di prendersi la fregatura? Magari dall'ignaro negoziante, ripeto che in negozio i miei ultimi Flow TXP erano perfettissimi.
E giù casini nelle contestazioni
Non sarebbe il caso di chiedere e pretendere (come alcune rare case fanno) una stampigliatura obbligatoria e visibile all'esterno, tipo sulla suola, dell'anno di produzione? E magari prevedere una "scadenza" dei materiali tale e quale quella dei cibi, certo molto più lunga? Questo anche per evitare la facile obiezione comprati roba nuova, sì ma bisogna saperlo quanto questa è nuova, e magari specie online non sempre si vede....
 
Sto avendo di recente l'ennesima espereinza con questo fenomeno, ovvero il degrado dei materiali plastici di alcuni elementi dell'attrezzatura, e non tanto per l'uso, quanto per il non uso per diversi anni.
Ora la cosa mi succede ad alcuni materiali da snowboard, però mi era successa ricordo anche ad alcuni materiali da sci.
In particolare, anni fa mi si disintagrarono due paia di scarponi da sci Nordica, il primo era di mio fratello e dei tempi (ormai lontanetti) del noto problema alle plastiche di quel marchio, il secondo invece relativo ad un paio di scarponi usati da me come mie ultimi scarponi da sci, e rimasti inusati per tempo, che però prima erano stati usati per anni senza problemi. Lasciati in magazzino al buio o semibuio, temperatura media mai troppo fredda d'inverno e mai troppo calda d'estate, bè dopo una decina d'anni in cui pure li controllavo, agganciavo, sganciavo, da un anno all'altro come colpiti da improvviso virus mortale, crac... si sono sfaldati come scaglie di formaggio...
Idem comunque in campo snowboard, dove i miei amati scarponi Flow linerless old-old style, fatti di pelle scamosciate e thinsulate, non hanno mai sofferto nulla usandoli pure molto ma molto intensivamente. Ne acquisto un paio nel 2004 o 2005, li uso quasi il 70 per cento del tempo solo loro fino a ieri, i passalacci in cordura vedo che un po alla volta si usurano, ma tengono ancora. Ad un certo punto l'anno scorso vedo su ebay.de inserzione per simili scarponi anno 2002 NUOVI, li acquisto ad un apio di decaeuro, mi arivano e sono davvero nuovi, eppure appena li metto e tiro i lacci i passalacci esplodono e letteralmente si polverizzano al tatto!!! Polimerizzati.
Dico ok, è ora di cambiare, becco in negozio NUOVI IN SCATOLA, però uno esposto, dei linerless Flow col Boa del 2005 a un prezzo veramente ridottissimo, prima li provo e li riprovo e sembrano perfettissimi e senza segni del tempo, poi col boa non hanno ovvimante passalacci.... Invece al terzo uso le parti rivestite in similscamosciato sintetico si stanno come sciogliendo, vabbè è un fattore estetico di una piccola zona, però accade quasi esclusivamente al boot tenuto in esposizione, il destro, mentre al sinistro quasi nulla...
Idem a dei vecchi boots della morosa (Northwave), perfetti per anni nell'uso e prestati a diverse ragazze, lasciati la per due tre fermi la suola in gomma si sbriciola...
Insomma: questo fenomano NON sembra dipendere dagli UV, come dicono alcuni, perchè usati i boots stanno meglio che conservati. Però un boots su uno scaffale al chiuso, luice elettrica, sta peggio di uno conservato nella sua scatola nel nylon, il che pare significare che non sono nemmeno l'emissione di chessò solventi o simili che peggiore le cose, in quanto allora il boots nella scatola dovrebbe stare peggio.
Che fare per curare i nostri scarponi (e attacchi)? Uno scarpone che ti si apre a metà di una discesa, magari in fuoripista, non è una bella cosa...
E poi, io i materiali del mio sport li conosco, ma per chi magari cerca l'occasione, come evitare di prendersi la fregatura? Magari dall'ignaro negoziante, ripeto che in negozio i miei ultimi Flow TXP erano perfettissimi.
E giù casini nelle contestazioni
Non sarebbe il caso di chiedere e pretendere (come alcune rare case fanno) una stampigliatura obbligatoria e visibile all'esterno, tipo sulla suola, dell'anno di produzione? E magari prevedere una "scadenza" dei materiali tale e quale quella dei cibi, certo molto più lunga? Questo anche per evitare la facile obiezione comprati roba nuova, sì ma bisogna saperlo quanto questa è nuova, e magari specie online non sempre si vede....

I polimeri delle plastiche cristallizzano e/o perdono le loro proprietà in un certo numero di anni.
Quanti?
Dipende non solo dalla qualità iniziale del polimero, ma anche da come viene lavorato, dalle altre sostanze a cui viene accoppiato (solventi, coloranti, etc.), da come/quanto viene usato e conservato.
Credo che proprio l'esistenza di questo insieme di fattori sia quello che previene una "etichettatura" con scadenza, come dici tu.
Perché la casa produttrice non può prendersi la responsabilità di dire 6 anni (ad esempio) se poi x 5,5 anni il negoziante li tiene in vetrina sotto il sole (sempre per fare un esempio).
Morale: gli scarponi si comprano nuovi, a breve distanza dalla loro produzione, e così da quel momento si è pienamente responsabili dell'oggetto, del suo uso e della conservazione.
 
A me è successo con un paio di San Marco, mentre li avevo ancora in uso, mi è rimasta la suola dentro alla talloniera dell'attacco; erano di una plastica un po' particolare ma ho notato che ,anche quelli normali che avevo smesso,sia i miei sia quelli di mia figlia,dopo una decina d'anni si sono sfaldati come i tuoi. Questi avvenimenti risalgono ad una ventina d'anni fa, dopo non mi è più successo quindi presumo che i problemi di polimerizzazione siano stati risolti
 
Eh ovvio che si comprano a breve distanza dalla produzione... sapendo quando è stata però!
Proprio in un momento di crisi ci saranno diversi che "sbolognano" l'attacco o lo scarpone di x anni fa, e il consumatore distratto e meno informato si piglia la "sola".
Poi chiaro che se uno li tiene in vetrina peggiora le cose ma in primis mettere come obbligatoria incisa sulla suola la data di produzione sarebbe di grande aiuto, poi uno fa le sue valutazioni e lo scarpone che vede da un po' in vetrina o sullo scaffale bè allora ridurrà la vita presunta. Ma almeno SAPREBBE QUANTI ANNI HA.
Io lo trovo logico e direi legalmente fondamentale, vai poi a discutere col venditore che quell'abrasione non l'hai fatta tu...
Io comunque lo sapevo che erano 2005 perchè di snò ho tutti i cataloghi, e la venditrice è una venditrice seria, e sa che conosco i prodotti sno poi, ma se vedevate quegli scarponi per forma e materiali bè un altro negozio poteva spacciarli tranquillamente come 2013...
Poi: ho degli scarponi con cui mi trovo benissimo, gli anni passano, mettiamo che un anno o due non li uso per motivo X, qual'è il comportamento migliore per evitare la polimerizzazione? Questo proprio è un quesito a cui non so rispondermi.
Oh possono essere scarponi chessò come i Nepal Extreme da alpinismo, che costa(va)no un botto, passano tre anni e - dico per dire - ritorno in Himalaiya con loro e rischi la vita o li butto....?
 
Eh ovvio che si comprano a breve distanza dalla produzione... sapendo quando è stata però!
Proprio in un momento di crisi ci saranno diversi che "sbolognano" l'attacco o lo scarpone di x anni fa, e il consumatore distratto e meno informato si piglia la "sola".
Poi chiaro che se uno li tiene in vetrina peggiora le cose ma in primis mettere come obbligatoria incisa sulla suola la data di produzione sarebbe di grande aiuto, poi uno fa le sue valutazioni e lo scarpone che vede da un po' in vetrina o sullo scaffale bè allora ridurrà la vita presunta. Ma almeno SAPREBBE QUANTI ANNI HA.
Io lo trovo logico e direi legalmente fondamentale, vai poi a discutere col venditore che quell'abrasione non l'hai fatta tu...
Io comunque lo sapevo che erano 2005 perchè di snò ho tutti i cataloghi, e la venditrice è una venditrice seria, e sa che conosco i prodotti sno poi, ma se vedevate quegli scarponi per forma e materiali bè un altro negozio poteva spacciarli tranquillamente come 2013...
Poi: ho degli scarponi con cui mi trovo benissimo, gli anni passano, mettiamo che un anno o due non li uso per motivo X, qual'è il comportamento migliore per evitare la polimerizzazione? Questo proprio è un quesito a cui non so rispondermi.
Oh possono essere scarponi chessò come i Nepal Extreme da alpinismo, che costa(va)no un botto, passano tre anni e - dico per dire - ritorno in Himalaiya con loro e rischi la vita o li butto....?

Non puoi evitare la decadenza naturale del polimero, né rallentarla.
Puoi evitare di accelerarla, conservandoli al buio, in luogo non troppo umido, a ganci chiusi (anche al minimo, per evitare deformazioni) asciugandoli ogni volta che li usi.
Fine...
 

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Avevo già scritto questa cosa in un altra discussione, una volta ero in coda per acquistare lo SKIPASS e al tipo davanti a me gli si è sregolata la talloniera dello scarpone da sci, lo scarpone sembrava anche abbastanza recente, di un colore ancora lucente, non ricordo la marca, ma il tipo rimase a bocca aperta e se ne andò tutto demoralizzato. Probabilmente la errata conservazione ha portato a ciò. Prima di natale ho calzato un paio di scarponi che usava 20 anni fa mio zio quando mi accompagnava a sciare quando ero bambino, e ho notato quanto le plastiche siano rigide nonostante sia uno scarpone commerciale, non si è sgretolano ma era una pietra.
 
Avevo già scritto questa cosa in un altra discussione, una volta ero in coda per acquistare lo SKIPASS e al tipo davanti a me gli si è sregolata la talloniera dello scarpone da sci, lo scarpone sembrava anche abbastanza recente, di un colore ancora lucente, non ricordo la marca, ma il tipo rimase a bocca aperta e se ne andò tutto demoralizzato. Probabilmente la errata conservazione ha portato a ciò. Prima di natale ho calzato un paio di scarponi che usava 20 anni fa mio zio quando mi accompagnava a sciare quando ero bambino, e ho notato quanto le plastiche siano rigide nonostante sia uno scarpone commerciale, non si è sgretolano ma era una pietra.

Ti sembrava una pietra in casa, poi lo porti sulla neve, giornata fredda, lo solleciti e improvvisamente si spacca, senza preavvisi...
Un classico degli scarponi oltre i 10 anni!
 
proprio gli effetti della cristallizzazione menzionata prima....
le plastiche perdono la loro flessibilità, s'induriscono e così diventano friabili....
 
Ti sembrava una pietra in casa, poi lo porti sulla neve, giornata fredda, lo solleciti e improvvisamente si spacca, senza preavvisi...
Un classico degli scarponi oltre i 10 anni!

Si si hai perfettamente ragione, con pietra intendevo appunto che si é irrigidito, infatti ho solo fatto una prova x curiosità (in casa nn certo sulla neve), ho il mio raptor 115 che ha una settimana e non lo cambierei mai con uno scarpone vecchio...
 
Si si hai perfettamente ragione, con pietra intendevo appunto che si é irrigidito, infatti ho solo fatto una prova x curiosità (in casa nn certo sulla neve), ho il mio raptor 115 che ha una settimana e non lo cambierei mai con uno scarpone vecchio...

Ce lo so, ce lo so...


:D :D
 
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