Cortina Funivia Faloria - Rio Gere - Seggiovia Cristallo - San Forca - Val Padeon - Cortina
Ecco la seconda parte di quella bella giornata settembrina iniziata con il giro alla forcella Ambrizola e rifugio Palmieri alla Croda da Lago
Caricata la bici in auto, via alla funivia del Faloria. La funivia fa una corsa ogni 15 minuti, forse 30. Io sono riuscito a salire con quella mi sembra delle 15.30 o delle 16.00 :???
La gita che voglio fare è ben pubblicizzata in manifesti e locandine. Il biglietto di salita con la funivia si può fare comprensivo della salita in seggiovia.
Costo biglietto per le due salite: circa 15 euro.
Arriva la funivia, scendono i turisti tipicamente Cortinesi e da Faloria e mi aprono il portone e salgo con la bici. La funivia è in due tronconi. In circa 10 minuti siamo al rifugio Faloria.
La mia bici salitomane
Partiamo. Siamo io, altri due turisti e due locals, uno è il "macchinista" della funivia e l'altro un suo amico. L'amico sta salendo per chiedere il permesso di aprire un punto di riparazione degli sci nella zona del rifugio Faloria. Ottima idea!
Stazione intermedia della funivia Faloria
Il secondo tratto della funivia è spettacolare. Salendo si vede il tracciato di una Ferrata.
Arrivo su scarico la bici e mi fermo ad ammirare il mio Regno, Cortina d'ampezzo, in tutto il suo splendore. Non c'è niente da aggiungere a quanto già tutti sanno: Cortina è meravigliosa. La Perla delle Dolomiti!
LA Magnifica Cortina d'Ampezzo
Dietro la prima barriera rocciosa si snoda la Val Padeon. Io dapprima scenderò al Rio Gere, poi salirò al rifugio San Forca con la seggiovia Cristallo e quindi scenderò per la Val Padeon.
La montagna che si vede laggiù in fondo è la Croda Rossa d'Ampezzo.
Inizia la discesa verso Rio Gere. Si svolge su strada larga e ghiaiosa, una strada su cui ci possono passare le auto fuoristrada. La ghiaia non è compatta e ad ogni curva sembra ci si stia per capottare.
L'ho trovata moooolto meno divertente delle solite strade che ho disceso (ma che prima avevo salito).
Questa l'ho trovata pericolosa in quanto ti "invita" a lasciarti andare salvo poi trovarti improvvisamente quei pericolosissimi 20 cm di ghiaia smossa oppure quel cunettone profondo 40 cm per lo scolo dell'acqua.
Tutto sommato ho fatto un solo rischio grosso
Stradone di discesa dal rif. Faloria a Rio gere.
Tutto sommato la discesa è rilassante per il corpo ma stressante per la mente. Sei sempre li li per scivolare e non puoi "correre" perchè, almeno io non mi sentivo sicuro. Sia ben chiaro, i tratti pedalando a cannone ci sono stati ma senza quella certezza di non scivolare.
Discesa dal Faloria a Rio Gere
Arrivo a Rio Gere, prendo un cunettone proprio nel parcheggio e faccio un saltino. Rischio di capottarmi ma poichè c'era molta gente faccio finta che sia stata una cosa voluta D
Carico la bici in seggiovia e salgo al Rif. San Forca.
Arrivo e finalmente osservo la Val Padeon. Bella lunga!
Scendo e vedo che il "famoso" punto panoramico è libero. Bene vado io ad occuparlo. Cortina anche vista da li è favolosa.
Cortina vista dal punto panoramico appena sotto il rif. San Forca
Il mio mostro si rilassa ammirando una parete del Cristallo.
Ed io vado a fare compagnia alla mia biciclettina
Altre foto con il mostro. Il panorama dal punto panoramico è davvero superbo.
La mia bici ammira le Dolomiti... se sapesse che fra un po' dovrà farsi circa 10 km di discesa tra i sassi grossi e poi stradina di sterrato non sarebbe così tranquilla.
Ed ora via con la discesa. In pochi secondi dal punto panoramico sono al laghetto, quello artificiale costruito per l'innevamento artificiale. Da li parte la vera Val Padeon.
Arrivati alla stazione a valle della nuova seggiovia si tiene la destra e ci si immette in una stradina nella quale ci sono una infinita di sassi liberi e grossi, di quelli che se li becchi con l'anteriore rotolano e ti fanno rischiare di cadere... Ma tranne qualche tratto in cui il fondo è poco compatto la discesa è davvero godibile.
Con moltissima attenzione ci si può lasciare andare e correre. Dopo circa 1 km la difficoltà svanisce e la discesa è bellissima. Fondo perfetto, nel senso di divertente, non di facile e discesa costante.
Peccato che anche questa discesa abbia un carattere di "stradina" più che di sentiero.
Si scende e si scende per una infinità di km. Passati una casina si iniziano ad incontrare gli escursionisti che vengono dalla ferrata Dibona e rientrano anche loro ad Ospitale. La strada entra in un bosco e diventa ripida. Li non si scherza, si deve andare piano e non sbagliare.
Mi sono dovuto fermare tre o quattro volte per non far esplodere la camera d'aria. Il cerchione era caldissimo. Per raffreddarli più in fretta getto acqua nel cerchione: poi però per i primi metri il freno è poco modulabile, si rischio il bloccaggio. Dopo l'ultimo tratto di bosco ripido ci si immette nella ex ferrovia Dobbiaco Cortina e padalando con il rapporto quasi più lungo, da disperati si rientra al parcheggio della funivisa Faloria.
Attenzione a rallentare quando sia entra nell'abitato di Cortina. Per poco non passavo l'incrocio con una strada senza vederlo e sempre per poco non prendevo su una bellissima ragazza in bici che procedeva in senso contrario... ecco se avessi fatto incidente con la ragazza magari ora la conoscerei... e se fosse stata una local... ancora meglio!
E questo è tutto.
La giudico una discesa di deaffaticamento, da fare però con estrema attenzione mentale, lungo tutto il percorso. Una piccola disattenzione e potresti beccare il sasso che ti fa capottare.
Fabiuzzo
Ecco la seconda parte di quella bella giornata settembrina iniziata con il giro alla forcella Ambrizola e rifugio Palmieri alla Croda da Lago
Caricata la bici in auto, via alla funivia del Faloria. La funivia fa una corsa ogni 15 minuti, forse 30. Io sono riuscito a salire con quella mi sembra delle 15.30 o delle 16.00 :???
La gita che voglio fare è ben pubblicizzata in manifesti e locandine. Il biglietto di salita con la funivia si può fare comprensivo della salita in seggiovia.
Costo biglietto per le due salite: circa 15 euro.
Arriva la funivia, scendono i turisti tipicamente Cortinesi e da Faloria e mi aprono il portone e salgo con la bici. La funivia è in due tronconi. In circa 10 minuti siamo al rifugio Faloria.
La mia bici salitomane
Partiamo. Siamo io, altri due turisti e due locals, uno è il "macchinista" della funivia e l'altro un suo amico. L'amico sta salendo per chiedere il permesso di aprire un punto di riparazione degli sci nella zona del rifugio Faloria. Ottima idea!
Stazione intermedia della funivia Faloria
Il secondo tratto della funivia è spettacolare. Salendo si vede il tracciato di una Ferrata.
Arrivo su scarico la bici e mi fermo ad ammirare il mio Regno, Cortina d'ampezzo, in tutto il suo splendore. Non c'è niente da aggiungere a quanto già tutti sanno: Cortina è meravigliosa. La Perla delle Dolomiti!
LA Magnifica Cortina d'Ampezzo
Dietro la prima barriera rocciosa si snoda la Val Padeon. Io dapprima scenderò al Rio Gere, poi salirò al rifugio San Forca con la seggiovia Cristallo e quindi scenderò per la Val Padeon.
La montagna che si vede laggiù in fondo è la Croda Rossa d'Ampezzo.
Inizia la discesa verso Rio Gere. Si svolge su strada larga e ghiaiosa, una strada su cui ci possono passare le auto fuoristrada. La ghiaia non è compatta e ad ogni curva sembra ci si stia per capottare.
L'ho trovata moooolto meno divertente delle solite strade che ho disceso (ma che prima avevo salito).
Questa l'ho trovata pericolosa in quanto ti "invita" a lasciarti andare salvo poi trovarti improvvisamente quei pericolosissimi 20 cm di ghiaia smossa oppure quel cunettone profondo 40 cm per lo scolo dell'acqua.
Tutto sommato ho fatto un solo rischio grosso
Stradone di discesa dal rif. Faloria a Rio gere.
Tutto sommato la discesa è rilassante per il corpo ma stressante per la mente. Sei sempre li li per scivolare e non puoi "correre" perchè, almeno io non mi sentivo sicuro. Sia ben chiaro, i tratti pedalando a cannone ci sono stati ma senza quella certezza di non scivolare.
Discesa dal Faloria a Rio Gere
Arrivo a Rio Gere, prendo un cunettone proprio nel parcheggio e faccio un saltino. Rischio di capottarmi ma poichè c'era molta gente faccio finta che sia stata una cosa voluta D
Carico la bici in seggiovia e salgo al Rif. San Forca.
Arrivo e finalmente osservo la Val Padeon. Bella lunga!
Scendo e vedo che il "famoso" punto panoramico è libero. Bene vado io ad occuparlo. Cortina anche vista da li è favolosa.
Cortina vista dal punto panoramico appena sotto il rif. San Forca
Il mio mostro si rilassa ammirando una parete del Cristallo.
Ed io vado a fare compagnia alla mia biciclettina
Altre foto con il mostro. Il panorama dal punto panoramico è davvero superbo.
La mia bici ammira le Dolomiti... se sapesse che fra un po' dovrà farsi circa 10 km di discesa tra i sassi grossi e poi stradina di sterrato non sarebbe così tranquilla.
Ed ora via con la discesa. In pochi secondi dal punto panoramico sono al laghetto, quello artificiale costruito per l'innevamento artificiale. Da li parte la vera Val Padeon.
Arrivati alla stazione a valle della nuova seggiovia si tiene la destra e ci si immette in una stradina nella quale ci sono una infinita di sassi liberi e grossi, di quelli che se li becchi con l'anteriore rotolano e ti fanno rischiare di cadere... Ma tranne qualche tratto in cui il fondo è poco compatto la discesa è davvero godibile.
Con moltissima attenzione ci si può lasciare andare e correre. Dopo circa 1 km la difficoltà svanisce e la discesa è bellissima. Fondo perfetto, nel senso di divertente, non di facile e discesa costante.
Peccato che anche questa discesa abbia un carattere di "stradina" più che di sentiero.
Si scende e si scende per una infinità di km. Passati una casina si iniziano ad incontrare gli escursionisti che vengono dalla ferrata Dibona e rientrano anche loro ad Ospitale. La strada entra in un bosco e diventa ripida. Li non si scherza, si deve andare piano e non sbagliare.
Mi sono dovuto fermare tre o quattro volte per non far esplodere la camera d'aria. Il cerchione era caldissimo. Per raffreddarli più in fretta getto acqua nel cerchione: poi però per i primi metri il freno è poco modulabile, si rischio il bloccaggio. Dopo l'ultimo tratto di bosco ripido ci si immette nella ex ferrovia Dobbiaco Cortina e padalando con il rapporto quasi più lungo, da disperati si rientra al parcheggio della funivisa Faloria.
Attenzione a rallentare quando sia entra nell'abitato di Cortina. Per poco non passavo l'incrocio con una strada senza vederlo e sempre per poco non prendevo su una bellissima ragazza in bici che procedeva in senso contrario... ecco se avessi fatto incidente con la ragazza magari ora la conoscerei... e se fosse stata una local... ancora meglio!
E questo è tutto.
La giudico una discesa di deaffaticamento, da fare però con estrema attenzione mentale, lungo tutto il percorso. Una piccola disattenzione e potresti beccare il sasso che ti fa capottare.
Fabiuzzo