Anello dolomitico ferroviario (treno delle Dolomiti), un progetto che torna in voga

Non so come andrebbero le cose a livello economico ma la mia opinione è più che positiva.
L'articolo cita 2 esempi lampanti quali Val Venosta e Val Pusteria dove quelli che FS bollava come 2 rami secchi stanno facendo faville.
Credo che tutto dipenda dalla gestione e in alto ADige queste cose le sanno fare fin troppo bene e non mi si venga a dire che è tutta una questione dei soldi della loro autonomia.

Ciao
 
Intanto si torna a parlare del treno della Val Gardena con tre ipotesi di tracciato:

Chiusa-Plan de Gralba
Pontives-Plan de Gralba
Chiusa-Plan de Gralba (via castelrotto)

Un investimento di 100-300 milioni parte dei quali è possibile chiederli all'UE, tempi di realizzazione per il 2030.

A mio modesto parere sarebbe meglio un tracciato più breve (e quindi economico) da Ponte Gardena (stazione FS) fino a Plan de Gralba, se proprio si vuole spendere qualche soldo in più meglio lo scartamento normale per i binari così da poter effettuare treni diretti da Bolzano e Trento.



Moroder: «Con il trenino salveremo la Val Gardena

Per il sindaco di Ortisei l’opera ridurrà il traffico e l’inquinamento sulle Dolomiti. Allo studio tre tracciati ferroviari, tutti sotterranei

image.


ORTISEI. I tre comuni gardenesi si stanno occupando, con grande interesse, del progetto di ripristinare il trenino lungo la vallata ladina. Ortisei, Santa Cristina e Selva Gardena hanno recepito l'indicazione di Gardena Marketing e hanno deciso di sviluppare un progetto intercomunale.
E l'idea è già stata discussa a livello di assessorato provinciale dove, su indicazione dell'assessore Florian Mussner, i tecnici stanno valutando se le prospettive sono concretizzabili oppure no. Il sindaco di Ortisei, Ewald Moroder, ha confermato la grande attenzione per il progetto «al quale - ha spiegato - non ho mai rinunciato soprattutto da quando sono diventato sindaco del maggiore centro gardenese». «La Gardena - ha aggiunto Moroder - ha bisogno di essere liberata dal traffico soprattutto di transito ed io credo che solo col trenino ci riusciremo».
Sono tre le soluzioni prese in considerazione in questa fase: la prima prevede che il tracciato del trenino passi da Chiusa fino a Plan de Gralba; in alternativa è stato tracciato un tragitto più breve che dovrebbe partire da Pontives fino a Plan de Gralba; infine c’è l’ipotesi di far partire la ferrovia da Castelrotto per arrivare fino a Plan de Gralba.
«A livello di costi - ha detto Moroder - per il tratto più breve dovrebbero essere investiti almeno un centinaio di milioni di euro. Molti di più ne servirebbero per gli altri due tracciati, ma è comunque un investimento sostenibile perché contiamo di reperire diverse risorse anche dalla comunità europea. Il trenino, infatti, dovrebbe correre sotto terra e ciò potrebbe andare incontro alle richieste europee perché provocherebbe migliorie per l’ambiente, il paesaggio e la vivibilità dei paesi di tutta la Val Gardena e valorizzerebbe ulteriormente le Dolomiti patrimonio mondiale naturale dell'Unesco».
In attesa che il trenino entri in funzione, però, per il sindaco di Ortisei sono necessari alcuni provvedimenti. Su tutti la sostituzione, dei vari Skibus che fanno servizio, nei mesi invernali, in tutta la zona dolomitica. «Penso - ha concluso Moroder - che sarebbe opportuno mettere in servizio soltanto pullman ad idrogeno per cominciare a ridurre il grave inquinamento delle nostre vallate».
Moroder: «Con il trenino salveremo la Val Gardena» - Cronaca - Alto Adige
 
La Calalzo-Dobbiaco e la Feltre-Primolano sono come la Cometa di Halley: ogni tanto ricompaiono...
io sarei 100% a favore (nei miei sogni ci sarebbe pure la Bribano-Agordo) ma a meno che la provincia di Belluno non passi al Trentino Alto Adige o non diventi provincia autonoma la vedo dura...
 
Già al plan si può sciare arrivando direttamente sulle piste con il treno con fermata a perca
Poi si può sciare la mattina al plan e il pomeriggio in alta pusteria o viceversa sempre spostandosi in treno,
Se ci aggiungessimo anche cortina magari maranza e Bressanone con la nuova telecabina stazione fs/ plose (se riusciranno a farla) sarebbe l'apoteosi!!!!!
5 comprensori fattibili senza auto, questa è geeen economy!!!!
 

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Secondo me se fossimo un paese evoluto, dovremmo avere il coraggio di valutare seriamente se c'è la possibilità di collegare le dolomiti con le principali città del nord (tipo Bologna, Milano) . Magari creando una specie di hub da qualche parte nelle dolomiti dal quale far partire impianti/ulteriori collegamenti ferroviari/sciistici (magari sfruttando o migliorando quelli già esistenti) con altre zone.
 
Ci fu un tempo nel quale il ferro era considerato una soluzione migliore dell'asfalto. Almeno per la montagna. In altre parole. Ci fu un tempo nel quale pure in Italia si parlava scvizze"r"o

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Si ma da allora non si è fatto altro che chiudere linee locali dicendo che non servivano.
Si è spesso fatto un servizio ferroviario osceno con poche corse e orari scomodi per scoraggiare l'utenza e chiudere linee locali. Tale processo e' stato impletmentato dalle FS sulla Merano Malles (chiusa e poi riaperta dalla regione AA ) e continua tuttora in quasi tutte le regioni che non sono Alto Adige. E cosi i km di linee chiuse sono migliaia in tutta Italia molti con serie potenzialità turistiche.
La verità e' che ad oggi il trasporto ferroviario, tranne il Frecciarossa, fa pena. Lo dice uno che viaggia abbastanza spesso.
Prima di riapreire linee o di aprirne di nuove bisognerà rendere decente il trasposto locale esistente e far cambiare la testa agli italiani che attualmente non vedono le ferrovie locali come un modo efficiente per muoversi.

Per restare in zona mi risulta che la ferrovia Belluno - Calalzo abbia attualmente pochi treni che girano quasi vuoti mentre l'alemagna che corre affianco è spesso intasata.
 
Però il problema non è Trenitalia (che è completamente divisa tra direzione passeggeri nazionali e tutte le varie direzioni regionali) ma la regione che:
- non fa richieste esplicite nel Contratto di Servizio per implementare treni o nuovo materiale rotabile
- non controlla che l'azienda appaltatrice (Trenitalia DTR Veneto) svolga il servizio come da contratto
- non applica eventuali penali

Chi ha le idee chiare in materia di TPL ha i trasporti che funzionano (Emilia-Romagna e Toscana, per esempio), lo stesso Trentino-Alto Adige ha appena rinnovato il contratto con Trenitalia chiedendo un incremento di frequenze e l'acquisto di tutti nuovi treni (sui contratto di servizio c'è scritto tutto: quali corse effettuare, quali treni utilizzare, quanti posti disponibili per ciascun treno, etc).

La regione Veneto aveva un assessore ai trasporti coinvolto nella faccenda del Mose che si è dovuto dimettere. Al Veneto non gli è mai interessato nulla della linea fino a Calalzo e non ha mai investito nulla né in nuovi treni né in un orario cadenzato e in coincidenza con i bus.
Se una linea viene chiusa è inutile prendersela con Trenitalia o con RFI perché è SEMPRE volontà della regione che chiede la soppressione di tutte le corse, o in casi peggiori non paga Trenitalia per i contratti di servizio e quindi a quest' ultima si arrangia come può (vedi Sicilia e Campania che hanno debiti spaventosi, roba che un'azienda privata avrebbe chiuso tutto il trasporto regionale).
 
Dice bene Fla5, parlando di trasporto regionale si deve tenere presente che Trenitalia (o Trenord o GTT o altri) sono gli "esecutori" del servizio, mentre chi decide (e paga) il livello del servizio (numero corse, numero di carrozze ecc...) sono le Regioni, sono quindi loro a decidere se su una linea il servizio sarà più o meno decente; poi se l'azienda di trasporto non esercita il suo dovere sarebbe dovere del "mandante" far rispettare il contratto stipulato...
 
Ma le linee mica sono tutte uguali. Alcune oggi non avrebbero senso se non come pura attrazione turistica, cioè da fare una volta e basta. Quando furono chiuse è perché la gente, i locali mi riferisco, preferivano la corriera. E come fai a dare loro torto se le corriere, sulle strade di allora, gia ci mettevano meta' tempo? le linee della val Gardena, della val di Fiemme e quella di Cortina sono state costruite non certo per offrire un servizio rapido, ma piuttosto per offrire qualcosa dove prima c'erano solo mulattiere.
La ferrovia dell'alta val venosta è un caso ben diverso. La valle è ampia e dritta. La ferrovia li non ha dovuto fare grandi curve, infatti lo scartamento è addirittura quello standard.
L'unica ferrovia alpina che si è salvata è la Trento Malé, ma perché dopo la guerra è stata rifatta praticamente da 0 per raddrizzare il tracciato.
Ma una cosa del genere ai nostri giorni costerebbe una fortuna. Per Fiemme e Fassa la cifra è di un miliardo.
 
Si ma da allora non si è fatto altro che chiudere linee locali dicendo che non servivano.
Si è spesso fatto un servizio ferroviario osceno con poche corse e orari scomodi per scoraggiare l'utenza e chiudere linee locali. Tale processo e' stato impletmentato dalle FS sulla Merano Malles (chiusa e poi riaperta dalla regione AA ) e continua tuttora in quasi tutte le regioni che non sono Alto Adige. E cosi i km di linee chiuse sono migliaia in tutta Italia molti con serie potenzialità turistiche.
La verità e' che ad oggi il trasporto ferroviario, tranne il Frecciarossa, fa pena. Lo dice uno che viaggia abbastanza spesso.
Prima di riapreire linee o di aprirne di nuove bisognerà rendere decente il trasposto locale esistente e far cambiare la testa agli italiani che attualmente non vedono le ferrovie locali come un modo efficiente per muoversi.

Per restare in zona mi risulta che la ferrovia Belluno - Calalzo abbia attualmente pochi treni che girano quasi vuoti mentre l'alemagna che corre affianco è spesso intasata.


Direi che il passante ferroviario di Milano, con gli orari cadenzati, funziona molto bene. Ogni volta che prendo uno di quei treni, è sempre pieno ed è comodissimo ed economico
 
Tre considerazioni:
1) Il servizio ferroviario non frecciarossa in Italia fa generalmente schifo: ritardi, treni che cadono a pezzi, sporcizia ovunque, carrozze super intasate e gentaglia che sale senza pagare il biglietto come battone e zingarame.
2) Al di là delle belle parole (AA a parte) vedo ancora molta diffidenza e omertà da parte delle regioni e degli organi competenti a credere seriamente nel treno continuando a privilegiare la gomma.
2) Quando sono state chiuse le linee storiche delle Dolomiti (Ampezzo, Fiemme, Gardena, Agordo) non si è guardato al di là del proprio naso (come invece ha fatto la Svizzera) non capendo che quelle linee un futuro sarebbero potute essere utilissime come trasporto locale (stante un ammodernamento delle linee) e soprattutto turistico: tipico atteggiamento italiano.

E oggi ci si mangia le mani e ci si riempie la bocca di bei progetti "green" facendo però ben poco di concreto (TAA a parte)
 
Mi sa che state idealizzando un po troppo quelle ferrovie. Non furono costruite per servire la popolazione, ma per scopi prettamente militari. Per cui i percorsi erano tuttal'tro che utili ai fini degli spostamenti. Tanto è' vero che la ferrovia della Val di Fiemme, per evitare le bombe, correva sul lato della valle opposto ai paesi.
Non solo, i tempi di percorrenza erano elevatissimi. La ferrovia della Val di fiemme tra Ora è Prefazzo, una volta ammodernata, elettrificata e con materiale rotabile rinnovato impiegava 2 ore e 15 minuti. Tempi assolutamente improponibili oggi.

Il trenino della Val Gardena era anche peggio. Per compiere i suoi 30 km di percorso impiegava due ore e quaranta minuti.

Anche la ferrovia delle Dolomiti fu costruita per motivi militari ed in seguito ricostruita. Comunque, anche se era la più efficiente delle tre, impiegava 2 ore tra calalzo e dobbiaco.
 
Mi sa che state idealizzando un po troppo quelle ferrovie. Non furono costruite per servire la popolazione, ma per scopi prettamente militari. Per cui i percorsi erano tuttal'tro che utili ai fini degli spostamenti.
Nessuno ha detto che dovessero essere tenute uguali e senza nessun tipo di ammodernamento dal momento della loro costruzione ad oggi. Stiamo criticando il loro prematuro smantellamento. Anche la ferrovia Trento Malè era stata costruita per trasportare mele... oggi grazie ad interventi di ammodernamento offre (anche) un buon servizio di trasporto locale e turistico
 
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