Safety Camp.......quello che non ti aspetti......lo cerchi.

Doctor407

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Cosa vi spinge ad andare in fuoripista? Chi non ha mai fatto la prova? E chi sopratutto da discreto o buon sciatore ne é rimasto entusiasta e sopratutto folgorato? E quanti di questi lo hanno fatto nel pieno della consapevolezza dei rischi che si incontrano? Non bastano anni di sciate per capire cosa c'è dietro ad una discesa in fresca, come pure non basta solo scendere più volte per esser bravi in powder perché ormai ci crediamo tali.
Tutti i nuovi assatanati di polvere bianca, come lo son diventato io, non sanno nulla di rischi e molti forse non se ne rendono neanche conto perché per prima cosa hanno in testa la bella discesa che faranno. Ma di domande c'è ne facciamo tante e ci chiediamo cosa si cela dietro al freerider. E qui che io mi sono accorto che avrei voluto conoscere meglio la materia che vado ad affrontare....e così che informandomi ho deciso di frequentare un corso di freeride o meglio sulla sicurezza nell'affrontare le proprie discese.
Così son venuto a conoscenza di un gruppo di amici, che ben affiatati tra loro, appassionati di montagna fanno della loro passione un mezzo di trasmissione e divulgazione della giusta consapevolezza dei propri gesti nell'affrontare le gite lontano dagli impianti. Per cui la curiosità e la voglia di esser più consapevole mi ha portato a partecipare insieme agli amici Massimo ed Eric al Safety Camp con la Mystic Freeride in Val Senales il 2/3 marzo scorso.
Non ero ben consapevole di cosa avremmo fatto durante il corso ma una cosa é sicura, sono tornato a casa con tanti concetti in testa che sino ad quel momento erano lontani dalle mie conoscenze e grazie a questo ora son ben consapevole dei fattori che caratterizzano una fantastica e godibile discesa in un campo intonso di fresca ed anche di cosa la potrebbe rendere la più brutta di quelle già fatte.
Partiti dalle Marche siam arrivati in Val Senales venerdì sera e pernottato in un Maso a Vernago sul Lago, 10 min dagli impianti.
Sabato mattina ore 9 pronti alla base della funivia per le presentazioni e per il briefing della giornata. Arrivati in cima, era già allestito il Camp ed abbiamo potuto scegliere sci ed anche scarponi, per chi voleva, come test durante il corso. Pronti tutti, via giù direttamente in un bel pendio bordo pista già trifolato tale per cui siamo stati messi alla prova per valutare le proprie capacità sciistiche in fuori pista. Da li la decisione che il gruppo ben omogeneo poteva andar avanti tutti insieme. La mattinata è volata giù per pendi lontani dalle piste, ma facilmente raggiungibili anche con brevi salite senza sci e pellatina. Per ogni discesa ci venivano spiegati le modalità di discesa in gruppo, le caratteristiche della neve che si incontrava sulla base dell'orario, dell'esposizione al sole, della presenza del vento e degli eventuali accumuli ad esso correlato. Per non parlare dei concetti base sulla pianificazione della gita sin dal giorno prima valutando meteo che troveremo compreso lo zero termico, ultima nevicata del luogo, vento e sue direzioni, conoscienza del grado del pericolo valanghe in loco fino alla valutazione oggettiva delle singoli dati mentre si arriva sul posto....non potevo immaginare tutte queste cose dietro una singola discesa in fresca. Insomma ora come ora prima di uscire mi farò mille pippe mentali, pippe si rispetto a come affrontavo prima il discorso ma che del resto non sono altro che parte integrante della pianificazione della gita.
Ed ora alcune foto........
L'arrivo al Camp e la scelta dell'attrezzo a noi caro
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Veduta panoramica nella vallata
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Tutto il gruppo
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Tanto bianco......bianco candore
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Alcuni di noi
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Cresta cresta dall'arrivo della funivia si raggiunge una delle vette per scendere una parete a nord con neve polverosa con non poche difficoltà visto che le rocce eran li a ricordare di far attenzione
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Raggiunta la vetta breve pausa prima di scendere
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E via giù grazie alle direttive degli istruttori Giulio, Gianandrea, Massimo e la guida Danny........
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Dopo le discese ci sono le risalite
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Per godere
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Passaggi particolari
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Altre ed ancora altre foto
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La parete discesa a mia insaputa......nel senso che dopo averla fatta guardando la da un punto di vista diverso non credevo di averla discesa.......
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Momenti di relax e concentrazione
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Ed infine non poteva mancare la prova sul campo artva al fine di provare la nostra attrezzatura di ricerca del giusto modo sia in ricerca singola che di gruppo
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Ok credo di avervi rotto abbastanza con tutte queste chiacchiere e foto, scusate se son stato prolisso.....ma vi assicuro che cose da raccontare c'è ne son parecchie.
Ci tengo a precisare che la maggioranza di queste foto sono una raccolta di quelle scattate da tutti corsisti ed istruttori per cui li ringrazio per aver condiviso queste foto per ogni singolo momento passato insieme al fine di rendere sicura il più possibile la nostra passione.
Corso straconsigliato.


Il Doc.
 
Ultima modifica:
Bel report, già quest'anno volevo partecipare, poi non sono riuscito, quasi sicuramente l'anno prossimo ci riprovo.
Vi siete presi proprio una bella giornata poi.
 
Bel report!

Mille pippe, hai ragione: per ora evito molte cose "a priori" causa ignoranza manifesta.

Vedremo il prossimo anno...
 
.... Meglio un SA1

Non ho partecipato a questo camp, ma quello che posso dire é che un SA1 (corso base sci alpinismo CAI) a mio modo di vedere é la scelta migliore non fosse altro che i concetti li digerisci in qualche settimana di lezione teorica e in almeno 10 uscite.
10 uscite con un istruttore al fianco (quando l'ho fatto io a Bergamo 13 anni fa, avevamo un istruttore ogni 3 allievi) fa tanto...
Da un punto di vista della gestione del rischio lo skialp e il freeride non si differenziano affatto.

E anche l'esercitazone Arva é qualcosa da ripetere, ripetere e ripetere... Non si impara in n paio d'ore.

Comunque ben vengano questi safety camp
 
Non ho partecipato a questo camp, ma quello che posso dire é che un SA1 (corso base sci alpinismo CAI) a mio modo di vedere é la scelta migliore non fosse altro che i concetti li digerisci in qualche settimana di lezione teorica e in almeno 10 uscite.
10 uscite con un istruttore al fianco (quando l'ho fatto io a Bergamo 13 anni fa, avevamo un istruttore ogni 3 allievi) fa tanto...
Da un punto di vista della gestione del rischio lo skialp e il freeride non si differenziano affatto.

E anche l'esercitazone Arva é qualcosa da ripetere, ripetere e ripetere... Non si impara in n paio d'ore.

Comunque ben vengano questi safety camp

Nulla da dire......ma se avessi avuto tempo per l'impegno che un SA1 richiede e anche la voglia forse lo avrei frequentato.....ma purtroppo quest'anno non rientrava nelle mie programmazioni.......anche perché ci sono CAI e CAI in zone e altre zone e non sempre ogni anno fanno Il corso. Quest'anno per esempio il CAI di Ascoli non lo ha fatto.
Comunque sia il mio è un primo passo verso la consapevolezza.
Di doman non ve certezza.
 

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Nulla da dire......ma se avessi avuto tempo per l'impegno che un SA1 richiede e anche la voglia forse lo avrei frequentato.....ma purtroppo quest'anno non rientrava nelle mie programmazioni.......anche perché ci sono CAI e CAI in zone e altre zone e non sempre ogni anno fanno Il corso. Quest'anno per esempio il CAI di Ascoli non lo ha fatto.
Comunque sia il mio è un primo passo verso la consapevolezza.
Di doman non ve certezza.

D'accordo con Pauli.

Infatti vorrei farlo il prossimo anno ;)
 
Bella Doc!

Confermo che abbiamo fatto una ottima esperienza in questo Camp!!!:D:D:D

Meglio l'SA1? Meglio non so, diverso sicuramente!

Lo scopo di questo Camp era passare un weekend in compagnia di persone più esperte, sciarci assieme e conoscere posti nuovi, imparare sciando.

Ci hanno spiegato (molto bene) come scendere da una montagna e come tenere le distanze.

Poi abbiamo fatto un po di nivologia, qualche accenno sul primo soccorso, prova Artva ecc..

Un ottimo weekend condito da bel tempo e neve a nord polveroso... l'ideale direi!!

L'SA1 è composto da:
9 lezioni teoriche
8 lezioni pratiche
7 gite scialpinistiche

Direi che (avendo tempo) sicuramente sarebbe da fare, occupa praticamente una stagione invernale e non è paragonabile a questi camp organizzati nei weekend.

Essendo rimasto entusiasta sono ripartito per partecipare anche al camp a Sella Nevea di 3 giorni che si è svolto lo scorso weekend e ancora una volta posso dire che ne è valsa la pena!
 
Ultima modifica:
A dire il vero prima di frequentare il safety camp mi ero ben informato sul SA1 proprio per rendermi più sicuro nelle mie gesta e scelte.....ma informandomi sui vari CAI della zona ai confini tra Marche ed Abruzzo mi son reso conto che per quest'anno non era alla mia portata per tipologia di corso. Troppo impegnativo in termini di tempo. Non escludo assolutamente una possibile partecipazione negli anni venturi proprio per la possibilità di far propri concetti importanti in termini di sicurezza.
Ma posso assolutamente dire che per chi ha i weekend contati questa tipologia di Camp puó essere una valida alternativa anche per chi vuole fare una prima valida esperienza in freeride. Rifarei il camp molto volentieri a prescindere dalla possibilità di frequentare il CAI........tempo, famiglia e lavoro permettendo.
 
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