renntiger
Vecchio saggio
Come gli anni scorsi, anche quest’anno nelle giornate del 2 e 3 marzo si è svolto il test organizzato da Ornello sport a Passo Monte Croce, sulle Piste della Croda Rossa, con neve invernale pressoché perfetta. Sempre, come per le altre edizioni, le aziende presenti erano Atomic, Elan, Head, Rossignol, Salomon, Voelkl.
Molti sapranno che per mia moglie e me questa edizione di PMC è stata in tono minore in quanto mia moglie Daniela ha avuto un incidente nel pomeriggio di sabato che ci ha costretto ad abbandonare i test, ma il sabato mattina siamo comunque riusciti a provare qualcuno degli sci che ci ripromettevamo di sciare. Per forza di cose, però anche l’esposizione delle nostre impressioni avrà una forma diversa rispetto alle altre edizioni, ma credo che mi perdonerete.
Onde evitare quanto successo nelle scorse edizioni, quando immancabilmente si è aperta la discussione su temi inerenti la competenze e le capacità di chi ha provato questi sci, chiarisco subito la cosa e poi, almeno questa volta, spero di non dover tornare più sull’argomento. Per chi non ci avesse mai visto sciare, vorrei chiarire che mia moglie ed io siamo due sciatori “della domenica” o “turisti” come definisce noi sciatori normali qualche addetto ai lavori , non siamo maestri, non abbiamo una carriera agonistica alle spalle, non abbiamo video da mostrare (e non ci interessa comunque farlo), non sappiamo come saremmo classificati in base alle famose scale auree ufficiali; siamo semplici appassionati che sciano, credo discretamente da una quarantina d’anni, sciano su qualsiasi pista e su qualunque tipo di neve senza particolari difficoltà. Siamo quindi, ritengo, i clienti tipici potenziali degli sci che abbiamo potuto sciare in questi giorni. Proprio per questo, nelle nostre recensioni non troverete, come non avete mai trovato in passato, termini quali “rigidezza torsionale”, “risposta elastica”, “deformazione della spatola”, ecc. ecc., perché non fanno parte del nostro linguaggio e se li usassimo probabilmente li useremmo a sproposito; troverete solo ed esclusivamente le nostre sensazioni personali e le emozioni che questi sci ci hanno fatto provare e non chiediamo certo a nessuno di prenderle per oro colato. Se siete interessati ad avere informazioni più tecniche, se cercate delle recensioni complete di questo o quel modello, se cercate il parere di professionisti, di maestri ed istruttori federali, quindi, non è questo il post giusto, per cui non perdete tempo a leggerlo.
Scusate questo preambolo, ma spero, almeno in questa occasione, di avere sgombrato il campo a possibili equivoci e non dover ritornare sull’argomento, lasciando magari spazio invece alla discussione ed al confronto sui vari modelli.
Come sempre in questi casi, quando si ha a disposizione tanto ben di Dio, bisogna fare per forza delle scelte su cosa provare. Per quanto ci riguarda abbiamo privilegiato in modo particolare le novità significative, modelli cioè o totalmente nuovi o che sono stati rivisti completamente nelle nuove versioni. Alcuni siamo riuscita a provarli il sabato, altri che ci ripromettevamo di provare il giorno successivo, non siamo riusciti, a causa dell’incidente di mia moglie.
Ma torniamo in tema.
Rocker: questa stagione ancora più che lo scorso anno quando le sole Atomic e Rossignol lo avevano introdotto sulle loro serie top, il rocker è arrivato un po' dappertutto, anche se ognuno lo interpreta a modo suo. Elan lo mette su GS, GSX, SL, SLX dove introduce la tecnologia “amphibio”, Head rivede la serie Supershape, lasciando praticamente invariata la WC rebels, se non per un aggiornamento alla grafica, Salomon rivoluziona la gamma race top, lanciando l’X Race, un unico modello, in sostituzione dei precedenti 2V e 3V. Voelkl invece, tra le casi presenti, ha preferito lasciare sostanzialmente invariati i Racetiger, sia GS sia SL.
Ma veniamo agli sci che abbiamo provato, ed in particolare a quelli che, mi sembra, hanno suscitato maggiori discussioni fino a qui, la nuova serie Supershape.
Come sappiamo tutti, la nuova collezione prevede come in passato quattro modelli: Speed, Magnun, Titan ed il nuovo Rally. I modelli che ci sono stati messi a disposizione per i test avevano l’attacco SP12. Solo per l’Italia è possibile richiedere anche gli stessi modelli dotati di piastra ed attacco FF. Ornello Sport ha scelto di vendere esclusivamente il modello senza piastra, quindi come è stato pensato e sviluppato dalla casa madre, ed è una scelta che francamente condivido, come condivido che i modelli testati fossero senza piastra. Se Head, come a suo tempo fece per il GTO, ha deciso che questi sci possano dare il massimo in una certa configurazione, è corretto provarli e giudicarli in questo modo e non con un accessorio che ne cambierebbe radicalmente il carattere. E anche la scelta di partire da un 12 DIN secondo me è positiva, considerando che il FF11 che veniva montato come primo equipaggiamento sulla serie precedente era un po' sottodimensionato per sciatori piuttosto pesanti.
Prima di iniziare a parlare dei nuovi modelli, permettetemi però un piccolo rimpianto: dalla nuova collezione sparisce il “Supershape rosso”, lo slalom carve dalla sciancratura estrema, il primogenito della famiglia in catalogo da anni con pochissime modifiche. Non so se sia corretti dire che è stato sostituito dal nuovo Rally, che ha misure molto differenti, anche se ne incarna il concetto di “sci tutto divertimento” che contraddistingueva il vecchio supershape. Di sicuro questo sci ha fatto la storia di Head e credo che in molti, che lo hanno sciato o lo sciano tuttora, lo ricorderanno come uno sci fantastico.
Tornando ai nuovi Supershape, devo dire che mio parere nel giudicarli non bisogna fare l’errore di confrontare i nuovi modelli con i predecessori. La differenza non è dovuta solo all’assenza della piastra, ma al fatto che questi sci sono a mio – sindacabilissimo - parere pensati per essere diversi dai precedenti. Il supershape speed ed il supershape “rosso” delle precedenti annate per certi versi andavano a sovrapporsi almeno in parte ai cugini i.speed e i.sl della serie WC – quante volte abbiamo letto dei dubbi di chi era indeciso se prendere un SSS o un wc i.speed? – i nuovi sci si differenziano invece nettamente: i WC sono i racing di famiglia, derivati dai modelli gara, i supeshape sono gli allround top, o chiamiamoli come meglio ci pare, in grado di soddisfare una fascia di utenza che cerca nello sci non tanto e non solo la prestazione assoluta, ma anche la facilità e soprattutto il divertimento. E’ un po’ la stessa filosofia che la casa austriaca aveva applicato nella realizzazione del GTO, uno sci a parte, dove l’aspetto prestazionale era sicuramente tenuto in debita considerazione, ma secondariamente al puro piacere di sciare. E da questo punto di vista, bisogna riconoscere che ha centrato pienamente l’obiettivo. I nuovi modelli esaltano la maneggevolezza e la vivacità, pur non rinunciando a prestazioni di rilievo. In sintesi, a noi sono piaciuti.
Magari i nuovi Head Supershape speed non terranno in velocità come il precedente modello, ma è difficile metterli in crisi. Sia Daniela che io lo abbiamo provato sabato mattina, come primi sci, io in misura 177, Daniela in 163, che sono le misure che più si adattano alle nostre caratteristiche. La sensazione che ci hanno dato è di un’estrema facilità e rapidità nei cambi. Girano solo a pensarlo ed il rocker non è per niente invasivo. Solo a sci piatto, lo senti un po’ “ballerino”, ma proprio non è nato per stare piatto. Da un certo punto di vista sembra assomigliare molto al primissimo supershape speed, che faceva della giocosità il suo punto forte. Diciamo che se l’ultima versione poteva andar bene da argento in su, probabilmente questo sci si adatta ad un pubblico ancora maggiore, tanto è facile da sciare.
Head Supershape Rally, provato in misura 170 io e 163 Daniela, è stata la splendida sorpresa di questo test. E’ facile come il SS Speed, ma con una larghezza maggiore al centro (76 mm contro i 66 del SSS), un raggio molto corto ed una sciancratura più accentuata, ha una presa di spigolo entusiasmante e, almeno a nostro parere, una tenuta maggiore rispetto al fratello più “magro”. Anche se lo fai correre non fa una piega, ma il meglio di se, lo da sicuramente sulle curve a medio raggio, da “fun”. Mi sarebbe piaciuto provarlo in misura 177, ma non era disponibile, e sono convinto che nella misura più lunga possa non far rimpiangere anche qualche RC che va per la maggiore.
Head Supershape Magnum: lo ha provato solo Daniela (io mi ero ripromesso di farlo il giorno dopo), in misura 163. Diciamo che scendendo da SSS e Rally e salendo su questo, ha potuto fare un confronto immediato tra i tre sci. E lo ha giudicato come una via di mezzo tra il SSS ed Il Rally, appunto, facile, piuttosto morbido, buono per tutto, probabilmente, ma meno giocoso del SSS e meno entusiasmante del Rally.
Elan SLX 160. Lo ha provato Daniela. Con questo sci anche nelle passate stagioni non è mai riuscita ad instaurare un gran feeling. Probabilmente una delle cause è che era appena scesa dal trio dei supershape, che come tutti gli Head, hanno la caratteristica di ammortizzare al meglio le asperità del terreno, mentre questi sl ti trasmettono tutto, ma non le sono piaciuti più di tanto.
Salomon Xrace 165: come ho già scritto in un altro post, non ci è piaciuto un granché, tanto che ho chiesto addirittura all'addetto Salomon di controllare se lo sci avesse dei problemi di preparazione, tanto non riuscivo né ad impostare, né a svincolare lo sci. Invece mi ha confermato che era tutto a posto. Personalmente l'ho trovato troppo largo e lento nei cambi, insomma né carne né pesce. E in più, proprio non riuscivo a farlo girare in modo decente. Per me era molto meglio il 3V, che ho sempre ritenuto il miglior sl negozio in citcolazione. Anche Daniela, fan convinta del 3V su questo non ci si é trovata, lo ha trovato pesante e lento nei cambi. Lei scendeva dal nuovo magnum superleggero, magari anche per questo ha sentito moltissimo la differenza.
E chiudo con tre “fuoriserie”, Head W CGS RD 195 R35, Atomic SL FIS Marcel Hirscher e Voelkl Racetiger SL FIS.
Head WC GS RD 195 R35: ovvero, come andare a fare la spesa con la Ferrari di Alonso.
Fatemi però prima di tutto fare una considerazione personale. Sono cinque anni che me la prendo con Head Italia perché non ci metteva a disposizione a PMC qualche FIS da provare, mentre tutte le altre case lo facevano sempre; mai che ci portassero un rd 183 o un 188 nemmeno per sbaglio... E la risposta alle mie lamentele era sempre la stessa: per Head lo sci di punta è il wc i.speed, non ha senso sciare in campo libero uno sci Fis. Su questo argomento ricorderete sicuramente quante discussioni abbiamo fatto anche qui.
E questa volta, cosa fa Stefano Silvestri, Ski Category Manager di Head Italia? Ci porta nientemeno che il 195 r35. Roba da non crederci!
Io ero allo stand Head alle 8,30 ed avevo ai piedi il nuovo sss quando l'ho visto, lì in bella mostra a provocarmi Chiedo a Stefano se è effettivamente lui. Me lo conferma. Diavolo, non darlo via, provo il sss ed è mio!
Infatti faccio un paio di piste sul sss e sono lì. Chiedo a Stefano se devo sciarlo come fosse uno sci di una volta, ma lui mi dice di no, di sciarlo come uno sci sciancrato, solo di fare attenzione a non inclinarmi troppo. Con me c'è anche Italo, che mi suggerisce di stare attento soprattutto alle "mille righe" molto marcate sulla pista, perché, mi spiega, che se ci entro diventa difficile poi svincolare lo sci.
Ok, vado.
Scendo inizialmente dalla rossa con un certo timore reverenziale. Cosa succederà adesso? Imposto le prime curve sciando sulle uova, ma lo sci risponde egregiamente, anzi mi sembra più morbido e forse meno nervoso del mio rd 183 ,per fare un paragone in famiglia... La pista è ancora completamente libera, per cui allungo sempre di più il raggio di curva. Diavolo, va come un treno e non fa una piega. Chiariamo una cosa: io non sono Vipergino, l’unico che a quanto sembra ha avuto il coraggio oltre a me di provarlo, non ho la sua potenza e nemmeno la sua tecnica, io di deformarlo non ci penso neanche, io lo faccio girare, e lui gira, e come gira... Di sicuro lo credevo più cattivo. E allora vai di nera.
Sono ancora praticamente solo in pista, la neve è dura, perfetta.
Parto con dei bei curvoni alla Ligety (non mettetevi a ridere per favore) fino al muro e poi... Come ci arrivo sopra me la faccio addosso. Una frenatona ed un paio di sane diagonale-curva, diagonale-curva... Il peggio è passato, tiro un attimo il fiato e probabilmente arretro quel tanto che basta per sentirmi disarcionare. Colpo di reni e riprendo il controllo. Tiro un sospiro di sollievo e mi butto giù. La pista ormai è tornata ad essere più umana, per cui sparo tutte le mie cartucce e posso fare il figo in curvoni larghi e stretti. Come lo fai correre prendi una velocità pazzesca, ma non è mai difficile; quando stringi il raggio di curva ti asseconda e puoi farlo girare anche in qualche serpentina bella stretta. Arrivo in fondo con il sorriso stampato in faccia: prima di tutto petché ho sciato con lo sci di Ted Ligety e sono ancora vivo (scusate se è poco) e poi perché sinceramente mi sono divertito un mondo.
E vuoi mettere, mentre aspetto mia moglie che è scesa dalla rossa, tutti lì a chiedermi che sci è, come va, se non è troppo difficile... Diavolo, mi sento una star
Arriva anche Italo Soldini che mi chiede come mi sono trovato e mi dà un'altra dritta. Mi dice di sciare "basso", come fanno in gara. Risalgo,lo faccio e ancora una volta ha ragione lui (mica lo chiamano Magister per niente). È ancora più bello. Solo che ormai la magia è passata, in pista comincia ad esserci gente, troppa per scendere come prima. Ed è in questa situazione che ho pensato che sciare normalmente con questo purosangue è, almeno per me sciatore della domenica, come andare a fare la spesa al supermercato con una formula 1. Ed è proprio in queste condizioni, che non sono certo di pista affollata, ma semplicemente con qualcuno che scia, che ti accorgi della differenza rispetto ai raggio 27, ancora sciabili senza eccessivi problemi. Qui vieni giù e stop, non scii più come meriterebbe questo bello scione. Mi immagino cone potrebbe essere su una stradina di raccordo bella affollata o scendere dal muro di Porta Vescovo alle tre del pomeriggio fra cumuli di neve e persone ferme in mezzo alla pista...
Per concludere, quindi, ho avuto l'occasione di provare questa formula 1, l'ho fatto volentieri e per questo ringrazio Stefano, ma oggettivamente non credo sia uno sci che si possa sciare in condizioni normali.
E parliamo degli altri due FIS che ho provato. Lo sapete, non stravedo per gli SL in generale, ma mi piace ogni tanto farci un giro, soprattutto sui FIS, che ti permettono di tirare anche curvoni da GS senza problemi. Beh, devo dire che probabilmente l’Atomic Redster SL Marcel Hirsher FIS 165 è l'SL che mi è piaciuto di più in assoluto tra quelli che mi è capitato di provare fino a questo momento, perché aggiungono alla consueta rapidità e reattività tipica di questa categoria di sci, anche una entrata curva entusiasmante, una tenuta incredibile ed una spinta che ti lascia senza fiato. Nel compenso, mi è sembrato anche abbastanza facile da sciare e nemmeno troppo stancante, anche se un paio di piste non fanno testo in questo senso. Capisco perfettamente chi dopo averlo provato, se lo è comprato.
Anche il Voelkl Racetiger SL 165 FIS è sicuramente un gran bello sci, ma rispetto all’Atomic mi è sembrato un “pochino meno” in tutto, meno reattivo, meno entusiasmante, meno facile. Probabilmente non fossi appena sceso dall’Atomic, gli avrei dato il massimo dei voti, ma così il paragone è stato inevitabile e, almeno a me, l’MH è piaciuto di più.
Cosa aggiungere d’altro? Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi fino a qui e, come di consueto, rimando alla pagina FB di Ornello Sport per la documentazione fotografica dell’evento ed al suo forum per le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci testati.
Molti sapranno che per mia moglie e me questa edizione di PMC è stata in tono minore in quanto mia moglie Daniela ha avuto un incidente nel pomeriggio di sabato che ci ha costretto ad abbandonare i test, ma il sabato mattina siamo comunque riusciti a provare qualcuno degli sci che ci ripromettevamo di sciare. Per forza di cose, però anche l’esposizione delle nostre impressioni avrà una forma diversa rispetto alle altre edizioni, ma credo che mi perdonerete.
Onde evitare quanto successo nelle scorse edizioni, quando immancabilmente si è aperta la discussione su temi inerenti la competenze e le capacità di chi ha provato questi sci, chiarisco subito la cosa e poi, almeno questa volta, spero di non dover tornare più sull’argomento. Per chi non ci avesse mai visto sciare, vorrei chiarire che mia moglie ed io siamo due sciatori “della domenica” o “turisti” come definisce noi sciatori normali qualche addetto ai lavori , non siamo maestri, non abbiamo una carriera agonistica alle spalle, non abbiamo video da mostrare (e non ci interessa comunque farlo), non sappiamo come saremmo classificati in base alle famose scale auree ufficiali; siamo semplici appassionati che sciano, credo discretamente da una quarantina d’anni, sciano su qualsiasi pista e su qualunque tipo di neve senza particolari difficoltà. Siamo quindi, ritengo, i clienti tipici potenziali degli sci che abbiamo potuto sciare in questi giorni. Proprio per questo, nelle nostre recensioni non troverete, come non avete mai trovato in passato, termini quali “rigidezza torsionale”, “risposta elastica”, “deformazione della spatola”, ecc. ecc., perché non fanno parte del nostro linguaggio e se li usassimo probabilmente li useremmo a sproposito; troverete solo ed esclusivamente le nostre sensazioni personali e le emozioni che questi sci ci hanno fatto provare e non chiediamo certo a nessuno di prenderle per oro colato. Se siete interessati ad avere informazioni più tecniche, se cercate delle recensioni complete di questo o quel modello, se cercate il parere di professionisti, di maestri ed istruttori federali, quindi, non è questo il post giusto, per cui non perdete tempo a leggerlo.
Scusate questo preambolo, ma spero, almeno in questa occasione, di avere sgombrato il campo a possibili equivoci e non dover ritornare sull’argomento, lasciando magari spazio invece alla discussione ed al confronto sui vari modelli.
Come sempre in questi casi, quando si ha a disposizione tanto ben di Dio, bisogna fare per forza delle scelte su cosa provare. Per quanto ci riguarda abbiamo privilegiato in modo particolare le novità significative, modelli cioè o totalmente nuovi o che sono stati rivisti completamente nelle nuove versioni. Alcuni siamo riuscita a provarli il sabato, altri che ci ripromettevamo di provare il giorno successivo, non siamo riusciti, a causa dell’incidente di mia moglie.
Ma torniamo in tema.
Rocker: questa stagione ancora più che lo scorso anno quando le sole Atomic e Rossignol lo avevano introdotto sulle loro serie top, il rocker è arrivato un po' dappertutto, anche se ognuno lo interpreta a modo suo. Elan lo mette su GS, GSX, SL, SLX dove introduce la tecnologia “amphibio”, Head rivede la serie Supershape, lasciando praticamente invariata la WC rebels, se non per un aggiornamento alla grafica, Salomon rivoluziona la gamma race top, lanciando l’X Race, un unico modello, in sostituzione dei precedenti 2V e 3V. Voelkl invece, tra le casi presenti, ha preferito lasciare sostanzialmente invariati i Racetiger, sia GS sia SL.
Ma veniamo agli sci che abbiamo provato, ed in particolare a quelli che, mi sembra, hanno suscitato maggiori discussioni fino a qui, la nuova serie Supershape.
Come sappiamo tutti, la nuova collezione prevede come in passato quattro modelli: Speed, Magnun, Titan ed il nuovo Rally. I modelli che ci sono stati messi a disposizione per i test avevano l’attacco SP12. Solo per l’Italia è possibile richiedere anche gli stessi modelli dotati di piastra ed attacco FF. Ornello Sport ha scelto di vendere esclusivamente il modello senza piastra, quindi come è stato pensato e sviluppato dalla casa madre, ed è una scelta che francamente condivido, come condivido che i modelli testati fossero senza piastra. Se Head, come a suo tempo fece per il GTO, ha deciso che questi sci possano dare il massimo in una certa configurazione, è corretto provarli e giudicarli in questo modo e non con un accessorio che ne cambierebbe radicalmente il carattere. E anche la scelta di partire da un 12 DIN secondo me è positiva, considerando che il FF11 che veniva montato come primo equipaggiamento sulla serie precedente era un po' sottodimensionato per sciatori piuttosto pesanti.
Prima di iniziare a parlare dei nuovi modelli, permettetemi però un piccolo rimpianto: dalla nuova collezione sparisce il “Supershape rosso”, lo slalom carve dalla sciancratura estrema, il primogenito della famiglia in catalogo da anni con pochissime modifiche. Non so se sia corretti dire che è stato sostituito dal nuovo Rally, che ha misure molto differenti, anche se ne incarna il concetto di “sci tutto divertimento” che contraddistingueva il vecchio supershape. Di sicuro questo sci ha fatto la storia di Head e credo che in molti, che lo hanno sciato o lo sciano tuttora, lo ricorderanno come uno sci fantastico.
Tornando ai nuovi Supershape, devo dire che mio parere nel giudicarli non bisogna fare l’errore di confrontare i nuovi modelli con i predecessori. La differenza non è dovuta solo all’assenza della piastra, ma al fatto che questi sci sono a mio – sindacabilissimo - parere pensati per essere diversi dai precedenti. Il supershape speed ed il supershape “rosso” delle precedenti annate per certi versi andavano a sovrapporsi almeno in parte ai cugini i.speed e i.sl della serie WC – quante volte abbiamo letto dei dubbi di chi era indeciso se prendere un SSS o un wc i.speed? – i nuovi sci si differenziano invece nettamente: i WC sono i racing di famiglia, derivati dai modelli gara, i supeshape sono gli allround top, o chiamiamoli come meglio ci pare, in grado di soddisfare una fascia di utenza che cerca nello sci non tanto e non solo la prestazione assoluta, ma anche la facilità e soprattutto il divertimento. E’ un po’ la stessa filosofia che la casa austriaca aveva applicato nella realizzazione del GTO, uno sci a parte, dove l’aspetto prestazionale era sicuramente tenuto in debita considerazione, ma secondariamente al puro piacere di sciare. E da questo punto di vista, bisogna riconoscere che ha centrato pienamente l’obiettivo. I nuovi modelli esaltano la maneggevolezza e la vivacità, pur non rinunciando a prestazioni di rilievo. In sintesi, a noi sono piaciuti.
Magari i nuovi Head Supershape speed non terranno in velocità come il precedente modello, ma è difficile metterli in crisi. Sia Daniela che io lo abbiamo provato sabato mattina, come primi sci, io in misura 177, Daniela in 163, che sono le misure che più si adattano alle nostre caratteristiche. La sensazione che ci hanno dato è di un’estrema facilità e rapidità nei cambi. Girano solo a pensarlo ed il rocker non è per niente invasivo. Solo a sci piatto, lo senti un po’ “ballerino”, ma proprio non è nato per stare piatto. Da un certo punto di vista sembra assomigliare molto al primissimo supershape speed, che faceva della giocosità il suo punto forte. Diciamo che se l’ultima versione poteva andar bene da argento in su, probabilmente questo sci si adatta ad un pubblico ancora maggiore, tanto è facile da sciare.
Head Supershape Rally, provato in misura 170 io e 163 Daniela, è stata la splendida sorpresa di questo test. E’ facile come il SS Speed, ma con una larghezza maggiore al centro (76 mm contro i 66 del SSS), un raggio molto corto ed una sciancratura più accentuata, ha una presa di spigolo entusiasmante e, almeno a nostro parere, una tenuta maggiore rispetto al fratello più “magro”. Anche se lo fai correre non fa una piega, ma il meglio di se, lo da sicuramente sulle curve a medio raggio, da “fun”. Mi sarebbe piaciuto provarlo in misura 177, ma non era disponibile, e sono convinto che nella misura più lunga possa non far rimpiangere anche qualche RC che va per la maggiore.
Head Supershape Magnum: lo ha provato solo Daniela (io mi ero ripromesso di farlo il giorno dopo), in misura 163. Diciamo che scendendo da SSS e Rally e salendo su questo, ha potuto fare un confronto immediato tra i tre sci. E lo ha giudicato come una via di mezzo tra il SSS ed Il Rally, appunto, facile, piuttosto morbido, buono per tutto, probabilmente, ma meno giocoso del SSS e meno entusiasmante del Rally.
Elan SLX 160. Lo ha provato Daniela. Con questo sci anche nelle passate stagioni non è mai riuscita ad instaurare un gran feeling. Probabilmente una delle cause è che era appena scesa dal trio dei supershape, che come tutti gli Head, hanno la caratteristica di ammortizzare al meglio le asperità del terreno, mentre questi sl ti trasmettono tutto, ma non le sono piaciuti più di tanto.
Salomon Xrace 165: come ho già scritto in un altro post, non ci è piaciuto un granché, tanto che ho chiesto addirittura all'addetto Salomon di controllare se lo sci avesse dei problemi di preparazione, tanto non riuscivo né ad impostare, né a svincolare lo sci. Invece mi ha confermato che era tutto a posto. Personalmente l'ho trovato troppo largo e lento nei cambi, insomma né carne né pesce. E in più, proprio non riuscivo a farlo girare in modo decente. Per me era molto meglio il 3V, che ho sempre ritenuto il miglior sl negozio in citcolazione. Anche Daniela, fan convinta del 3V su questo non ci si é trovata, lo ha trovato pesante e lento nei cambi. Lei scendeva dal nuovo magnum superleggero, magari anche per questo ha sentito moltissimo la differenza.
E chiudo con tre “fuoriserie”, Head W CGS RD 195 R35, Atomic SL FIS Marcel Hirscher e Voelkl Racetiger SL FIS.
Head WC GS RD 195 R35: ovvero, come andare a fare la spesa con la Ferrari di Alonso.
Fatemi però prima di tutto fare una considerazione personale. Sono cinque anni che me la prendo con Head Italia perché non ci metteva a disposizione a PMC qualche FIS da provare, mentre tutte le altre case lo facevano sempre; mai che ci portassero un rd 183 o un 188 nemmeno per sbaglio... E la risposta alle mie lamentele era sempre la stessa: per Head lo sci di punta è il wc i.speed, non ha senso sciare in campo libero uno sci Fis. Su questo argomento ricorderete sicuramente quante discussioni abbiamo fatto anche qui.
E questa volta, cosa fa Stefano Silvestri, Ski Category Manager di Head Italia? Ci porta nientemeno che il 195 r35. Roba da non crederci!
Io ero allo stand Head alle 8,30 ed avevo ai piedi il nuovo sss quando l'ho visto, lì in bella mostra a provocarmi Chiedo a Stefano se è effettivamente lui. Me lo conferma. Diavolo, non darlo via, provo il sss ed è mio!
Infatti faccio un paio di piste sul sss e sono lì. Chiedo a Stefano se devo sciarlo come fosse uno sci di una volta, ma lui mi dice di no, di sciarlo come uno sci sciancrato, solo di fare attenzione a non inclinarmi troppo. Con me c'è anche Italo, che mi suggerisce di stare attento soprattutto alle "mille righe" molto marcate sulla pista, perché, mi spiega, che se ci entro diventa difficile poi svincolare lo sci.
Ok, vado.
Scendo inizialmente dalla rossa con un certo timore reverenziale. Cosa succederà adesso? Imposto le prime curve sciando sulle uova, ma lo sci risponde egregiamente, anzi mi sembra più morbido e forse meno nervoso del mio rd 183 ,per fare un paragone in famiglia... La pista è ancora completamente libera, per cui allungo sempre di più il raggio di curva. Diavolo, va come un treno e non fa una piega. Chiariamo una cosa: io non sono Vipergino, l’unico che a quanto sembra ha avuto il coraggio oltre a me di provarlo, non ho la sua potenza e nemmeno la sua tecnica, io di deformarlo non ci penso neanche, io lo faccio girare, e lui gira, e come gira... Di sicuro lo credevo più cattivo. E allora vai di nera.
Sono ancora praticamente solo in pista, la neve è dura, perfetta.
Parto con dei bei curvoni alla Ligety (non mettetevi a ridere per favore) fino al muro e poi... Come ci arrivo sopra me la faccio addosso. Una frenatona ed un paio di sane diagonale-curva, diagonale-curva... Il peggio è passato, tiro un attimo il fiato e probabilmente arretro quel tanto che basta per sentirmi disarcionare. Colpo di reni e riprendo il controllo. Tiro un sospiro di sollievo e mi butto giù. La pista ormai è tornata ad essere più umana, per cui sparo tutte le mie cartucce e posso fare il figo in curvoni larghi e stretti. Come lo fai correre prendi una velocità pazzesca, ma non è mai difficile; quando stringi il raggio di curva ti asseconda e puoi farlo girare anche in qualche serpentina bella stretta. Arrivo in fondo con il sorriso stampato in faccia: prima di tutto petché ho sciato con lo sci di Ted Ligety e sono ancora vivo (scusate se è poco) e poi perché sinceramente mi sono divertito un mondo.
E vuoi mettere, mentre aspetto mia moglie che è scesa dalla rossa, tutti lì a chiedermi che sci è, come va, se non è troppo difficile... Diavolo, mi sento una star
Arriva anche Italo Soldini che mi chiede come mi sono trovato e mi dà un'altra dritta. Mi dice di sciare "basso", come fanno in gara. Risalgo,lo faccio e ancora una volta ha ragione lui (mica lo chiamano Magister per niente). È ancora più bello. Solo che ormai la magia è passata, in pista comincia ad esserci gente, troppa per scendere come prima. Ed è in questa situazione che ho pensato che sciare normalmente con questo purosangue è, almeno per me sciatore della domenica, come andare a fare la spesa al supermercato con una formula 1. Ed è proprio in queste condizioni, che non sono certo di pista affollata, ma semplicemente con qualcuno che scia, che ti accorgi della differenza rispetto ai raggio 27, ancora sciabili senza eccessivi problemi. Qui vieni giù e stop, non scii più come meriterebbe questo bello scione. Mi immagino cone potrebbe essere su una stradina di raccordo bella affollata o scendere dal muro di Porta Vescovo alle tre del pomeriggio fra cumuli di neve e persone ferme in mezzo alla pista...
Per concludere, quindi, ho avuto l'occasione di provare questa formula 1, l'ho fatto volentieri e per questo ringrazio Stefano, ma oggettivamente non credo sia uno sci che si possa sciare in condizioni normali.
E parliamo degli altri due FIS che ho provato. Lo sapete, non stravedo per gli SL in generale, ma mi piace ogni tanto farci un giro, soprattutto sui FIS, che ti permettono di tirare anche curvoni da GS senza problemi. Beh, devo dire che probabilmente l’Atomic Redster SL Marcel Hirsher FIS 165 è l'SL che mi è piaciuto di più in assoluto tra quelli che mi è capitato di provare fino a questo momento, perché aggiungono alla consueta rapidità e reattività tipica di questa categoria di sci, anche una entrata curva entusiasmante, una tenuta incredibile ed una spinta che ti lascia senza fiato. Nel compenso, mi è sembrato anche abbastanza facile da sciare e nemmeno troppo stancante, anche se un paio di piste non fanno testo in questo senso. Capisco perfettamente chi dopo averlo provato, se lo è comprato.
Anche il Voelkl Racetiger SL 165 FIS è sicuramente un gran bello sci, ma rispetto all’Atomic mi è sembrato un “pochino meno” in tutto, meno reattivo, meno entusiasmante, meno facile. Probabilmente non fossi appena sceso dall’Atomic, gli avrei dato il massimo dei voti, ma così il paragone è stato inevitabile e, almeno a me, l’MH è piaciuto di più.
Cosa aggiungere d’altro? Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi fino a qui e, come di consueto, rimando alla pagina FB di Ornello Sport per la documentazione fotografica dell’evento ed al suo forum per le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci testati.