Dagli studi in Lamborghini degli anni '70 a SuperQuark: come lo SCI diventa SCIenza.

MaFab

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Da un dimenticato lavoro scientifico dell'ing. Edgardo Ciani, direttore tecnico della Lamborghini s.p.a. e diffuso con la rivista Sciare a metà anni '70, è partito il percorso che ha portato lo sci - e lo sciatore - a diventare protagonisti di SuperQuark, la popolare trasmissione condotta da Piero Angela.
È proprio da quel lavoro, infatti, che ho iniziato a occuparmi della fisica dello sci.
Rileggendolo vi scopro elementi di estrema attualità e mi chiedo perché l'ing. Ciani non sia considerato tra i tecnici dello sci, ma anzi, sia stato completamente dimenticato.
Parlerò di questo in occasione della serata SCI & SCIenza, il 16 marzo a Tolmezzo, palazzo Frisacco, nell'ambito della mostra "Lamborghini ski: un mito carnico" a partire dalle ore 20.15.
Serata in collaborazione con Ski Academy Zoncolan e Rivista Sciare.

Ma per voi, frequentatori del forum, che magari abitate troppo lontano per poter intervenire, posterò un po' alla volta alcune delle cose scritte dall'ing. Ciani, sulle quali potremo, come al solito, aprire interessanti e stimolanti discussioni!
SCI SCIENZA invito.png
 
Ultima modifica:
"Lo sci è un attrezzo meraviglioso. Guardiamo una curva a parallelo: come può uno sci diritto seguire una traiettoria curva, anche con raggio minore alla sua lunghezza?
Siamo in presenza di proprietà non comuni: logico il desiderio di spiegarsele anche perché le ottime analisi sinora note considerano principalmente quali posizioni ottimali deve successivamente assumere lo sciatore per ottenere determinate evoluzioni, trascurando il funzionamento degli sci."


Così inizia "Meccanica dello sci sulla neve", di Edgardo Ciani, direttore tecnico della Lamborghini spa, pubblicato come inserto tecnico dalla rivista Sciare nel 1976.
 
"Meccanica dello sci sulla neve", di Edgardo Ciani, direttore tecnico della Lamborghini spa, pubblicato come inserto tecnico dalla rivista Sciare nel 1976.

Fab, ma tu ce l'hai quell'inserto? in caso positivo perchè non ci fai un grande regalo e lo inserisci qui dopo averlo scansionato?

Chiedo troppo?
 
Fab, ma tu ce l'hai quell'inserto? in caso positivo perchè non ci fai un grande regalo e lo inserisci qui dopo averlo scansionato?

Chiedo troppo?
Ho paura che il documento PDF sia molto grosso. Comunque non l'ho ancora scansionato. Quando l'avrò fatto vedremo le dimensioni.
 

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"... le ottime analisi sinora note considerano principalmente quali posizioni ottimali deve successivamente assumere lo sciatore per ottenere determinate evoluzioni, trascurando il funzionamento degli sci."
Ieri ho citato questo passaggio, secondo me fondamentale in quanto si tende ancora a fare quel tipo di errore, e cioè scambiare l'effetto per la causa.
Direi che la maggior parte dei manuali sullo sci ha trattato sempre e soprattutto l'equilibrio dello sciatore, piuttosto che la sua azione sul materiale.
Sentite ora cosa diceva l'ing. Ciani nel 1975 qualche paragrafo più avanti:
"Quando uno sciatore fa una curva desidera variare rapidamente di direzione e nascono forze centrifughe che non si possono trascurare. Supponiamo quindi che lo sciatore desideri curvare a sinistra: deve ottenere una forza che fletta la sua traiettoria a sinistra. Per fare ciò dispone gli sci in presa di spigolo sulla neve e si appoggia in teoria sul solo sci esterno (possiamo trascurare lo sci interno). Nascono i seguenti fenomeni:
a) lo sci esterno incide la neve con la lamina interna: questa è curva per costruzione, ma la sua curvatura aumenta perché lo sci è inclinato e perché sprofonda di più nella parte centrale, mentre diminuisce lievemente per la torsione. In conclusione lo sci in curva ha un raggio minore di quello di costruzione e può eseguire senza derapare curve di raggio abbastanza piccolo.
b) la reazione della neve è nettamente inclinata rispetto alla verticale; quindi fornisce una componente orizzontale che deflette la traiettoria, questa è perpendicolare alla traiettoria e diretta verso il centro della curva, quindi è una forza centripeta; questa forza è al livello neve.
c) se lo sci inizia la curva, anche il corpo dello sciatore dovrà seguire una traiettoria curva. Nascerà quindi una forza centrifuga, diretta verso l'esterno della curva, che possiamo per semplicità supporre applicata al baricentro dello sciatore. Per evitare di essere buttato verso l'esterno lo sciatore dovrà inclinarsi all'interno.
d) poiché l'angolo di presa di spigolo è in genere diverso dallo spostamento angolare del baricentro, nasce la "angolazione" : il torso non è allineato con le gambe.
e) lo sciatore equilibra tutte le forze variando la presa di spigolo, l'inclinazione del corpo e l'angolazione (spostamento del baricentro del torso). Quest'ultima dipende da muscoli notevoli, quindi è rapida, perciò lo sciatore usa il torso come peso,facilmente spostabile per dislocare il suo baricentro complessivo senza spostare le gambe che regolano la presa di spigolo."


 
mi spiace molto non poter partecipare alla serata :(
comunque da qualche parte in questo forum è stata intrapresa una discussione molto simile sulla dinamica dello sci in curva. sono contento di vedere che quello che ne uscì al tempo è confermato da qualcuno che ha studiato seriamente il fenomeno!
 
Eccomi nuovamente a trattare del lavoro dell'ing. Ciani.
Nei precedenti interventi due sono stati i punti a mio avviso innovativi del suo pensiero, riportandoci a quello che era lo stato dell'arte dell'epoca, che conosco bene avendo fatto il mio primo esame di maestro di sci nel 1976:
1) aver evidenziato che in tutti i testi e studi sullo sci si trattava quasi esclusivamente dei movimenti dello sciatore, trascurando completamente il comportamento dell'attrezzo;
2) che l'angolo di presa di spigolo è in generale diverso dallo spostamento angolare del baricentro, definendo in modo preciso l'angolazione, come quell'angolo formato tra il torso e le gambe allo scopo di posizionare in maniera fine il baricentro, che è poi il concetto che determina il platform angle di cui ho trattato in altro post.
Il lavoro prosegue con l'analisi dettagliata della curva senza derapata, oggi diremo curva condotta a livello oro.
Per trattare la curva senza derapata si analizza la deformazione dello sci posto in presa di spigolo. Dapprima considera il caso senza sprofondamento (neve dura, ghiacciata). Dopo un'analisi geometrica del comportamento dello sci giunge alle seguenti conclusioni:
"prima conclusione: il fatto di mettere lo sci in presa di spigolo ne diminuisce il raggio laterale, quindi lo sci curva più stretto. Ciò vale solo per sci con sciancratura; per S=0 (r=infinito), nessuna variazione. Seconda conclusione: è possibile regolare il raggio dello sci con variazioni della presa di spigolo"
È interessante riportare l'esempio numerico riferito agli sci Lamborghini Competition: lunghezza 2,10 m, S=7, raggio di costruzione 64 m, con un angolo di presa di spigolo di 45* il raggio di curva diventa 44,5 m!
 
Discussione molto interessante, pensavo che la curva condotta fosse una cosa molto recente, invece era un concetto molto ben definito già negli anni 70.

Tempo un altro paio d'anni e si tornerà agli sci 210x64m (grazie FIS).
Se qualcuno ha un paio di lamborghini in cantina non li butti proprio adesso.
 
Ora che avete a disposizione anche il testo originale con i disegni, potrete meglio apprezzare il grande lavoro fatto dall'ing. Ciani.
È interessante osservare la figura 12, e le successive 18, 19 e 20. In questi disegni sono rappresentate la forza applicata allo sci attraverso la struttura muscolo-scheletrica (Pt) e la reazione vincolare della neve (R). Come si vede, meno lo sci incide la neve, più le due forze sono distanti. Questo determina un momento della forza che tende a far ruotare il piano dello sci facendogli perdere presa di spigolo. I due estremi sono il ghiaccio (momento massimo) e la neve fresca (momento nullo: le due forze sono allineate).
Nel lavoro, questo viene utilizzato per trattare della torsione degli sci, concludendo che una maggior torcibilità dello sci corrisponde a una diminuzione della sciancratura e quindi, a parità di angolo di presa di spigolo, un raggio di curva maggiore.
L'analisi ci fa però comprendere quanto sia in realtà diverso portare gli sci sul ghiaccio rispetto ad una neve più cedevole: il ghiaccio richiede la gestione precisa delle forze a livello di sci-piede-scarpone, in modo da trasformare lo sci in una specie di pattino con la lama eccentrica rispetto alla linea di azione delle forze nel baricentro....:shock: Notiamo che una rotazione del piano dello sci verso l'esterno curva determina l'aumento del platform angle e quindi la perdita del vincolo -> derapata. Una neve più "cedevole" risulta meno difficile da gestire in quanto dobbiamo contrastare una rotazione molto meno intensa e il posizionamento del baricentro risulta meno critico.
:HIP
 
Complimenti per l'iniziativa MaFab!!!!!Questo articolo e' bellissimo! A pagina 6, circa a meta', riporta: "questo meccanismo di curva non richiede distensioni o flessioni" Il nuovo carving inizio' gia' 40 anni fa...
 
Grazie Fab! Sei un grande!
Oltre anche all'ing. Ciani che non so se sia vivente ma che ringrazio ugualmente.
 
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