Delle Dolomiti e del turismo...

madflyhalf

Nowhere Man
O vero: ci sono Dolomiti maggiori e Dolomiti minori?

Un giorno, ora di pranzo, di fronte ad unìedicola di Ravenna, mentre aspetto la mia morosa che esca dal lavoro.
Gironzolo intorno al barachino coi giornali e mi soffermo dal lato turismo, che abbonda di riviste di viaggi e montagne, ovviamente a maggioranza di temi invernali, ma non solo.
(Non riporto i titoli pari pari, perché non li ricordo né ho avuto la prontezza di fotografare la vetrina, parafraso alla meglio)

Rivista n. 1: Sciare in Dolomiti, i migliori resort del Trentino e Sudtirol
Rivista n. 2: Il Latemar
Rivista n. 3: Le perle dolomitiche, val Badia, San Martino di Castrozza e Cortina
Rivista n. 4: Settimane bianche a partire da 500€ (val Pusteria, val di Fassa, Bellamonte)
Rivista n. 5: Dolomiti sci ai piedi: Madonna di Campiglio, val Gardena (appare anche il titolo Sciare al Monte Cimone, e a momenti svengo).
Rivista n. 6: Alta via delle Dolomiti n.2 dal Sudtirolo fino addirittura a Feltre (nota località in terronia?!)

Fine riviste montane (a parte monografia su Bonatti, sul Gran Paradiso o altro).
Perdonate la parafrasi dei titoli, ma vi assicuro che i nomi comparsi sono proprio quelli.
Val di Fassa, val Badia, Alpe di Siusi, Alto Adige, forse Fiemme, SMdC, Trentino… Tracce Dolomitiche in Veneto sembrano essere sporadiche, per lo più in un posto snob in val Boite.

Apro un normale articolo di giornale che parla del Sellaronda, a cavallo tra val di Fassa, val Gardena e val Badia.
E…???? Non ce n'era una quarta? E' perché c'è poco sole? E' perché ha un nome che sembra un ladrone biblico?

Non voglio provare a metterla troppo sul piano personale, però è giusto dire che sono cresciuto nelle dolomiti Agordine: aspre, verticali e poco note alle masse.

(Penso che la mia grandissima fortuna sia che, ogni anno, mi è capitato di mettere il naso in altre valli, guardando sempre col naso all’insù e molto meno all'ingiù, le Pale di San Martino, il Pelmo, le Tre Cime, la Croda de Toni, il Cristallo e le Tofane, il Gruppo Sella, la Moiazza e il San Sebastiano, il Catinaccio e l'Antermoia, il Sas d'la Crusc, il Sassolungo-e-piatto, le Pale di San Lucano, Sass de stria e Lagazuoi, Cinque Torri, Conturines, Averau, Nuvolau, Ra Gusèla, Schiara…
Attraversando confini ideali e non, non ho mai trovato qualcosa di brutto, ma nemmeno qualcosa di meno bello.
Se vi devo dire perché la trilogia dei Giganti dolomitici per me è 1-Civetta, 2-Pelmo, 3-Pale di San Martino, è solo per questioni affettive.
Non riesco a trovare il Pelmo così più massiccio del Mulaz o della Rosy (TdR), non credo che l'Altopiano delle Pale sia tanto più lunare dell'Antermoia, o che la nordovest del Civetta oggettivamente più bella della Sud della Mar.. no, la Nordovest del Civetta è veramente la più bella, e riga. :D)



Torniamo a quelle riviste di inizio messaggio.

A destra e a manca si vede e si legge solo delle Dolomiti Trentine o Altoatesine, per trovare qualche pubblicazione, qualche documentario o qualche libro sulle Dolomiti Venete (o figuriamoci quelle Friulane), ci si deve scannare, mentre al pubblico sono sempre presentati i soliti 4, estate, autunno o inverno non cambia, il Sassolungo, il Sella, la Marmolada e, giusto perché nell'immaginario comune è più moda che resto, la conca di Cortina*.

Siamo in inverno, è vero, lo sci riduce per forza le aree utili per la pratica di massa (in pista), e i fondovalle molto più bassi, le valli molto più verticali e un oggettivo numero di resort più basso (e più piccoli di dimensione), giocano a sfavore delle Dolomiti Bellunesi.

Ma ci sono effetti positivi: c'è infinitamente meno gente, c'è infinitamente meno traffico (io ritengo Alleghe e Agordo pre tangenziale trafficatissime, quando ho visto cos'è Corvara d'estate e d'inverno, ho cambiato idea), va da sé, c'è infinitamente più calma.

E anche negativi: c'è sicuramente meno ricettività, ci sono meno strutture e i paesi sono meno turistici, ma a mio avviso è un cane che si morde la coda, se c'è meno turismo, ci son meno strutture.

D'estate però si annulla il problema piste/resort sci ai piedi/neve.
Rimane enorme quello del traffico. Se devo chiedere “permesso” per passare su un sentiero dico “no, grazie” e credo non ci tornerò mai più in quel periodo (che è sfigato, ma non così tanto!).

È una cosa per me aberrante, ma forse sono io pirla che in montagna cerco… la montagna!
E non la città trasferita in montagna, cosa che invece mi sembra che molti fanno e, per quanto mi riguarda, spero rimangano nelle valli che io non frequento.

Al di là dei gusti personali, di chi preferisce questo a quello, ritengo che tra la massa delle valli famose e il quasi vuoto dell’Agordino, ci dovrebbe stare una giusta, equilibrata e sostenibile via di mezzo, un turismo per tanti, ma non per tutti, per appassionati giudiziosi e non per turisti che con la montagna non hanno nulla a che fare.

È inevitabile che, all'occhio del cittadino che cerca nella montagna non il relax, bensì il comfort, balzino immediatamente le famose Ortisei, Selva, Canazei, Corvara etc… in realtà di comfort, a cercarlo, lo si trova e anche tanto in zone fuori mano.

Io credo che sia qui che debbano intervenire consorzi ed enti turistici, con l’importante supporto di regioni e province.
Se lo fanno, non lo so, sono qui a chiedervelo, ma vi assicuro che c’è un vuoto mediatico tremendo.


Quindi, perdonate la lunghezza estenuante del post, ecco la domanda:

Dov'è che si perdono, per lo meno nell’opinione pubblica, le Dolomiti Venete e Friulane?
Oppure: in che cosa funzionano così bene Trentino e Alto Adige?

Indubbiamente c'è una morfologia diversa delle valli trentine e altoatesine, che li aiuta di più.
Eppure un sospetto ce l’ho e temo sia il solito, ribattuto tema dello Statuto Speciale, c'è chi può e chi non può.
Ma forse c'è anche chi vuole e chi non vuole.


Per questo vorrei sapere anche da qualche local o frequentatore come me di certe zone, le loro opinioni.


*ps. ho detto "immaginario comune" chi conosce sa che la realtà è ben diversa.

pps. spero ne possa venir fuori una discussione costruittiva, tralasciando i miei gusti personali che però mi è sembrato giusto chiarirli subito a priori.
 
Dov'è che si perdono, per lo meno nell’opinione pubblica, le Dolomiti Venete e Friulane?
Oppure: in che cosa funzionano così bene Trentino e Alto Adige?



Soldi, soldi, soldi, tanti soldi che le province autonome hanno da mettere sul piatto degli investimenti per impianti all'avanguardia, in strutture moderne a prezzi concorenziali per il turisti, e non da ultimo soldi da investire in pubblicitá
Non mi stupirei che le riveste pubblicanti le meraviglie delle dolomiti trentine sudtirolesi fossero sponsorizzate a farlo dalle province
 
dove son finite le Dolomiti Venete (eccezion fatta per Cortina) ?
sono rimaste una nicchia per intenditori, tant'e' vero che TUTTE le 6 altevie storiche passano (parzialmente o interamente) di la:

1-Dal Lago di Braies a Belluno (solo un breve tratto in TAA)
2-Da Bressanone a Feltre (circa ultimo quarto nel Bellunese)
3-Da Villabassa a Longarone (solo un breve tratto in TAA)
4-Da San Candido a Pieve di cadore (principalmente nel bellunese)
5-Da Sesto a Pieve di Cadore (idem)
6-Dalle sorgenti del Piave a Vittorio Veneto (quasi tutta nel bellunese piu' un tratto friulano)
 
Il problema è che nelle Dolomiti Venete, a parte Cortina e Arabba, le APT non pagano i fotografi per avere delle belle immagini da pubblicizzare! :D :TRUZZ:
 
Ultima modifica:
sono curioso di leggere come si svilupperà questa discussione, anche se penso di saperlo.... Comunque, a prescindere da discorsi campanilistici o dalle imemncabili disquisizioni su privilegi, autonomie e ricchezze, quanto afferma madflyhalf è vero. Ma il discorso potrebbe essere tranquillamente esteso: non solo esistono Dolomiti maggiori o Dolomiti minori, ma più in generale, ci sono montagne di serie A e di serie B. E' un dato inconfutabile! Ma la montagna resta sempre Lei: la Montagna...

È una cosa per me aberrante, ma forse sono io pirla che in montagna cerco… la montagna!
E non la città trasferita in montagna,


è un legame particolare quello tra l'uomo e la montagna. E chi riesce a sentirlo, se lo tenga stretto. Buon per lui! Io a volte lo sento.
Mauro Corona, uno dei principali sostenitori di quanto riportato nel messaggio quotato sopra, scrive della nostalgia di Santo un boscaiolo montanaro costretto per oltre 30 anni all' esilio, che fa fortuna all'estero ma che alla fine sente il bisogno viscerale di tornare al suo paese ("Il canto delle manere") e sulla via del ritorno, dalla pianura inizia a scorgere da lontano le prime cime (lo scritto è volutamente sgrammaticato):

"Santo rivò a Scè de Pont, che sarebbe Ponte nelle Alpi, paesino prima di Longarone. E qui davvero le gambe tacò a tremargli. Guardava in sù e conosceva i posti, vedeva le sue montagne, il Borgà, la Palazza, i prati di Carmelìa e un cielo di nuvole cagliate sopra il monte Buscada. Queste nuvole spingeva fuori i profili delle crode segnando col lapis copiativo nasi, becchi, gobbe e ganasce che Santo ricordava una per una. Le conosceva come fusse partito ieri e tornato oggi"

Tornando in tema, neanche a me piacciono i lounge-bara 2000 mt, gli alberghi a mille stelle sulle cime delle montagne o i ristoranti che ti servono le ostriche o la nouvelle-cuisine in quota, e nemmeno i più "comuni" rifugi sulle piste con la musica a palla. Quando sono a sciare preferisco una polenta e salsiccia mangiata in una baita con il caminetto e le tendine ai vetri. Ma ne sono rimaste poche..nelle località rinomate.
Non nascondo che spesso frequento quei posti famosi citati nel topic. ma comunque, dove riesco a trovarne, cerco di scegliere alberghi modesti (2-3 stelle) senza fronzoli, comodi ed essenziali.
Da anni frequento le dolomiti e, inutile negarlo, la differenza fra Veneto (esclusa Cortina)/Friuli da una parte e Sudtirolo/Trentino dall'altra si nota. Ma ci sono le eccezioni positive e negative, sia da una parte che dall'altra.
A me non dispiace l'agordino. Rispetto, che ne so a Corvara, Ortisei o Madonna di Campiglio si respira più aria di..montagna.
Qualche anno fa trascorsi una settimana estiva ad Alleghe, un paesino ordinato, organizzato e con un panorama invidiabile (il lago da una parte, il Civetta sopra la testa con la sua parete nord, regno del 6° grado..). certo, le strutture ricettive devono essere scelte attentamente: un 2 stelle ad Alleghe o Sappada non è come un 2 stelle in Val di Fassa o in Val Badia ( e io ne so qualcosa, avendo cambiato albergo appena messo piede in camera..per fortuna c'erano camere libere in un bell'albergo in centro Alleghe..hotel Alle Alpi, con servizio impeccabile e proprietari gentilissimi). In TAA vai puiù sul sicuro, ma anche nelle cosiddette (non da me) "Dolomiti minori" ci si può trovare bene.
 

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Io credo che se si voglia valorizzare le Dolomiti come patrimonio unesco, le Dolomiti tutte, Friulane, Venete, Trentino-altoatesine, si debba andare oltre il concetto di regione/provincia come lo stiamo vivendo oggi.

Creare una provincia autonoma ladina: perché è ciò che a livello antropologico unisce le Dolomiti nel profondo della cultura del territorio.


Ma il problema, una volta creato ciò, diventerebbe come agire per armonizzare i territori attualmente molto diversi dal punto di vista socio economico e le relative politiche.

In parole povere... né l'alto-atesino deve adattarsi al veneto, ma nemmeno viceversa!

Perché è fuor di dubbio che il turismo che si vede in Fassa o Gardena è ANNI LUCE lontano da quello che si vede in Biois o val Cordevole!
Ma non ne fa parte proprio dal punto di vista culturale e, secondo me, non ne dovrà MAI fare parte.
 
[...]Creare una provincia autonoma ladina: perché è ciò che a livello antropologico unisce le Dolomiti nel profondo della cultura del territorio.
Ma il problema, una volta creato ciò, diventerebbe come agire per armonizzare i territori attualmente molto diversi dal punto di vista socio economico e le relative politiche.
In parole povere... né l'alto-atesino deve adattarsi al veneto, ma nemmeno viceversa! [...]

Conosco molto bene entrambe le realtà dato che sono badioto ma un fetta consistente di famiglia è stanziata nella valle del Biois. Sta di fatto che sono essi stessi (quelli al confine del TAA) che vorrebbero fosse applicato ad essi il sistema trentino-altoatesino. Nella mia opinione dovrebbe adattarsi al TAA il bellunese (sottolineo, il veneto è un abitante sopratutto di pianura e di mare) molto di più che viceversa. Il sistema del maso chiuso, per esempio,(non lo dico io ma lo affermano molti amici miei messi anche in politica bellunese) è il migliore, fra quelli esistenti, per un economia sostenibile in montagna.
Certo, l'elemento coagulante è il ladino. Ma ci tengo a dire che è palese la differenza tra i ladini tradizionalmente parte del Tirolo e gli altri. C'è più differenza tra un badioto e un auronzino che tra il primo ed un pusterese, o il secondo e un feltrino. Il fatto che siano tutti ladini (poi bisognerebbe vedere cos'è il ladino) non vuole dire che siano tutti uguali. Una parte è reduce da un esperienza millenaria di dipendenza da uno stato sopratutto marittimo e commerciale, gli altri da un Impero federale e attento alle differenze specifche che lo compongono. Non è la stessa cosa.
Sono Ladino, auspico ad un unità politica ed amministrativa (in parte c'è già) dei ladini del Sella, ma vedo utopistico un unità simile di tutti i ladini e se ci fosse non credo funzionerebbe. Ha più senso una regione composta da tre provincie autonome,Trento, Bolzano, Belluno e che quest'ultima imiti (cosa impossibile per il momento) il sistema delle altre due tenendo in conto le differenze specifiche.
 
Discussione interessante.
Vado da anni a Colfosco e non riesco a cambiare. E' il mio paradiso. Lo scorso anno con la possibilità della doppia settimana sono stato ad Alleghe. Conosco bene Cortina.
Io credo che la bellezza di un posto dipenda soprattutto nel caso della montagna dal legame affettivo che si crea. Per me alzarmi al mattino è vedere il Sassongher è un'emozione particolare, unica. Colfosco è per me un rifugio dell'anima. Un posto che sento mio. Certo poi la Val Badia è paesaggio, belle piste, impianti nuovi, rifugi di qualità.
C'è una componente economica che serve a renderla LA VAL BADIA non solo madre natura. Certo il legame è con i posto, con la bellezza della natura. Penso al Santa Croce, al Maso Runch. Penso alla Val Badia in una giornata di sole vista dal Forcelles.

Però adoro anche la parte del Veneto: Arabba, Alleghe, la zona delle cinque Torri....meravigliosa.
I soldi sono di meno, gli impianti meno veloci. Si vive lo sci in modo diverso però sono sempre montagne uniche al mondo.

E' chiaro che in Alto Adige hanno più gente perchè investonodi più in tutto dagli impianti al marketing.

Tutto qui
 
Creare una provincia autonoma ladina: perché è ciò che a livello antropologico unisce le Dolomiti nel profondo della cultura del territorio.

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cerare una provincia ladina sotto cui riunire tutte le dolomiti è improponibile.anche solo per il fatto che non tutte le dolomiti sono abitate da ladini (quelli che si definiscono "storici" e i cosiddetti "ladins da bonora", che poi questa espressione risulta anche per certi versi discriminatoria, pur dando ragione a Lidsandel quando dice che le differenze fra i ladini ex-tirolesi e gli altri esiste e si nota; non solo: anche nell'ambito degli stessi ladini ex-tirolesi ci sono differenze fra quelli del Trentino e quelli del Sudtirolo... cmq stiamo divagando). Le Dolomiti vanno da Campiglio al Tagliamento, dal feltrino alla Pusteria. Non ci sono solo popolazioni ladine, ma anche di lingua italiana e di lingua tedesca.
Sicuramente la politica di marketing e la promozione turistica legata non soltanto alle bellezze del territorio ma anche a eventi sportivi e culturali che da sempre vengono promosse (e finanziate) dalle casse delle due province autonome contribuiscono a rendere le Dolomiti trentine e altoatesine più famose e pubblicizzate. Giusto poco fa hanno trasmesso la cerimonia inaugurale dei campionati mondiali di sci nordico della Val di Fiemme (i terzi in un ventennio!!!! cosa alquanto rara): veramente bella e interessante, certo non a livello di un'apertura olimpica, ma bella. E in ogni occasione, nei discorsi ufficiali, nel logo della manifestazione, nelle immagini era sempre presente il binomio Fiemme-Trentino. Un mondiale sul territorio quindi, non solo di una valle. E quando si parlava, non ricordo se in questo topic o in altri, di sinergia e di "fare sistema", di capacità di "fare turismo", ecco la val di fiemme ne è un esempio lampante: lasciar da parte i campanili e unire le forze e le risorse per la promozione e il bene del territorio. A prescindere dal portafoglio più gonfio, forse questa è un'altra delle differenze fra trentini-sudtirolesi da un lato e veneti-friulani dall'altro.
 
é molto semplice: trentino ed alto adige hanno valanghe di soldi da investire nel marketing. credi forse che le riviste scelgano di che parlare in libertá?
 
Uppo il thread.

Curiosità: avete MeridianiMontagne n. 24 (vecioto, 2007), "Gruppo Sella"?

Se l'avete apritelo e contate:

- quante foto ci sono di Arabba/val Fodom
- quante volte è nominata Arabba
- quante volte è nominato l'unico passo interamente in territorio Veneto (Campolongo)
- quante foto ci sono dalla catena di Porta Vescovo (Sella fotografato da Sud solo dalla Marmolada)
- nella parte sciistica, quante informazioni ci sono sul Sellaronda lato Arabba

Non arrivate a 10 in totale.

Aprite la foto a poster a centro rivista e... il Gruppo Sella!! Bellissimo, guarda si vede... no!
Non si vede nemmeno la cima, la foto è il Gruppo Sella visto sorvolando il passo Gardena, quindi il punto più alto del gruppo, il Piz Boè a 3152m è completamente coperto.

Ok che Arabba non è l'ombelico del mondo (che notoriamente sta sul culo a tutti), ma mi sembra vagamente esagerato!
 
Uppo il thread.

Curiosità: avete MeridianiMontagne n. 24 (vecioto, 2007), "Gruppo Sella"?

Se l'avete apritelo e contate:

- quante foto ci sono di Arabba/val Fodom
- quante volte è nominata Arabba
- quante volte è nominato l'unico passo interamente in territorio Veneto (Campolongo)
- quante foto ci sono dalla catena di Porta Vescovo (Sella fotografato da Sud solo dalla Marmolada)
- nella parte sciistica, quante informazioni ci sono sul Sellaronda lato Arabba

Non arrivate a 10 in totale.

Aprite la foto a poster a centro rivista e... il Gruppo Sella!! Bellissimo, guarda si vede... no!
Non si vede nemmeno la cima, la foto è il Gruppo Sella visto sorvolando il passo Gardena, quindi il punto più alto del gruppo, il Piz Boè a 3152m è completamente coperto.

Ok che Arabba non è l'ombelico del mondo (che notoriamente sta sul culo a tutti), ma mi sembra vagamente esagerato!

Ho preso il numero della rivista da te citato ed è innegabile la prevalenza per la parte TAA e nel poster non si vede la cima vero.Comunque è vero la maggior parte delle volte esistono solo le Dolomiti ed in particolare le solite intorno al sella
e questo è dovuto ad una maggior potenza economica che si riversa sul mercato pubblicitario La stessa val d'aosta ne esce ridimensionata,quando si parla di montagna il primo nome è dolomiti e ci dimentichiamo che siamo l'unico paese che comprendere l'intero arco alpino dalla liguria al confine sloveno.Per dimostrarti che ho il fascicolo ti dico che a pagina 41 c'è un manifesto di mountain wilderness ciao
 
concordo sul discorso generale, ma se si parla del sella mi sembra normale che arabba sia poco menzionata. ok è una valle su quattro (25%) ma quanto a fama e ricettività pesa molto ma molto meno delle altre tre, che hanno il vantaggio di non avere "solo" il sella e un pezzo di marmolada
 
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