Quanto lavoro sta dietro al mantenimento di un buono snowpark?

matteo_698

I am a Skier.
Mi sono reso conto che ho un idea molto vaga su come si faccia a mantenere una buona fresatura,o le strutture shapate bene.
Al di là dei lavori di realizzazione e delle dimensioni delle strutture, spesso una buona fresatura e buoni shaper fanno la differenza tra un park dove ci si diverte e un'altro fatto un po a caso (cosa comune in tanti snowpark di piccole località).

Qualcuno di voi ha avuto esperienze col settore e ha un idea di quanto lavoro sia necessario a livello di mezzi (gatti e personale) per mantenere giornalmente un park al livello per esempio di chiesa o livigno? (Intendo a livello qualitativo,quindi non necessariamente su aree così estese)
 
dipende da che risultato vuoi avere o meglio dipende da chi gestisce gli impianti quanto ha intenzione di sganciare!!! livigno è un caso particolare nel senso è l'unci park che io conosca in cui il gatto passa due volte! alla sera a piste chiuse il gatto entra in park tenendo la fresa alta che non tocca la neve e passa dappertutto con solo i cingoli in modo da rompere tutte le zone di ghiaccio, il gatto ritorna in park al mattino presto fresando il tutto cosi rimane sempre morbido, questo lavoro a mio avviso funziona se fatto tutti i giorni e non solo per i fine settimana perchè se no lo strato di ghiaccio puo essere cosi spesso da non rompersi con i cingoli del gatto! livigno puo' permettersi di fare certi lavori in quanto ha un affluenza abbastanza costate per tutti i giorni della settimana ed è comunque uno tra i park piu' famosi d'europa!

si puo avere 5-10 anche 100 shaper con le pale ma se non si ha il gatto e un gattista competente il park sicuramente sarà in balia del meteo!!

uno dei chiari esempi è capitato proprio quest'anno che kronplatz ha deciso di eliminare le strutture grosse perchè non rendevano economicamente! è assulotamente vero che costruire una linea di kicker da 20 mt di flat ha dei costi molto proibitivi e sopra a saltarci sono in 4 persone che normalmente sono dei pro e non pagano i giornalieri e vengono ospitati a gratis e che teoricamente non giustificano la spesa frlla costruzione delle strutture ma .... questi pro fanno foto e video che poi attirano noi di livello medio basso ad andare nei posti dove abbiamo visto i pro girare!!! e siamo noi utenti delle linee medie e piccole che facciamo rendere economicamente il park.

i lavori da fare e quindi anche i costi dipendono anche dalla preparazione nella stagione estiva e l'ottimiziazione delle strutture! cioè se ci sono o no lavori in terra o si deve fare tutto in neve, la location ad esempio se è riparata dal vento, l'innevamento artificiale, altitudine temperature ecc... bisogna ragionare che lo snowpark è come un cantiere edile di enormi dimensioni e che va studiato a tavolino per evitare di fare enormi cavolate che sono una perdita di ore di lavoro e di soldi! infatti negli ultimi anni ditte come Doors e F-tech ( io conosco queste poi ci saranno anche altre) ti danno volendo il servizio completo il progetto del park, i lavori in terra, ti vendono le strutture da jibbing e ti possono organizare corsi di formazione per i gattisti e gli shaper!!!

fare uno snowpark non vuol dire proprio prendere una pala e dare due palate!!! è un vero è proprio lavoro!
 
Eccolo! :D

Come diceva quello là "ti ringrazio per la domanda".. ;)

In realtà è un argomento dove spesso si da molto per scontato, mentre alla luce di un'esperienza di due stagioni e mezza, seppur in un piccolo resort, posso dire che è un mondo bello complicato.. :)

Intanto dipende tanto da alcuni fattori:

1) orografia del territorio: per dire dove siamo noi a Prali è "tutto in piedi", trovare più di 30 mt in falsopiano e senza contropendenze è praticamente impossibile, per cui il concetto è che maggiore pendenza hai, maggiori distanze sei costretto a tenere => park "dispersivo" e poco concentrato, e molte passate di gatto per battere. Quindi già di per sè la scelta della location dipende non solo dalla comodità degli impianti, spazi disponibili, ma anche da questo elemento.

2) possibilità di realizzare strutture in terra: cambia radicalmente la resa del park, sia perchè anche con poca neve puoi già aprire, sia in termini di movimentazione neve, e manutenzione.

3) tipologia di strutture: un box richiede relativamente poca attività, mentre ad es. un rainbow è più difficile da gestire, un quarter un bel casino, etc.. :)

4) disponibilità di ore/gatto e manodopera: in teoria con un buon numero di ore gatto dedicate, e con due/tre persone, gestisci tranquillamente un park da 8/10 strutture... di fatto però bisogna sempre considerare che il gatto non c'è mai quando serve! :D Nel senso che la priorità nei resort è spesso quella di avere le piste in ordine, per cui ci sono tutta una serie di situazioni in cui il park passa in secondo piano.. ad es. se ha fatto vento e si batte all'ultimo, se la neve ha trasformato tanto, se ha nevicato, etc... Ah, come gatti poi c'è tutto un mondo, se hai gatti "generici" da pista, certe operazioni con la pala/fresa non sono fattibili (es. angoli di attacco).

5) esperienza dei gattisti/shaper: alle volte conoscere certe malizie fa dimezzare i tempi, senza contare che l'equilibrio tra quello che fai a mano e quello che puoi fare con il gatto è sempre un bel casino... sulla base del punto 4 sopra ad es. noi su facciamo molto a mano, il che vuol dire farsi un bel mazzo, ma anche avere inviti di norma abbastanza "precisi" e ben studiati (mentre sei lì che shapei provi e basta uno sci sopra l'invito per capire che cosa stai combinando, col gatto non hai questa finezza ovviamente).

Premesso questo, pensando ad una tipologia "tipica" di park (come può essere il nostro) con diciamo 2/3 kicker (con il grosso della base in terra), 2/3 box, 2 rails, 1 rainbow e magari un quarter e wallride, un paio di gatti (non dedicati) e 4/5 shaper, ti posso dire che c'è molto lavoro, soprattutto ad inizio-fine stagione per ovvii motivi (spostamento e piazzamento strutture, prime nevi ed ultime, scioglimento neve etc..).

Ci sono una miriade di fattori in gioco: sole, vento, nevicate, neve lenta, veloce, marmo, puffia che non sta su.. :D

Per quanto riguarda lo shaping, servono ovviamente strumenti appositi, non difficilissimi da utilizzare, ma che vanno comunque usati con criterio: esempio banale, se prepari un invito in un giorno che sai poi scaldare, lo lasci un pelo più alto del dovuto.. la regola base è che si fa sempre in tempo a togliere/tagliare, che aggiungere. ;)

Di fatto l'ideale è sempre dare una shapeata la sera, copri i buchi e ricostruisci dove serve, così ha tempo di gelare.. se lo fai la mattina spesso poi devi chiudere la struttura quel tot per far si che la neve prenda, se no al primo passaggio sfondi.

Sulla scelta degli inviti kicker e delle loro forme, ci sarebbe poi da scrivere un libro... :)
Di base proverei a sintetizzare quanto segue:
1) Strutture: un invito street è strafico, ma non è detto vada bene per tutti i livelli.. lascio il gap prima della struttura o no? invito più alto o più basso? landing sul flat o faccio scorrere e quindi piazzo la struttura su un panettoncino? etc..

2) Kicker: americano? incazzato o dolce? in teoria gli snowbobbi per es. amano in media kicker dolci con transizioni molto progressive, mentre lo skier medio preferisce qualcosa di più brusco.. la scelta della geometria del kicker (premesso che in primis la fa il landing e quanto flat hai) è essenziale per poter non solo accontentare quanti più rider possibili, ma è BASILARE per un fattore di SICUREZZA. Molti dei kicker provati negli anni in giro sono risultati pericolosi oltrechè brutti.. una parabola "ciucca" vuol dire inflattate o overshooting assicurati, e su questo onestamente ad es. noi del LAB ci mettiamo tantissima cura.. magari abbiamo solo due kicker, ma cerchiamo di farli strabene. :D

In generale la regola è quella anzitutto di capire che target di utenza hai: se sono tanti "proazzi" allora ci sta avere un bel park incazzato, ma un park completo imho deve prevedere comunque strutture per tutti, soprattutto i beginner... avere strutture in progressione per tutti non è facile, ci riesci se sei Deux Alpes e hai 30K Eur di budget almeno a stagione, ma anche con poco e con pochi semplici accorgimenti spesso ottieni il risultato.

Per esempio alcune strutture le puoi impostare in modo da avere sia attacco street che diretto: un box in street da 2in è sicuramente "nazi", ma se lo prendi dritto per dritto anche se sei bocia te lo puoi permettere, per dire...

Sui kicker valo lo stesso discorso, non tanto per le dimensioni quanto sempre per la parabola.. se un 5mt è fatto bene, lo prende più o meno chiunque, l'importante è che se inflatta non muoia, ma soprattutto che anche overshootando non rimbalzi via. :D

Insomma, il lavoro è certosino nel quotidiano, e la strategia generale per il layout è molto complessa, ad esser onesti: lo shaper fa la differenza perchè è colui che ti permette di interpretare la struttura in un certo modo.

In sintesi, imho per un park del genere:

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Ci vanno mediamente 2/4 ore gatto a settimana (solo wend) e 2 ore uomo per rifinire in media.. saranno di più se per es ha nevicato o scaldato, ma di meno se è tutto fresato (riprendi giusto per dire gli inviti).

Ovvio che se poi nevica a stecca, o scalda un botto, spesso devi anche spostare e riposizionare le strutture... delirio.. :shock:

Insomma, l'è na vita dura, ma la soddisfazione quando poi hai la gente che gira dentro appena apri.. è impagabile! ;)

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p.s. quello che ogni park in compenso dovrebbe avere, è l'ACCOGLIENZA... spesso sono posti asettici dove entri, giri, nessuno ti caga, e rientri a casa.. per ovviare a questo non servono ne gatti ne pale, ma basta un sorriso. ;)
 
non è possibile quantificare in modo preciso la quantità di lavoro (in termini di tempo) giornaliera, poichè essendo una struttura in neve entrano in gioco molte variabili!

le due variabili principali, a mio avviso, relative al mantenimento del park, sono:

1) condizioni metereologiche (fa caldo, fa freddo, fa vento, ha nevicato)
2) affluenza di gente su una struttura nella giornata

il punto 1 si spiega da sè! se sei ad esempio nel periodo primaverile/fine stagione il caldo scioglie gli inviti e la neve al di sotto delle strutture: lo shaper a fine giornata dovrà rimettere in bolla la struttura, aggiungere neve sotto e in corrispondenza dei suoi "piedi" in modo che la mattina successiva sia ben salda, buttare neve sull'invito e metterlo a posto. al contrario se fa freddo la struttura si mantiene meglio: a fine giornata sarà necessario rimettere un po a posto l'invito con la skandy in modo da eliminare le tracce dei passaggi.
se fa vento è molto probabile che ci sia neve da riporto, quindi nel caso bisogna togliere la neve in eccesso dalla struttura. se ha nevicato idem (le strutture vengono spalate a mano, il resto fa il gatto).

il punto 2 è relativo semplicemente a quanta gente passa sugli inviti/kicker, lasciando tracce e solchi. ovviamente è un fattore che a livello di mantenimento è strettamente legato al meteo del punto 1, perchè cmq se fa freddo o la neve regge le strutture saranno decisamente piu veloci da sistemare. un piccolo park che vede pochi passaggi in una giornata (rispetto a un livigno o deux alpes) magari necessita a fine giornata solo di una passata di skandy da 5-10 minuti sugli inviti per renderli pari al nuovo (qualcosa in piu nei weekend), qualche minuto in piu sui kiker (soprattutto in funzione della loro grandezza).
kiker fino ai 10-12 mt li risistemi a mano con le skandy, oltre non ne ho la piu pallida idea, ma credo intervengano i gatti.


per quanto riguarda la preparazione di una struttura/salto da zero, molto fa l'avere la disponibilità dei gatti nel lavorarci dentro. kiker grossi e belli senza gatto mi sento di dire che sono impossibili da tirare su in modo decente, in due persone i piccoli fino ai 6-7 mt ce la si fa in qualche oretta a patto che il gatto raccolga mucchi di neve.
per quanto riguarda gli inviti stesso discorso, basta che il gatto raccolga neve la sera prima davanti alle strutture o dove andranno posizionate, e la loro creazione sarà molto piu rapida (uno shaper da solo a sistemarlo può bastare, e in meno di un oretta è sistemato. se sei in due dimezzi i tempi o fai anche piu in fretta...anche se il tempo dipende dalla struttura che vuoi montare e dalla tipologia di invito che devi creare, ovviamente). la tipologia di neve influisce sul tempo che impieghi nel fare le strutture (puffosa, compatta, ghiaccio, marmellata).

poi come dice il buon walker tutto sta anche in quanto il resort intende investire, in termini di ore di gatto, nel park: se il resort è disponibile coi gatti, hanno il mezzo giusto e il gattista ci sa fare abbastanza, la preparazione delle strutture risulta ancora piu veloce, ovviamente. il grosso viene fatto col gatto, a mano si affinerà il tutto.

un buon park inoltre andrebbe fresato ogni giorno, il top sarebbe quello che fanno a livigno, che ti assicura neve morbida e meno smadonnamenti nei crash :D


per quanto riguarda le ore gatto non saprei quantificarle; se non ci sono lavori da fare dentro e la manutenzione di inviti e kicker è gestita a mano dagli shaper, il gatto dovrà fresare l'area dedicata e quindi il tempo è paragonabile a quello che impiegherebbe in una zona di pista delle stesse dimensioni.
se ci sono lavori da fare o strutture da creare e tirare su, il tutto dipende dalla quantità di neve che bisogna raccogliere, dove bisogna andarla a prendere e dalla forma che bisogna darle.


cmq tendo a precisare che quello che dico nasce dall'esperienza in un resort piccolino, che il park ancora un po' non sapeva neanche cosa fosse e che come gatti non è proprio come livigno :DDD.
inoltre io/noi del lab non siamo nati shaper quindi a nostra volta abbiamo imparato il mestiere :)...ergo è probabile che in altri resort con park piu grandi e importanti il tutto venga gestito in maniera piu rapida o cmq piu efficace.
più shaper si è, più veloci sono da sistemare la strutture e il park in generale, perchè ci si può dividere i lavori procedendo esponenzialmente piu in fretta!

yooooo
 

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Grazie helix della risposta direi molto esaustiva, cerco di rivedere per gradi il tuo discorso per cercare di approfondire alcuni punti!

4) disponibilità di ore/gatto e manodopera: in teoria con un buon numero di ore gatto dedicate, e con due/tre persone, gestisci tranquillamente un park da 8/10 strutture... di fatto però bisogna sempre considerare che il gatto non c'è mai quando serve! Nel senso che la priorità nei resort è spesso quella di avere le piste in ordine, per cui ci sono tutta una serie di situazioni in cui il park passa in secondo piano.. ad es. se ha fatto vento e si batte all'ultimo, se la neve ha trasformato tanto, se ha nevicato, etc...

Ok. Quindi la prima cosa che permette ad un park di raggiungere certo livello qualitativo è un gatto dedicato. Mi sembra di capire che per mantenere qualitativamente le strutture a livello di livigno o chiesa (non conosco i park delle vostre zone, ma penso che equivalga più o meno al livello di bardo o prato), un park per intenderci delle dimensioni del vostro necessiterebbe di 2 o 3 ore giornaliere di gatto in media, giusto?

(Mi riferisco soprattutto alla manutenzione ordinaria, escludiamo per il momento i lavori di inizio e fine stagione, assumendo anche di avere i terrazzamenti in terra già pronti).

Ah, come gatti poi c'è tutto un mondo, se hai gatti "generici" da pista, certe operazioni con la pala/fresa non sono fattibili (es. angoli di attacco).

Apro una parentesi anche sui questo perchè mi interessa capire alcuni problemi logistici del lavoro svolto dal gatto.

1) Gli angoli di attacco di cui parli cosa sono?
2)Stando a quanto detto da ferciu per avere un ottima fresatura indipendentemente dal clima, ho bisogno di due passaggi, uno che rompe, e uno che fresa.
La mia domanda è, quanto influisce la geometria del terreno sui tempi e quindi costi di fresatura? Devo operare sempre lungo la linea di massima pendenza? Oltre quali pendenze devo agganciarmi col cavo?
Più concretamente: io per esempio voglio tenere sempre fresato al pari del landing anche la parete laterale del terrazzamento del kiker. Questo richiede particolari manovre che vanno a incidere nettamente su tempi e costi, o si tratta semplicemente di un passaggio in più? O forse addirittura è impensabile farlo fare a un gatto, e tocca tenerlo morbido con pale e picconi?

5) esperienza dei gattisti/shaper: alle volte conoscere certe malizie fa dimezzare i tempi, senza contare che l'equilibrio tra quello che fai a mano e quello che puoi fare con il gatto è sempre un bel casino... sulla base del punto 4 sopra ad es. noi su facciamo molto a mano, il che vuol dire farsi un bel mazzo, ma anche avere inviti di norma abbastanza "precisi" e ben studiati (mentre sei lì che shapei provi e basta uno sci sopra l'invito per capire che cosa stai combinando, col gatto non hai questa finezza ovviamente).

Supponiamo di aver studiato e disegnato un tipo di transizione che penso funzioni per un kicker (alla fine è fisica no?), un gattista qualificato, disegni in mano è in grado di restituirmi il kicker che ho pensato, oppure il passaggio disegno - realizzazione non è così diretto?
In ogni caso deduco che, in mancanza di un gattista adeguato, la soluzione sia farsi ammucchiare la neve in quantità e posizioni calcolate, e shapare a mano, basandosi si sui calcoli ma soprattutto sull'esperienza. Giusto?


In generale la regola è quella anzitutto di capire che target di utenza hai: se sono tanti "proazzi" allora ci sta avere un bel park incazzato, ma un park completo imho deve prevedere comunque strutture per tutti, soprattutto i beginner...
Qui non sono pienamente d'accordo. A me al contrario sembra verosimile che il target di utenza che hai sia conseguente al livello del park che crei.

1) Perchè chi gira a un livello medio/alto (e con medio alto non intendo solo il pro, ma anche l'appassionato che bene o male gira su tutte le strutture) si muove volentieri per venire in un bel park.
2) Se c'è un potenziale bacino d'utenza quotidiana (e qua mi riferisco soprattutto ai potenziali ''locals''), allora il livello delle strutture ci metterà poco a definire anche il livello dell'utente abituale.


Qui però c'è anche tutto un discorso legato al design delle strutture. E come dici te ci sarebbe da scrivere un libro.
Qualche considerazione posso farla, alla luce di numerosi park in cui ho girato:
-Non è impossibile, anzi secondo me dovrebbe essere l'obbiettivo di ogni buon park, fare in modo che la stessa struttura sia adatta a pro e beginners. L'esempio perfetto è laax (posto in cui ogni skier deve andare, almeno una volta nella vità).

Tutte le strutture (parlo di rail e simili) di laax hanno un gap tra invito e struttura che a vista è enorme. L'invito è sempre molto più basso, è spesso molto distante dal rail.
Sembrano strutture fatte per un certo livello, salvo poi scoprire che questi inviti apparentemente un po nazi, anche presi a velocità minime, ti sollevano e appoggiano con una delicatezza e precisione tale sulla struttura, che quasi ti sembra di non esserti mai staccato da terra. Insomma permettono al pro di sciallarsi coi 2 in vari, cosi come aiutano il principiante ad attaccare il rail nel modo più semplice e giusto. Questo mi porta ha portato a pensare che non esistono inviti nazi, e inviti easy, ma esistono inviti giusti e inviti sbagliati. Ovviamente poi ci sono il doppio kink in discesa, o la c, che un principiante non affronta, ma sia il pro sia il principiante girano sullo stesso box piatto, e sullo stesso monotubo in discesa.
Stiamo parlando di questo:
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Per quanto riguarda i kicker probabilmente è piu articolato il discorso, ma sempre a lax la scorsa stagione, c'era questo kickerino (6-8 metri massimo, flat leggermente in salita, landing poco pendente e molto lungo), che aveva una transizione tale che ti permetteva di prenderlo a velocità molto diverse da loro, permettendoti sorprendentemente di arrivare a fine landing (e se volevi anche un bel po over) senza la minima compressione sulla transizione (cosa che spesso si verifica, prendendo un kicker a velocità troppo elevata). Inoltre la parabola disegnata in aria ti dava una sensazione di air time enorme. In conclusione pur essendo delle dimensioni ideali per dar confidenza a un principiante, era fatto in modo che anche un pro ci si divertiva a stecca. E in effetti ci giravano TUTTI su quel salto!
Poi ovviamente c'era il kikerone da 20 metri, su cui i principianti non giravano (di questo non parliamone perchè era costruito dagli alieni, flat piatto da 20 metri, e transizione/parabola/atterraggio erano una cosa unica, atterravi piu morbido di quando scendi dal letto la mattina).



avere strutture in progressione per tutti non è facile, ci riesci se sei Deux Alpes e hai 30K Eur di budget almeno a stagione, ma anche con poco e con pochi semplici accorgimenti spesso ottieni il risultato.

Qua mi sorprende quello che mi dici, avendo in mente il park di deuxalpes, che sia in estensione che in qualità delle strutture è una bomba, mi sembra quasi basso 30'000€ come budget.
Insomma, probabilmente mi sbaglio, ma ho sempre pensato che stando ai numeri con cui giocano le stazioni sciistiche, 30K Euro fossero, se non proprio un inezia, comunque una cifra piuttosto modesta. E considerando di cosa si parla quando si parla del park di deuxalpes, significa che con molto meno puoi creare comunque un park BOMBA, che può cambiare faccia e destino di tante piccole stazioni sciistiche.

A questo punto direi che la vera impresa è riuscire a dimostrare a una società impianti quanto effettivamente gli convenga investire una modesta cifra nello sviluppo di un buon snowpark, invece che considerare lo snowpark come un indispensabile ma inutile spesuccia da fare per accontentare qualcuno.

Insomma, il lavoro è certosino nel quotidiano, e la strategia generale per il layout è molto complessa, ad esser onesti: lo shaper fa la differenza perchè è colui che ti permette di interpretare la struttura in un certo modo.
Quindi in conclusione quel lavoro certosino nel quotidiano diventa il mezzo indispensabile per rendere efficiente la strategia generale di layout, ma è la strategia generale a dare vita a un park di livello.

Insomma, l'è na vita dura, ma la soddisfazione quando poi hai la gente che gira dentro appena apri.. è impagabile!
p.s. quello che ogni park in compenso dovrebbe avere, è l'ACCOGLIENZA... spesso sono posti asettici dove entri, giri, nessuno ti caga, e rientri a casa.. per ovviare a questo non servono ne gatti ne pale, ma basta un sorriso.
E qui siamo tutti daccordo :D

Ho un ultima domanda che riguarda l'omologazione e sicurezza (fattore critico in italia): tu all'interno del park puoi costruire ciò che vuoi (rail, kicker, ecc.) e te la cavi col cartello di scarico di responsabilità all'ingresso, o serve che le strutture (che siano in neve, ferro, plastica, ecc.) rispondano di una certa omologazione, rilasciata magari dal geometra del comune?

E infine anche se non credo esistano, ma se per caso sei a conoscenza di libri o siti da cui trarre informazioni che riguardano sia la parte di manutenzione e trattamento della neve, sia la parte di design e realizzazione delle strutture, come ormai avrai capito, sono molto interessato all'argomento! ;)

Grazie mille per le delucidazioni!
 
ti metto un link di un vecchio corso magari se scrivi alla federazione ne hanno in progetto uno nuovo!

Federazione Snowboard Italia

l'anno scorpo parlando con uno dei responsabili del mottolino mi ha detto che a loro la stagione del park senza comprare strutture nuove costava fra tutto 500k

sicuramente sono quelli che spendono di piu' in italia!

l'omologazione delle è praticamente obbligatoria perchè se un rider è sopra un box o qualsiasi struttura e questa si sfonda e il rider si fa male, puo farti causa, so dirti che in tanti piccoli park tante strutture sono autocostrite ... finche tutto va bene nessuno dice niente poi se pero' capita la fatalità sono casini e anche grossi!

valuta se comprare le strutture da una ditta che in automatico con la fattura ti consegna anche l'mologazione oppure arrangiarti!
 
Sorry,refuso, era 300k!! ;)

500k però mi pare davvero tanto neh?

Per il resto rispondo appena ho di nuovo una tastiera a disposizione che l'è lunga! :)

Inviato dal mio Nexus 7 con Tapatalk 2
 
Grazie helix della risposta direi molto esaustiva, cerco di rivedere per gradi il tuo discorso per cercare di approfondire alcuni punti!

de nada! ;)


Ok. Quindi la prima cosa che permette ad un park di raggiungere certo livello qualitativo è un gatto dedicato. Mi sembra di capire che per mantenere qualitativamente le strutture a livello di livigno o chiesa (non conosco i park delle vostre zone, ma penso che equivalga più o meno al livello di bardo o prato), un park per intenderci delle dimensioni del vostro necessiterebbe di 2 o 3 ore giornaliere di gatto in media, giusto?

(Mi riferisco soprattutto alla manutenzione ordinaria, escludiamo per il momento i lavori di inizio e fine stagione, assumendo anche di avere i terrazzamenti in terra già pronti).

Apro una parentesi anche sui questo perchè mi interessa capire alcuni problemi logistici del lavoro svolto dal gatto.

1) Gli angoli di attacco di cui parli cosa sono?
2)Stando a quanto detto da ferciu per avere un ottima fresatura indipendentemente dal clima, ho bisogno di due passaggi, uno che rompe, e uno che fresa.
La mia domanda è, quanto influisce la geometria del terreno sui tempi e quindi costi di fresatura? Devo operare sempre lungo la linea di massima pendenza? Oltre quali pendenze devo agganciarmi col cavo?
Più concretamente: io per esempio voglio tenere sempre fresato al pari del landing anche la parete laterale del terrazzamento del kiker. Questo richiede particolari manovre che vanno a incidere nettamente su tempi e costi, o si tratta semplicemente di un passaggio in più? O forse addirittura è impensabile farlo fare a un gatto, e tocca tenerlo morbido con pale e picconi?

le ore di gatto sono "buttate lì", purtroppo come si diceva troppo dipende dal fattore meteo e neve.. Peraltro il tutto è inversamente proporzionale all'esperienza del gattista, ed al tipo di gatto disponibile.. gatto performante+gattista in gamba = meno tempo per far le cose.

Angoli di attacco della fresa e della pala sono quelli che ti permettono di raggiungere certi angoli di lavoro, utili per es. per shapeare un quarter o comunque rifinire col gatto cose che altrimenti dovresti fare a mano...

Per il discorso verricello/cavo dipende dal terreno: non c'è una pendenza "tipo", in quanto alle volte sali perchè tiene la neve, altre non riesci se non col cavo (es. ad inizio stagione quando non è schiacciata, quando è troppo dura/fredda, o troppo molle per il caldo, etc..).

Anche qui non c'è una regola: certo è che se hai un'area poco pendente, in media basta un gatto normale senza verricello e sei a posto.. da noi per esempio spesso se non hai il cavo il gatto lo vai a recuperare in paese.. :)



Supponiamo di aver studiato e disegnato un tipo di transizione che penso funzioni per un kicker (alla fine è fisica no?), un gattista qualificato, disegni in mano è in grado di restituirmi il kicker che ho pensato, oppure il passaggio disegno - realizzazione non è così diretto?
In ogni caso deduco che, in mancanza di un gattista adeguato, la soluzione sia farsi ammucchiare la neve in quantità e posizioni calcolate, e shapare a mano, basandosi si sui calcoli ma soprattutto sull'esperienza. Giusto?

Dipende "qualificato" cosa significa per te.. :) Se intendi un Gerry di Prato, probabilmente basta che gli descrivi anche a "vista" cosa vuoi fare, e lo si fa.
Ma credo che gattisti come lui si contino sulla punta delle dita in Italia.

Per dirti, da noi se non sali a bordo con il gattista fai fatica ad ottenere esattamente quello che cerchi, non è facile trasmettere certi concetti e renderli realtà.

Poi chiaro che dopo un pò di esperienza si arrivano ai vari automatismi del caso..

Qui non sono pienamente d'accordo. A me al contrario sembra verosimile che il target di utenza che hai sia conseguente al livello del park che crei.

1) Perchè chi gira a un livello medio/alto (e con medio alto non intendo solo il pro, ma anche l'appassionato che bene o male gira su tutte le strutture) si muove volentieri per venire in un bel park.
2) Se c'è un potenziale bacino d'utenza quotidiana (e qua mi riferisco soprattutto ai potenziali ''locals''), allora il livello delle strutture ci metterà poco a definire anche il livello dell'utente abituale.

Non è proprio così, almeno non in condizioni normali: tu hai un bacino di utenza, e quello intanto devi accontentare.
La curva di esperienza è chiaro che porti poi ad alzare l'asticella, ma se pensi che basti tirar su Park City per avere i locals che girano come E-dollo, secondo me devi avere pazienza quei 5/10 anni. ;)

Il concetto è che puoi spostare, molto lentamente, il target.. ma questo significa un discreto investimento, e non solo a livello di strutture (parlo di comunicazione, PR, etc.).

Qua mi sorprende quello che mi dici, avendo in mente il park di deuxalpes, che sia in estensione che in qualità delle strutture è una bomba, mi sembra quasi basso 30'000€ come budget.
Insomma, probabilmente mi sbaglio, ma ho sempre pensato che stando ai numeri con cui giocano le stazioni sciistiche, 30K Euro fossero, se non proprio un inezia, comunque una cifra piuttosto modesta. E considerando di cosa si parla quando si parla del park di deuxalpes, significa che con molto meno puoi creare comunque un park BOMBA, che può cambiare faccia e destino di tante piccole stazioni sciistiche.

Come scritto, mancava una cifra.. se contiamo ovviamente tutte le spese (strutture eventuali nuove, shaper, gattisti, ore gatto, manutenzione, etc..).

Detto questo, ti posso garantire che resort qui da noi con 30K di budget non ce ne sono tanti, soprattutto di sti tempi.


A questo punto direi che la vera impresa è riuscire a dimostrare a una società impianti quanto effettivamente gli convenga investire una modesta cifra nello sviluppo di un buon snowpark, invece che considerare lo snowpark come un indispensabile ma inutile spesuccia da fare per accontentare qualcuno.

Now we are talking: se convinci il responsabile del resort, ma soprattutto DIMOSTRI che il gioco vale la candela, sicuramente sei all'80% del tuo lavoro...
Il problema intanto è capire la "modesta cifra", per l'appunto. HIHIHI

Quindi in conclusione quel lavoro certosino nel quotidiano diventa il mezzo indispensabile per rendere efficiente la strategia generale di layout, ma è la strategia generale a dare vita a un park di livello.

Esatto, l'insieme di due aspetti: programmazione/organizzazione, e lavoro "in loco" certosino, appunto. Più mettici una buona comunicazione a livello media, visto che l'offerta in giro non manca.

E infine anche se non credo esistano, ma se per caso sei a conoscenza di libri o siti da cui trarre informazioni che riguardano sia la parte di manutenzione e trattamento della neve, sia la parte di design e realizzazione delle strutture, come ormai avrai capito, sono molto interessato all'argomento! ;)

Grazie mille per le delucidazioni!

Ti dico, secondo me la cosa migliore è sentire i ragazzi di Doors e capire con loro eventualmente come poterti aiutare: se hai già qualcosa che bolle in pentola, organizza anche solo un due giorni di formazione nel resort, e vedrai che è già un buon inizio. ;)
 
Per tornare al discorso strutture helix per esempio cosa vi ha guidato a shapare i kicker con quel tipo di transizione (piuttosto piatta in uscita) rispetto a una che ti permette una parabola più accentuata?
Gusti personali, livello del target utenza, o maggiore semplicità nel mantenerla?

volevo darti anche una mia risposta, ma lo faccio qua per non intasare di OT quello di prali!, la parabola, e il flat di un kicker sono dovuti esclusivamente al landing che è praticamente la prima parte che si costruisce! devi ragionare un po' al contrario! finche che si parla di strutture piccoline visto che si approcciano con velocità minore puo permetterti di avere un atterraggio piatterello, ma se vai dai 8-10 in su il rider non deve "sbattere" quando atterra!

devi contare che la pendenza di un atterraggio deve essere maggiore di un paio di gradi almeno rispetto alla pendenza di uscita dal kiker, ragiona poi su quanta velocità posso permettermi di prendere nel senso capita di essere in alcuni posti in cui fisicamente non puoi prendere la rincorsa perchè ci sono ostacoli come altre strutture o conformazione del terreno che ti impediscono di arrivare alla speed giusta!
 
volevo darti anche una mia risposta, ma lo faccio qua per non intasare di OT quello di prali!, la parabola, e il flat di un kicker sono dovuti esclusivamente al landing che è praticamente la prima parte che si costruisce! devi ragionare un po' al contrario! finche che si parla di strutture piccoline visto che si approcciano con velocità minore puo permetterti di avere un atterraggio piatterello, ma se vai dai 8-10 in su il rider non deve "sbattere" quando atterra!

devi contare che la pendenza di un atterraggio deve essere maggiore di un paio di gradi almeno rispetto alla pendenza di uscita dal kiker, ragiona poi su quanta velocità posso permettermi di prendere nel senso capita di essere in alcuni posti in cui fisicamente non puoi prendere la rincorsa perchè ci sono ostacoli come altre strutture o conformazione del terreno che ti impediscono di arrivare alla speed giusta!
Si e no, o meglio non sempre! Per esempio prendiamo sempre laax (per imparare bisogna rapportarsi ai migliori giusto?)

The Crap Show # 17 LAAX - YouTube, guarda il kicker a 1.48. Landing molto lungo e pochissimo pendente, kicker minuscolo ma che sfrutta un terrazzamento ben fatto. Sensazione di air time: GIGANTE! Insomma minima spesa massima resa! Transizione studiata perfettamente, adatta a velocità molto diverse.
Risultato, un piccolo kicker, molto economico da mantenere, su cui un principiante impara, e un pro non si annoia per nulla!


In effetti se confronti i due kicker, come dimensioni più o meno si equivalgono, la differenza è proprio nella transizione. Il primo anzi sembra anche piu piccolo, eppure così a occhio permette di andare molto piu grosso!
laax1.jpg

prali1.jpg
 
guarda pero' gli atterraggi dei 2 rider!!! sti cavoli che botta prendono!!! un conto è non annoiarsi un conto è fare le cose fatte bene!!! a mio avviso uno dei migliori park in cui ho girato sotto questo aspetto è pila in cui Ivo è capace di "calibrare" perfettamente i salti! non si sbatte mai in atterraggio non si cade dall'alto! se sei alla speed giusta quasi non pieghi le ginocchia quando atterri!!! io ho 31 anni se saltassi un paio d'ore su quel kicker di lax il giorno dopo avrei un gran mal di schiena!!!!
 
guarda pero' gli atterraggi dei 2 rider!!! sti cavoli che botta prendono!!! un conto è non annoiarsi un conto è fare le cose fatte bene!!! a mio avviso uno dei migliori park in cui ho girato sotto questo aspetto è pila in cui Ivo è capace di "calibrare" perfettamente i salti! non si sbatte mai in atterraggio non si cade dall'alto! se sei alla speed giusta quasi non pieghi le ginocchia quando atterri!!! io ho 31 anni se saltassi un paio d'ore su quel kicker di lax il giorno dopo avrei un gran mal di schiena!!!!

Hai perfettamente ragione... Pila, e devo ammettere anche Tonale, hanno i landing molto ripidi, e per me è una gran cosa.. Ok che va di moda dire SBAM, ma io certi rumori in park non li voglio sentire
 
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