Miglior comprensorio appenninico

tmf67

Big Member
Non ho mai sciato negli appennini avendo le dolomiti dietro l'angolo
Però vorrei sapere qual'è il miglior comprensorio come vastitá ed importanza delle piste.
E se a livello di qualitá della neve e preparazione delle piste se c'è differenza tra le alpi in generale,dolomiti in particolare e gli appennini
 
Non ho mai sciato negli appennini avendo le dolomiti dietro l'angolo
Però vorrei sapere qual'è il miglior comprensorio come vastitá ed importanza delle piste.
E se a livello di qualitá della neve e preparazione delle piste se c'è differenza tra le alpi in generale,dolomiti in particolare e gli appennini

Premessa: non ho mai sciato nell'appennino tosco-emiliano, quindi non ho idea di come siano li le condizioni, ma per quanto riguarda l'appennino centrale non ci sono dubbi: per la qualità neve e preparazione piste vincono le alpi senz'altro. Perchè le quote non sono molto alte e le temperature fanno presto a salire purtroppo, metteci anche pochi soldi e scarsa preparazione... io sono cresciuta a Frontignano, che non è male per una giornata, negli ultimi anni hanno anche rimodernato gli impianti però, ti ripeto, con le alpi e soprattutto con le dolomiti non c'è confronto!
 
Non sono mai stato a sciare sull'appennino centrale (leggi Abruzzo),però per quanto riguarda l'appennino settentrionale senza dubbio l'Abetone.
50 km di piste,dislivello massimo di 570 metri,ottima esposizione (nord est) di praticamente tutte le piste,preparazione della neve ottima e alcune piste veramente belle e molto tecniche (quelle della zona del monte gomito in particolare).a questo si aggiungano impianti in genere moderni (rinnovati nel 2005).in sintesi,è certamente a livello di alcune stazioni alpine minori.
Anche il cimone ha un bel comprensorio di 50 km di piste,però,secondo me,sono meno belle e varie di quelle dell'abe (baggiolara a parte).
 
Come comprensorio penso Roccaraso, che tocca i 150 km di piste, in genere ben tenute, più 60 km per il fondo.
Ma la qualità della neve non è paragonabile a quella alpina, non c'è gara.
Questione climatica, punto.
Sulle Alpi prima che la neve incominci a diventare pappa ce ne vuole, invece in Appennino ai primi caldi, addio...

Curiosamente una neve bellissima, ventosa e compatta, invece c'è sul versante opposto della Majella , quello adriatico, che prende in pieno il vento gelido di tramontana e maestrale.
Lì quasi sempre nevica ancor prima che sulle Alpi ...ma lì gli impianti sono ridicoli per uno che sappia un pochetto sciare.
Il perché è inspiegabile.
 

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Come comprensorio penso Roccaraso, che tocca i 150 km di piste, in genere ben tenute, più 60 km per il fondo.
Ma la qualità della neve non è paragonabile a quella alpina, non c'è gara.
Questione climatica, punto.
Sulle Alpi prima che la neve incominci a diventare pappa ce ne vuole, invece in Appennino ai primi caldi, addio...

Curiosamente una neve bellissima, ventosa e compatta, invece c'è sul versante opposto della Majella , quello adriatico, che prende in pieno il vento gelido di tramontana e maestrale.
Lì quasi sempre nevica ancor prima che sulle Alpi ...ma lì gli impianti sono ridicoli per uno che sappia un pochetto sciare.
Il perché è inspiegabile.
d'accordo con te in tutto, in primis Roccaraso regina degli appennini
 
Rispondo al forumista che ha aperto la discussione. La migliore stazione sciistica di tutti gli appennini è Roccaraso-Pratello-PizAlto (la precisione non guasta mai). Un centinaio di km di piste. Ottimi i collegamenti tra i tre resort (niente sci in spalla, ne racchettate). Praticamente tutte le piste con innevamento artificiale. Dislivello massimo Monte Pratello (2100 slm) parcheggio (nera+rossa+azzurra) 1.360 (slm).Quota massima Toppe del Tesoro 2200 mt slm. Due piste con muri al livello delle Alpi. Quasi tutte nei boschi. Una sg esaposto (PizzAlto) che serve tre belle nere. Quasi spariti le sciovie (solo una importante). Due cabinovie esaposto. Tantissima gente il sabato e la domenica. In una stagione "nornale" l'innevamento è più alto che sul tante stazioni alpine. Qualità della neve che risente dei 500/600 km più a sud delle Alpi. Quando la temperatura è giusta e tenendo presente il sovraffollamento del w.e. la neve soddisfa. In una giornata è difficile farsi tutte le piste. Ci sono in programma qualche nuovo impianto, ma secondo me quello più importante da rifare subito e quello delle Gravare (sg triposto) da allungare sino alla cima dove incrocia la pista che scende da Toppe del Tesoro. Si pensa anche di unirla a Passo Godi (1650mslm), ne verrebbe fuori una cosa grandiosa. Invece PassoLanciano-Majelletta avrebbe delle potenzialità enormi vista la esposizione esatta ad est verso i balcani, non si capisce cosa la frena (mancanza di soldi, invidie tra i micro paesini entro i quali insiste, parco della Majella-da ignorante ci sono solo pietre, pietre e solo pietre- ma!!!), neve di alta qualità
 
sono stato in entrambi le località descritte meravigliosamente bene da Nonno: non posso che quotare in pieno tutto.
Roccaraso rigorosamente solo dal lunedì al giovedì......
Majelletta ritengo abbia enormi potenzialità ma sfruttata quasi per nulla e poi.... può capiatre di sciare con il mare all'orizzonte!!!!!!
 
cerreto laghi.....la Cortina degli appennini....
scherzo ovviamente.....anzi forse come nome e prezzi la è davvero....le piste son poche, ma danno soddisfazione e hanno cresciuto Tomba e Razzoli
 
D' accordissimo su Roccaraso...quando è tutto aperto e ci sono buone condizioni il posto merita davvero! Poi certo, sono parecchio disorganizzati come del resto ovunque in Appennino. Tra l'altro vicino c'è il paese di Pescocostanzo, vero gioiellino di montagna...
 
D' accordissimo su Roccaraso...quando è tutto aperto e ci sono buone condizioni il posto merita davvero! Poi certo, sono parecchio disorganizzati come del resto ovunque in Appennino. Tra l'altro vicino c'è il paese di Pescocostanzo, vero gioiellino di montagna...

Non sono disorganizzati, hanno una organizzazione direttamente proporzionale a quanti ski-pass vendono e soprattutto mirata al w.e.. Che ci vogliamo fare chi si accontenta gode. Oggi ho sciato, ad esempio, sullo Zoncolan è da ieri che nevica, non ho visto una riga, tradotto i gatti hanno riposato esattamente quello che succede a Roccaraso infrasettimanalmente, A metà dicembre, inizio stagione e con l'offerta paghi 3 e prendi 4 in dolomiti ha nevicato ben più di qui, la mattina sino a quando la nuova neve non provvedeva a coprire le "millerighe", il lavoro dei gatti si vedeva tutto (parliamo di infrasettimana). Nelle 3V, sotto nevicate abbondantissime i gatti lavoravano tutta la notte ed a piste aperte con precauzione lavoravano ancora, Che vogliamo fare ogni mondo è paese (sciare su 20/30 cm di neve fresca su piste regolarmente battute ha, però, il pregio di approfondire l'apprendimento, fisico permettendo, il mio no, dopo tre ore il mio ginocchio "malato" si è arreso)
 
Se parliamo di Appennino settentrionale, l'Abetone secondo me il più completo, e quello in cui è più facile trovare tutte le piste aperte.
Dalla Romagna però fai prima a raggiungere il Cimone (1h 30 da Bologna con la strada per Fanano), altro grande comprensorio che se è tutto agibile merita davvero.
Vicino a Bologna poi c'è il Corno alle Scale, con molte piste in meno ma belle e ben preparate. Cerreto laghi ha piste mediamente abbastanza tecniche.

Rispetto alle Alpi le piste sono più corte, e c'è il problema del vento, specialmente quello caldo, che in un batter d'occhio polverizza i versanti più esposti anche dopo grandi nevicate, come quelle attuali...
Per quanto riguarda gli impianti, alla fin fine non ci sono tanti più ferri vecchi qui rispetto alle Dolomiti (meridionali)!:D
 
Ultima modifica:
Non sono disorganizzati, hanno una organizzazione direttamente proporzionale a quanti ski-pass vendono e soprattutto mirata al w.e.. Che ci vogliamo fare chi si accontenta gode. Oggi ho sciato, ad esempio, sullo Zoncolan è da ieri che nevica, non ho visto una riga, tradotto i gatti hanno riposato esattamente quello che succede a Roccaraso infrasettimanalmente, A metà dicembre, inizio stagione e con l'offerta paghi 3 e prendi 4 in dolomiti ha nevicato ben più di qui, la mattina sino a quando la nuova neve non provvedeva a coprire le "millerighe", il lavoro dei gatti si vedeva tutto (parliamo di infrasettimana). Nelle 3V, sotto nevicate abbondantissime i gatti lavoravano tutta la notte ed a piste aperte con precauzione lavoravano ancora, Che vogliamo fare ogni mondo è paese (sciare su 20/30 cm di neve fresca su piste regolarmente battute ha, però, il pregio di approfondire l'apprendimento, fisico permettendo, il mio no, dopo tre ore il mio ginocchio "malato" si è arreso)

IN realtà io da quel puno di vista non mi sono mai trovato male, mi rifervo piuttosto all'assenza di servizi come uno Skibus che dai paesi ti porti sulle piste, un'offerta di intrattenimento francamente triste e così via..
 
Allora, rispondo a questa domanda, in quanto mi sento tirato in ballo avendo sciato in tutti i maggiori comprensori sciistici appenninici e avendo sciato moltissimo anche sulle Dolomiti, avendo proprio nel Cadore una seconda casa.

Per quanto mi riguarda il migliore comprensorio sciistico appenninico in cui ho potuto sciare è senza dubbio Roccaraso/Rivisondoli, che si sviluppa su tre montagne diverse (Aremogna, Pizzalto nel territorio di Roccaraso, Pratello nel territorio di Rivisondoli) e sviluppa oltre 100 km di piste (dicono 120, ma a me sembrano un po' meno). Sempre con lo stesso skipass puoi sciare anche a Pescasseroli che, tuttavia, si trova distante da Roccaraso e conta altri 20 - 25 km di piste, ma ripaga con paesaggi molto belli.
Numeri alla mano è un grande comprensorio, l'unico che, per vastità ed organizzazione, ti fa ricordare un po' i grandi comprensori alpini con le dovute differenze paesaggistiche. Le piste sono tenute bene, hanno parecchi cannoni spara neve e sono anche lunghe. Ci sono piste difficili, di media difficoltà e tante facili. La migliore (forse tra le top in Appennino) c'è la Nera del Pratello: 650 m. di dislivello e pendenze a tratti quasi impossibili, soprattutto il muro all'inizio.
Tuttavia questo comprensorio, denominato Alto Sangro, non è esente da punti deboli: gli impianti principali, le due cabinovie 6posti, sono spesso lente e si bloccano soprattutto col vento forte (che in Appennino è quasi la norma), c'è troppo affollamento poi, in quanto tutto il centro-sud viene a sciare lì nel weekend, soprattutto da Roma, Napoli, Pescara, dall'Umbria e dalle Marche. Nota positiva la seggiovia esaposto automatica al Pizzalto, davvero veloce e moderna.

Poi, al secondo posto, ci piazzo l'Abetone, in Toscana. E' davvero un bel comprensorio tenuto davvero alla grande. Ha delle piste davvero toste, e ne ha tante anche facili, insomma può accontentare tutti. Gli impianti non sono malaccio, in particolare mi è piaciuta la cabinovia che è l'impianto principale. Anche qui nei weekend c'è super affollamento, tutta la Toscana scia qui.... Nota dolente è il vento spesso molto forte e l'inutilizzo della zona abbandonata di Campolino che, a mio modesto parere, non sarebbe niente male per sciare.

Passiamo quindi al terzo comprensorio: il Cimone. Qui i paesaggi, personalmente gli ho trovati quasi simili all'Abetone (infatti in linea d'aria sono vicinissimi), anche se le piste mi sono piaciute meno. Quando sono stato io, 4 anni fa, c'era anche un bellissimo snowpark con musica a manetta e tanti giovani. Anche qui, come punto negativo, il vento forte. I panorami però sono davvero belli, su tutta la pianura padana e nelle giornate limpide anche sulle Alpi.

Poi c'è Ovindoli, in Abruzzo. Dallo scorso anno Ovindoli è cresciuta molto, oltre alla telecabina 8posti hanno costruito una seggiovia 6posti automatica che porta sul Monte Freddo a 1900 m., in sostituzione della vecchia e lenta seggiovia, e ne hanno costruita una, sempre 6posti automatica, che arriva in una zona nuova del comprensorio, Fonte Fredda. Con questa nuova seggiovia è possibile sciare su nuove piste nere, davvero niente male. Comunque sia Ovindoli gode di un ottimo innevamento (più duraturo rispetto a Roccaraso e a Campo Felice), complice la migliore esposizione, con gli impianti che arrivano a 2100 m. di quota, sotto la cima del Monte Magnola, 2223 m. Maglia nera di Ovindoli: troppo affollamento nel weekend, soprattutto per chi proviene da Roma (è la seconda meta preferita dai romani, dopo Campo Felice) e il comprensorio che, nonostante tutto, non è grandissimo (30 - 35 km di piste).

Passiamo a Campo Felice. La stazione che un tempo adoravo e che ora odio. Possiede tra le migliori piste d'Abruzzo (40 km di piste) ed ha una buona dose d'impianti, alcuni moderni, altri meno (seggiovia Monte Rotondo). La pista delle Aquile sarebbe la migliore d'Appennino secondo me, una nera micidiale, ripidissima... da coppa del mondo di sci, con quasi 700 m. di dislivello ma.... chiusa. Si perchè parte dalla cima del Monte Rotondo a 2064 m. e scende fin verso la Brecciara a 1400 m. Il problema è che la seggiovia Monte Rotondo non arriva più fino in cima a causa di contenziosi tra i comuni di Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo (che hanno confini comunali proprio in cima) e quindi ci si "ferma" sull'Anticima del Monte Rotondo, più in basso a 1936 m. Tanti la percorrono come fuoripista. Poi c'è la pista Falco che è stupenda e molto tecnica (anch'essa è nera). Poi hanno aperto anche la zona degli innamorati che ha ridato "linfa" a Campo Felice.
Veniamo alla maglia nera: il troppo esagerato affollamento. E' infatti la più vicina stazione sciistica abruzzese a Roma ed è quella più comodamente raggiungibile (quasi tutta autostrada, la A24, e lo svincolo per Campo Felice dista solo 86 km dal GRA di Roma), il risultato è che nei weekend sembra di essere sul Raccordo Anulare di Roma, piste super affollate, sciatori indisciplinati e cosi via... Tutto sembra tranne che di essere in montagna a sciare. Per non parlare della quantità di automobili che arrivano fin sulla piana: come se si fosse in città, la conca di Campo Felice è sempre ricoperta di una cappa di smog... ridicolo quanto assurdo. Quindi il sottoscritto evita.

Poi c'è la stazione più "alpina" di tutte, quella che in Appennino non ha eguali: Campo Imperatore. Sorge sul Gran Sasso a quote molto elevate (tra i 1800 e i 2230 m.) e si è circondati dalle cime "dolomitiche" del Corno Grande (2914 m.), il tetto d'Appennino, dal Pizzo Cefalone (2540 m.) e dal Prena (2561 m.) e Camicia (2570 m.). Gli impianti sono in quota e per raggiungerli bisogna arroccarsi con la funivia più grande d'Appennino, tipo va e vieni con cabine da 100 posti, che da Fonte Cerreto (1120 m.), sale su a 2130 m. dove c'è l'albergo e le seggiovie. Le seggiovie sono 2 e sono 4posti automatiche. Qui l'innevamento è ottimo e dura fino a metà maggio. Maglia nera le piste, troppo poche (20 km) e il vento troppo forte che c'è praticamente sempre. Però i panorami ripagano, ed è comodo perchè si esce dall'autostrada A24 ad Assergi e dopo pochi km c'è subito la stazione di valle della seggiovia.

Poi ci sono altri comprensori minori, tra questi cito il Terminillo, Corno alle Scale, Doganaccia, Campitello Matese, Prati di Tivo ecc. ecc. che non sono male, ma sono piccoli e non a portata di mano.

Quanto all'innevamento, solitamente tutte queste stazioni vengono colpite da abbondanti nevicate che raggiungono accumuli notevoli, anche superiori a quelli alpini per via della vicinanza al mare. Tuttavia la neve si mantiene meno perchè gli Appennini sono situati più a sud delle Alpi e vengono colpiti dalle sciroccate, ovvero perturbazioni troppo calde che portano pioggia fino a 1800 - 2000 m. in pieno inverno e la neve si scioglie e diventa pappetta, cosa che non accade sulle Alpi.
Da questo punto di vista unica eccezione la fa Campo Imperatore: essendo situato a quote molto elevate non risente molto delle sciroccate e spesso a quelle quote le sciroccate portano comunque neve o in genere non alzano troppo le temperature.
Normalmente la stagione sciistica in Appennino inizia l'8 dicembre e termina a metà aprile a seconda dell'annata nevosa. Spesso può capitare che rimangono chiuse in piena stagione per via delle sciroccate che sciolgono la neve.

A Campo Imperatore invece alcune volte gli impianti hanno aperto a metà o fine novembre e solitamente chiudono il 1 maggio, con la famosa sciata del 1 maggio organizzata dai gestori, anche se è capitato di chiudere i battenti anche il 5 maggio mi sembra di ricordare.
 
In Appennino se vuoi sciare senza "sorprese" in negativo, devi recarti o in Appennino Tosco-Emiliano, oppure in Appennino Abruzzese. Quest'ultimo è quello che, come quote e dislivelli, si avvicina più alle Alpi Orientali, in particolar modo alle Alpi Carniche e Giulie. Anzi, le quote sono anche più elevate rispetto a queste ultime due sezioni delle Alpi.
Sempre l'Appennino Abruzzese è quello che offre più possibilità per lo sciatore ed è l'angolo d'Appennino dove i poli sciistici sono più numerosi. Ma in Appennino ce ne tantissimi di piccoli poli, sparsi da nord a sud, dal S. Stefano d'Aveto, sino a Gambarie, passando per il Monte Nerone, per Ussita e cosi via.

Ovviamente se uno sciatore abituato alle Alpi volesse sciare in Appennino, troverà paesaggi, organizzazione e culture un po' differenti. In Appennino non trovi distese infinite di abeti e di larici (se ne trovano solo all'Abetone e sotto a Campo Imperatore), non trovi immensi prati contornati da malghe, masi e baite, non trovi vallate incantate come quelle alpine e, soprattutto non puoi arrivare su ghiacciai e i canonici "3000 metri".

In Appennino si scia in mezzo a distese quasi ininterrotte di faggi, si scia su pendi più dolci (anche se non sempre è cosi), si scia molto spesso su "panettoni" innevati, si scia su immensi altipiani, perlopiù in Abruzzo, non trovi malghe, non trovi masi o baite, ma solo rifugi in prossimità degli impianti. Le vallate ci sono, ma quasi tutte sono a quote basse e quasi sempre sono senza neve. Per avere garanzia di neve, bisogna salire almeno oltre i 1000 m. in Appennino Tosco-Emiliano e 1200 m. in Appennino Abruzzese. Tuttavia l'Abruzzo compensa il tutto con le quote più elevate, come già detto.

Ed è in Abruzzo che sorge il polo sciistico che, secondo il mio parere, potrebbe essere l'unico comprensorio Appenninico che presente quote e dislivelli molto, ma molto alpini: Campo di Giove sulla Majella.
A Campo di Giove ci sarebbe un dislivello "sciabile" di ben 1200 m. (impossibile da trovare in nessun altro angolo di Appennino) e ci sono le piste molto tecniche, anch'esse molto alpine.
Il comprensorio parte da una quota minima di 1064 m. e arriverebbe a quasi 2400 metri di quota sul Monte Tavola Rotonda. Il problema è che lo skilift che porta lassù è stato dismesso, quindi per ora la quota massima raggiungibile dal comprensorio è di "soli" 1850 metri. E la cosa più interessante è che lassù la neve resiste perfino a metà maggio, quasi fin verso giugno...
 
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