Infortuni sul Mont'Elmo tra Natale e Capodanno

zanger

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Ciao a tutti,

sono appena tornato da una settimana sciistica sul Mont'Elmo (Alta Pusteria) e porto la testimonianza di una media di 1.5 infortuni al giorno nei giorni in cui sono stato li'. E mi limito a quello che ho visto coi miei occhi in termini di barelle (o come diavolo si chiamano quei cosi che porta sulle piste per recuperare un infortunato) e interventi con motoslitta.

Io scio da 35 anni e praticamente ogni anno in quei posti (se non era Mont'Elmo era San Candido o Croda Rossa o Plan) e devo dire che, almeno a me, non e' mai capitato di vedere tanti infortuni.

Ho spesso sentito dare la colpa ai nuovi attrezzi e ai nuovi materiali: leggeri, reattivi, veloci ma poco propensi a "perdonare" errori.
Non so se' questa la causa. Effettivamente, dopo aver sciato per piu' di due decenni alla "old style", sono passato anch'io al "nuovo sci" fatto di conduzione e non di derapata, e devo dire che le differenze ci sono eccome (ma credo di parlare a gente che sa benissimo tutto cio'). E, IMHO, e' pure vero che perdonano meno. Per coincidenza o meno (o forse per l'eta') proprio lo scorso febbraio ho avuto il mio primissimo infortunio sciistico (legamento crociato anteriore saltato - per la cronaca, questa settimana era la prima volta che sciavo dopo l'infortunio e dopo non aver fatto nulla se non tanta fisioteriapia e recupero muscolare)...

Comunque penso che un'altra causa dell'elevato numero di infortuni sia da ascrivere alla "massificazione" dello sci. Al giorno d'oggi lo sci e' alla portata di tutti. Tantissima gente comincia a sciare anche in eta' non proprio giovanissima. E (quasi) tutti vogliono tutto e subito.

Saro' un nostalgico dei "bei tempi andati", ma una volta imparavi a sciare dopo settimane e settimane fatte di spazzaneve, scalette, diagonali, diagonali, ancora diagonali, curve con sci sempre piu' uniti, serpentine, cristiania, ecc ecc... (il tutto con dei bestioni oltre i due metri, dritti come fusi, rigidi quanto basta, pesanti e impegnativi)
Non mi pare di vedere lo stesso approccio oggi. Non so, pero', sinceramente se la situazione sia meglio oggi di allora.

Vedremo sempre piu' infortuni?
 
1,5 infortuni sotto Natale? secondo me è poco.

Le cause di infortuni sono prevalentemente gli scontri tra sciatori (che aumentano con l'aumentare della gente sulle piste) e le distorsioni da stanchezza a fine giornata. Quanti legamenti saltati, magari senza nemmeno cadere, prevalentemente in gente poco allenata. Poi vabbè, ci sono le valanghe, ma sono pochissime e i lastroni di ghiaccio.

Secondo me gli incidenti aumentano principalmente con l'aumento della gente sulle piste. Quindi un incremento lo si vedrà solo se la gente che scia aumenta. E dubito, vista la crisi.
 
concordo
troppa gente che si crede bode miller che scia senza preparazione e spesso oltre la proprie capacità e soprattutto che scia in un giornaliero troppe ore fino allo scadere dello skipass quindi dalle 8.30 alle 16.30 anche quando le gambe vorrebbero già andare in albergo !!
 
1,5 infortuni sotto Natale? secondo me è poco.

Le cause di infortuni sono prevalentemente gli scontri tra sciatori (che aumentano con l'aumentare della gente sulle piste) e le distorsioni da stanchezza a fine giornata. Quanti legamenti saltati, magari senza nemmeno cadere, prevalentemente in gente poco allenata. Poi vabbè, ci sono le valanghe, ma sono pochissime e i lastroni di ghiaccio.

Secondo me gli incidenti aumentano principalmente con l'aumento della gente sulle piste. Quindi un incremento lo si vedrà solo se la gente che scia aumenta. E dubito, vista la crisi.

Mah... come ti dicevo mi baso sul metro della mia esperienza negli stessi posti, negli stessi periodi (cosa che non avevo specificato), nel corso degli anni.
Forse non c'avevo fatto caso all'epoca e gli infortuni erano piu' o meno sempre nello stesso numero, pero' a me non e' parso.

Comunque sull'Elmo di gente non ce n'era tanta questa settimana (mai piu' di 4-5 minuti di attesa agli impianti). Giusto il 30 e 31 qualcosa di piu'.
 
Ciao a tutti,

sono appena tornato da una settimana sciistica sul Mont'Elmo (Alta Pusteria) e porto la testimonianza di una media di 1.5 infortuni al giorno nei giorni in cui sono stato li'. E mi limito a quello che ho visto coi miei occhi in termini di barelle (o come diavolo si chiamano quei cosi che porta sulle piste per recuperare un infortunato) e interventi con motoslitta.


Saro' un nostalgico dei "bei tempi andati", ma una volta imparavi a sciare dopo settimane e settimane fatte di spazzaneve, scalette, diagonali, diagonali, ancora diagonali, curve con sci sempre piu' uniti, serpentine, cristiania, ecc ecc... (il tutto con dei bestioni oltre i due metri, dritti come fusi, rigidi quanto basta, pesanti e impegnativi)
Non mi pare di vedere lo stesso approccio oggi. Non so, pero', sinceramente se la situazione sia meglio oggi di allora.

Vedremo sempre piu' infortuni?

IMPO, i problemi nascono con l'eccesso di battitura delle piste in Italia. Sul liscio ci sentiamo tutti Innerhofer anche senza averne le capacità e tendiamo a sciare sempre più veloci e con poco controllo. Basterebbe un po' di sconnesso o di gobbette per rallentare l'andatura e causare meno incidenti (oltre a divertirsi di piu')......Gli altri paesi alpini si regolano così......
 
Mio figlio si è infortunato alla vigilia di Natale quest'anno, alla terza discesa della giornata appena iniziata, scia da 5 anni, ha iniziato a 9 e questo è l'unico trauma importante che ha riportato da quando è sugli sci. Ha imparato presso le scuole di sci della Val Gardena e seguendo un corso Jam session etc. in più ad inizio stagione lo faccio sistemare sempre da un maestro con delle ore singole, per reimpostarlo e aggiornarlo, quindi non mi sembra che non "studi" nonostante l'avvento delle nuove attrezzature che dovrebbero aver migliorato la sicurezza sia a livello di attacchi che di scarponi che di sci...


anche gli atleti che studiano parecchio si fanno male!

Volendo fare una statistica sugli sciatori turistici credo che la "distrazione" sia una delle cause più frequente di incidente.

ma possono contribuire anche dei fattori di "sfiga"

Nel caso di mio figlio in particolare penso, col "senno di poi" abbiano giocato diversi fattori:
1) Nel giro di pochi mesi è cresciuto in altezza di una ventina di cm, e questo gli ha creato una certa difficoltà nel destreggiare questo "nuovo" corpo e recuperare un disequilibrio in maniera efficace.
2) uno sci non si è staccato> dinamica della caduta? difetto degli attacchi?
3) lo stato della pista la rossa del Col Gallina: neve appena battuta, duretta. la pista presenta una pendenza molto regolare solo verso il fondo sul lato verso la seggiovia c'è un dosso/cunetta> io la definirei anche "buca" dove in pratica è caduto mio figlio forse non si aspettava quel cambio di dislivello oppure uno sci si è staccato bhooo lui non ricorda molto a parte la sensazione di perdita di equilibrio con ruzzolone annesso;

eppure la giornata era stupenda, la visibilità ottima.
Massimiliano è in grado di sciare ovunque.


Sono d'accordo con Enrico sulla eccessiva manutenzione che da una "falsa" sicurezza e contribuisce a "distrarci" pensando di non avere ostacoli imprevisti da "interpretare" o facendoci credere migliori di quanto siamo effettivamente nel padroneggiare la tecnica.

Poi ci sono quelle giornate lastrate di blù, magari qualche lastra di ghiaccio da neve sparata e non segnalata in tempo dalla manutenzione...




p.s. quella "barella" trainata dalla motoslitta si chiama "toboga"
purtroppo l'ho vista da vicino
 
Sciare qualche rischio lo comporta di sicuro; ma a mio avviso troppa gente arriva sulle piste senza adeguata preparazione fisica. Come puoi pretendere di sciare 5-6 ore di continuo se non sei ben allenato? Vi racconto l'infortunio che è successo ad una persona che stava con me in Val di Fassa per capodanno: ultimo giorno di sci ore 8.30 arrivi al Carezza e come prima pista fai la Pra de Tori (la nera e non la variante blu) secondo voi è una buona scelta? A mio avviso no come tutti sanno ma pochi fanno è opportuno "scaldarsi" bene su una pista facile.Poi affrontare le piste difficili sempre al mattino. Nel pomeriggio ho visto scene drammatiche a Porta Vescovo sia per i mucchi che si formano e sia per la poca preparazione di chi vi stava scendendo.Infine c'e la corsa a fare le piste difficili per raccontarlo: ho sentito un signore in cabinovia che diceva al maestro "devo fare per forza il Ciampac sennò che sono venuto a fare" e il maestro credo che l'abbia accontentato anche se avendolo visto all'inizio della pista io non gli avrei nenache fatto fare una rossa
 
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