Che bel giro!
Da giorni mi stavo preparando per farmi un mega giro in Mountain Bike sulle Dolomiti. Avevo cercato pareri ed itinerari in internet (Giri in MTB in Dolomiti) ed alla fine ho deciso per quello che da Cortina d'Ampezzo attraversa la val di Fanes, sale al Passo Limo e scende fino ai rifgui Fanes e Lavarella.
Mi metto la sveglia alle 5.30 e verso le 8.30 sono nei pressi di Cortina. La giornata prevedo sia meravigliosa: non una nuvola in cielo, calduccio e relativamente poca gente.
Ecco come si presentavano le Tofane:
Altre foto le potete vedere qui:
http://www.skiforum.it/skiforum/viewtopic.php?t=6625
Passo il centro di Cortina d'Ampezzo e dopo pochi km vedo il cartello che segna di girare a sx per il lago Ghedina. Giro e lascio la macchina davanti all'ingresso del Camping Olympia.
Prendo il segnavia 417 in direzione val di Fanes.
Inizialmente la stradina corre parallela al torrente ed il fondo è uno sterrato compatto con ghiaino molto fino.
Poichè non so quanto lungo è il viaggio che voglio fare prendo i primi km con molta calma. Voglio arrivare al Rifugio Fanes e non ho ne panini ne cioccolatini nello zaino.
Al ritorno poi questo tratto di strada lo faccio VOLANDO. L'ho fatto con quasi la marcia più lunga e pedalando a manetta... Probabilmente facevo sui 45-50 km all'ora! Spesso nei cunettoni per lo scarico dell'acqua VOLAVO. Sempre tornando, su questo tratto con ghiaino compatto, pocoprima del camping ho incrociato due signore che vedendomi arrivare così sparate si sono messe ad urlare e quasi inciampavano per scappare dalla strada. Una discesa così ragazzi ti riempie di adrenalina per una settimana (Yeah)
Se ci ripenso ancora sento le scosse!
Dopo qualche km si esce dal bosco e dal ghiaino compatto e si vede il fiume. Che spettacolo gente: acqua azzurra, acqua chiara e dolomiti che fanno da cornice.
La stradina prosegue ancora in falso piano, si attraversano altri fiumi e continua ad avere un fondo compatto da favola.
Arrivo al bivio con la strada militare segnata con il numero 10. Inizialmente è asfaltata ed in piano. Intanto senza accorgermi mi sto addentrando nel parco naturale delle Dolomiti Ampezzane. La civiltà scompare e sono immerso nelle Dolomiti più selvagge.
La strada prosegue ancora quasi in piano, leggere salite ma nulla di serio. Incontro gente a piedi che mi salutano... Tutti conoscono Lui ed in montagna tutti si sentono più amichevoli. Bohhhh.
Attraverso un nuovo ponte e la strada ritorna sterrata. Il mio pezzo di carta dice che da adesso la salita inizia a farsi seria... Speriamo dico io
Salgo per forse un km ed arrivo allo spettacolare Ponte Outo. Questo ponte lungo pochi metri è costruito su una valle profonda secondo me qualche centinaio di metri. Una gola scavata da un fiume. E' impressionatne guardare giù. Sempre di essere in parete. C'era anche la leggende, vi posterò la foto più tardi.
Ecco, ora inizia il bello.
Da Ponte Outo fino a dove inizia il Parco Sennes la strada tira, in alcuni punti è quasi non pedalabile per la troppa pendenza e non ti da un minuto di riposo. La ghiaia spesso è poco compatta e troppo grossa, se nelle salite svivoli o esci dalla "traccia" fatta dagli altri ciclisti ti areni e ti devi fermare. Per fortuna che sono un pelino allenato e sono salito senza grosse difficoltà.
Salendo, vedendo che la salita era infinita già mi pregustavo la discesa (Yeah)
Mi addentro sempre più nella Val di Fanes e finelmente inizio a "correre" sotto maestose pareti dolomitiche
La strada poi si addolcisce leggermente e corre vicina ad un torrente magnifico che fa un rumore assordante
E intanto salgo, salgo e salgo. La strada è davvero lunga. Finalmente arrivo in un punto in cui la strada da un attimo di tregua. C'è un laghetto verde che sembra disegnato! Il posto è incantevole, sembra irreale. Due anatre selvatiche amoreggiano nel laghetto ed io non voglio disturbarle. Mi sentono e volano via.
I panorami iniziano a farsi davvero bellissimi e la vegatazione finalmente sempre più rada.
Si sale per qualche centinaio o più di metri e si arriva ad un cancello per le mucche. Lo si attraversa e si passa nel parco naturale di Sennes e Braies. Qui la strada si addolcisce per qualche minuto e poi ricomincia a salire.
Andare in bici per questi posti è favoloso!
Ecco da dove sono salito. Si vede il laghetto e la stradina. In fondo una montagna dolomitica di cui non conosco il nome, forse la Croda Rossa d'Ampezzo?
Invio il messaggio ora perchè non vorrei il pc si bloccasse. Riscrivere tutto sarebbe un suicidio
La parte più bella viene dopo, dalla Malga Fanes Grande al Passo Limo e poi al rifugio Fanes.
Da giorni mi stavo preparando per farmi un mega giro in Mountain Bike sulle Dolomiti. Avevo cercato pareri ed itinerari in internet (Giri in MTB in Dolomiti) ed alla fine ho deciso per quello che da Cortina d'Ampezzo attraversa la val di Fanes, sale al Passo Limo e scende fino ai rifgui Fanes e Lavarella.
Mi metto la sveglia alle 5.30 e verso le 8.30 sono nei pressi di Cortina. La giornata prevedo sia meravigliosa: non una nuvola in cielo, calduccio e relativamente poca gente.
Ecco come si presentavano le Tofane:
Altre foto le potete vedere qui:
http://www.skiforum.it/skiforum/viewtopic.php?t=6625
Passo il centro di Cortina d'Ampezzo e dopo pochi km vedo il cartello che segna di girare a sx per il lago Ghedina. Giro e lascio la macchina davanti all'ingresso del Camping Olympia.
Prendo il segnavia 417 in direzione val di Fanes.
Inizialmente la stradina corre parallela al torrente ed il fondo è uno sterrato compatto con ghiaino molto fino.
Poichè non so quanto lungo è il viaggio che voglio fare prendo i primi km con molta calma. Voglio arrivare al Rifugio Fanes e non ho ne panini ne cioccolatini nello zaino.
Al ritorno poi questo tratto di strada lo faccio VOLANDO. L'ho fatto con quasi la marcia più lunga e pedalando a manetta... Probabilmente facevo sui 45-50 km all'ora! Spesso nei cunettoni per lo scarico dell'acqua VOLAVO. Sempre tornando, su questo tratto con ghiaino compatto, pocoprima del camping ho incrociato due signore che vedendomi arrivare così sparate si sono messe ad urlare e quasi inciampavano per scappare dalla strada. Una discesa così ragazzi ti riempie di adrenalina per una settimana (Yeah)
Se ci ripenso ancora sento le scosse!
Dopo qualche km si esce dal bosco e dal ghiaino compatto e si vede il fiume. Che spettacolo gente: acqua azzurra, acqua chiara e dolomiti che fanno da cornice.
La stradina prosegue ancora in falso piano, si attraversano altri fiumi e continua ad avere un fondo compatto da favola.
Arrivo al bivio con la strada militare segnata con il numero 10. Inizialmente è asfaltata ed in piano. Intanto senza accorgermi mi sto addentrando nel parco naturale delle Dolomiti Ampezzane. La civiltà scompare e sono immerso nelle Dolomiti più selvagge.
La strada prosegue ancora quasi in piano, leggere salite ma nulla di serio. Incontro gente a piedi che mi salutano... Tutti conoscono Lui ed in montagna tutti si sentono più amichevoli. Bohhhh.
Attraverso un nuovo ponte e la strada ritorna sterrata. Il mio pezzo di carta dice che da adesso la salita inizia a farsi seria... Speriamo dico io
Salgo per forse un km ed arrivo allo spettacolare Ponte Outo. Questo ponte lungo pochi metri è costruito su una valle profonda secondo me qualche centinaio di metri. Una gola scavata da un fiume. E' impressionatne guardare giù. Sempre di essere in parete. C'era anche la leggende, vi posterò la foto più tardi.
Ecco, ora inizia il bello.
Da Ponte Outo fino a dove inizia il Parco Sennes la strada tira, in alcuni punti è quasi non pedalabile per la troppa pendenza e non ti da un minuto di riposo. La ghiaia spesso è poco compatta e troppo grossa, se nelle salite svivoli o esci dalla "traccia" fatta dagli altri ciclisti ti areni e ti devi fermare. Per fortuna che sono un pelino allenato e sono salito senza grosse difficoltà.
Salendo, vedendo che la salita era infinita già mi pregustavo la discesa (Yeah)
Mi addentro sempre più nella Val di Fanes e finelmente inizio a "correre" sotto maestose pareti dolomitiche
La strada poi si addolcisce leggermente e corre vicina ad un torrente magnifico che fa un rumore assordante
E intanto salgo, salgo e salgo. La strada è davvero lunga. Finalmente arrivo in un punto in cui la strada da un attimo di tregua. C'è un laghetto verde che sembra disegnato! Il posto è incantevole, sembra irreale. Due anatre selvatiche amoreggiano nel laghetto ed io non voglio disturbarle. Mi sentono e volano via.
I panorami iniziano a farsi davvero bellissimi e la vegatazione finalmente sempre più rada.
Si sale per qualche centinaio o più di metri e si arriva ad un cancello per le mucche. Lo si attraversa e si passa nel parco naturale di Sennes e Braies. Qui la strada si addolcisce per qualche minuto e poi ricomincia a salire.
Andare in bici per questi posti è favoloso!
Ecco da dove sono salito. Si vede il laghetto e la stradina. In fondo una montagna dolomitica di cui non conosco il nome, forse la Croda Rossa d'Ampezzo?
Invio il messaggio ora perchè non vorrei il pc si bloccasse. Riscrivere tutto sarebbe un suicidio
La parte più bella viene dopo, dalla Malga Fanes Grande al Passo Limo e poi al rifugio Fanes.