Delirio allo stato puro:
Zaia: «Accordo tra Veneto e Bolzano per il treno delle Dolomiti»
Il presidente della Regione non si sbilancia su tempi e costi ma ricorda i mondiali di Cortina 2021
CORTINA. Ritorna, dunque, il “treno delle Dolomiti”. Luca Zaia, presidente del Veneto, e Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano, ne hanno trattato ieri mattina a palazzo Balbi, in riva al Canal grande.
«In base agli accordi presi dal presidente Zaia con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, la tratta fra Calalzo e Cortina dovrebbe essere pronta già per i mondiali di sci del 2021», precisa l’assessore veneto all’Ambiente, il bellunese Giampaolo Bottacin,
«e dovrebbe svilupparsi lungo la Valboite, vicino sostanzialmente al vecchio tracciato».
Ma Zaia e Kompatscher hanno pensato le cose in grande.La ferrovia proseguirà poi da Cortina per Dobbiaco. In questo modo si creerà un anello. Da Dobbiaco il “treno delle Dolomiti” scenderà, quindi, da una parte fino a Lienz, dall’altra verso Fortezza, quindi Bolzano e Trento, e da qui risalirà lungo la Valsugana, puntando poi verso Feltre con la costruzione di un tracciato da Primolano in avanti. Da Feltre, dunque, verso Belluno e Calalzo.
La Regione ha diffuso ieri perfino una cartina che mette nero su bianco l’ambizioso progetto, che conteggia in 360 km la lunghezza di questo anello ed in 7 ore e 40 minuti il tempo di percorrenza. Da Calalzo a Cortina, i km sono solo 29 e ci vorrebbero 50 minuti per coprire il percorso; altri 50 per arrivare fino a Dobbiaco (a 28 km da Cortina). In verità, e per dirla proprio tutta, dal punto di vista dei tempi, il treno non è molto conveniente. La stessa cartina presenta, inoltre, tutta una serie di collegamenti con i grandi corridoi mitteleuropei.
I costi e la copertura? Ancora nessuno studio. Ieri la giunta Zaia si è limitata a dare il via libera a una delibera che approva il protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano per dar avvio alla fase operativa del progetto del collegamento ferroviario.
Il protocollo sarà firmato nelle prossime settimane dal presidente del Veneto, Luca Zaia, e dal presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che ieri appunto si sono incontrati in laguna. La proposta apre una concertazione tra i territori bellunese e bolzanino (ognuno nella rispettiva competenza) sugli obiettivi del progetto, la tipologia del servizio, le caratteristiche dell’opera, la connessione ai poli di maggiore interesse turistico. Concretamente, la nuova linea connetterà Venezia all’Austria con una tratta che sarà in grado di sviluppare l’utenza turistica e quella locale.
L’intesa istituisce un gruppo di lavoro paritario tra le due Regioni e coinvolge nelle azioni di studio le Società Regionali Sistemi Territoriali spa e STA di Bolzano; prevede inoltre di sostenere gli studi progettuali e le indagini con fondi comunitari e fondi della legge sulle aree di confine.
Nel loro recente incontro, Delrio e Zaia hanno concordato che, se sul piano delle infrastrutture stradali, la galleria Coltrondo è la priorità, su quello ferroviario al primo posto c’è il “treno delle Dolomiti”. In ogni caso, il 10 dicembre, nell’ambito del forum di Corridoio che si terrà a Bruxelles, si avvieranno le procedure per il riconoscimento del collegamento ferroviario nel contesto della rete “comprensive network” del programma delle Reti Trans Europee.
«Per le Dolomiti si apre un nuovo capitolo infrastrutturale», ha commentato Zaia, illustrando i contenuti della delibera, «insieme alla nuova gara per l’affidamento del servizio ferroviario regionale, nel cui ambito ricaveremo un apposito lotto dedicato al Bellunese per la realizzazione di quello che io voglio definire il “treno delle Dolomiti”, un mix tutto nuovo tra fascino turistico e utilità per viaggiatori e pendolari. Con la progettazione di questa nuova infrastruttura vogliamo che il futuro delle nostre montagne sia connesso strettamente con tutti i corridoi infrastrutturali europei».
http://corrierealpi.gelocal.it/bell...olzano-per-il-treno-delle-dolomiti-1.12421181
Prima delirano moderatamente, nel senso che gli alto atesini sono riusciti a riaprire la Merano-Malles in 6 anni (dove il 90 % del sedime ferroviario era rimasto tale), loro sperano in 5 anni di fare tutto da zero
DD
Non contenti si solo lanciati in progetti faraonici irrealizzabili
DD
DD
DD ma secondo voi ci credono quando dicono queste cose?? :shock:
Invece di parlare di impianti, strade, viabilità, rinnovo di strutture alberghiere, collegamenti sciistici, etc...
Abbiamo capito che a Zaia interessa l'aeroporto e la ferrovia. Forse che non ha capito che sono mondiali di sci e non un convegno aero/ferroviario.