Il giro più completo del mondo (giro dello Sciliar, Dolomiti)
Dopo il giro più bello del mondo, quello più estetico del mondo ecco il giro più "completo" del mondo.
Completo perchè in questi (forse) 50 ina di km di sentieri si incontra di tutto, proprio di tutto.
Il giro dello Sciliar via PrugelWeg è forse una delle gite più belle che si possono fare in 1 giorno nelle Dolomiti dell'Alto Adige.
Il giro ad anello parte dal Passo Duron che si può raggiungere sia partendo dalla Val Gardena e sia partendo da Campitello di Fassa. Io ho fatto quello con partenza da Campitello di Fassa.
Si parte affrontando subito le micidiali rampe che portano al Rifugio Micheluzzi. Meglio scendere dalla bici e non rischiare di "rovinare" le gambe proprio all'inizio della gita. Fino al Micheluzzi siamo su terreno compatto/battuto immersi nei boschi ed in alta stagione ci sono delle jeep navetta che ti fanno respirare polvere ad ogni passaggio (non powder...).
Dal Micheluzzi si percorre in piano tutta la magica Val Duron: ambiente semplicemente stratosferico! Alpeggi, baite, malghe, animali ovunque. Attenzione ai blocchi per le mucche. Ci sono dei fili elettrificati che bisogna passare. In teoria non si prendono le scosse, in pratica se non si sa come fare si prendono e sono belle potenti. Quando ci sono i cavi penzolanti dall'alto non so come si passano, dopo 2 scosse mi sono arreso e li passo saltando il recinto a lato. Probabilmente rimanendo in bici senza toccare il terreno non si prendono scosse.
Molignon - Catinaccio
Cavalli in Val Duron
Cavalli in Dolomiti
Alla fine della valle la strada torna a salire, qualche strappettino e si arriva al Passo Duron. Si prosegue per la strada ammazza gambe fino al Rifugio Alpe Tires. La strada è cementata e piastrellata ma la pendenza è talmente elevata che è "etico" salirla spingendo la bici a piedi... soprattutto considerando la lunghezza complessiva del giro che non è da sottovalutare.
Solamente gli iron man riescono a fare tutta la salita in sella.
Salita all'Alpe Tires
Foto del sentiero verso l'Alpe Tires
Salita al Rifugio Alpe Tires
Passo Molignon
Panoramica salita Alpe di Tires
Denti di Terrarossa
Foto dei Denti di Terrarossa visti dal sentiero per l'Alpe di Tires.
Segnaletica Alpe Tires
Rifugio Alpe Tires
Panorama da Rifugio Alpe Tires
Breve pausa, magari con fettona di torta al rifugio Tires, e poi via di nuovo. Dapprima si affronta uno straordinario sentiero con ottimo fondo da fare "osando" che corre sotto i Denti di Terrarossa. Il sentiero è il numeor 3-4 e ad un certo punto parte una deviazione vietata alle biciclette che scende in Val Ciamin.
Salita al passo sotto Cima di Terrarossa
Prima parte salita
Segnaletica giro Sciliar
Niente bici in Val Ciamin
E poi, con calma e pazienza, si iniziano a salire i circa 200 m di dislivello con bici in spalla per arrivare alla sella sotto la Cima di Terrarossa. Il sentiero non è quasi mai pedalabile ma i panorami e l'ambiente appagano il fatto di portare la bici a piedi.
Sentiero giro Sciliar
Panoramica del sentiero 3 singletrack
Ecco cosa ci aspetta
Ci sono dei tratti da fare letteralmente con la bici in spalla
mtb
Nuvoloso
Verso la fine della salita
Attenzione durante la salita
Il sentiero continua verso il Rifugio Bolzano
Arrivati in cima ci aspetta il pezzo più bello e panoramico del giro: un sentiero corre in cresta per molti km tra l'Alpe di Siusi e la Val Ciamn/Catinaccio.
Il sentiero è molto bello, ottimo fondo però attenzione a non farvi prendere troppo la mano: alterna tratti in cui è possible correre a tratti in cui ci sono massi in mezzo alla traccia, ghiaia profonda, etc. Meglio stare molto attenti.
Altopiano, peccato per la nebbia
Altopiano verso Rifugio Bolzano
Verso il Monte Pez
Traccia perfetta, divertentissima
Rifugio Bolzano, Monte Pez
Rifugio Bolzano al Monte Pez
Una ultima breve salita ci porta al Rifugio Bolzano al Monte Pez.
Altra breve sosta, senza esagerare con la birra, mi raccomando, ci aspetta il sentiero più difficile, tecnico e lungo della gita, il numero 1, il famoso Prugelweg!
Prima parte del Prugelweg
Il Prugelweg parte molto bene: un bellissimo prato pieno di mucche lascia correre la bici a tutta velocità fino ad un cartello in cui l'ambiente cambia completamente. Da qui la faccenda inizia a farsi seria: una serie di tornanti impegnativi (alcuni fatti scendendo dalla bici) permettono di superare una paretina rocciosa.
Tratti difficili, gradoni, salti, ghiaia smossa
Si continua nel vallone della Malga Seggiola fino ad incontrarla. Il posto è magico, di una tranquillità mai vista, lontano da tutto.
Il sentiero prosegue nel bosco alternando tratti pedalabili in scioltezza a punti in cui con una front "da supermercato" si incontrano delle difficoltà.
Verso Malga Seggiola
Finalmente si arriva alla famosa gola rocciosa nella quale ogni anno gli allevatori alto atesini montano (e smontano) delle passerelle di legno: siamo nel tratto più scenografico del giro.
Passerelle molto divertenti da fare con molta attenzione in caso di altri turisti e da evitare accuratamente in caso di pioggia. Da evitare anche nei periodi della transumanza: le passerelle in questo caso sono piene di torte lasciate dalle mucche, estremamente scivolose (e scivolare in queste situazioni non sarebbe piacevole per una varietà di motivi facilmente immaginabili).
Passerelle del Prugelweg
Passerelle
Ponti di legno
Prugelweg
Si incontra la deviazione verso i laghetti di Fiè allo Sciliar e con un pefetto sentiero che alterna tratti battuti, stratti piani con fondo "aghi di pino", scalette, etc si arriva a Siusi.
Malga e turisti
Laghetti di Fiè allo Sciliar
Partenza della cabinovia per Compaccio, Alpe Siusi.
Qui consiglio di prendere la cabinovia blu che arriva in pochi minuti a Compaccio.
Io che ero "eticamente pompato" mi sono fatto in bici tutti e 10 i km di salita asfaltata: che mazzata! Se lo rifaccio prendo la cabinovia senza pensarci su 2 volte.
Prati Alto Adige
Montagne e panorami
Alpeggi Alpe Siusi
Dal Compaccio si scende fino a Saltria per il magnificerrimo single track 3 (attenzione ai turisti pedoni ma se non ci sono fatelo "a bbbomba" che merita davvero).
Da Saltria chi è salito dalla Val Gardena prosegue per il monte Pana, chi deve tornare in Fassa deve risalire al Passo Duron. Io qui sono scoppiato e mi sono fatto la salita portando la bici a piedi, i più allenati ce la potranno fare tranquillamente.
Ritorno al Passo Duron da Saltria
Lama Sassolungo
Di nuovo al Passo Duron
Discesa infine dal Passo Duron a Campitello di Fassa per strada sterrata molto veloce e divertente.
Un giro che consiglio di fare a patto di essere ben allenati e che le condizioni meteo siano molto stabili (ci si mettono molte ore e si attraversano località molto distanti tra loro). Ci sono alcuni tratti in grado di appagare anche i biker discesisti più esigenti, Prugelweg su tutti.
La traccia dalla Cima di Terrarossa al Rifugio Bolzano è, in caso di buona visibilità, una passeggiata che offre alcune delle viste più belle dell'Alto Adige.
Dopo il giro più bello del mondo, quello più estetico del mondo ecco il giro più "completo" del mondo.
Completo perchè in questi (forse) 50 ina di km di sentieri si incontra di tutto, proprio di tutto.
Il giro dello Sciliar via PrugelWeg è forse una delle gite più belle che si possono fare in 1 giorno nelle Dolomiti dell'Alto Adige.
Il giro ad anello parte dal Passo Duron che si può raggiungere sia partendo dalla Val Gardena e sia partendo da Campitello di Fassa. Io ho fatto quello con partenza da Campitello di Fassa.
Si parte affrontando subito le micidiali rampe che portano al Rifugio Micheluzzi. Meglio scendere dalla bici e non rischiare di "rovinare" le gambe proprio all'inizio della gita. Fino al Micheluzzi siamo su terreno compatto/battuto immersi nei boschi ed in alta stagione ci sono delle jeep navetta che ti fanno respirare polvere ad ogni passaggio (non powder...).
Dal Micheluzzi si percorre in piano tutta la magica Val Duron: ambiente semplicemente stratosferico! Alpeggi, baite, malghe, animali ovunque. Attenzione ai blocchi per le mucche. Ci sono dei fili elettrificati che bisogna passare. In teoria non si prendono le scosse, in pratica se non si sa come fare si prendono e sono belle potenti. Quando ci sono i cavi penzolanti dall'alto non so come si passano, dopo 2 scosse mi sono arreso e li passo saltando il recinto a lato. Probabilmente rimanendo in bici senza toccare il terreno non si prendono scosse.
Molignon - Catinaccio
Cavalli in Val Duron
Cavalli in Dolomiti
Alla fine della valle la strada torna a salire, qualche strappettino e si arriva al Passo Duron. Si prosegue per la strada ammazza gambe fino al Rifugio Alpe Tires. La strada è cementata e piastrellata ma la pendenza è talmente elevata che è "etico" salirla spingendo la bici a piedi... soprattutto considerando la lunghezza complessiva del giro che non è da sottovalutare.
Solamente gli iron man riescono a fare tutta la salita in sella.
Salita all'Alpe Tires
Foto del sentiero verso l'Alpe Tires
Salita al Rifugio Alpe Tires
Passo Molignon
Panoramica salita Alpe di Tires
Denti di Terrarossa
Foto dei Denti di Terrarossa visti dal sentiero per l'Alpe di Tires.
Segnaletica Alpe Tires
Rifugio Alpe Tires
Panorama da Rifugio Alpe Tires
Breve pausa, magari con fettona di torta al rifugio Tires, e poi via di nuovo. Dapprima si affronta uno straordinario sentiero con ottimo fondo da fare "osando" che corre sotto i Denti di Terrarossa. Il sentiero è il numeor 3-4 e ad un certo punto parte una deviazione vietata alle biciclette che scende in Val Ciamin.
Salita al passo sotto Cima di Terrarossa
Prima parte salita
Segnaletica giro Sciliar
Niente bici in Val Ciamin
E poi, con calma e pazienza, si iniziano a salire i circa 200 m di dislivello con bici in spalla per arrivare alla sella sotto la Cima di Terrarossa. Il sentiero non è quasi mai pedalabile ma i panorami e l'ambiente appagano il fatto di portare la bici a piedi.
Sentiero giro Sciliar
Panoramica del sentiero 3 singletrack
Ecco cosa ci aspetta
Ci sono dei tratti da fare letteralmente con la bici in spalla
mtb
Nuvoloso
Verso la fine della salita
Attenzione durante la salita
Il sentiero continua verso il Rifugio Bolzano
Arrivati in cima ci aspetta il pezzo più bello e panoramico del giro: un sentiero corre in cresta per molti km tra l'Alpe di Siusi e la Val Ciamn/Catinaccio.
Il sentiero è molto bello, ottimo fondo però attenzione a non farvi prendere troppo la mano: alterna tratti in cui è possible correre a tratti in cui ci sono massi in mezzo alla traccia, ghiaia profonda, etc. Meglio stare molto attenti.
Altopiano, peccato per la nebbia
Altopiano verso Rifugio Bolzano
Verso il Monte Pez
Traccia perfetta, divertentissima
Rifugio Bolzano, Monte Pez
Rifugio Bolzano al Monte Pez
Una ultima breve salita ci porta al Rifugio Bolzano al Monte Pez.
Altra breve sosta, senza esagerare con la birra, mi raccomando, ci aspetta il sentiero più difficile, tecnico e lungo della gita, il numero 1, il famoso Prugelweg!
Prima parte del Prugelweg
Il Prugelweg parte molto bene: un bellissimo prato pieno di mucche lascia correre la bici a tutta velocità fino ad un cartello in cui l'ambiente cambia completamente. Da qui la faccenda inizia a farsi seria: una serie di tornanti impegnativi (alcuni fatti scendendo dalla bici) permettono di superare una paretina rocciosa.
Tratti difficili, gradoni, salti, ghiaia smossa
Si continua nel vallone della Malga Seggiola fino ad incontrarla. Il posto è magico, di una tranquillità mai vista, lontano da tutto.
Il sentiero prosegue nel bosco alternando tratti pedalabili in scioltezza a punti in cui con una front "da supermercato" si incontrano delle difficoltà.
Verso Malga Seggiola
Finalmente si arriva alla famosa gola rocciosa nella quale ogni anno gli allevatori alto atesini montano (e smontano) delle passerelle di legno: siamo nel tratto più scenografico del giro.
Passerelle molto divertenti da fare con molta attenzione in caso di altri turisti e da evitare accuratamente in caso di pioggia. Da evitare anche nei periodi della transumanza: le passerelle in questo caso sono piene di torte lasciate dalle mucche, estremamente scivolose (e scivolare in queste situazioni non sarebbe piacevole per una varietà di motivi facilmente immaginabili).
Passerelle del Prugelweg
Passerelle
Ponti di legno
Prugelweg
Si incontra la deviazione verso i laghetti di Fiè allo Sciliar e con un pefetto sentiero che alterna tratti battuti, stratti piani con fondo "aghi di pino", scalette, etc si arriva a Siusi.
Malga e turisti
Laghetti di Fiè allo Sciliar
Partenza della cabinovia per Compaccio, Alpe Siusi.
Qui consiglio di prendere la cabinovia blu che arriva in pochi minuti a Compaccio.
Io che ero "eticamente pompato" mi sono fatto in bici tutti e 10 i km di salita asfaltata: che mazzata! Se lo rifaccio prendo la cabinovia senza pensarci su 2 volte.
Prati Alto Adige
Montagne e panorami
Alpeggi Alpe Siusi
Dal Compaccio si scende fino a Saltria per il magnificerrimo single track 3 (attenzione ai turisti pedoni ma se non ci sono fatelo "a bbbomba" che merita davvero).
Da Saltria chi è salito dalla Val Gardena prosegue per il monte Pana, chi deve tornare in Fassa deve risalire al Passo Duron. Io qui sono scoppiato e mi sono fatto la salita portando la bici a piedi, i più allenati ce la potranno fare tranquillamente.
Ritorno al Passo Duron da Saltria
Lama Sassolungo
Di nuovo al Passo Duron
Discesa infine dal Passo Duron a Campitello di Fassa per strada sterrata molto veloce e divertente.
Un giro che consiglio di fare a patto di essere ben allenati e che le condizioni meteo siano molto stabili (ci si mettono molte ore e si attraversano località molto distanti tra loro). Ci sono alcuni tratti in grado di appagare anche i biker discesisti più esigenti, Prugelweg su tutti.
La traccia dalla Cima di Terrarossa al Rifugio Bolzano è, in caso di buona visibilità, una passeggiata che offre alcune delle viste più belle dell'Alto Adige.