Diversamente inverno: Corno alle Scale (via Balzi dell'ora)

madflyhalf

Skifoso assolato che fa l'aperitivo
Mi è mancato troppo d'inverno, con poca neve, poi spazzata via, poi caldo... una sola giornata non mi bastava.
E poi mancavo io, almeno nella stagione diversamente invernale, ben dal 2004!

Così tra un esame e l'altro, sabato 7 luglio 2012, ho trascinato il mio 65enne babbo su per una gitarella di più o meno mezza giornata.

Temperatura ideale (almeno lassù, giù in piano si schiumava, tanto per cambiare), sole e nel pomeriggio qualche nuvolotto a dar tregua dal sole, e un percorso:

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La via è una classica del trekking sull'Appennino Bolognese: Corno alle Scale via Balzi dell'Ora, sentiero EEA con un paio di tratti da usare le manine e dove è richiesta un po' di agilità!
In violetto la salita (in realtà è salita fino a quota 1945, ma è già praticamente in piano in quanto punta Sofia è 1939), con partenza dal Lago del Cavone, via su in mezzo ai faggi fino al circo glaciale del Cavone, poi passo del Vallone (non segnato, quota 1697) e su per il vero sentiero EEA.

In verdino la discesa (saliscendi) verso il Lago Scaffaiolo e rif. Duca degli Abruzzi, per poi ritornare poi alla macchina via strada asfaltata negli ultimi 500m, dal vecchio Chalet ormai mezzo abbandonato.


Totale giro: 8,1km (se non ho calcolato male).


Per chi non lo conosce il Corno alle Scale ha 3 particolarità interessanti!

La prima è che, dalla Majella in su (cioè verso nord), non ha eguali: un balzo di 1000m come quello della parete est non ha eguali nell'Appennino settentrionale.

Eccolo, con il monte Gennaio (1810m) spostato a sinistra (direzione sud-est) e La Nuda sul crinale a destra, che punta a nordest
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Corno alle Scale (1945m) e la Nuda (1827m); il percorso dei Balzi dell'ora si sviluppa sulla crestina a destra (veramente esile in certi punti) con 3 passaggi di I grado (roccette di qualche balzo, uno l'ultimo è di 2 metri) e una discreta esposizione! Percorso decisamente aereo.
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Partenza: il (bellissimo) lago del Cavone, 1500m circa)
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Si gira intorno al lago a sinistra e si entra nel bosco di faggi e, poco più in su, anche abeti. Temperatura di 16° alla partenza (1500m circa), poteva andare meglio, ma anche decisamente peggio, visto l'africano in agguato.

Seconda particolarità di questa montagna, è l'incredibile presenza di acqua. C'è acqua ovunque, laghi, torrenti, sorgenti, stagni a tutte le quote, anche in periodi di scarsità d'acqua e dopo inverni e autunni secchi! Acqua fresca, a volte gelida, che viene da una quasi sicura struttura carsica della montagna!
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Il faggeto e l'immissario del lago del Cavone, Rio Piano, che dal lago del Cavone poi si getta nel torrente Dardagna
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Ci si arrampica in fretta per poi arrivare nello splendido circo glaciale del Cavone, si passa da un'ombra intensa (montagna e bosco) ad una luce acciecante e splendidi panorami sul versante nordest del Corno, i suoi canalini (di interesse alpinistico d'inverno) e già un primo sguardo verso il sentiero dei Balzi.

Il cartello indica anche un sentiero alternativo che prende a destra e sale la spalla dell'Alpe di Rocca Corneta, dove ci sono le piste più alte del Corno, sentiero che evita l'esposizione, ma anche la bellezza del percorso di oggi.
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Da dove veniamo
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Dove andremo
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Si prosegue nella conca (a tratti aquitrinosa ma sempre su sentiero asciutto), si rientra un po' nel bosco e si sale verso il passo del Vallone, cominciano le prime mirtillaie, ma ancora acerbe. Ai piedi della parete rimangono spesso fino ai primi di giugno diversi nevai. Quest'anno l'avarizia della stagione si vede (e non solo in questo)
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Sguardo a ovest: il Libro Aperto e Cimone
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Punta Sofia, 1939m seconda vetta del Corno, ma è quella con una (orribile) croce d'acciaio di 20m d'altezza
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Ormai al passo del Vallone, sguardo verso il sentiero che ci aspetta e giù verso la valle del Silla
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La Nuda (al passo del Vallone c'è il bivio per seguire il crinale, fare il monte La Nuda e poi scendere di nuovo sulla strada verso La Cà, frazione di Lizzano in Belvedere)
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Il sentiero qui piega a sinistra e invece che evitare un primo tratto aereo, ci passa sopra!
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La punta dello Spigolino (a dx) sbuca dall'alpe di Rocca Corneta
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Il capocordata :D
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Al centro il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina, a dx in primo piano resti della vecchia attrezzatura del sentiero con corde fisse; mentre saliamo il vento comincia a diventare un po' fastidioso, ma almeno rinfresca (non poco) la salita!
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A est, una giornata calda e di foschia
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Ciao! :D
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Un po' di flora
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La nostra destinazione: il rifugio Duca degli Abruzzi e il lago Scaffaiolo (a sx in una piccola conca), accanto al monte Cupolino (con relativa pista e skilift in veste diversamente invernale). Sullo sfondo Alpi Apuane
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Ultima gradinata verso la punta Sofia
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Inutilissimo bagaglio di croce, che sì si vede fin dalla pianura, ma che quando ci sei sotto ti verrebbe voglia di tranciare i cavi e aspettare che i venti e le intemperie facciano il loro lavoro...


Da qui si prosegue a piedi verso la vera cima, spostata più a sud di qualche decina di metri, subito sopra l'arrivo della seggiovia quadriposto, tra l'altro in funzione anche per tutto luglio e agosto. Non è il punto più bello del Corno, per lo meno d'estate, ma il panorama è grandioso.

Il baratro della parete est
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Punta Sofia
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La quadriposto Corno alle Scale, la pista Campetti (a dx) e Alberto Tomba (sx della seggiovia) sull'alpe di Rocca Corneta, in versione estiva
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La cima del Corno alle Scale
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Giù di sotto, spalla sudest verso il Monte Gennaio che appare molto più interessante che dal fondovalle, ricorda vagamente il Col di Lana
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Da qui il percorso si sviluppa sotto la terza cima (punta Giorgina) con qualche saliscendi per prati e mirtillaie, tutto sul crinale o poco sotto, fino al rifugio e poi giù per carrareccia fino alla macchina!
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Si passa dal passo dello Strofinatoio, con il rifugio Sasseto poco sotto (non custodito)
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Piccola delusione: la fonte poco prima del Cornaccio, splendida sorgente (non si vede perché ho ridotto troppo la qualità della foto, ma c'è un tubo di ferro piantato tra 2 rocce dalle quali usciva acqua). E' una delle sorgenti più famose, ma forse anche quella che soffre di più, in quanto solo 10-15, sotto il crinale, probabilmente dopo questo inverno ha poco "serbatoio" e la falda s'è abbassata troppo!
Peccato :(
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Verso il Cupolino, col Cimone sullo sfondo
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Altre foto dell'arrivo al rifugio e poi ritorno alla macchina. Il lago non l'ho mai visto così giù, proprio anno sfigato per la montagna più piovosa dell'Appennino settentrionale (3500mm di precipitazioni medie annue); pulitissima e come sempre lago splendido (pensavo fosse sporca in realtà son piante acquatiche che evidentemente proliferano quando il livello è più basso).
Lago senza immissari e senza emissari, si riempie d'acqua per ciò che la montagna "suda" :D
Qualche foto di pecore al pascolo, le Malghe di Baggioledo, le piste "asciutte", la vecchia partenza dello skilift Rocce, una fonte gelida (acqua incanalata in acquedotto), sotto le Malghe, il caldo e un messaggio giusto (ma un po' inquietante) in una roccia!
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E la terza particolarità del Corno alle Scale?
Il quarzo.
Se per caso ci girate per i sentieri, ogni tanto sguardo in basso a razzolare un po' per terra, è facilissimo trovare cristalli di quarzo di ogni dimensione e con un po' di fortuna... qualcosina c'è.
Una volta che non ci andava nessuno se ne trovavano di più, un paio belli e pure grandi li ho trovati anche in zona Cavone da piccolo, una 15ina di anni fa, l'ideale è passare dopo un temporale dove l'acqua ha slavato via polvere e terra e ci sono più probabilità di veder affiorare qualcosa!
Uno in salita, uno in discesa, piccini ma carini (al centro della foto)
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Complimenti belle foto,bel percorso per noi gente normale!!!!!!!!!!!
bello vedere gli im pianti in versione estiva...assaporo già l odore di montagna!
 
bel reportage molto completo :D
vedo che purtroppo come al solito , tranne rare eccezioni, le nostre montagne sono poco frequentate in versione estiva :(
 
Pensavo di trovare più gente, ma comunque nelle zone intorno al rifugio ce n'era: toscani dal lato Pistoiese, accenti Modenesi, altri più Bolognesi...
Tra l'altro c'era organizzata un paio di serate e albe musicali in quel weekend.

Tantissimi biker (scassapalle HIHIHI), un po' di giovani, qualcuno meno giovane per i sentieri più facili, ma di gente ce n'era.

E' che io la evito accuratamente e non l'ho messa in foto.

Per il sentiero tosto meno, eravamo 6-7 persone a salire a distanza di 40' max gli uni dagli altri (20' quelli dietro di noi.. che però mi pare abbiano scelto un giro diverso dal Vallone, forse sono andati verso la Nuda).


Meglio così comunque
 
Ciao, bel report,
ti chiedo una curiosità, non ho mai fatto la parte più impegnativa ed esposta dei balzi dell'ora perchè ogni volta mi sono trovato in condizioni meteo non delle migliori per affrontarlo e sono sempre tornato indietro, avresti delle foto più dettagliate del percorso più impegnativo?
Grazie e complimenti ancora per il report.
 

.

Purtroppo no... tra l'altro mi ero prefissato di documentare meglio i 2-3 passaggi più brigosi, ma in realtà in quei momenti la macchina fotografica l'hai nello zaino e quando la tiri fuori sei già troppo lontano.

Ma credimi che è tutto ben documentato con le foto, a parte 3 passaggi, non di più.

Ti dico... io mi ritengo escursionista esperto, mai fatto arrampicata, 1 ferrata (la Tridentina sul Sella, bella bellissima ma non m'è piaciuto il concetto di ferrata in sè quindi non mi attirano), tanto trekking con tanti passaggi brigosi, Tofana di Rosez (con sentiero principale mezzo innevato e da seguire tracce sul fianco ovest - a 3200 circa - che proseguivano in mezzo a sfasciumi e una certa "verticalità" per poi sbucare sotto la vetta), sentierini attrezzati vari, passo delle Scalette, il passaggio del Bric al Vioz (che son 2 passi nulla più), più tanta (ma proprio tanta) esperienza in montagna.

Dei Balzi dell'ora l'unico problema è l'esposizione.
Dei 3 punti in cui è richiesta agilità, ce n'è uno (se non sbaglio il secondo) che oltre che richiedere una certa agilità, è anche piuttosto esposto: oltre a provenire da un tratto in cresta sottile sottile, hai un salto di roccette verso a sinistra di 1,5m circa, all'uscita del quale il sentiero piega subito verso dx perché di fronte... beh non c'è proprio nulla!

L'ultimo, pochi metri sotto la croce, è di più o meno 2m, hai 2-3 passi da incastrare su appigli grandi e sicuri, ti aiuti con le mani ed è fatta.


In generale è richiesta agilità, familiarità con tratti di sentiero aerei (la cresta in certi punti è proprio esile), e un buon passo sicuro.

Di questi punti più difficili, parliamo in totale di pochi metri, sicuramente da non sottovalutare, ma semplici per chi ha esperienza in montagna.

È un EEA a tutti gli effetti, per poco magari, ma se lo merita.



Ok, ho trovato una foto che non avevo caricato e ho fatto uno zoom con qualche segno.
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Date le 2 persone al centro della foto...

Il punto (1) è quello che ti dicevo forse più difficilotto, un saltino uscito dal quale pieghi subito a dx per evitare il dirupo (3 linee rosse)
Ci sono le persone

Dopo c'è un punto che ho segnato (1b) del quale non ho parlato, si vede che non m'è rimasto impresso tanto, direi che non è niente di ché.

Poi il sentiero sale di nuovo per la cresta erbosa fino a quando tira a dx, passa un tratto di traccia molto sottile e ti trovi di fronte al saltino di 1,5-2m max che ho segnato col (2): 2-3 passi da incastrare su appigli grandi e sicuri, ti aiuti con le mani ed è fatta.

Mi sembra proprio sia quello, altrimenti, se mi sbaglio, il sentiero prende una direzione più dritta (una linea diretta dal tratteggiato al gomito dell'ultima freccia che ho disegnato), a quel punto il salto che ho chiamato (2) sarebbe quella roccetta lì a sx.
A posteriori mi diventa un attimo difficile identificarlo, chiedo scusa :-?

Comunque intanto puoi farti un'idea.

Il primo dei 3 salti (o 3 e mezzo) di cui parlavo è prima poco dopo l'inizio del tratto dopo il passo del Vallone. Non lo ricordo come niente di tremendo.
 
Ultima modifica:
Stupenda salita e report :D!!! Me la segno!

PS: i sentieri sono numerati? Che sentiero/i avete seguito? Cartina?? Tempi di percorrenza e dislivelli?

Complimenti di nuovo, davvero ottima scelta!
 
Giusto giusto!
Informazioni importanti, anche se i dislivelli si possono tirare fuori dalla mappetta.

Dunque, onestamente i sentieri sono stati ristrutturati negli anni passati e rinominati.

Dalla mappa si vede Balzi dell'Ora 337, invece è cambiato.


Cavone - Corno alle Scale (via Balzi dell'ora): n. 337 + 129 (dalla cima è segnato solo 129, ma in realtà al bivio del passo del Vallone il 129 prosegue verso la Nuda)
Dislivello: +500m tondi (1445 - 1945)
Tempi di percorrenza: 1h 40' per chi ha buon passo e si ferma a far 2 foto alla croce (che è la 2a cima, ricordo)

Corno alle Scale - Lago Scaffaiolo/Rif. Duca Abruzzi (via passo Strofinatoio e Tre Termini, senza cima Cupolino): sempre sentiero 129; dal passo Strofinatoio viene segnato un misterioso 00, comunque la traccia è superchiara
Dislivello: -169m (1945 - 1776)
Tempi di percorrenza: 1h 20' con calma facendo tante foto, cancellandone molte HIHIHI e col naso in giù a vedere se trovavo quarzi :D

Rif. Duca degli Abruzzi - Cavone (via Malghe): carreggiata, non so se è numerata
Dislivello: -331m
Tempi di percorrenza: 1h 15' direi, con calma c'ho messo 1h 30' perché son stato al telefono con la morosa che voleva notizie di me HIHIHI, sosta alla fontanella e in punti all'ombra perché faceva parecchio caldo
 
Purtroppo no... tra l'altro mi ero prefissato di documentare meglio i 2-3 passaggi più brigosi, ma in realtà in quei momenti la macchina fotografica l'hai nello zaino e quando la tiri fuori sei già troppo lontano.

Ma credimi che è tutto ben documentato con le foto, a parte 3 passaggi, non di più.

Ti dico... io mi ritengo escursionista esperto, mai fatto arrampicata, 1 ferrata (la Tridentina sul Sella, bella bellissima ma non m'è piaciuto il concetto di ferrata in sè quindi non mi attirano), tanto trekking con tanti passaggi brigosi, Tofana di Rosez (con sentiero principale mezzo innevato e da seguire tracce sul fianco ovest - a 3200 circa - che proseguivano in mezzo a sfasciumi e una certa "verticalità" per poi sbucare sotto la vetta), sentierini attrezzati vari, passo delle Scalette, il passaggio del Bric al Vioz (che son 2 passi nulla più), più tanta (ma proprio tanta) esperienza in montagna.

Dei Balzi dell'ora l'unico problema è l'esposizione.
Dei 3 punti in cui è richiesta agilità, ce n'è uno (se non sbaglio il secondo) che oltre che richiedere una certa agilità, è anche piuttosto esposto: oltre a provenire da un tratto in cresta sottile sottile, hai un salto di roccette verso a sinistra di 1,5m circa, all'uscita del quale il sentiero piega subito verso dx perché di fronte... beh non c'è proprio nulla!

L'ultimo, pochi metri sotto la croce, è di più o meno 2m, hai 2-3 passi da incastrare su appigli grandi e sicuri, ti aiuti con le mani ed è fatta.


In generale è richiesta agilità, familiarità con tratti di sentiero aerei (la cresta in certi punti è proprio esile), e un buon passo sicuro.

Di questi punti più difficili, parliamo in totale di pochi metri, sicuramente da non sottovalutare, ma semplici per chi ha esperienza in montagna.

È un EEA a tutti gli effetti, per poco magari, ma se lo merita.



Ok, ho trovato una foto che non avevo caricato e ho fatto uno zoom con qualche segno.
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Date le 2 persone al centro della foto...

Il punto (1) è quello che ti dicevo forse più difficilotto, un saltino uscito dal quale pieghi subito a dx per evitare il dirupo (3 linee rosse)
Ci sono le persone

Dopo c'è un punto che ho segnato (1b) del quale non ho parlato, si vede che non m'è rimasto impresso tanto, direi che non è niente di ché.

Poi il sentiero sale di nuovo per la cresta erbosa fino a quando tira a dx, passa un tratto di traccia molto sottile e ti trovi di fronte al saltino di 1,5-2m max che ho segnato col (2): 2-3 passi da incastrare su appigli grandi e sicuri, ti aiuti con le mani ed è fatta.

Mi sembra proprio sia quello, altrimenti, se mi sbaglio, il sentiero prende una direzione più dritta (una linea diretta dal tratteggiato al gomito dell'ultima freccia che ho disegnato), a quel punto il salto che ho chiamato (2) sarebbe quella roccetta lì a sx.
A posteriori mi diventa un attimo difficile identificarlo, chiedo scusa :-?

Comunque intanto puoi farti un'idea.

Il primo dei 3 salti (o 3 e mezzo) di cui parlavo è prima poco dopo l'inizio del tratto dopo il passo del Vallone. Non lo ricordo come niente di tremendo.

Perfetto grazie mille, ottimo report che sicuramente mi sarà utile.
Ti farò sapere :D
 
Bene!
Se vai buon divertimento e non sottovalutare niente. E mi raccomando l'acqua visto che sotto il Cornaccio la fonte è a secco :(
Io nel 2004 l'ho fatta per la prima volta e fu talmente tanto improvvisata che manco avevo dietro la borraccia, convinti di fare solo i Balzi e poi scendere per le piste...
L'acqua in quel punto fu una manna, letteralmente!

E poi fai un report! :D
 
Corno alle Scale corno speciale! 11 settembre

Incuriosito dal report sono salito al Corno con un giro simile, una delle tante iniziative della Settimana dell'Escursionismo.
Pubbliche lodi ai "ragazzi" della sezione CAI dell'Appennino bolognese, preparati e disponibili!
Purtroppo ho avuto la grande idea di partire con la fotocamera scarica e ho potuto fare solo poche foto...:(

Partiti dalla Madonna dell'Acero, bel santuario con dentro delle statue di legno notevoli del '500.

Abbiamo fatto un ampio giro intorno al Monte Nuda nel bosco, poi lo abbiamo risalito per i Balzi del Fabuino, ripidi ma mai esposti.
Sbucati sui pratoni in quota rossi di mirtilli ecco che ci si presenta dinnanzi l'imponente paretone del Corno alle Scale, che sembra davvero insormontabile!

Monte Nuda
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Monte Nuda 2
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Verso il Passo del Vallone
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Il sentiero dei Balzi dell'Ora in realtà è molto bel battuto e segnalato, con anche dei gradini in legno oltre a quelli naturali di roccia.
Di punti davvero esposti secondo me non ce ne sono, il burrone vero e proprio lo lasci sempre a sinistra a debita distanza. più di una volta comunque le mani occorre appoggiarle per scavalcare qualche sassone! Lo eviterei comunque in condizioni di maltempo.

Inizio Balzi dell'Ora
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Il tratto più "esposto" con le caratteristiche "Scale"
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Bella gradinata lungo i balzi dell'Ora
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Hello Corno! Bye bye foto!
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La fotocamera è morta definitivamente prima di Punta Sofia mannaggia a lei... peccato per l'aria poco tersa, il panorama deve essere sconfinato. Sulla cima vera e propria sopra la quadriposto c'è una bella tavola che segna le cime più importanti in tutte le direzioni, dal Finsteraahorn al Monte Cinto in Corsica!!

Abbiamo seguito il sentiero di crinale aggirando la bella conca fra il Corno e il monte Cupolino, teatro di un paio di itinerari in fuoripista segnati anche sulla skimap.

Al Rifugio Duca degli Abruzzi proprietario idolo, che ascolta Animals dei Pink Floyd!!
Il Lago Scaffaiolo è davvero strano, li ho sempre trovati sassosi e invece qui c'è la sabbia.. ma il bagno non ce lo farei.

In discesa abbiamo attraversato una zona bellissima ai piedi del monte Spigolino, con un sacco di belle gobbe e senza una pietra neanche a pagarla!!
D'inverno con le condizioni giuste dev'essere un parco giochi,,, e in fondo c'è la sorpresa della pineta (abeti bianchi non autoctoni), davvero insolita in Appennino! e soprattutto c'è la stradina in leggera discesa che ti riporta alla quadriposto direttissima...

Abbiamo anche passato la vecchia pista della val di Gorgo, con ancora per terra nascosto il cavo dello skilift... roba chiusa da 10 anni minimo.

Insomma gran bella gita... Spero di tornarci in autunno a vedere le cascate Dardagna (che abbiamo saltato perché era tardi e 2 partecipanti erano scoppiati) e salire allo Spigolino... e spero soprattutto in inverno a (ri)farci una bella sciata, se viene e rimane un po' la neve!
 
me l' ero perso questo reportage, davvero bello!
senti un po' mi servirebbero info sulla cartografia perche' me lo metto in nota per la stagione prossima!!!
 
Spigolino è rischio valanghe d'inverno.
Pendio molto inclinato e battuto dal vento, lo si evita come la peste.

ps. le scale del Corno non sono certo quelle ;-) HIHIHI è la sagoma della parete nord/nordest che ne dà il nome
 
me l' ero perso questo reportage, davvero bello!
senti un po' mi servirebbero info sulla cartografia perche' me lo metto in nota per la stagione prossima!!!

Ci sono le mappe 1:25.000 dell'Appennino Bolognese... non sono fatte male quelle nuove (quella che ho messo io è vecchia), ma forse devi brigare un po' per trovarle. Digitalizzate si trovano su diverse piattaforme p2p HIHIHI
 
Spigolino è rischio valanghe d'inverno.
Pendio molto inclinato e battuto dal vento, lo si evita come la peste.

ps. le scale del Corno non sono certo quelle ;-) HIHIHI è la sagoma della parete nord/nordest che ne dà il nome

Intendevo la zona sotto dove passa il sentiero che parte dal lago, non il pendio vero e proprio.. di quello c'era una foto nel rifugio con una slavina che ha staccato pure la terra sotto:shock:

Per le scale sì può essere... ma in fondo anche quei gradinetti di roccia contribuiscono a definire la sagoma spigolosa e scalinata della parete nord est o no?:D

La cartina anch'io la cercavo, ma ho visto che al rifugio e al santuario vendevano quella del Parco regionale (che però prendeva una zona un po' limitata). Idem quella Multigraphic che non so perché prendeva un solo quadrante. Forse la Selca ha qualcosa
SELCA
 
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