jackblack77
New member
Proprio in questi giorni, stavo organizzandomi per andare al lavoro in bici qualche giorno della settimana, magari nelle giornate in cui non era prevista pioggia battente.
poi leggo su un giornale di settore che "gli incidenti stradali che occorrono alle persone in bicicletta lungo il tragitto casa-lavoro, vengono considerati dall'Inail come infortunio per il rimborso dei giorni di lavoro persi (al pari quindi degli incidenti con auto-moto-mezzi pubblici) solo se il fatto accade all'interno di una pista ciclabile adeguatamente protetta".
mia espressione: :shock:
considerazioni successive:
1. siamo uno dei pochi paesi europei che deve VERGOGNARSI per la quantità irrisoria di piste ciclabili
2. probabilmente siamo uno dei pochi paesi europei ad avere 'sta legge qui
3. all'interno di una pista ciclabile protetta, è OVVIO che non si possa essere investiti da un'automobile (caso più frequente di incidente per un ciclista); quindi l'Inail cosa si limita a considerare? le cadute spontanee? lo scontro con i pedoni? i numerosi ciclisti che vanno a sbattere contro i pali della segnaletica?
4. in pratica l'Inail effettua un RAZZISMO vero e proprio nei confronti dei ciclisti, i quali dal punto di vista lavorativo NON HANNO GLI STESSI DIRITTI degli automobilisti, dei motociclisti e di chi usa i mezzi pubblici.
4. quanti ciclisti sanno di questo cavillo burocratico? quanti non possono usare la bici per questo motivo? quanta benzina sprecata per niente?
:-?
voi che ne pensate?
EDIT del 11/06/12: da come viene interpretata la norma, il rimborso può esserci anche FUORI DALLA CICLABILE, a patto però di dimostrare che non c'erano mezzi pubblici.
poi leggo su un giornale di settore che "gli incidenti stradali che occorrono alle persone in bicicletta lungo il tragitto casa-lavoro, vengono considerati dall'Inail come infortunio per il rimborso dei giorni di lavoro persi (al pari quindi degli incidenti con auto-moto-mezzi pubblici) solo se il fatto accade all'interno di una pista ciclabile adeguatamente protetta".
mia espressione: :shock:
considerazioni successive:
1. siamo uno dei pochi paesi europei che deve VERGOGNARSI per la quantità irrisoria di piste ciclabili
2. probabilmente siamo uno dei pochi paesi europei ad avere 'sta legge qui
3. all'interno di una pista ciclabile protetta, è OVVIO che non si possa essere investiti da un'automobile (caso più frequente di incidente per un ciclista); quindi l'Inail cosa si limita a considerare? le cadute spontanee? lo scontro con i pedoni? i numerosi ciclisti che vanno a sbattere contro i pali della segnaletica?
4. in pratica l'Inail effettua un RAZZISMO vero e proprio nei confronti dei ciclisti, i quali dal punto di vista lavorativo NON HANNO GLI STESSI DIRITTI degli automobilisti, dei motociclisti e di chi usa i mezzi pubblici.
4. quanti ciclisti sanno di questo cavillo burocratico? quanti non possono usare la bici per questo motivo? quanta benzina sprecata per niente?
:-?
voi che ne pensate?
EDIT del 11/06/12: da come viene interpretata la norma, il rimborso può esserci anche FUORI DALLA CICLABILE, a patto però di dimostrare che non c'erano mezzi pubblici.
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