Trekking sulle Mainarde: a spasso con i camosci - 02 giugno 2012.

SOLONEVE

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Ogni volta che mi affaccio dalla mia terrazza e vedo le montagne che si stagliano di fronte ai miei occhi, penso sempre di ritenermi fortunato di abitare in un luogo in mezzo alla natura ancora incontaminata pur stando in una piccola città capoluogo di provincia. Ma, di solito, le montagne vicine vengono spesso snobbate perché pochi importanti e poco conosciute. In effetti il gruppo delle Mainarde e della Meta non è una tappa gettonata dai turisti ed amanti della montagna, ed io dico che è un bene perché i paesaggi che si ammirano sono ancora selvaggi ed incontaminati. La fortuna è anche che tutta la zona è quasi interamente entrata a fare parte del Parco Nazionale d'Abruzzo, tant'è che la nuova denominazione del Parco, da qualche anno, ha preso il nome delle altre due regioni che condividono i confini del parco: Lazio e Molise, quest'ultima è la regione dove io vivo oramai da 36 anni. Certo la mia Liguria mi manca ma oramai mi sono affezionato a questo territorio, anche se ogni tanto si balla (...siamo in tema in questi giorni, qui i terremoti sono di casa, purtroppo!!!). Oggi, grazie ad un mio carissimo amico, appassionatissimo di montagna (partecipa anche a gare di corsa in montagna), insieme a suo figlio, ho avuto la possibilità di scoprire questo angolo di paradiso dove per ammirare i panorami spettacolari e la natura più vera occorre ancora usare la forza delle proprio gambe per raggiungere i traguardi prefissati. Niente turismo e quindi niente impianti di risalita, niente piste, niente alberghi, niente rifugi, niente cemento: qui la natura regna sovrana e gli animali sono i padroni incontrastati di queste montagne. Orsi, cervi, lupi, camosci, lontre, lepri qui sono liberi di girare e scorazzare liberamente anche se costantemente tenuti sotto controllo dalla forestale, dai guardaparco e dai tanti appassionati che entrano in questi territori ben sapendo che qui gli animali vanno rispettati come le persone.
E' stato veramente esaltante ed emozionante vedere tanti camosci farci compagnia durante il percorso d'alta montagna che ci ha condotto fino alla vetta della Metuccia (circa 2.100 metri d'altitudine) passando per il passo del Monaco dopo la lunga salita nella faggeta partendo dal pianoro Campitelli, sopra Alfedena, versante Abruzzese.
Quasi sei ore di trekking, oggi pomeriggio sono crollato, anche perché venivo da due serate consecutive in cui ho giocato a calcetto. Ma è la più bella stanchezza che si possa immaginare: la montagna è un mondo speciale, un mondo unico, un mondo dove lo spirito si ricarica dallo stress cittadino.
Ma ora spazio alle foto (sono in ordine di scatto, dal primo mattino fino al primo pomeriggio): buona visione :D

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Roberto :D
 
faccio spesso considerazioni simili sul wild appennino!

Un'estate in Trentino, Val di Sole, mi sembrava di essere a Villa Pamphili il giorno di Pasquetta!
 
come detto già su facebook le foto sono meravigliose :D
prima o poi cercherò di onorare la vecchia promessa del Terminillo HIHIHI
 
Bellissimo! Quante belle bestiole in quell'ambiente così aspro!!!:skiamo:

In generale comunque penso sia giusto avere anche delle vie di mezzo tra il Trentino straaffollato e territori che non conosce nessuno...
Bisognerebbe tornare ad apprezzare certi luoghi...Ma apprezzarli veramente, per come sono, senza invadere il territorio come siam soliti fare...E invece purtroppo è sempre difficile vista la mania dei comuni di procurarsi fondi solo ed esclusivamente concedendo autorizzazioni per costruire e cementificare:-?

In generale credo che in molti casi i giovani se ne freghino altamente di stare in mezzo alla natura...preferiscano stare in mezzo alla città e all'inquinamento....bah...Mi sento una pecora nera:-(((
 
In generale credo che in molti casi i giovani se ne freghino altamente di stare in mezzo alla natura...preferiscano stare in mezzo alla città e all'inquinamento....bah...Mi sento una pecora nera:-(((

ma vah!

è la comunicazione che lo fa sembrare per creare "falsi bisogni"!

non dar retta che è pieno di pecore nere!
 

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E' vero che la comunicazione ci fa creare "falsi bisogni" ma di "pecore nere" ce ne sono poche in giro. E nei paesi di montagna dell'Appennino centro-meridionale i giovani son sempre di meno :(
 
Si son spopolati proprio i paesi ma è un fenomeno che va avanti dagli anni '70 in poi!

un disastro per il territorio! IMHO
 
Quest'estate tutti alla riscoperta delle nostre amate montagne, sempre RISPETTANDO la natura come se fosse una nostra creatura :D
 
Ciao Roberto
bellissimo reportage.
Ho fatto diverse volte la Meta partendo da lì. Tu arrivato alla sella sei andato a sinistra? E' quella la metuccia?
 
Si, esatto. Che poi la Metuccia è una cima che non si ...vede!!! Infatti sul punto più alto hanno messo delle pietre per segnalare, sembra quasi tutta piatta la cima HIHIHI
 
Deve essere bellissimo il giro che include anche il Petroso ma ad Agosto mi sa che è tutto riserva almeno che non vai con le guide del Parco
 
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