Pmts

Sciata a mio avviso diversa da quella analizzata nel video di hirscher
Diversa gestione della fase di cambio!!!
Quello che nn mi piace troppo in queste riprese è la distanza tra gli sci che tende a diminuire nella fase di cambio!!! Ma nn credo questo dipenda dalla tecnica pmts.
 
@Baldax
Forse dipende dal fatto che il dimostratore distende un pelo il busto e/o forse contrae gli addominali od i quadricipiti. L'estate scorsa ho avuto a deux alpes delle conversazioni appassionanti con due tuoi colleghi (uno era il mio allenatore), ed era emersa l'utilità di tenere, in tutta la fase di cambio, il baricentro idealmente sempre alla stessa altezza, cosa resa nella prima fase (angolo-sci piatti) possibile dall'ideale "passaggio sotto il tunnel"; dopo questo la distensione della vecchia gamba interna, eseguita al fine di stabilire il vincolo, è compensata dalla caduta verso l'interno, per cui il baricentro (convenzionalmente l'ombelico) rimane sempre all'incirca alla stessa quota da terra. Tutto ciò è reso possibile ed automatico dal completo rilassamento dei muscoli. Se a questo aggiungi la controrotazione del piede interno, che solo Voi Mostri riuscite ad eseguire senza gravi rischi per l'incolumità personale, si ottiene probabilmente un'esecuzione perfetta.
Da parte mia, dopo un inverno di "compiti a casa" in attesa dello stage di giugno alla jam, posso dire che in 45 anni di sci non ho mai cambiato gli spigoli con altrettanta velocità ed efficacia come riesco ora, applicando (probabilmente in modo becero) questa tecnica.

invito ad osservare, nel video postato nel frattempo da Blockhaus l'altezza dell'ombelico da terra: nella prima fase leggera flessione del busto (passaggio sotto il "tunnell") e poi... come una livella.
 
Distanza sci in fase cambio

Ciao Baldax,

dipende, dipende...

Harald insiste molto su una posizione "compatta" nella quale gli sci si separano
"verticalmente" per poi ritornare più vicini in fase di cambio, le ragioni sono
molteplici, fra le quali la gestione della sinergia di azione fra sci esterno e
sci interno visto che all'interno viene deputato il ruolo di disegnare la curva
tagliando e all'esterno quello di sostenere l'equilibrio del corpo copiando
la presa di spigolo e il continuo incremento della stessa eseguito dall'interno.

Con una posizione delle gambe più "compatta" questa gestione (e quella del
continuo arretramento dello sci interno lungo tutto l'arco della curva...)
risulta oltremodo agevole.

Per quanto riguarda le differenze con Hirscher io personalmente non ne vedo molte
a livello di concetti tecnici se non l' interpretazione "estrema" di un atleta che
sembra ed è più un gatto che un umano...per altro sia Hirscher nelle interviste
rilasciate che Harald che è austriaco ed in contatto continuo coi suoi amici
nei vertici dell'OSV confermano che su Marcel stesso è stato fatto un
gran lavoro per portarlo ad assumere una posizione di base a sci molto più
vicini(da lì la querelle sulle inforcate...) il più possibile in Slalom e ai cambi
anche in GS, poi in gara si sa, è una battaglia e può venir fuori di tutto...

A metà aprile sarò ad Hintertux con Harald, non dovrei far fatica, viste
le sue frequentazioni, a reperire un po' di notizie interessanti su cosa
combinano i crucchi...

Per altro tornando agli elementi tecnici comuni ad Hirscher e alla PMTS,
(fondamentalmente la PMTS è un metodo Austro-americano molto Austro...)
questi possono essere identificati in breve :
1)cambi in flessione attraverso il rilascio dello spigolo dell'ex esterno
e conseguente richiamo dellagamba ex esterna
2)ruolo guida del nuovo interno nella presa ed incremento di spigolo
3)utilizzo della quantità di moto della curva precedente per crossare gli sci
attraverso il punto 1 e non con l'esecuzione di un' estensione avanti-interno,
in presenza di quantità di moto suffficiente questa si determinerà autonomamente.
4)grande enfasi sui movimenti di controbilanciamento del busto nessuna ricerca di
inclinazione che sarà un sottoprodotto del cambio in presenza di alte velocità
5)grande attenzione alla corretta gestione delle controrotazioni che NON
sono state messe in soffitta dagli austriaci, tutti! (e neanche dal buon Theolier, dissociation...)
6)mantenimento della controrotazione della curva precedente al cambio e all'inizio del primo
terzo di curva, si "segue" solo quando la porta succesiva è "frontale"
7)utilizzo dell'arretramento del piede interno per mantenere l'allineamento delle punte,
nessun avanzamento dell'anca esterna (inibisce il giusto assetto dell'asse del bacino)
se non in coppa sempre in uscita verso porta frontale.
8)complessivo atteggiamento "VARO" dell' arto esterno, questo contraddistingue un po'
tutta la scuola austriaca.

NON fatevi ingannare dalle curve di Marcel in GS quando
sembra che si ponga in stem nel primo terzo di curva, questa tecnica usata molto
in coppa, anche dagli italiani, consiste dopo cambio sull'interno (weighted release)
nell'utilizzo dell'arto esterno intraruotato
a livello femore-anca (e NON ginocchio!) in posizione stemmata (spazzaneve...) per
dissipare la velocità eccessiva mentre l'interno taglia e disegna la curva,
appena la velocità lo consente lo sci esterno viene riposizionato di taglio parallelo
all'interno per carvare il resto della curva.

Questa curva, concettualmente semplice, di esecuzione difficilissima (e pericolosa
per i legamenti dell'anca) in mancanza di adeguata tecnica, sensibilità e preparazione
atletica consente una percorrenza molto più veloce nelle sezioni dei tracciati di GS
caratterizzate da porte angolate, ripido e barratura estrema, molto più veloce
rispetto alla classica intraversata-reindirizzamento-taglio alla Ligety o alla Svindal
al pieno della forma (Simoncelli è un mondo a parte).

L'interpretazione di questa tecnica da parte di molti allenatori ha dato luogo
a un serie di fraintendimenti al limite dell'imbarazzante, preferisco soprassedere
sul commentare alcune situazioni di cui sono stato testimone e/o parte in causa...

Chiudo questo lunghissimo e ipertecnico post scusandomi con i forumisti e adducendo a mia
discolpa il fatto che fosse diretto a Baldaxski (che HA gli strumenti cognitivi) e a Fausto
che è su di un ottima strada per acquisirli.

Ciao a tutti,
Federico

hh10012.jpg
 

.

Molto velocemente vista l'ora!!! Al ritorno dalla pista Poi sarò più esaustivo!!!!
A me Nn da nessun vantaggio aprire e chiuder gli sci anzi mi trovo molto molto molto meglio se li allargo in fase di cambio
Probabimente fede tu nn ha capito cosa sia il cambio avanti interno!!! No perché è la stessa identica cosa che spiega h. H solo con diverse parole!!!!
I vari concetti in cui descrivi le varie fasi di curva nn differiscono da quella che è la tecnica Italiana!!

Nn concordo su una cosa: quando arretro il piede interno tendo anche ad avanzare l'anca ext!!!

Grazie x la disamina tecnica della sciata di hirscher tra i pali. Tutte cose giuste a cui ci ero arrivato da solo!!!
Io cmq le diff le vedo eccome!! Hirscher mediamente parte nella fase di raddrizzamento da una posizione di bacino più alta!!! Ah gli sci di hirscher sono su 2 binari e nn si avvicinan mai!!!!
 

mà, mi pare che ci vada molto vicino anche se non mi piace l'utilizzo delle braccia, la fretta
nel distendere la gamba che è appena diventata esterna e quindi una certa propensione a
spingere....... poi vorrei vedere lo stesso sciatore su un tracciato un pò più tosto perchè
li" siam capaci tutti"..per dirla alla Valerio....poi sulla discussione tra Balda e Fede devo solo
aggiungere che non mi pare che la PMTS e la Scuola Italiana dicono le stesse cose..... soprattut-
to per la fase di transizione e inizio curva.. ma forse anche io ho capito male il concetto di
avanti interno, e per questo per molto tempo non credo di aver sciato benissimo...fattostà che
seguendo altre indicazioni ho tratto molto beneficio, soprattutto su pendii e situazioni difficili,
dove prima restavo un pò interdetto..... ma ripeto è una senzazione del tutto personale.
 
mà, mi pare che ci vada molto vicino anche se non mi piace l'utilizzo delle braccia, la fretta
nel distendere la gamba che è appena diventata esterna e quindi una certa propensione a
spingere....... poi vorrei vedere lo stesso sciatore su un tracciato un pò più tosto perchè
li" siam capaci tutti"..per dirla alla Valerio....poi sulla discussione tra Balda e Fede devo solo
aggiungere che non mi pare che la PMTS e la Scuola Italiana dicono le stesse cose..... soprattut-
to per la fase di transizione e inizio curva.. ma forse anche io ho capito male il concetto di
avanti interno, e per questo per molto tempo non credo di aver sciato benissimo...fattostà che
seguendo altre indicazioni ho tratto molto beneficio, soprattutto su pendii e situazioni difficili,
dove prima restavo un pò interdetto..... ma ripeto è una senzazione del tutto personale.

Ma ancora molti maestri nn han capito il concetto di avanti interno!!!
Per altro molti ancora confondono l'inizio curva motorio da quello geometrico!!! E da qui molte incomprensionini proprio sulla fase di cambio!!! Certo che io, maestro italiano, insegno le stesse cose di hh solo con i termini del nostro testo!!! Alex o altri miei allievi, ma anche il mio stesso video, posson confermare!!!
 
Ciao Baldax,

dipende, dipende...

Harald insiste molto su una posizione "compatta" nella quale gli sci si separano
"verticalmente" per poi ritornare più vicini in fase di cambio, le ragioni sono
molteplici, fra le quali la gestione della sinergia di azione fra sci esterno e
sci interno visto che all'interno viene deputato il ruolo di disegnare la curva
tagliando e all'esterno quello di sostenere l'equilibrio del corpo copiando
la presa di spigolo e il continuo incremento della stessa eseguito dall'interno.

Con una posizione delle gambe più "compatta" questa gestione (e quella del
continuo arretramento dello sci interno lungo tutto l'arco della curva...)
risulta oltremodo agevole.

Per quanto riguarda le differenze con Hirscher io personalmente non ne vedo molte
a livello di concetti tecnici se non l' interpretazione "estrema" di un atleta che
sembra ed è più un gatto che un umano...per altro sia Hirscher nelle interviste
rilasciate che Harald che è austriaco ed in contatto continuo coi suoi amici
nei vertici dell'OSV confermano che su Marcel stesso è stato fatto un
gran lavoro per portarlo ad assumere una posizione di base a sci molto più
vicini(da lì la querelle sulle inforcate...) il più possibile in Slalom e ai cambi
anche in GS, poi in gara si sa, è una battaglia e può venir fuori di tutto...

A metà aprile sarò ad Hintertux con Harald, non dovrei far fatica, viste
le sue frequentazioni, a reperire un po' di notizie interessanti su cosa
combinano i crucchi...

Per altro tornando agli elementi tecnici comuni ad Hirscher e alla PMTS,
(fondamentalmente la PMTS è un metodo Austro-americano molto Austro...)
questi possono essere identificati in breve :
1)cambi in flessione attraverso il rilascio dello spigolo dell'ex esterno
e conseguente richiamo dellagamba ex esterna
2)ruolo guida del nuovo interno nella presa ed incremento di spigolo
3)utilizzo della quantità di moto della curva precedente per crossare gli sci
attraverso il punto 1 e non con l'esecuzione di un' estensione avanti-interno,
in presenza di quantità di moto suffficiente questa si determinerà autonomamente.
4)grande enfasi sui movimenti di controbilanciamento del busto nessuna ricerca di
inclinazione che sarà un sottoprodotto del cambio in presenza di alte velocità
5)grande attenzione alla corretta gestione delle controrotazioni che NON
sono state messe in soffitta dagli austriaci, tutti! (e neanche dal buon Theolier, dissociation...)
6)mantenimento della controrotazione della curva precedente al cambio e all'inizio del primo
terzo di curva, si "segue" solo quando la porta succesiva è "frontale"
7)utilizzo dell'arretramento del piede interno per mantenere l'allineamento delle punte,
nessun avanzamento dell'anca esterna (inibisce il giusto assetto dell'asse del bacino)
se non in coppa sempre in uscita verso porta frontale.
8)complessivo atteggiamento "VARO" dell' arto esterno, questo contraddistingue un po'
tutta la scuola austriaca.

NON fatevi ingannare dalle curve di Marcel in GS quando
sembra che si ponga in stem nel primo terzo di curva, questa tecnica usata molto
in coppa, anche dagli italiani, consiste dopo cambio sull'interno (weighted release)
nell'utilizzo dell'arto esterno intraruotato
a livello femore-anca (e NON ginocchio!) in posizione stemmata (spazzaneve...) per
dissipare la velocità eccessiva mentre l'interno taglia e disegna la curva,
appena la velocità lo consente lo sci esterno viene riposizionato di taglio parallelo
all'interno per carvare il resto della curva.

Questa curva, concettualmente semplice, di esecuzione difficilissima (e pericolosa
per i legamenti dell'anca) in mancanza di adeguata tecnica, sensibilità e preparazione
atletica consente una percorrenza molto più veloce nelle sezioni dei tracciati di GS
caratterizzate da porte angolate, ripido e barratura estrema, molto più veloce
rispetto alla classica intraversata-reindirizzamento-taglio alla Ligety o alla Svindal
al pieno della forma (Simoncelli è un mondo a parte).

L'interpretazione di questa tecnica da parte di molti allenatori ha dato luogo
a un serie di fraintendimenti al limite dell'imbarazzante, preferisco soprassedere
sul commentare alcune situazioni di cui sono stato testimone e/o parte in causa...

Chiudo questo lunghissimo e ipertecnico post scusandomi con i forumisti e adducendo a mia
discolpa il fatto che fosse diretto a Baldaxski (che HA gli strumenti cognitivi) e a Fausto
che è su di un ottima strada per acquisirli.

Ciao a tutti,
Federico

Visualizza allegato 34279



Ciao Federico, guarda mi dispiace che non sono in condizione, altrimenti a Hintertux sarei venuto volentieri quantomeno per fare qualche filmatino ai partecipanti. Ho sempre trovato molto istruttivo guardare quelli che ne sanno più di te ma magari non troppo, perchè è più facile capire quello che ti manca per fare un saltino....
Certo ne avrei approfittato anche per riprendere un pò di metodologie ed esercizi e poi riproporli qui sopra.
Chissà, che non si possa fare per il prossimo anno!!
Per il momento mi limito a provare un pò di invidia (ma poca poca....) per te che vai e vorrei però (quando ne avrai voglia) tu potessi spendere due parole in più per il mondo a parte di Simoncelli ed eventualmente anche su quegli allenatori sui quali hai soprasseduto. Tanto in questo 3D penso ci sia spazio per farlo e se non lo fai tu non vedo chi altro a meno che anche il Baldax non voglia raccontarci qualche cosa in proposito. Noi siamo qui per leggere e vi assicuro, almeno per quanto mi riguarda, che non ci costa nessun sacrificio!
un salutone a tutti e buon P!M.T.S! a te. (con due punti esclamativi è ancora meglio....):D
 
mà, mi pare che ci vada molto vicino anche se non mi piace l'utilizzo delle braccia, la fretta
nel distendere la gamba che è appena diventata esterna e quindi una certa propensione a
spingere....... poi vorrei vedere lo stesso sciatore su un tracciato un pò più tosto perchè
li" siam capaci tutti"..per dirla alla Valerio....poi sulla discussione tra Balda e Fede devo solo
aggiungere che non mi pare che la PMTS e la Scuola Italiana dicono le stesse cose..... soprattut-
to per la fase di transizione e inizio curva.. ma forse anche io ho capito male il concetto di
avanti interno, e per questo per molto tempo non credo di aver sciato benissimo...fattostà che
seguendo altre indicazioni ho tratto molto beneficio, soprattutto su pendii e situazioni difficili,
dove prima restavo un pò interdetto..... ma ripeto è una senzazione del tutto personale.

Ciao Fausto, il soggetto in questione è un allenatore di Brunico, ex atleta fiamme oro di Moena, allenatore di diversi aspiranti e allievi campioni dell'Alto Adige per diverse stagioni. Ci ho sciato tre giorni insieme a Febbraio e mentre mi parlava del cambio in flessione con le ginocchia che vanno verso il petto, mi è venuto in mente HH ed i suoi filmati. Ti assicuro che scia allo stesso modo su tutte le piste. Sui muri della Ornella e della Fodoma scendeva in piena conduzione e ad una velocità missile. Insisteva molto sulla necessità di prendere subito inclinazione (mediante caviglie e ginocchia) e fare curve a virgola. Ti assicuro che quando mi curvava di colpo, davanti, spariva realmente dalla visuale in un istante. Un concetto interessante che mi ha modificato la sciata, è stato il rilascio degli sci in rilassamento del corpo e l'accorciamento della gamba interna per aumentare l'inclinazione e chiudere la curva prima. Dopo aver preso diversi maestri e fatto corsi, penso che certe tematiche possano essere trattate come si deve solo da chi alleni gli agonisti.
 
Quanta PMTS?

Ciao Fausto, il soggetto in questione è un allenatore di Brunico, ex atleta fiamme oro di Moena, allenatore di diversi aspiranti e allievi campioni dell'Alto Adige per diverse stagioni. Ci ho sciato tre giorni insieme a Febbraio e mentre mi parlava del cambio in flessione con le ginocchia che vanno verso il petto, mi è venuto in mente HH ed i suoi filmati. Ti assicuro che scia allo stesso modo su tutte le piste. Sui muri della Ornella e della Fodoma scendeva in piena conduzione e ad una velocità missile. Insisteva molto sulla necessità di prendere subito inclinazione (mediante caviglie e ginocchia) e fare curve a virgola. Ti assicuro che quando mi curvava di colpo, davanti, spariva realmente dalla visuale in un istante. Un concetto interessante che mi ha modificato la sciata, è stato il rilascio degli sci in rilassamento del corpo e l'accorciamento della gamba interna per aumentare l'inclinazione e chiudere la curva prima. Dopo aver preso diversi maestri e fatto corsi, penso che certe tematiche possano essere trattate come si deve solo da chi alleni gli agonisti.

Tanta.

La sciata è eccellente, perfettamente nei canoni PMTS soprattutto nei contenuti tecnici riportati
da blockhaus: rilascio in rilassamento, cambio in flessione, formazione degli angoli attraverso
l'azione della parte inferiore a partire dai piedi, incremento degli angoli attraverso il richiamo
della gamba interna (Federico, you want more angles? Recall that fu...ing inside leg!!!).

Contrariamente a Fausto, che forse su alcuni punti deve ancora "farsi l'occhio" non vedo
estensioni premature della gamba ext, anzi noto una certa pazienza
(testimoniata da una costante O-frame subito dopo il cambio che mi indica anche il
ruolo guida dello spigolo nuovo interno), pazienza ottenuta relegando
il ruolo guida nell'ottenere gamba lunga-gamba corta alla flessione della gamba interna
(l'esterna si allunga CON CALMA per mantenere il contatto colla neve), nessun rischio di internata
il bilanciamento sull'ext è ottenuto con un ottimo lavoro di busto e un assetto curatissimo dell'asse
trasversale delle anche sempre a livello.

Probabilmente Harald da uno sciatore di questo rango vorrebbe una maggior disciplina
del braccio interno come abitudine in campo libero, per altro molto importante in Slalom
per aiutarsi nel mantenimento dell'assetto, per la mano sulla neve c'è sempre tempo,
siamo comunque nei dettagli dei dettagli...

Più importante da verificare, e NON è un problema tecnico, il lavoro delle ginocchia ext dopo la max pendenza:
il valgismo dopo la max pendenza è corretto
ma noto un eccessivo lavoro del ginocchio ext in ambo i lati, le cause potrebbero essere
o materiale non correttamente allineato o suoi parametri anatomici oppure traumi pregressi,
se hai occasione chiediglielo(e fagli i complimenti...).

Per ottenere questa facilità a creare angoli velocemente è ESSENZIALE grande rilassamento
al cambio con la sensazione di "cedere" alle forze e sfruttare questo atteggiamento
per ribaltare gli spigoli e l'asse delle anche, questo permetterà di incrementare
gli angoli e ottenere "pieghe" con una sensazione di sicurezza in quanto perfettamente
bilanciati sull'ext, l'inclinazione degli arti inferiori rispetto alla neve aumenterà
vertiginosamente col richiamare molto la gamba interna e il tutto aumenterà
in modo rapido ma graduale senza dover ricorrere a cadute, tuffi, inclinazioni o quant'altro
viene usato INFRUTTUOSAMENTE per far aumentare gli angoli degli allievi che in genere
si trovano al momento dell'introduzione di questi concetti in una situazione di stallo nell'apprendimento.

Sul ruolo del rilassamento al rilascio e la sua necessità per la creazione degli angoli,
sulla sua impossibilità di ottenerlo se si eseguono proiezioni e/o estensioni
tornerò per definire alcuni elementi che caratterizzano la PMTS rispetto alla scuola italiana,
quanto meno come viene illustrata nel testo tecnico 2010 che, abbiate pazienza, considero
un contenitore vuoto che si presta ad essere riempito dei contenuti più disparati,
ma è un capitolo che si aprirà in seguito e che spero porterà un dibattito interessante
col contributo di Malf64 e Baldaxski che considero dei " ricercatori eretici"
nel panorama italiano...

Ciao a tutti,
Federico

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Ultima modifica:
Ciao Fausto, il soggetto in questione è un allenatore di Brunico, ex atleta fiamme oro di Moena, allenatore di diversi aspiranti e allievi campioni dell'Alto Adige per diverse stagioni. Ci ho sciato tre giorni insieme a Febbraio e mentre mi parlava del cambio in flessione con le ginocchia che vanno verso il petto, mi è venuto in mente HH ed i suoi filmati. Ti assicuro che scia allo stesso modo su tutte le piste. Sui muri della Ornella e della Fodoma scendeva in piena conduzione e ad una velocità missile. Insisteva molto sulla necessità di prendere subito inclinazione (mediante caviglie e ginocchia) e fare curve a virgola. Ti assicuro che quando mi curvava di colpo, davanti, spariva realmente dalla visuale in un istante. Un concetto interessante che mi ha modificato la sciata, è stato il rilascio degli sci in rilassamento del corpo e l'accorciamento della gamba interna per aumentare l'inclinazione e chiudere la curva prima. Dopo aver preso diversi maestri e fatto corsi, penso che certe tematiche possano essere trattate come si deve solo da chi alleni gli agonisti.

bè Federico mi ha corretto, lui sicuramente ha più occhio, sulle braccia ci troviamo
d'accordo, se non ci vede estensioni premature della gamba esterna meglio perchè
io mi parametravo su di me....forse sto andando nella direzione giusta. Non ho capito
se sto allenatore ti ha citato la PMTS, o lavora così di suo e per caso combacia con
le idee di HH...
resta il fatto che non volevo dire che non è bravissimo..ci mancherebbe, ma , come si
usa fare nei MA ( analisi del movimento) di oltreoceano che sono molto più pragmatici
di noi, si scrive solo quello che non piace..... era quindi scontato che è un super sciatore..
ciao
 
volevo chiedere a chi conosce bene il metodo PMTS, se HH lo ha sviluppato solo in riferimento ai livelli tecnici alti o se la sua linea didattica si e' preoccupata di seguire un filone dai livelli bassi in su.
 
volevo chiedere a chi conosce bene il metodo PMTS, se HH lo ha sviluppato solo in riferimento ai livelli tecnici alti o se la sua linea didattica si e' preoccupata di seguire un filone dai livelli bassi in su.

Effettivamente guardando i video di HH su youtube, relativamente ai livelli bassi ed ad esecuzioni a bassa velocità, sembra si inciampi un poco.

Insegnando, risulta didattico eseguire i movimenti a bassa velocità senza "passettini" correttivi dell'equilibrio.
 
Era il 2003!!! Il mio allenatore mi insegnava già a cambiare rilassandomi!!! A mio parere ci sono un sacco di incomprensioni!!! La base fisica è chiara, per sfruttarla al meglio ci son varie tecniche!! Nelle quali a mio avviso cambiano le parole ma nn i contenuti!!!
Per altro in Italia nn si parla più di inclinazioni ma di raddrizzamento!! Gli allenatori lo sanno!! I maestri no!!!!!!
 
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