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Well-known member
Prova e sintesi della giornata: "Ieri, tranne la prima ora, ho sciato tutto il giorno senza quasi fermarmi con un paio di LEAF SMARTWOOD gentilmente concessi da Kirama. Misura altezza sci 185 , centro da 88 , spatola circa 130 e raggio 19m.
Non saprei quale livello tecnico ufficiale mi si possa attribuire, ma quel che so è abbastanza per affrontare tutte le piste in relativa sicurezza e con buon divertimento, dalla tecnica "3" alle gobbette francesi ... ma non abbastanza per fare del dignitoso bordopista, se non per pochi metri (e preferibilmente rettilinei).
Peso 78 kg , altezza 1.78. Teatro della prova La Thuile e La Rosiere
Prima coppia di piste: "14" a destra della segg Chalet Express + "3" fino in paese.
Prima coppia di sensazioni: sulla "14" :"Mi sembra di avere le scarpe da ginnastica"... pista con neve farinosa e morbidina, gli sci filavano stabili e veloci , reagivano bene ai pochi input necessari e davano la sensazione di grande comodità; altro paragone che mi è venuto in mente:"è come il passaggio dalla BMW assettata alla morbida ma precisa Subaru Legacy SW"; sulla "3" , ripida e ben tirata , alquanto dura da metà in giù , nelle prime curve sentivo lo sci esterno, in chiusura, ondeggiare sotto il piede come se si innescasse un rollio , ma questo non era un problema dello sci ma mio, che non ero abituato a un centro da 88 ; infatti, subito dopo, mettendo più grinta, più pressione e più angolazione, lo sci diventava subito stabile e preciso e anzi sembrava gradire la concatenazione di curve ben tirate, infondendo grande sicurezza e sincerità anche sul duro. Aumentando un po' la velocità sull'ultimo muretto della "3" , lo sci rimaneva ben stabile.
Ho avuto, in questo primo assaggio, una sensazione che con i due modelli carving in mio possesso avevo perso, ma che ho ancora quando uso i miei vecchi ELAN MBX (portati a La Thuile per l'occasione e usati per la prima ora), cioè che lo sci "legge" perfettamente il terreno e il tipo di neve sottostante, o meglio che queste "informazioni" vengano fedelmente trasmesse alla parte più sensibile della pianta del piede; o dipende dalla buona qualità del legno usato nelle anime o, forse sparo una cazzata ma vi chiedo di discuterne, dalla MANCANZA della piastra. Ovviamente gli Smartwood sono molto più versatili degli ELAN pre-carving , anzi direi che sommano in un solo sci le migliori caratteristiche dei miei tre modelli: la stabilità sul veloce degli ELAN MBX da 183 , la duttilità su vari tipi di neve e su varie andature degli HEAD XRC1100 Chip , la leggerezza e la capacità di girarsi in un fazzoletto tipica dei Dynastar OMecarve 7 "Easy" carving (i più semplici e morbidi che ho)
A quel punto ho deciso di tenerli su tutto il giorno e mi son fiondato a La Rosiere verso le 11, via Belvedere, dopo una puntatina sulla nera "25" già leggermente gibbosa ma affrontata con buon piglio; in Francia la neve fresca sulle piste più battute era già stata smossa in solchi e cunette, ma i LEAF digerivano bene entrambi e in molti casi mi permettevano di restare centrale e in posizione corretta anche dove , con i miei sci, avrei tirato il freno ; le cunette più ampie, invece, venivano aggirate con reattività e facilità.
Per mia fortuna a La Rosiere la maggior parte delle piste da me scelte era esente da cunette e dossi, ed erano sostanzialmente deserte; ho potuto tirare i LEAF in questione come se avessi avuto quasi degli sci "da gigante" e mi son divertito un sacco. Una di queste piste era la "marmottes" (31 sullo skirama), quella che porta alla partenza dell'impianto "petit bois" , l'altra, fantastica, era la "Fontaine Froide" che porta ai 1100 della ripartenza della seggiovia Ecudets, una pista tutta nel bosco, morbida e perfettamente tenuta fino a circa 1500 , poi via via più dura e ghiacciatina ma con fondo omogeneo. Da lì son risalito in Italia, già al limite della mia resistenza muscolare, ma i LEAF hanno anche la capacità di farti prender fiato mentre scii se non tiri troppo e, complice il lungo rientro con gli skilift francesi, son riuscito a farmi ancora senza fermarmi tutta la discesa da Fourclaz via piste 17 + 6 , la prima bellisssima , deserta e ben tenuta, la seconda stretta, ghiacciata e in parte con sassi appena sotto Arnouvaz ,e con ghiaccio duro dall'innesto della 5 in paese. La stanchezza muscolare eccessiva e la bruttezza di questa pista "6" non mi han fatto godere l'ultima parte dell'ultima discesa, ma sono sicuro che senza i LEAF Smartwood sarei stato molto più stanco, molto meno "presente" e reattivo sugli sci fino alla fine e , soprattutto, meno esaltato per la perfetta risucita della giornata. Un complimento a Kirama e agli altri inventori di questo sogno concretizzato!
"I LEAF si comandano col pensiero e si prendono col cuore ". Autorizzo i creatori ad usarlo come slogan ! "
Altre considerazioni:
A quanto sopra scritto, cosa aggiungere ? Un paio di foto spaziali che ora provo a caricare, un immenso piacere nel vedere 2m di neve fresca (in Francia), una nota di merito per la soddisafazione derivante dalla coppia di piste 2 e 3 , e una nota di demerito per la pista "6" e una per la parte di "7" che si prende prima di raggiungere la segg Fourclaz venendo dalla Francia , ridotta a uno stradino spellatissimo e ghiacciato , oltrechè così stretto da non permettere quasi neanche lo spazzaneve per rallentare ... meno male che è piatta, ma un bambino davanti a me è caduto perchè c'erano dei riporti di vento tipo piccole dune che ogni 1-2 metri insidiavano lo spazio per far correre lo sci destro con un paio di spanne di dossi, e non so come son riusito ad evitarlo perchè fisicamente non c'era spazio quasi nè a destra nè a sinistra, nè tantomeno per mettere gli sci di traverso e frenare tempestivamente; son passato in uno spazio libero di non più di 40 cm.
E ora... spazio alle foto !
Monte Bianco incappucciato
Profilo tra Dente del gigante e Gr. Jorasses
panorama Bianco
Non saprei quale livello tecnico ufficiale mi si possa attribuire, ma quel che so è abbastanza per affrontare tutte le piste in relativa sicurezza e con buon divertimento, dalla tecnica "3" alle gobbette francesi ... ma non abbastanza per fare del dignitoso bordopista, se non per pochi metri (e preferibilmente rettilinei).
Peso 78 kg , altezza 1.78. Teatro della prova La Thuile e La Rosiere
Prima coppia di piste: "14" a destra della segg Chalet Express + "3" fino in paese.
Prima coppia di sensazioni: sulla "14" :"Mi sembra di avere le scarpe da ginnastica"... pista con neve farinosa e morbidina, gli sci filavano stabili e veloci , reagivano bene ai pochi input necessari e davano la sensazione di grande comodità; altro paragone che mi è venuto in mente:"è come il passaggio dalla BMW assettata alla morbida ma precisa Subaru Legacy SW"; sulla "3" , ripida e ben tirata , alquanto dura da metà in giù , nelle prime curve sentivo lo sci esterno, in chiusura, ondeggiare sotto il piede come se si innescasse un rollio , ma questo non era un problema dello sci ma mio, che non ero abituato a un centro da 88 ; infatti, subito dopo, mettendo più grinta, più pressione e più angolazione, lo sci diventava subito stabile e preciso e anzi sembrava gradire la concatenazione di curve ben tirate, infondendo grande sicurezza e sincerità anche sul duro. Aumentando un po' la velocità sull'ultimo muretto della "3" , lo sci rimaneva ben stabile.
Ho avuto, in questo primo assaggio, una sensazione che con i due modelli carving in mio possesso avevo perso, ma che ho ancora quando uso i miei vecchi ELAN MBX (portati a La Thuile per l'occasione e usati per la prima ora), cioè che lo sci "legge" perfettamente il terreno e il tipo di neve sottostante, o meglio che queste "informazioni" vengano fedelmente trasmesse alla parte più sensibile della pianta del piede; o dipende dalla buona qualità del legno usato nelle anime o, forse sparo una cazzata ma vi chiedo di discuterne, dalla MANCANZA della piastra. Ovviamente gli Smartwood sono molto più versatili degli ELAN pre-carving , anzi direi che sommano in un solo sci le migliori caratteristiche dei miei tre modelli: la stabilità sul veloce degli ELAN MBX da 183 , la duttilità su vari tipi di neve e su varie andature degli HEAD XRC1100 Chip , la leggerezza e la capacità di girarsi in un fazzoletto tipica dei Dynastar OMecarve 7 "Easy" carving (i più semplici e morbidi che ho)
A quel punto ho deciso di tenerli su tutto il giorno e mi son fiondato a La Rosiere verso le 11, via Belvedere, dopo una puntatina sulla nera "25" già leggermente gibbosa ma affrontata con buon piglio; in Francia la neve fresca sulle piste più battute era già stata smossa in solchi e cunette, ma i LEAF digerivano bene entrambi e in molti casi mi permettevano di restare centrale e in posizione corretta anche dove , con i miei sci, avrei tirato il freno ; le cunette più ampie, invece, venivano aggirate con reattività e facilità.
Per mia fortuna a La Rosiere la maggior parte delle piste da me scelte era esente da cunette e dossi, ed erano sostanzialmente deserte; ho potuto tirare i LEAF in questione come se avessi avuto quasi degli sci "da gigante" e mi son divertito un sacco. Una di queste piste era la "marmottes" (31 sullo skirama), quella che porta alla partenza dell'impianto "petit bois" , l'altra, fantastica, era la "Fontaine Froide" che porta ai 1100 della ripartenza della seggiovia Ecudets, una pista tutta nel bosco, morbida e perfettamente tenuta fino a circa 1500 , poi via via più dura e ghiacciatina ma con fondo omogeneo. Da lì son risalito in Italia, già al limite della mia resistenza muscolare, ma i LEAF hanno anche la capacità di farti prender fiato mentre scii se non tiri troppo e, complice il lungo rientro con gli skilift francesi, son riuscito a farmi ancora senza fermarmi tutta la discesa da Fourclaz via piste 17 + 6 , la prima bellisssima , deserta e ben tenuta, la seconda stretta, ghiacciata e in parte con sassi appena sotto Arnouvaz ,e con ghiaccio duro dall'innesto della 5 in paese. La stanchezza muscolare eccessiva e la bruttezza di questa pista "6" non mi han fatto godere l'ultima parte dell'ultima discesa, ma sono sicuro che senza i LEAF Smartwood sarei stato molto più stanco, molto meno "presente" e reattivo sugli sci fino alla fine e , soprattutto, meno esaltato per la perfetta risucita della giornata. Un complimento a Kirama e agli altri inventori di questo sogno concretizzato!
"I LEAF si comandano col pensiero e si prendono col cuore ". Autorizzo i creatori ad usarlo come slogan ! "
Altre considerazioni:
A quanto sopra scritto, cosa aggiungere ? Un paio di foto spaziali che ora provo a caricare, un immenso piacere nel vedere 2m di neve fresca (in Francia), una nota di merito per la soddisafazione derivante dalla coppia di piste 2 e 3 , e una nota di demerito per la pista "6" e una per la parte di "7" che si prende prima di raggiungere la segg Fourclaz venendo dalla Francia , ridotta a uno stradino spellatissimo e ghiacciato , oltrechè così stretto da non permettere quasi neanche lo spazzaneve per rallentare ... meno male che è piatta, ma un bambino davanti a me è caduto perchè c'erano dei riporti di vento tipo piccole dune che ogni 1-2 metri insidiavano lo spazio per far correre lo sci destro con un paio di spanne di dossi, e non so come son riusito ad evitarlo perchè fisicamente non c'era spazio quasi nè a destra nè a sinistra, nè tantomeno per mettere gli sci di traverso e frenare tempestivamente; son passato in uno spazio libero di non più di 40 cm.
E ora... spazio alle foto !
Monte Bianco incappucciato
Profilo tra Dente del gigante e Gr. Jorasses
panorama Bianco