Come diavolo e' possibile che i cannoni sparano con +2 gradi ?!?!?

kaspercarlo

New member
In valgardena (e oggi pure a PlandeCorones) sono tre giorni che i cannoni sparano con tutte le rilevazioni di temperature che segnano +1/+2 gradi (e zero termico a 2300-2500 metri) ....
Come diavolo è possibile ?!?!? :evil:
 
per sparare nn serve lo zero come temperatura dellaria ma bensi alcune condizioni come umidita' aria e naturalmente una temperatura prossima alla zero ............... quindi anche con +2 +3 si riesce a sparare neve..............
 
Per formare il cristallo di neve serve acqua e aria a temperatura sotto 0, che non è quella ambiente ma quella sparata dal cannone stesso. L'aria compressa uscendo dagli ugelli del cannone si espande e scende di temperatura, e legandosi con le gocce d'acqua forma il cristallo di neve.
Per questo il cannone può sparare anche quando l'ambiente è sopra 0 (entro certi limiti... circa + 2/3°C).

Detto in parole molto povere :D
 
Per formare il cristallo di neve serve acqua e aria a temperatura sotto 0, che non è quella ambiente ma quella sparata dal cannone stesso. L'aria compressa uscendo dagli ugelli del cannone si espande e scende di temperatura, e legandosi con le gocce d'acqua forma il cristallo di neve.
Per questo il cannone può sparare anche quando l'ambiente è sopra 0 (entro certi limiti... circa + 2/3°C).

Detto in parole molto povere :D

Ahh, ma quindi i cannoni sono alimentati sia ad aria compressa che ad acqua ?? Avevo sempre pensato che fosse solo acqua sotto pressione.... Ma quindi è l'aria compressa che consente la nebulizzazione dell'acqua e produce quel bel fascio a "coda di cometa" ??
 
In valgardena (e oggi pure a PlandeCorones) sono tre giorni che i cannoni sparano con tutte le rilevazioni di temperature che segnano +1/+2 gradi (e zero termico a 2300-2500 metri) ....
Come diavolo è possibile ?!?!? :evil:

Non guardare le temperature nel sito meteo o sulla web-cam, devi vedere il termometro del canone :D. e anche l'umidita del'aria c'entra tanto.
I proprietari delle piste/impianti tengono tutto sotto controllo - vanno personalmente ai canoni quando sembra che il sole e temperature +1/+2° minaciaanno e spengono per non annaffiare la neve :PAAU
Al mattino quando il sole si alza i primi di smettere sono canoni in alto anche a 2300, mentre in paese nel ombra sparano ancora per alcune ore. Il primo canone che si acende è piu basso sulla pista Nives :MULLET

Al mattino a Selva -3°, :MONKEY Vipiteno, Dobbiaco -7°. Con la pressione alta cosi come adesso, vivere piu su non vuol dire di patire il freddo di piu.
Ma... pero fa freddo davvero, il freddo secco senza la neve che mi entra dentro nell'ossa :skifrusta:
 

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Non guardare le temperature nel sito meteo o sulla web-cam, devi vedere il termometro del canone :D. e anche l'umidita del'aria c'entra tanto.
I proprietari delle piste/impianti tengono tutto sotto controllo - vanno personalmente ai canoni quando sembra che il sole e temperature +1/+2° minaciaanno e spengono per non annaffiare la neve :PAAU
Al mattino quando il sole si alza i primi di smettere sono canoni in alto anche a 2300, mentre in paese nel ombra sparano ancora per alcune ore. Il primo canone che si acende è piu basso sulla pista Nives :MULLET

Al mattino a Selva -3°, :MONKEY Vipiteno, Dobbiaco -7°. Con la pressione alta cosi come adesso, vivere piu su non vuol dire di patire il freddo di piu.
Ma... pero fa freddo davvero, il freddo secco senza la neve che mi entra dentro nell'ossa :skifrusta:

ma tu vivi a selva?
io sarò a santa cristina a gennaio.....magari ci vedremo sulle piste....ho in mente un bel paio di giretti....
 
Espandi l'aria e questa s iraffredda

In questo caso penso che la differenza sia come scritto sopra tra termperatura misurata dalle webcam e temperature reali.
In caso di necessità però, alcune tipologie di cannoni immagino possano sfruttare l'effetto dell'espansione di un gas.

Avete presente che quando comprimete tante volte l'aria con la pompa per gonfiare le gomme della bici la pompa si scalda? Ecco se fate il processo inverso, quando anzichè comprimere l'aria ne causate una espansione, questa si raffredda. In alcuni cannoni è possiible far arrivare aria più fredda della temperatura ambiente agli ugelli. Non so in che tipologia e modelli però sono quasi sicuro che ce ne siano alcuni che permettono di sfruttare questo fatto.
 
Oltre all'acqua vengono miscelate delle "polveri" che costituiscono il cosiddetto "nucleo di congelamento" attorno al quale la gocciolina d'acqua si congela dando origine al cosiddetto "germe di ghiaccio" attorno al quale si aggregano altre goccioline dando origine al "cristallo di neve"; più cristalli di neve uniti danno il classico fiocco . Il fatto che i cannoni producano cristalli di neve in prossimità o appena sopra lo 0° è proprio dovuto a queste polveri. In assenza assoluta di queste particelle di aggregamento l'acqua solidificherebbe a temperature molto più basse; quindi più la temperatura è alta maggiore deve essere la quantità di nuclei di congelamento (particelle solide) e minore deve essere la quantità di acqua (infatti il cannone comunque ha una resa nettamente inferiore). Questo è il principio con cui funzionano i cannoni, che è la stessa cosa che succede in natura ove i nuclei di congelamento non sono altro che le poveri presenti nell'aria... Di questo daranno conferma gli utenti appassionati di meteo...
 
In questo caso penso che la differenza sia come scritto sopra tra termperatura misurata dalle webcam e temperature reali.
In caso di necessità però, alcune tipologie di cannoni immagino possano sfruttare l'effetto dell'espansione di un gas.

Avete presente che quando comprimete tante volte l'aria con la pompa per gonfiare le gomme della bici la pompa si scalda? Ecco se fate il processo inverso, quando anzichè comprimere l'aria ne causate una espansione, questa si raffredda. In alcuni cannoni è possiible far arrivare aria più fredda della temperatura ambiente agli ugelli. Non so in che tipologia e modelli però sono quasi sicuro che ce ne siano alcuni che permettono di sfruttare questo fatto.

Esatto, infatti gli impianti più moderni e sofisticati (sicuramente Plan de Corones) sono definiti proprio "ad alta pressione" e si avvalgono di questo principi oltre quanto nell'altro post riportato.
 
Non avevo letto la precisazione di Ste, quindi confermo che esistono i cannoni che sfruttano l'espansione dell'aria per mettere a contatto goccioline d'acqua con ariapiù fredda di quella ambiente. L'acqua poi diventa solida, neve, assorbe una certa quantità di calore latente che dovrà essere dato dall'ambiente per riportarla allo stato liquido. Accumulando però un bel "mucchio di neve" questo calore latente diventa una bella risorsa di "calore al contrario" ed è per questo che si riesce bene o male a tirare una pista. E' come se il cannone utilizzando energia elettrica creasse dei legami chimici nei cristalli di acqua.

Quello delle polveri da inserire come punto per far iniziare la germinazione mi suona completamente nuovo... e dubito possa essere usato. La polvere sparata da questi ugelli secondo me rovinerebbe gli stessi.

Vorrei però chiedere e sottolineare una cosa: da sciatore mi sono sempre chiesto se ci fossero 2 o più tipi di qualità di neve artificiale. Ci sono comprensori innevati artificialmente in cui si scia bene anche fino a pomeriggio inoltrato, in altri invece appena spariscono le righe si scia su ghiaccio talmente duro che è meglio andare in rifugio e ubriacarsi... pensate possa dipendere dal tipo di cannone o regolazione oppure dipende esclusiamente dall'esposizone della pista o dal suo affollamento?
 
Quello delle polveri da inserire come punto per far iniziare la germinazione mi suona completamente nuovo... e dubito possa essere usato. La polvere sparata da questi ugelli secondo me rovinerebbe gli stessi.

[/B]?

E' proprio così che funziona invece: anche in natura il fiocco di neve naturale si forma sempre partendo da una micro particella solida; chiaramente si parla di MICRO particelle tipo pulviscolo atmosferico non è che all'interno di un fiocco di neve devi aspettarti di trovare un grano di sabbia... In tempi moderni quando si parla di "addittivi" in caso di innevamento artificiale, non si tratta di liquidi tipo ammoniaca o cose di questo genere, ma polveri che facilitano la solidificazione delle famose goccioline. Attenzione che non sto parlando degli addittivi che buttano sulle piste di CDM per indurirle, quella è tutta un'altra cosa.
 
Ci sono comprensori innevati artificialmente in cui si scia bene anche fino a pomeriggio inoltrato, in altri invece appena spariscono le righe si scia su ghiaccio talmente duro che è meglio andare in rifugio e ubriacarsi... pensate possa dipendere dal tipo di cannone o regolazione oppure dipende esclusiamente dall'esposizone della pista o dal suo affollamento?

Sono anch'io molto curioso di capire questa cosa....rispondete mi raccomando !! :alpc:
 
Ultima modifica:
Dal sito ****:


Negli ultimi decenni quasi tutti i principali comprensori sciistici si sono dotati di dispositivi per la produzione di neve artificiale o "programmata", necessari per garantire la sciiabilità non vincolata alla irregolarità delle precipitazioni nevose.
I cosiddetti "cannoni da neve" si basano tutti sullo stesso principio ma sono di vario tipo e hanno condizioni e modalità di funzionamento diverse.

Il funzionamento di un innevatore è concettualmente molto semplice e tenta di riprodurre le condizioni naturali in cui, alla presenza di basse temperature, si ritrovano sospesi nell'atmosfera germi di nucleazione e umidità dispersa. In ambiente aperto le condizioni di temperatura sono difficilmente modificabili, e quindi i cannoni possono agire sostanzialmente sugli altri due fattori; le due componenti chiave degli innevaori sono quindi i nucleatori e gli ugelli.

Un nucleatore è un atomizzatore bi-fasico, ovvero un dispositivo che a bassa temperatura sminuzza aria ed acqua insieme creando la prima microscopica particella di ghiaccio, detta germe di nucleazione. Gli ugelli hanno invece il compito di polverizzare l'acqua in aria e creano le condizioni di umidità affinché, grazie alle basse temperature, il germe di nucleazione incorpori nuove particelle di acqua ghiacciata e si ingrandisca fino a divenire un fiocco.

Il processo di ingrandimento di un germe di nucleazione è una trasformazione che comporta la cessione di calore da parte del sistema all'atmosfera e richiede tempo per la formazione dei cristalli (il cosiddetto "tempo di volo"). Di solito si differenziano le tipologie di innevatori in funzione della modalità di nucleazione e della tecnica usata per garantire un "tempo di volo" adeguato.

Cannoni a bassa pressione.
Sono formati da un corpo cilindrico della lunghezza di circa un metro dotato di una ventola ad un'estremità e di ugelli e nucleatori disposti in una o più corone concentriche all'estremità opposta.
I nucleatori si trovano di solito sulla corona più esterna della bocca del cannone e sono di solito in numero molto inferiore agli ugelli. Il grande numero di ugelli e la varietà di fori di uscita, spesso regolabili, rendono questo dispositivo molto versatile e adattabile alle varie condizioni climatiche.
L'espulsione delle gocce dal cannone è ottenuta principalmente grazie alla ventola, che di solito consente il trasporto delle gocce a grande distanza.
Il compressore per l'area compressa è di solito posizionato alla base del cannone ed insieme alla turbina, se non correttamente manutenuta, costituisce una fonte di calore che potrebbe influire negativamente sulla qualità della neve.
Il vantaggio della soluzione a bassa pressione è la notevole versatilità: sono autonomi nella produzione di aria compressa, possono addirittura essere montati sui gatti delle nevi. Possono inoltre sparare grosse quantità di neve (500 l/min).

Cannoni ad alta pressione.
Questi innevatori sono costituiti da un'asta di lunghezza variabile (3-8 metri) sulla quale viene posta una testa cilindrica in cui si miscelano aria e acqua. La nebulizzazione dell'acqua è ottenuta mediante il passaggio attraverso un ugello di emissione di una miscela di acqua e di aria fortemente compressa. L'espansione dell'aria compressa alla pressione atmosferica determina un sensibile raffreddamento dell'acqua che permette di produrre neve artificiale a temperature superiori rispetto al sistema a bassa pressione.
Il vantaggio di questo tipo di innevatori è la facilità d'uso e l'affidabilità, dovuta soprattutto alla mancanza di componenti esterni all'asta (compressori, ventole).
Il principale svantaggio è legato al notevole consumo elettrico per la produzione di aria compressa: infatti questi innevatori necessitano di grossi compressori (potenze si circa 200-400kW) che pompino aria ai vari pozzetti nei quali sono collocate le tubazioni, di solito poste parallelamente alle tubazioni dell'acqua.
Meccanismi di controllo computerizzato garantiscono a questi sistemi la migliore resa produttiva in relazione a umidità, temperatura e velocità del vento.

Cannoni a "lancia"
Si tratta dell'ultima generazione di neve che sta trovando molti consensi tra i gestori dei comprensori. Si compone di un'asta dell'altezza di 6-10 metri alla cui sommità sitrova una testa che ospita nucleatori ed ugelli. Il metodo di produzione è simile a quello dei cannoni a bassa pressione. Il tempo di volo non è ottenuto tramite la ventola ma tramite l'altezza di nebulizzazione. Di solito questi dispositivi hanno temperature di esercizio inferiori agli altri dispositivi.


Come descritto in precedenza, i cristalli di neve naturale normalmente si formano attorno a germi di nucleazione su cui le molecole d'acqua possono condensarsi. Queste particelle sono indispensabili per la formazione dei cristalli di neve; l'acqua distillata, priva di impurità, può infatti rimanere allo stato liquido anche ad una temperatura di -40°C. L'incremento del numero di germi di nucleazione può determinare un aumento delle rese produttive di neve artificiale e tale principio è alla base dell'impiego di additivi quali le proteine batteriche.
Le proteine della parete cellulare di numerosi batteri sono caratterizzate da notevoli proprietà e favoriscono il congelamento ottimale dell'acqua anche a temperature prossime agli 0°C.
Questi batteri sono presenti comunemente in natura su differenti specie vegetali quali frumento, avena e orzo e le loro cellule liofilizzate sono attualmente impiegate come additivi nella produzione di neve artificiale. Si tratta di prodotti generalmente commercializzati in pellets, che vengono disciolti nell'acqua destinata alla produzione della neve artificiale. L'impiego di questi additivi consente di ottenere una maggiore quantità di neve, più leggera e lavorabile.
Indagini condotte negli Stati Uniti ed in altre nazioni non sembrano evidenziare effetti collaterali nell'impiego di questi additivi ed attualmente circa la metà dei comprensori sciistici in Nord America li utilizza.


Naturalmente gli innevatori sono la parte più importante di un impianti di innevamento, ma una buona produzione di neve non può prescindere dal perfetto funzionamento delle prese d'acqua, le stazioni di pompaggio, le condotte per l'acqua e l'aria, le linee di distribuzione della corrente elettrica, le sonde termo-igrometriche, le stazioni di compressione, le eventuali torri di raffreddamento.
 
Lascio a voi l'approfondimento in questi due link:

http://www.orobievive.net/conoscere/neve1.pdf

http://www.orobievive.net/conoscere/neve2.pdf

Evidenzio solo un estratto che spiega alcuni interrogativi posti:

"A questo ultimo quesito bisogna fornire una risposta adeguata e che, purtroppo, non ha ricevuto ancora, la giusta diffusione anche tra i praticanti le attività invernali, tra i professionisti della montagna e tra gli operatori tecnici addetti al comprensorio sciistico. Per poter produrre neve anche con temperature elevate si è pensato di manipolare geneticamente il batterio Pseudomonas syringae per poi trapiantarlo in altri microrganismi, per esempio Escheria coli. Questi nuovi batteri manipolati geneticamente sono stati ulteriormente selezionati fino a raggiungere la capacità di formare nuclei di ghiaccio a temperature superiori allo 0."
 
Ultima modifica:
io però sapevo che in ITALIA la produzione di neve programmata avvenisse SENZA additivi. Avevo letto qualcosa in proposito ma non ricordo esattamente dove.
 
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