Ozono:Petitta dell'Eurac: si riduce lo strato che ci protegge dai raggi ultravioletti

Maxima

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Il buco nell'ozono non si ferma | Alto Adige

"" zoom Non dobbiamo immaginare un vero e proprio buco proprio sopra le nostre teste. Ma la realtà è che dalla scorsa primavera, più studi incrociati, fra cui le rilevazioni effettuate dall'Agenzia Spaziale Americana Nasa e altri centri di ricerca, confermano che in un anno la fascia di ozono che ci protegge dai raggi ultravioletti del sole si è ridotta in misura simile a quella - fino ad oggi rilevata - al Polo Sud. Questa fascia di gas, dello spessore di 18-20 chilometri trattiene da sola circa il 99% della radiazione UV solare che può essere dannosa per la pelle e causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, creando anche stravolgimenti alla base della catena alimentare marina...
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Anche il Polo Nord è stato interessato da una circolazione atmosferica che ha isolato, come accade normalmente in Antartide, la massa d'aria generando, così, temperature molto basse. Queste masse di aria fredda, colpite dalla luce del Sole, attivano gli atomi di cloro e bromo... È in questo momento che si crea un assottigliamento dello strato di ozono... «L'ozono viene prodotto dalle reazioni chimiche provocate dai raggi del Sole a contatto con la stratosfera e si forma maggiormente dove e quando i raggi solari sono più intensi. Quando al Polo torna il sole, i composti di cromo e bromo attivano delle reazioni chimiche che distruggono l'ozono diluendo le sue concentrazioni». Non si è trattato quindi di una causa dovuta all'azione dell'uomo... «L'effetto registrato al Polo Nord non è dovuto ad un'intensificazione di prodotti chimici, ma ad un cambiamento inusuale nella circolazione delle masse d'aria. La persistenza dibasse temperature ha portato alla formazione delle nubi stratosferiche polari e a condizioni molto vicine alla formazione di un buco nell'ozono osservato in Antartide». E adesso? «Il buco dell'ozono non è fisso sul Polo, ma si sposta, ad esempio quest'anno è stato localizzato anche su Russia e Germania. In questi paesi il rischio di tumore alla pelle è più alto proprio in virtù della presenza di quest'assottigliamento dello strato di ozono. I gas che contengono clorofluorocarburi sono ormai stati banditi, grazie al protocollo di Montreal dell''87: quello che ognuno di noi può fare è adottare delle buone pratiche per controllare il cambiamento climatico, diminuire l'utilizzo di combustibili fossili, controllare il riscaldamento domestico, utilizzare energia alternativa, azioni che, anche se con effetti non immediati, possono contribuire a riportare lo schermo protettivo di ozono alla normalità».
 
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