"sull'uso dei vocaboli" e del vocabolario

skissskiss

Magggica!ɐɔıƃƃƃ&#592
ADDIO

Argomento tratto ed ispirato da questo 3d
Non tanto OT ma OT
"sulla distorsione dei termini o vocaboli" o "sull'uso dei vocaboli" o anche sul "senso dei termini" oppure....

Addio: uno dei più bei saluti, di quelli veri!

Lo usava spesso mia nonna e io da piccolina mi spaventavo perchè mi sembrava una cosa senza ritorno...
invece poi mi hanno spiegato che è più intenso di un semplice "ciao" :ciaociao:, ha il valore scaramantico di un "in bocca al lupo" etc., è sinonimo di vero affetto, di sentimento, di non indifferenza!
Insomma prima o poi ci si torna a vedere...

abbinato invece al "si" tipo <<si, addioooooo>> a volte indica: inutile che ti spiego tanto continueresti a non capire...per cui annuisco ma ti saluto, tanto è inutile cercare di capire qualcosa che non ci si spiega!

fonti sentimentali, umane, del volgo!

si vabbé, allora che ognuno interpreti l'italiano come gli pare a lui e ai suoi compaesani, così poi ci sarà da divertirsi quando ci si confronterà con un altro "volgo".


eehhh siamo daccordo
infatti è proprio difficile comprendersi! (dico in generale)

no, non siamo d'accordo. comprendersi potrebbe essere abbastanza facile, sarebbe sufficiente che tutti usassimo le parole per quello che significano, senza reinterpretarle a nostro piacimento o in base a usi e costumi locali.
mi sono impuntato riguardo un uso distorto del significato di una parola
Invece se guardi l'etimologia è ben facile notare come ADDIO voglia dire a/verso Dio..E in un'ottica Cristiana o comunque religiosa lo vedo più come un augurio che come invece l'hai interpretato tu..

dato che ti piacciono le fonti :D

http://www.etimo.it/?term=addio

http://dizionari.corriere.it/diziona.../A/addio.shtml

...Espressione di rammarico e disappunto di fronte allo svanire di qlco...


Grazie ad uno scambio di opinioni avvenuto nella "discussione" segnalata, di cui riporto le parole indipendentemente da chi le ha scritte, ho avuto l'occasione e il piacere di approfondire un argomento a me caro: la comprensione dei vocaboli utilizzati in un testo o in un contesto...

Siccome ci troviamo a scrivere in un forum e dunque per le sue prerogative ben diverse dalla chat, ho pensato di approfondire l'argomento, assolutamente non con vis polemica, ma per amore della conoscienza che è vasta e difficile da trasmettere se non ci fosse una bibliografia (che sia telematica o in altra forma cartacea) a perpetuarla.

La mie personali fonti in merito all'uso dei termini della lingua sono principalmente 2:
1) il dizionario di una lingua;
2) l'uso del termine nel contesto "vivo": il valore e il senso che assume in un contesto specifico assimilabile al concetto di "volgare" cioè la lingua non aulica...o dallo "slang"

Specifico che in assoluto ritengo l'istituto dell'Enciclopedia Treccani la fonte più attendibile, anche se ho riscontrato per caso anche lì errori di stampa...


Dal Dizionario della lingua italiana edito dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani

Addìo: interiez. e s. m. [dallla locuz. a Dio,sottint. <<ti raccomando>> o sim.].
- 1. interiez.
a. Forma di saluto amichevole e affettuoso tra persone che si accomiatano, talora anche, meno propriamente, tra persone che si incontrano: addio, mamma; addio, caro come stai?;
Addio, mia bella addio, inizio dell'inno << Addio del volontario>> di C. A: Bosi da lui composto nel 1848 e divenuto popolarissimo; tra persone che s'incontrano; e come congedo epistolare: addio di cuore; addio mille volte addio.
Oggi è usato generalmente tra persone che si danno del tu; non sempre così in passato. Può essere rivolto talora anche a esseri inanimati che si lascino con rammarico o per lungo tempo: Addio, monti e sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo (manzoni); Addio cipressi, addio mio dolce piano! (Carducci).
Nell'uso di molte regioni si adopera spesso col sign. di arrivederci: addio a più tardi; addio a domani; addio a presto; ma talora si insiste sulla differenza: non ti dico addio ma arrivederci; addio si dice a chi muore (specialmente per esprimere a chi parte la speranza di rivederlo).
Locuzioni: dire a addio a qualcuno, salutarlo nel separarsene: Era già l'ora che volge il disio ai naviganti...lo dì c'han detto ai dolci amici addio. (Dante); andarsene senza neanche dire addio, senza salutare, in modo brusco e villano; dire addio per l'ultima volta, a chi muore o, da parte di chi muore, ai superstiti; dire addio alla propria casa, al proprio paese, allontanarsene; dire addio al mondo, ai piaceri, ai divertimenti, al quieto vivere, ecc.,rinunziarci, non pensarci più; e di cosa ormai trascorsa: è da tempo che ha detto addio alla giovinezza.
b. in qualche caso esprime rimpianto per cosa che si considera perduta: addio le mie fatiche; se torna la suocera in casa, addio pace in famiglia; anche assol.: se non riesco questa volta, addio! (è finita non ci riesco più); con altro senso: rispondigli di no, e addio (e tronca lì, non se ne parli più, o sim.).
- 2. s. m.
a. Saluto, commiato, distacco: l'addio non fu molto cordiale; Lasciar nelle sale del tetto natio Le donne accorate, tornanti all'addio (Manzoni); L'addio di Lucia nei Promessi Sposi; il giorno dell'addio, della separazione; lettera, lezione d'addio, di congedo; serata d'addio, quella in cui una compagnia dà l'ultimo spettacolo; passo d'addio, il saggio finale degli allievi delle scuole di ballo annesse ai grandi teatri eseguito con l'orchestra e dinanzi al pubblico (oggi licenziando partecipa così per la prima volta ad uno spettacolo con un numero virtuosistico personale); il <<walzer d'addio>> di Chopin; l'ultimo addio, il supremo addio, la separazione finale tra il morente (o il defunto) e i superstiti; dare un addio, dare l'addio, a un luogo una cosa, separarsene per sempre: è andato in pensione e ha dato l'addio alla scuola; dare l'addio alle scene, ritirarsi dal teatro.
Anche plur., gli addi, gli ultimi saluti, la separazione: Nel mestissimo giorno degli addii (gozzano); <<Gli addii>>(nell'ediz. originale in francese, Les adieux); titolo della sonata in mi bemolle maggiore opera 81 di Beethoven.
b. poesia recitata dalla prima attrice nel prendere congedo dal pubblico al termine di una serie di recite; in uso specialnmente nel sec. 18° e al principio del 19°, era composta dal poeta della compagnia o da un autore noto ( Goldoni, gozzi, ecc.) per favorire un'attrice di grido.

* un esempio interessante della della parola addio, nel suo valore consueto ma con la consapevolezza del valore originario, è offerto da Tommaseo in una lettera ad Antonio Rosmini del 19 marzo del 1832: Addio di cuore, e pregatelo per il vostro Tommaseo.


:D chapeau :pIACERE:

p.s.: come ho aperto la discussione, così mi pregio anche di chiuderla per ribadirne l'intento assolutamente non polemico; qualsiasi obbiezione al significato del termine o al suo uso Vi prego di rivolgerla direttamente all'Itituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani!

p.p.s. l'avevo chiusa ma poi l'ho riaperta ...
 
Un suggerimento sull'uso dei vocaboli (che credo ti abbiano gia' dato in tanti): usarne meno, usarli meglio.

Ciao.
 
Siccome ci troviamo a scrivere in un forum e dunque per le sue prerogative ben diverse dalla chat, ho pensato di approfondire l'argomento, assolutamente non con vis polemica, ma per amore della conoscienza che è vasta e difficile da trasmettere se non ci fosse una bibliografia (che sia telematica o in altra forma cartacea) a perpetuarla.

Il Vocabolario, questo sconosciuto...
 
Ecco, vedi? Ho violato io stesso il mio suggerimento con un post del tutto inutile che evidentemente casca nel vuoto. Ben mi sta. Ora torno a ignorarti. Ciao!
 
:NN mmisto ma chi è vito catozzo????

@sxk ma l'esito chirurgico? sciemenze? ma che cos'è SIMAC:PAAU ?
 
:NN mmisto ma chi è vito catozzo????

@sxk ma l'esito chirurgico? sciemenze? ma che cos'è SIMAC:PAAU ?

Risparmio un po' di lavoro a Doppio:


La mamma l'aiuta Simac è un famoso anacoluto di una vecchia pubblicità, in riferimento a quello da te usato nella frase riferita a tuo figlio da me evidenziata in rosso.

Bisogna proprio spiegarti tutto...:D
 
Davvero? Ai miei tempi bocciavano per altri motivi

ola pat!

davvero non mi va di parlarne!:(
storiaccia!:(
per fortuna dopo una serie di consulenze tra logopedista e psicologo, analisi dei testi dei compiti in classe che aveva svolto, test attitudinali etc....il responso è stato che avrei dovuto fare ricorso :shock:

Altri stress ...abbiamo lasciato perdere...pazienza

"smadonnando" gli ho cambiato scuola, per fortuna qui il corpo docente è preparato professionalmente e all'altezza dei suoi compiti!

Proprio una brutta storia comunque!:PAAU
 
forse non hai colto l'ironia di Pat :D
oppure sono io che vedo ironia dove non dovrei? :PAAU

non te ne fare un cruccio, ognuno ha le sue ragioni ... IMHO, le sue distorsioni!

riguardo a Pat :)ABB:) ne ho colto l'ironia :D

ma devo dire che i tempi sono cambiati, a scuola si seguono modelli didattici diversi da quelli usati fino a circa una decina di anni fa, si è avvicendato il corpo docente che bene o male aveva una grande esperienza di "soggetti" in favore del docente più giovane a volte impreparato sul piano "umano"!

cmq dalle ultime statistiche si riscontra negli alunni un aumento di casi, di varia intensità o grado, di disturbi di apprendimento: dicesi DISLESSIA!
Non tutto il personale docente è preparato (o vuole per mancanza di tempo e soldi che non ripagano l'impegno aggiuntivo richiesto) ad affrontare questi problemi!
 
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