Heinz61
Active member
Un pò di scatti fatti durante le mie vacanze estive.
Magari dò qualche spunto a zobo, per il suo prossimo viaggio (vedi 3D relativo).
Parte Prima - Alpi:
L’idea iniziale del tour era quella di visitare finalmente un pezzo di Germania, dove non eravamo mai stati: Berlino in particolare, più qualche altra tappa di “avvicinamento”.
Solo verso metà luglio, vista la disponibilità di moglie e figli, abbiamo deciso di anticipare la partenza di qualche giorno e fare un giro più lungo, attraverso l’Engadina prima e la Baviera poi, passando per il Vorarlberg. Un modo alternativo di attraversare le Alpi, rispetto alla via più diretta, il Brennero.
Se era un pò di refrigerio che andavamo cercando, per sfuggire alla torrida estate romana, siamo stati accontentati: a parte qualche rara giornata, ha quasi sempre piovuto.
Partenza domenica 1 agosto e prime 2 notti a St.Moritz, o, per essere precisi, a Pontresina.
Devo dire che con tutta l’Alta Engadina nel suo insieme è stato amore a prima vista. Il prox. marzo sarà settimana bianca a St.Moritz. Comunque, già in estate, tutta la valle, con le sue montagne, boschi, laghi, sicuramente merita, e molto. Se un problema c’è, sicuramente sta nel portafogli: bisogna fare mooolta attenzione . . . oppure, per qualche giorno, essere disposti a spendere.
Il Lago di Sils e la Val di Fex
Kite-surfing sotto il Corvatsch
Lago di Silvaplana, guardando verso il Maloja
Villa fiorita, a Sils Maria
Dal Diavolezza: ghiacciai sulla parete nord del Piz Palù
Scorcio sulla Val Roseg, dal ns. Hotel a Pontresina
Martedì 3: in auto discendiamo lungo la valle dell’Inn, entrando in Austria. Piccola sosta a Serfaus-Fiss. A Fiss è in funzione una sorta di Fun-park a 1800 mt., al Möseralm. Una maniera per attirare turisti e vacanzieri e tenere a pieno regime gli impianti di risalita aperti.
Pista di “slittino” per bambini (e non solo) al Möseralm (Fiss)
Il verde dei prati vicino a Fiss
In serata arriviamo a St.Anton, per trascorrervi la notte. Il paese è carino, lascia intuire che in inverno dev’esserci davvero un bel casino, ma d’estate in giro mi è parso ci fosse davvero poca gente.
La mattina dopo, partenza per Lech. Una delle poche giornate di sole che ci sono state concesse.
Lech è un‘altra cosa: il paese è molto bello, fiori e verde dappertutto. Sicuramente avrebbe meritato una sosta più lunga, ma non avevamo trovato un buon alloggio. Il ns. programma prevedeva allora di proseguire verso Garmisch.
Dalla Flexenstrasse, poco prima di Zürs
Lech am Arlberg
Nei pressi di Zug
A Garmisch il brutto tempo ci ha tenuto nascosto per tutte le 48 ore successive lo Zugspitze, sconsigliandoci l’escursione in cima col trenino a cremagliera. Sarà per via della pioggia, ma, a parte le casette dipinte (come in tutta quella parte della Baviera), Garmisch non ci ha entusiasmato particolarmente: troppo città e poco paesino di montagna. Forse, bisognerebbe rivederla innevata in inverno, ma comunque niente di che.
L’abbiamo utilizzata come punto di partenza per la ns. gita ai castelli di Ludwig (Neuschwanstein e Linderhof), che consiglio a tutti. E consiglio anche di prenotare i biglietti per Neuschwanstein, e risparmiarsi così una fila interminabile: occorre dare il no. della propria carta di credito e pagare un piccolo sovrapprezzo, ma ne vale la pena.
Garmisch – Ristorante l’ “Husar”
Il castello di Neuschwanstein, sotto una pioggia incessante
Marienbrücke (Mary’s Bridge), il punto ideale per fotografare il castello
Linderhof, un altro dei “castelli” di Ludwig
Giardini a Linderhof
Venerdì 6: Garmisch – Innsbruck. Circa 60 km, con breve sosta intermedia per un piccolo giro a Seefeld.
A Innsbruck ci hanno raggiunto altri amici, e da lì il giorno dopo abbiamo proseguito il viaggio di avvicinamento verso Berlino.
Il centro di Innsbruck
Magari dò qualche spunto a zobo, per il suo prossimo viaggio (vedi 3D relativo).
Parte Prima - Alpi:
L’idea iniziale del tour era quella di visitare finalmente un pezzo di Germania, dove non eravamo mai stati: Berlino in particolare, più qualche altra tappa di “avvicinamento”.
Solo verso metà luglio, vista la disponibilità di moglie e figli, abbiamo deciso di anticipare la partenza di qualche giorno e fare un giro più lungo, attraverso l’Engadina prima e la Baviera poi, passando per il Vorarlberg. Un modo alternativo di attraversare le Alpi, rispetto alla via più diretta, il Brennero.
Se era un pò di refrigerio che andavamo cercando, per sfuggire alla torrida estate romana, siamo stati accontentati: a parte qualche rara giornata, ha quasi sempre piovuto.
Partenza domenica 1 agosto e prime 2 notti a St.Moritz, o, per essere precisi, a Pontresina.
Devo dire che con tutta l’Alta Engadina nel suo insieme è stato amore a prima vista. Il prox. marzo sarà settimana bianca a St.Moritz. Comunque, già in estate, tutta la valle, con le sue montagne, boschi, laghi, sicuramente merita, e molto. Se un problema c’è, sicuramente sta nel portafogli: bisogna fare mooolta attenzione . . . oppure, per qualche giorno, essere disposti a spendere.
Il Lago di Sils e la Val di Fex
Kite-surfing sotto il Corvatsch
Lago di Silvaplana, guardando verso il Maloja
Villa fiorita, a Sils Maria
Dal Diavolezza: ghiacciai sulla parete nord del Piz Palù
Scorcio sulla Val Roseg, dal ns. Hotel a Pontresina
Martedì 3: in auto discendiamo lungo la valle dell’Inn, entrando in Austria. Piccola sosta a Serfaus-Fiss. A Fiss è in funzione una sorta di Fun-park a 1800 mt., al Möseralm. Una maniera per attirare turisti e vacanzieri e tenere a pieno regime gli impianti di risalita aperti.
Pista di “slittino” per bambini (e non solo) al Möseralm (Fiss)
Il verde dei prati vicino a Fiss
In serata arriviamo a St.Anton, per trascorrervi la notte. Il paese è carino, lascia intuire che in inverno dev’esserci davvero un bel casino, ma d’estate in giro mi è parso ci fosse davvero poca gente.
La mattina dopo, partenza per Lech. Una delle poche giornate di sole che ci sono state concesse.
Lech è un‘altra cosa: il paese è molto bello, fiori e verde dappertutto. Sicuramente avrebbe meritato una sosta più lunga, ma non avevamo trovato un buon alloggio. Il ns. programma prevedeva allora di proseguire verso Garmisch.
Dalla Flexenstrasse, poco prima di Zürs
Lech am Arlberg
Nei pressi di Zug
A Garmisch il brutto tempo ci ha tenuto nascosto per tutte le 48 ore successive lo Zugspitze, sconsigliandoci l’escursione in cima col trenino a cremagliera. Sarà per via della pioggia, ma, a parte le casette dipinte (come in tutta quella parte della Baviera), Garmisch non ci ha entusiasmato particolarmente: troppo città e poco paesino di montagna. Forse, bisognerebbe rivederla innevata in inverno, ma comunque niente di che.
L’abbiamo utilizzata come punto di partenza per la ns. gita ai castelli di Ludwig (Neuschwanstein e Linderhof), che consiglio a tutti. E consiglio anche di prenotare i biglietti per Neuschwanstein, e risparmiarsi così una fila interminabile: occorre dare il no. della propria carta di credito e pagare un piccolo sovrapprezzo, ma ne vale la pena.
Garmisch – Ristorante l’ “Husar”
Il castello di Neuschwanstein, sotto una pioggia incessante
Marienbrücke (Mary’s Bridge), il punto ideale per fotografare il castello
Linderhof, un altro dei “castelli” di Ludwig
Giardini a Linderhof
Venerdì 6: Garmisch – Innsbruck. Circa 60 km, con breve sosta intermedia per un piccolo giro a Seefeld.
A Innsbruck ci hanno raggiunto altri amici, e da lì il giorno dopo abbiamo proseguito il viaggio di avvicinamento verso Berlino.
Il centro di Innsbruck