Il paradosso dello sci interno in conduzione

SkiMachine

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Propongo un paradosso di cui non ho la soluzione, ma che mi sembra intellettualmente stimolante.

Chiedo se qualche sciatore con basi di fisica o di ingegneria sappia darmi una spiegazione convincente.

Consideriamo uno sciatore che stia sciando in perfetta conduzione e stia compiendo una curva verso la propria sinistra (vedi disegno) attorno al punto ideale indicato dalla linea tratteggiata.
55682-sciatore1.gif


Esso sarà soggetto alla forza peso P e centrifuga C. Per le leggi della fisica sappiamo che (se non cade) la risultante delle forze passa fra gli sci.

Se lo stile è corretto, le tibie sono parallele e quindi i due sci incidono sulla neve con la stessa angolazione e la deformazione è solo commisurata alla forza applicata.

Sappiamo tutti per esperienza che la forza si scarica a terra prevalentemente sullo sci esterno.

Quindi lo sci esterno si deformerà più dello sci interno.

Ma lo sci interno percorre una traiettoria con un raggio r1 minore (anche di 50-70cm) rispetto al raggio r2 dello sci esterno.

Come è possibile che anche lo sci interno conduca, visto che è meno deformato e quindi ha un raggio di curva condotta superiore?
 
Ciao,
allora se prendi alcune foto di atleti di coppa (ma non solo loro) puoi notare che lo sci interno è comunque deformato, perchè la forza la si applica a tutti e due.
Poi la spiegazione corretta c'è su i libri del corso maestri dove è spiegato con gli schemi delle forze.
Credo che qualche maestro sul forum sappia spiegartelo sicuramente bene.
Per esperienza dalle mie foto noto che quando non fletto l'interno di solito le mie gambe sono un po' a x e non sono dentro bene con le caviglie.
 
non sono un maestro, quindi il mio è un parere di pura "esperienza": la conduzione speculare degli arti è vera sulla carta e per come viene insegnata ora la tecnica siistica (mi sembra più un'astrazione che altro la ripartizione interno-esterno 50/50). Nella realtà la conduzione ad inizio curva viene sempre portata in misura più rilevante dall'esterno mentre è nella fase di chisura che l'interno trova più peso.... Vedere tibie sempre perfettamente allineate e parallele anche in coppa del mondo non è poi così semplice ed automatico
 
Propongo un paradosso di cui non ho la soluzione, ma che mi sembra intellettualmente stimolante.

Chiedo se qualche sciatore con basi di fisica o di ingegneria sappia darmi una spiegazione convincente.

Consideriamo uno sciatore che stia sciando in perfetta conduzione e stia compiendo una curva verso la propria sinistra (vedi disegno) attorno al punto ideale indicato dalla linea tratteggiata.
55682-sciatore1.gif


Esso sarà soggetto alla forza peso P e centrifuga C. Per le leggi della fisica sappiamo che (se non cade) la risultante delle forze passa fra gli sci.

Se lo stile è corretto, le tibie sono parallele e quindi i due sci incidono sulla neve con la stessa angolazione e la deformazione è solo commisurata alla forza applicata.

Sappiamo tutti per esperienza che la forza si scarica a terra prevalentemente sullo sci esterno.

Quindi lo sci esterno si deformerà più dello sci interno.

Ma lo sci interno percorre una traiettoria con un raggio r1 minore (anche di 50-70cm) rispetto al raggio r2 dello sci esterno.

Come è possibile che anche lo sci interno conduca, visto che è meno deformato e quindi ha un raggio di curva condotta superiore?

Quelle che esprimi sono semplificazioni del gesto. Utili a un livello generale di conoscenza.

In questo articolo si fanno le pulci al cosidetto "binario" che in realtà è molto diverso dai due longheroni paralleli di un binario ferroviario.

http://www.youcanski.com/it/coaching/inside_ski.htm
 
Della ripartizione del carico sugli sci se n'è parlato - e polemizzato - lungamente quest'inverno. Nella sezione "scuola sci" trovi vari interventi.
 

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L'errore di base è pensare che le tibie siano parallele, non lo sono, e se ti guardi un po di foto anche di atleti lo vedi palesemente...
Ciò comporta carichi diversi e diversi raggi di conduzione.
 
Quelle che esprimi sono semplificazioni del gesto. Utili a un livello generale di conoscenza.

In questo articolo si fanno le pulci al cosidetto "binario" che in realtà è molto diverso dai due longheroni paralleli di un binario ferroviario.

http://www.youcanski.com/it/coaching/inside_ski.htm

Certo, lo so, ma qui non sto tanto ragionando di regole pratiche di buona sciata, quanto della fisica che c'è dietro.

L'articolo che segnali è molto interessante, ma pur distinguendo nelle varie fasi le % di distribuzione del peso, sostiene che l'interno è sempre meno caricato o al massimo egualmente caricato. Quindi il paradosso ai miei occhi resta: l'interno fa una curva più stretta, che (in pura teoria) per essere percorsa in conduzione richiederebbe una deformazione maggiore (e non "minore o al limite uguale").
 
Ultima modifica:
...l'interno fa una curva più stretta, che (in pura teoria) per essere percorsa in conduzione richiederebbe una deformazione maggiore (e non minore o al limite uguale).

Non c'entrerà qualcosa il fatto che lo sci interno durante la curva è "più in alto" di quello esterno ? Il tuo discorso secondo me vale sul piano, ma facendo la curva su un pendio lo sci interno (a monte=più in alto) percorre sì un arco minore, ma ancora più piccolo di quanto non dovrebbe fare su un piano ideale: ergo, minore necessità di deformazione. Spero di non aver detto una minchiata.
 
una risposta poco ingegneristica ma intuitiva (non ce la faccio più con gli esami :DDD):

pensa da un punto di vista dinamico, soprattutto facendo mente locale al movimento delle gambe e alla distanza degli sci l'uno rispetto all'altro nei vari momenti della curva condotta.

10__2.jpg


al di sopra della linea di massima pendenza c'è un momento, esattamente prima che venga iniziata la curva, in cui il baricentro dello sciatore è ripartito esattamente su entrambi gli sci. gli sci in questo momento sono idealmente vicini.

nel momento in cui lo sciatore entra in curva il baricentro si sposterà mano a mano verso l'interno. entrambi gli sci faranno resistenza alla forza centrifuga, tracciando il binario, ma per questione di equilibrio (dato lo spostamento del baricentro) non potranno stare vicini come nella fase precedente. le tibie non saranno parallele e lo sci più esterno risulterà quello più carico, poichè la gamba esterna è quella che riesce a controllare meglio la reazione.

uscendo dalla curva e proseguendo nella sciata si ritornerà nella situazione iniziale, specularmente.

lo sci esterno per questo motivo deve inarcarsi di più, perchè deve "riavvicinarsi" all'altro fino al momento in cui il baricentro dello sciatore scarica parimenti su entrambi gli assi, per poi reimpostare la nuova curva: lo sci esterno dovrà percorrere un raggio minore dello sci interno.
 
vi manca troppo la neve!
Siete maniacali,perchè non vi trovate un sport alternativo per l'estate che non vi fa pensare allo sci!
Ce ne sono così tanti
 
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lo sci esterno per questo motivo deve inarcarsi di più, perchè deve "riavvicinarsi" all'altro fino al momento in cui il baricentro dello sciatore scarica parimenti su entrambi gli assi, per poi reimpostare la nuova curva: lo sci esterno dovrà percorrere un raggio minore dello sci interno.

Sì, molto convincente! Per conto mio questa è la soluzione del paradosso.
:clap::clap:
 
Ultima modifica:
vi manca troppo la neve!
Siete maniacali,perchè non vi trovate un sport alternativo per l'estate che non vi fa pensare allo sci!
Ce ne sono così tanti

Hai ragione, ma a parte il fatto che sono reduce da un corso a Les Deux Alpes di sci estivo... vado anche in vela... ma anche in quello sport mi faccio analoghe s...e mentali (che ci vuoi fare? purtroppo sono un ingegnere)
 
Hai ragione, ma a parte il fatto che sono reduce da un corso a Les Deux Alpes di sci estivo... vado anche in vela... ma anche in quello sport mi faccio analoghe s...e mentali (che ci vuoi fare? purtroppo sono un ingegnere)

azz...poi nella vela le pippe mentali potenzialmente tendono all'infinito :D :D :D
nn ti invidio :p
 
Dico anch'io la mia: per me la spiegazione è semplicemente che, contrariamente a quanto si è portati a credere, gli sci NON percorrono due "rotaie" perfette, (anche se lasciano tracce ben nette), essendo la neve un mezzo non rigido: lo sci esterno, essendo più carico, "scarroccia" leggermente di più e quindi percorre un raggio più ampio anche se è più deformato.
 
Ma no scusate lo sci si deforma è vero per la spinta, ma una volta che la spinta è sufficiente a deformare lo sci quanto questo si deforma non dipende più dalla spinta, ma dalla geometria dello sci e dall'angolazione tra lo sci e il piano.

Quindi a meno che lo sci interno non sia praticamente scarico (e quindi la sua influenza sulla curva minima) se le tibie sono parallele (come dovrebbe essere se non erro la curva perfetta) la flessione dei due sci è uguale e così anche il raggio dela curva che disegnano per terra.

Certo è vero in teoria per una curva perfetta lo sci interno dovrebbe flettersi di più, ma di solito le curve condotte hanno raggi abbastanza ampli da rendere quasi ininfluente la distanza tra i due sci.

Se non sbagli i primi sci funcarving avevano geometrie asimmetriche proprio per questo.... :wath:
 
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