Cosa è una traccia? spesso è passione, ricerca, condivisione...talvolta è un semplice sogno, qualcosa che nemmeno ti immagini. Qualche volta viene male, come una sbavatura su una tela candida, e ti pare di avere rovinato qualcosa di unico e meraviglioso. Spesso mi sono maledetto: poca eleganza, imprecisione, un tratto da scribacchino insulso buttato laddove avresti voluto lasciare un autografo di classe ma, maledizione, non sei Picasso e hai l’imprecisione tipica di un mancino: talvolta geniale, talvolta strascicata, con il pennino che si blocca nella filigrana del foglio.
Ma spesso non è importante la grafia del testo, ma come sei arrivato a scrivere, la fatica che hai fatto e le emozioni che hai provato mentre ci arrivavi
Prendiamo la giornata di ieri ad esempio: l’alba è grigia, hai sonno ma hai la tensione di uscire...è l’esterno che ti trascina verso di lui, che scardina la tua pigrizia.
Prendi una funivia con la delusione in tasca come un due di briscola, sapendo che se sarai bravo nella mano di chiamata avrai un compagno buono che ti renderà meno inutile il due. Poi ti trovi di colpo nell’abbraccio del sole...e con la voglia di salire, salire, salire lungo una scala santa! È una sorta di espiazione, di riconciliazione con sè stessi: la salita ti prepara a un piacere effimero, la fatica dell'ascesa si consuma nella speranza di un po' di piacere, un rito pagano che ti mette a confronto con te stesso. Non importa se sei rapido oppure lento perchè la velocità di ascesa non misura la profondità delle sensazioni che provi e la tua soddisfazione...perchè la traccia è lì, è già lì, l’hai già scritta e l’hai già vista, la disegni, la sogni, la baci mentre sbuffi e sudi, la brami e poi....
Poi mentre la brezza di accarezza la faccia ti accorgi che la stai già facendo: hai il cuore che pompa più forte, hai l’aria che grida uscendo dai polmoni (volevo gridare? Non ho forse pensato di gridare? Oppure ero solo felice e non mi sono controllato? Ommioddio, che succede? Che succede? Te lo dico io: ti distrai, fai bene la traccia e fregatene se stai urlando!) la senti nelle orecchie e non sai perchè. Un ricciolo insegue l’altro, pochi sorrisi ma condivisi nel profondo i fanno rendere conto che non sogni! La traccia è lì, è dietro di te, si esaurisce rapida come un bacio con la donna che ami ma resta, effimera come un’emozione ma altrettanto profonda. Ti ha inciso come una sgorbia fa con il legno ed è irreversibile...stai pensando già alla prossima, non importa la fatica che farai per corteggiarla, quanto la dovrai attendere, se sarà perfetta oppure sghemba...sai che ci sarà e che per te sarà unica, e che starai gridando mentre la fai. Ormai sei semplicemente ma inesorabilmente assuefatto.
Grazie a Franky per la compagnia e le chiacchiere e la possibilità della giornata
Non metto volontariamente il posto: le emozioni non hanno luogo se non dentor di sè
Ma spesso non è importante la grafia del testo, ma come sei arrivato a scrivere, la fatica che hai fatto e le emozioni che hai provato mentre ci arrivavi
Prendiamo la giornata di ieri ad esempio: l’alba è grigia, hai sonno ma hai la tensione di uscire...è l’esterno che ti trascina verso di lui, che scardina la tua pigrizia.
Prendi una funivia con la delusione in tasca come un due di briscola, sapendo che se sarai bravo nella mano di chiamata avrai un compagno buono che ti renderà meno inutile il due. Poi ti trovi di colpo nell’abbraccio del sole...e con la voglia di salire, salire, salire lungo una scala santa! È una sorta di espiazione, di riconciliazione con sè stessi: la salita ti prepara a un piacere effimero, la fatica dell'ascesa si consuma nella speranza di un po' di piacere, un rito pagano che ti mette a confronto con te stesso. Non importa se sei rapido oppure lento perchè la velocità di ascesa non misura la profondità delle sensazioni che provi e la tua soddisfazione...perchè la traccia è lì, è già lì, l’hai già scritta e l’hai già vista, la disegni, la sogni, la baci mentre sbuffi e sudi, la brami e poi....
Poi mentre la brezza di accarezza la faccia ti accorgi che la stai già facendo: hai il cuore che pompa più forte, hai l’aria che grida uscendo dai polmoni (volevo gridare? Non ho forse pensato di gridare? Oppure ero solo felice e non mi sono controllato? Ommioddio, che succede? Che succede? Te lo dico io: ti distrai, fai bene la traccia e fregatene se stai urlando!) la senti nelle orecchie e non sai perchè. Un ricciolo insegue l’altro, pochi sorrisi ma condivisi nel profondo i fanno rendere conto che non sogni! La traccia è lì, è dietro di te, si esaurisce rapida come un bacio con la donna che ami ma resta, effimera come un’emozione ma altrettanto profonda. Ti ha inciso come una sgorbia fa con il legno ed è irreversibile...stai pensando già alla prossima, non importa la fatica che farai per corteggiarla, quanto la dovrai attendere, se sarà perfetta oppure sghemba...sai che ci sarà e che per te sarà unica, e che starai gridando mentre la fai. Ormai sei semplicemente ma inesorabilmente assuefatto.
Grazie a Franky per la compagnia e le chiacchiere e la possibilità della giornata
Non metto volontariamente il posto: le emozioni non hanno luogo se non dentor di sè