Parliamo della birra

Senz'altro...tra l'altro scusate l'off topic..ma quanto fa cagare l'adelscott??':D

Mai sentita, ma mi sono innamorato delle birre che fanno dei monaci vicino ad Assisi, c'era passato mio babbo e ne ha prese 2 scatole, ottima la Weiss e la Pils....costano un botto ma sono buonissime...:D

Ma il top rimane l'HB!!!!l'adoroooo!:D:D:D
 

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a me l'adelscott piace moltissimo!
però è vero che a molti non piace per nulla (credo che sia per il sapore molto affumicato)
 
a me l'adelscott piace moltissimo!
però è vero che a molti non piace per nulla (credo che sia per il sapore molto affumicato)
Esatto... cioe io ho provato tantissimi tipi di birre e mi piacciono tutte le varie qualita...ma l'adelscott la sento troppo lontana dal concetto di "birra"...la chiamerei con un altro nome..solo nn so quale!:D
 
Allora, se proprio dobbiamo discutere di birre prendete carta, penna ed appunti (sono stato svezzato al "Cantuccio" di Orta S.Giulio, dove al banco avevano 820 birre diverse, è stato per anni sul guinnes dei primati).

In generale (per il mio gusto) le birre più buone sono quelle fatte dalle abbazie di frati trappisti belgi (Gulden Draak, Die Verboden Vrucht, Leffe per dirne qualcuna): sono tutte birre doppio malto, rifermentate in bottiglia, che superano abbondantemente gli 8 gradi alcoolici.

Subito dietro vengono le birre irlandesi (Guinnes e Beamish tra le scure, Kilkenny rossa, anche se per gli irlandesi è una birra da donne...).
Una menzione particolare meritano due birre scure inglesi: la Imperial Russian Stout, fatta appositamente per la Zarina Caterina di Russia, e la Tomas Hardy (dal nome dell'omonimo romanziere); sono stout, quindi scure, molto corpose e con un deciso retrogusto di liquerizia.

Assolutamente da dimenticare le lager tedesche e mitteleuropee: come diceva un mio compagno di studi "passami un'altro sciacquone" ... :cesso:
 
Ah, a proposito, per tutti coloro che desiderano informazioni su tutte le birre del mondo, date un'occhiata a BeerPal ... lo si potrebbe definire la Treccani della birra. :BB
 
Me gustano... LAChouffe, Delirium Tremens, Blanche de Barbant, StFeullien, le birre asprigne di Cantina, femrentate, di corpo, rosse...

Ma la migliore è quella che si beve la sera, dopo aver sciato, all'Apres ski oppure dopo una camminata di ore sotto il sole...chiara, fresca, dolce birra
 
Allora, se proprio dobbiamo discutere di birre prendete carta, penna ed appunti (sono stato svezzato al "Cantuccio" di Orta S.Giulio, dove al banco avevano 820 birre diverse, è stato per anni sul guinnes dei primati).

In generale (per il mio gusto) le birre più buone sono quelle fatte dalle abbazie di frati trappisti belgi (Gulden Draak, Die Verboden Vrucht, Leffe per dirne qualcuna): sono tutte birre doppio malto, rifermentate in bottiglia, che superano abbondantemente gli 8 gradi alcoolici.

Subito dietro vengono le birre irlandesi (Guinnes e Beamish tra le scure, Kilkenny rossa, anche se per gli irlandesi è una birra da donne...).
Una menzione particolare meritano due birre scure inglesi: la Imperial Russian Stout, fatta appositamente per la Zarina Caterina di Russia, e la Tomas Hardy (dal nome dell'omonimo romanziere); sono stout, quindi scure, molto corpose e con un deciso retrogusto di liquerizia.

Assolutamente da dimenticare le lager tedesche e mitteleuropee: come diceva un mio compagno di studi "passami un'altro sciacquone" ... :cesso:

le birre trappiste belghe sono quelle prodotte da: Orval, Chimay, Westvleteren, Rochefort, Westmalle (strepitosa la trippel) e Achel. stop.

la Thomas Hardy's Ale è un barley wine.

le birre tedesche ben fatte (e ben servite, va aggiunto) mi piacciono un casino.

c'è da dire che mentre in germania la birra è sottoposta a un secolare disciplinare ferreo (fino a pochi anni fa non si poteva vendere in germania una bevanda chiamandola birra che non rispettasse il disciplinare - poi c'è stata una pronuncia della cgce..) in belgio si sono sbizzarriti con le più varie produzioni.

ciao
 
Avete mai letto questa chicca di Philippe Delerm? Colpisce dritto dritto nel cuore (e nel palato).

LA PRIMA SORSATA DI BIRRA
È l'unica che conta. Le altre, sempre più lunghe, sempre più insignificanti, danno solo un appesantimento tiepido, un'abbondanza sprecata. L'ultima, forse, riacquista, con la delusione di finire, una parvenza di potere...
Ma la prima sorsata! Comincia ben prima di averla inghiottita. Già sulle labbra un oro spumeggiante, frescura amplificata dalla schiuma, poi lentamente sul palato beatitudine velata di amarezza. Come sembra lunga, la prima sorsata. La beviamo subito, con un'avidità falsamente istintiva. Di fatto, tutto sta scritto: la quantità, né troppa né troppo poca che è l'avvio ideale; il benessere immediato sottolineato da un sospiro, uno schioccar della lingua, o un silenzio altrettanto eloquente; la sensazione ingannevole di un piacere che sboccia all'infinito... Intanto, già lo sappiamo. Riappoggiamo il bicchiere, lo allontaniamo un po' sul sottobicchiere di materiale assorbente. Assaporiamo il colore, finto miele, sole freddo. Con tutto un rituale di circospezione e di attesa, vorremmo dominare il miracolo appena avvenuto e già svanito. Leggiamo soddisfatti sulla parete di vetro il nome esatto della birra che avevamo chiesto. Ma contenente e contenuto possono interrogarsi, rispondersi tra loro, niente si riprodurrà più. Ci piacerebbe conservare il segreto dell'oro puro e racchiuderlo in formule. Invece, davanti al tavolino bianco chiazzato di sole, l'alchimista geloso salva solo le apparenze e beve sempre più birra con sempre meno gioia. E' un piacere amaro: si beve per dimenticare la prima sorsata.
 
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