Pasqua in norvegia - ovvero toppturing i lyngenalpene

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Report di 5 giorni sci-alp nel nord della Norvegia, precisamente Lyngenalpene, 70°N.

Atterriamo venerdi 10 aprile all’aeroporto di Tromsø, dopo levataccia delle 4 di mattina a Milano e 2 scali a Copenhagen e Oslo. Occhi stropicciati eppure nessuna sonnolenza, sopraffatta dall’emozione del tanto bianco che già da parecchi paralleli si scrutava, dal finestrino dell´aereo, interrotto solo dal blu dei fiordi.. :)

Subito, una brutta sorpresa. Che – per chi volesse, e lo consiglio, ripercorrere le nostre tracce – ci si deve sempre aspettare dal meteo della ”west coast” norvegese : in 24h la temperatura si è alzata di una decina di gradi, il termometro segna +8, le strade segnate da rivoli d’acqua e una minaccia terribile alla tanta neve caduta negli ultimi giorni (dicono 50 cm)..la pioggia! Nonostante questo, tanta voglia di sci-alp e di neve!

Per la prima e ultima notte (15 aprile) soggiorniamo all’ABC Hotel Nord. Un bell’alberghetto, pretese minime, pulito e ospitale, con una cucina dove gli ospiti possono preparare colazione e cena, e anche un minimo buffet per prepararsi uno spuntino ad ogni ora, prezzo 20 NOK ogni volta.

Cena al VertsHuset Skarven (http://www.skarven.no/en/restaurants/) uno dei locali più antichi di Tromsø, fascino estremo, e ottima cucina di pesce al Arctandria Seafood Restaurant del primo piano. Per chi ne avesse il coraggio, carpacci di balena e foca, e maincourse di balena. Io trovo che – da stranieri - sia un sacrilegio mangiare queste bestiole, ordino una bistecca di renna, e anche per lei un po’ mi dispiace.

Dopo cena mancato, ma comunque vi suggerisco un salto qui, ci ero già stata e ci siamo intrufolati il mercoledi 15, prima di ripartire
http://blarock.no/ (Blå Rock Café : locale storico per i concerti rock, una vecchia casa di pescatori tutta blu trasformata in pub multipiano, con batteria rovesciata incollata al soffitto. Must go!)

Bene. Venendo al dunque. 5 giorni di sci-alpinismo.
Solo 4 documentati, perché il primo eravamo a Tromsø, abbiamo seguito la guida, senza guardare la mappa, non ho idea di dove fossimo :)
Questa è la carta di Nord-Lyngen, con il dettaglio degli itinerari evidenziati.

carta di Lyngen (nord) con la localizzazione dei 4 itinerari
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Gli italiani : io – Alice, e Matteo, di Milano, sciatore a Cervinia, di solito. La guida per il primo giorno, nonché organizzatore di tutta la vacanza : Jimmy Halvardsson di www.ascentdescent.com, svedese di origine, guida a Tromsø e Chamonix.

La nostra guida per i quattro giorni successivi Mikal N Nerberg, nato e cresciuto a Lyngen, credo la persona migliore a cui ci si potrebbe affidare per un tour su queste “Alpi” del Nord: estremamente esperto e competente, nonché conoscitore appassionato di ogni centimetro di queste montagne, disponibile a portarci sui suoi pendii preferiti, anche i più segreti..insomma fortunati, grazie a Jimmy che ce lo ha raccomandato.

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Lyngen è a circa 40 minuti di macchina da Tromsø, ci si arriva prendendo una ferry, il nostro base camp è a Lenangstraumen, Nordlenangen, un ottimo punto di accesso e un villaggio molto ospitale di case di vacanza di norvegesi di Tromsø, anche qui, una scelta che ha reso la nostra vacanza ancora più autentica.

Quindi. Lyngen giorno 1: Storgalten.

Storgalten
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La risalita è molto dolce e bella per i primi 600 m, itinerario in leggera pendenza lung il ruscello tra boschetti di betulle e arbusti. La neve arriva fino al livello del mare, quindi possiamo partire con le pelli già dal parcheggio. Gli ultimi 600 m di dislivello sono più ripidi, saliamo in neve fresca appesantita dalle temperature elevate e da una leggera pioggia che ci sorprende a circa 400 m e che fortunatamente dai 1000 in poi diventa nevischio. In vetta le condizioni meteo peggiorano, purtroppo la visibilità è scarsa e il vento molto forte. Mikal allestisce un bivacco per pranzare.

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Scendiamo poi dal versante sud, più ripido. La neve è bella, almeno 30-40 cm di neve fresca, pesante ma intonsa. Molto divertente da sciare anche se faticosissima. A 500 m circa dalla base la pioggia si fa davvero insopportabile, Mikal improvvisa un corso di ricerca ARVA da norvegese incurante del meteo, noi lo scoraggiamo e ci fiondiamo alla ricerca di un asciugatrice in cui gettarci. Bellissima giornata, Storgalten è sicuramente uno dei classici con cui vale la pena di iniziare, peccato il nostro “battesimo” sia stato un po’ rovinato dal tempo avverso, scendere puntando direttamente sul fiordo deve essere un’emozione, noi puntavamo soltanto nella nebbia. Poi, alle 4 di pomeriggio, uno scherzo: il cielo è terso, splende il sole, le montagne si specchiano nel mare, e noi rimpiangiamo di essere stati così mattinieri..

Giorno 2. Stetinden.

Stetinden
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Soltanto 900 m di dislivello per il secondo giorno, oggi la temperatura si è abbassata, e ci sono previsioni gloriose per il pomeriggio : neve!
Lasciamo come sempre la macchina in riva al mare, pelli e via! Anche oggi il percorso è piuttosto dolce e “di avvicinamento” per un’oretta buona, boschi di betulle piuttosto aperti, risaliamo seguendo il fiume.

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Nell’ultimo tratto la salita si fa più ripida, sotto I primi 20 cm di neve c’è una crosta piuttosto dura che ci invoglia a mettere i rampanti per salire in maggiore tranquillità. Finalmente in vetta, il tempo peggiora come previsto, la neve inizia a cadere copiosa, non fosse per la visibilità, non potremmo che essere felici !! Mikal scava un riparo dove riposarci e pranzare, poi velocemente procediamo fino a 900 e via giù! Scendiamo per il versante sud, 35° circa, la neve è molto divertente, sopra uno straterello di polvere, 20-30 cm di neve fresca più pesante sotto, nessuna traccia!! Dopo il primo tratto, più ripido e con leggero rischio di slavine, Mikal mi cede il privilegio di scendere per prima. Una bella discesa di almeno 400m in un pendio completamente aperto: bellissimo!!! Intanto la neve continua a cadere, verso il mare diventa nevischio più pesante, ma tanto sappiamo che più tardi si raffredderà, e sarà neve ovunque. Le previsioni per domani poi, sono un sogno: sole sole sole!

Giorno 3. Tafeltinden

Tafeltinden
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Dopo l’intensa nevicata, durata tutta la notte, la mattina finalmente splende il sole. Decidiamo così di partire subito per l’itinerario sicuramente più bello di questa parte di Lyngen : Tafeltinden. La vetta misura 1500 m e la giornata prevede 1600 m di dislivello, con un’avvicinamento di circa 4 km. Meglio fare presto, anche se le giornate ad aprile sono già abbastanza lunghe per estendere la sciata fino alla cena. Il sole tramonta intorno alle 21. Noi arriviamo a valle alle 19.
I primi 4 km sono di avvicinamento, camminiamo in un percorso pressochè piano, tra boschetti di betulle, arbusti, e poi soltanto rocce moreniche e un lago. Lo scenario mozza il fiato..

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Dopo il lago, la risalita si fa più ripida, ci sono diverse slavine cadute di recente (forse la notte, forse la mattina presto) alla nostra sinistra.

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Ci teniamo a distanza e in circa 300m di dislivello raggiungiamo le propaggini del ghiacciaio.

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Inizia a nevicare, con il sole..

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Sul ghiacciaio il percorso si fa di nuovo molto dolce. Per raggiungere i 1500, però dovremo scavalcare un piccolo valico, la pendenza è molto verticale, il fondo ghiacciato, riusciamo anche senza ramponi, ma bisogna procedere a sci in spalla. Mikal allestisce la consueta tana prima di questo tratto critico. Intanto la nevicata si fa più intensa, l’atmosfera deve essere molto fredda: i fiocchi sono perfetti!
Arrivati al passaggio, scendiamo per un centinaio di metri spostandoci verso sud, e da qui iniziamo la risalita finale, ultimi 200 m prima dell’agognata vetta. Il pendio è sui 30° e Mikal ci chiede per sicurezza di salire mantenendo una certa distanza.. Finalmente conquistiamo i 1500, sono già le due.

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Dico a Mikal che ci meritiamo di piantare una bandiera italiana sulla cima, lui strabuzza gli occhi e mi prende sul serio..dimenticavo che le culture si distinguono soprattutto in diversi sensi dell’umorismo :)
Iniziamo la discesa, che si prospetta polverosissima e di almeno tre ore buone. Così è: polvere meravigliosa. Seguiamo precisamente l’itinerario di risalita anche nella discesa. Unico momento critico, il passaggio di ghiaccio, dove dobbiamo scivolare di lato per una decina di metri. Il resto è solo neve divertentissima e morbidissima, fino in fondo.

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Bellissima giornata! Arriviamo a cena alle 7 con gli scarponi ancora ai piedi, affamatissimi, e gli inglesi ci invidiano!!

Giorno 4 : Veidalsfjellet

Veidalsfjellet
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Oggi Matteo desiste vinto dalle ferite alle gambe causate da linguette dello scarpone carnivore.
Ultima destinazione, Veidalsfjellet. Dopo i 1500m, uno facile, solo 850. La risalita è molto dolce fino a 700 m, poi diventa piuttosto impegnativa. La neve è di nuovo bellissima, 30-40 cm di freschissima polvere, sotto crosta di ghiaccio, a tratti scoperta. Questa zona, apprendo, è molto soggetta a venti forti, quindi con accumuli di neve da vento, e altrettante zone “spazzate”. Tra le chiacchiere, di questo tracciato mi ricordo ben poco. Accontentiamoci del riferimento, e di queste viste.

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La discesa non va oltre i 35°, neve splendida e sole. Racchette distrutte, definitivamente una chiusura perfetta di una vacanza perfetta. Non immagino come avrebbe potuto essere, con 5 giorni di condizioni meteo così..
 
Meraviglioso! Una vera esperienza da ricordare ma, soprattutto, da raccontare!

Voto 5 stelline al report!
 
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