Visto che dopo il sabato di bel tempo è tutto tracciato e la folla si riverserà sui classici aiguille du midi e grands montet, optiamo per un programma alternativo. Aiguille Pourrie al Brevent-Flegere e infine Couloir dell’Ensa. Il pomeriggio precedente avevamo guardato con il binocolo il Glacier Ronde e valutato anche il Couloir des Cosmiques (che da Cham non si vede) ma il primo sembrava molto duro e il secondo non è troppo digesto al socio dal tallone libero, quindi Aiguilles Rouges.
Sempre di buon mattino ci presentiamo al Brevent a subito prendiamo per il col cornu. Risaliamo verso l’Aiguille Pourrie e dopo una mezz’ora siamo in cima. Con molta attenzione entriamo sul primo pendio con dell’ottima polvere. Valutiamo due canali ed entrambi sembrano infidi. Optiamo per il più ripido ma meno esposto. Entra Galileo con molta circospezione per fermarsi a metà e fare qualche foto al sottoscritto e a circa un quarto parte una placca, l’apprensione è molta ma tutto ok. Parto io sempre con molta attenzione e sto sul lato opposto infilo due tre curve e poi giù per la massima pendenza cercando di non caricare il pendio. Seguono poi Galileo e Franz senza alcun successivo problema. A questo punto ci godiamo le curve sul falso piano che ci collega alla Flegere.
Presa la funivia che collega La Flegere, ci scapicolliamo verso la finivia del Brevent. Da sopra il couloir dell’Ensa sembra buono chiedo a una della sicurezza a mi dice che potrebbe esserci una roccia all’ingresso. Decidiamo di andare comunque visto che l’abbiamo fatto parecchie volte e quindi sappiamo cosa ci potrebbe attendere. Arrivati all’ingresso constatiamo che effettivamente c’è una grossa roccia 20 mt circa sotto l’ingresso. Purtroppo il socio Galileo non ha portato la corda e la mia da 30mt non basta. Optiamo quindi per il canale di fianco che ho già fatto una volta. La neve vista l’ora tarda è trasformata ed il canale è già tracciato. In realtà la sciata è comunque divertente anche se siamo molto attenti e andiamo uno per volta cercando di non caricare troppo il pendio. Stanchi ma soddisfatti finiamo così la giornata con il rientro al parcheggio del Brevent.
Sempre di buon mattino ci presentiamo al Brevent a subito prendiamo per il col cornu. Risaliamo verso l’Aiguille Pourrie e dopo una mezz’ora siamo in cima. Con molta attenzione entriamo sul primo pendio con dell’ottima polvere. Valutiamo due canali ed entrambi sembrano infidi. Optiamo per il più ripido ma meno esposto. Entra Galileo con molta circospezione per fermarsi a metà e fare qualche foto al sottoscritto e a circa un quarto parte una placca, l’apprensione è molta ma tutto ok. Parto io sempre con molta attenzione e sto sul lato opposto infilo due tre curve e poi giù per la massima pendenza cercando di non caricare il pendio. Seguono poi Galileo e Franz senza alcun successivo problema. A questo punto ci godiamo le curve sul falso piano che ci collega alla Flegere.
Presa la funivia che collega La Flegere, ci scapicolliamo verso la finivia del Brevent. Da sopra il couloir dell’Ensa sembra buono chiedo a una della sicurezza a mi dice che potrebbe esserci una roccia all’ingresso. Decidiamo di andare comunque visto che l’abbiamo fatto parecchie volte e quindi sappiamo cosa ci potrebbe attendere. Arrivati all’ingresso constatiamo che effettivamente c’è una grossa roccia 20 mt circa sotto l’ingresso. Purtroppo il socio Galileo non ha portato la corda e la mia da 30mt non basta. Optiamo quindi per il canale di fianco che ho già fatto una volta. La neve vista l’ora tarda è trasformata ed il canale è già tracciato. In realtà la sciata è comunque divertente anche se siamo molto attenti e andiamo uno per volta cercando di non caricare troppo il pendio. Stanchi ma soddisfatti finiamo così la giornata con il rientro al parcheggio del Brevent.















