Dal prossimo inverno chiudono le stazioni ticinesi?

già l'anno scorso era in giro questa voce... per via di sussidi cantonali o cose del genere mi pare.... bisognerebbe chiedere cmq ai ticinesi del forum e a gente che lavora lì......
 
Chiudono tutti tranne Airolo non appena devono collaudare gli impianti, che ovviamente necessiterebbero di manutenzione straordinaria per la quale più nessuno è disposto a buttar via soldi. Non chiedetemi quando ciò avverrà, ma mi sembra che sia proprio questione di poco. Già quest'anno hanno aperto per miracolo.
 

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Dunque: i soldi non vengono buttati via per le manutenzioni, visto che sono necessarie...

Il "nessuno" che citi é lo stato del Canton Ticino, il quale vuole investire solo sulla soleggiata Airolo (per la cronaca, in gennaio dal lunedì al venerdì erano aperti solo gli skilift nella calda conca di Pesciüm, dove il sole arriva solo dopo la metà di febbraio).

Il resto (Carì, Bosco Gurin, Nara, Campo Blenio) verrà probabilmente gestita da una join venture di privati e comuni delle zone interessate.
 
Senza offesa, ma facciamo una distinzione tra "investire" e "buttare via i soldi". Quello che ha fatto lo pseudo imprenditore Frapolli è stato la seconda delle due, soprattutto grazie al fatto che tanto i soldi non erano i suoi, ma del Cantone quando non dei proprietari di case a Carì (per esempio). Soldi che sono andati in fumo. Il rapporto dell'istituto di ricerche economiche dell'università della Svizzera italiana ha mostrato chiaramente che Airolo e Bosco Gurin sono le uniche due stazioni che, gestite a livello imprenditoriale e non da cioccolatai, possono essere redditizie (il che non significa certo cifre nere, ma nemmeno "buchi neri"). Poi qualcuno si è inventato che nel rapporto ci fosse anche Carì. Purtroppo è la triste realtà. Se mantenere un posto di lavoro costa al Cantone milioni di franchi, meglio la pubblica assistenza ai singoli:(
 
Dunque sai che quest'anno il credito previsto é stato bocciato e che le stazioni hanno dovuto arrangiarsi per aprire.
Airolo ha ricevuto soldi da alcuni comuni del sottoceneri, Bosco dalla Vallemaggia (Carì, v. sotto).

Le ricerche economiche hanno limiti enormi: se sei uno sciatore che visita regolarmente le stazioni di sci ticinesi non potrai che confermarlo.

Come può essere redditizia Bosco Gurin quando il locarnese é già tagliato fuori dal resto del Ticino all'altezza di Camorino? Chi é disposto a lasciare la A2 e farsi ancora un'ora di strada (20' sino a Locarno e ulteriori 40' sino a Bosco, se viaggi spedito e non trovi neve da Cerentino in su, come spesso capita)? Ci metti molto meno ad andare ad Andermatt, ancora meno se ti fermi a Carì...
E come fai a mettere in piedi un'attività estiva? Bosco Gurin non é il Tamaro, né per posizione (clima, accesso stradale) né per quota (Tamaro 1600m alla sua quota più alta, la stessa altezza del paese di Bosco...).

A proposito di Carì: la gestione quest'anno é stata ceduta (da Frapolli) ad un gruppo costituito da privati e comuni della media Leventina. Sapevi che lo scorso anno ci sono stati più passaggi a Carì che a Bosco?

Airolo redditizia? Ho perso il conto di quante volte sia fallita, gli investimenti fatti (tra i quali una seggiovia spesso e volentieri chiusa) faraonici. Io ho insegnato una stagione nella scuola di sci di Airolo (prima ho fatto 10 anni a Cardada), non ho mai risparmiato così tanto in... crema da sole come in quella stagione. E come si può pretendere che la gente vada a sciare in settimana quando tieni aperti solo gli impianti dell'ombrosa conca di Pesciüm come é stato fatto dal 6 gennaio sino a settimana scorsa? Ci sarà pur una ragione se ho incontrato gente di Airolo che é venuta a cercare il sole a Carì in settimana...

A proposito: hai tempo in settimana che andiamo a farci una sciata a Bosco o Carì?
 
A Carì sono stato oggi con OP1976... Infatti mi sono quasi scottato:) Tutta la fresca diventata crosta nella notte durante il giorno si è trasformata al punto che verso le 15.00 sciavamo in neve primaverile (ovviamente tutto fuoripista).

Per il resto, bisognerebbe leggersi tutto il rapporto per capire. Bosco ha come peculiarità di essere un villaggio walser stupendo, ma finché si investe sul turismo giornaliero non si va lontano, e quando pensi che persino stazioni come Tignes, Verbier, Zermatt (tanto per fare alcuni esempi) fanno fatica a sopravvivere, capisci che il discorso è un attimino più complicato.
 
Io ci son salito giovedì: i 50cm caduti nella notte tra martedì e mercoledì erano già "compressi" dal vento (sino 48km/h) e dalla temperatura (-10°) di mercoledì...

In certe zone fuori portava già... ma siccome ero con clienti a provare qualche paio di sci siamo rimasti in pista, che si presentava già discretamente compatta.

A Bosco "qualcuno" ha costruito un albergo (Walser), un ostello e ha rimesso in piedi una vecchia struttura (Edelweiss) per portare gente in quota per più giorni di fila.
Poi voleva far di più, ma ogni suo tentativo per aumentare l'attratività é stato bocciato.
Parlo di Frapolli, ovviamente...

E' vero, il discorso é complesso e va oltre i numerini contabili delle singoli stazioni: se si dovesse agire esclusivamente in base a rapporti di sostenibilità, in CH avremmo un terzo delle stazioni di sci esistenti. Forse anche meno.
Come me sei nato e cresciuto sciisticamente in TI: la stazione di sci é solo la punta dell'iceberg, quello che ai più é visibile perché fuori dal pelo dell'acqua; ma la parte più grossa di quello che ci ruota attorno (economia del paese, della valle, movimenti giovanili di competizione e non) non si vede...

Comunque se hai voglia di una sciata in TI, possiamo organizzare una giornata in settimana con qualche utente di Skiforum: già in autunno ci siamo trovati a Saas-Fee.
Io ho con me 6 paia di sci 2010 (prevalentemente da pista, visto che li faccio provare ai negozianti).

;)
 
mah.... io sono dell'opinione che bisognerebbe arrivare a pensare delle attività anche d'estate per le stazioni che sopravviveranno. È inutile farsi delle seghe mentali su come far sopravvivere degli impianti aprendoli per 4 mesi all'anno pensando che possano essere sufficenti per la loro sopravvivenza.
Quando dico questo penso a un attività in particolare, ovvero quella della discesa in mtb. Ma il Tamaro dimostra che vi sono altre attività che potenzialmente possono dare degli introiti interessanti durante i mesi estivi.
Purtroppo però vi sono persone che vengono a dire che non si devono fare delle strutture sulle montagne perche vengono deturpate (e mi domando dov'erano queste persone quando si sventravano i pendii per inserirci dei blocchi da 10m di lato sotto i piloni delle seggiovie.... e poi criticano degli interventi del tutto superficiali come possono essere le piste da mtb). Finche ci sarà questa mentalità retrograda le stazioni non potranno sopravvivere a lungo.
 
mah.... io sono dell'opinione che bisognerebbe arrivare a pensare delle attività anche d'estate per le stazioni che sopravviveranno. È inutile farsi delle seghe mentali su come far sopravvivere degli impianti aprendoli per 4 mesi all'anno pensando che possano essere sufficenti per la loro sopravvivenza.
Quando dico questo penso a un attività in particolare, ovvero quella della discesa in mtb. Ma il Tamaro dimostra che vi sono altre attività che potenzialmente possono dare degli introiti interessanti durante i mesi estivi.
Purtroppo però vi sono persone che vengono a dire che non si devono fare delle strutture sulle montagne perche vengono deturpate (e mi domando dov'erano queste persone quando si sventravano i pendii per inserirci dei blocchi da 10m di lato sotto i piloni delle seggiovie.... e poi criticano degli interventi del tutto superficiali come possono essere le piste da mtb). Finche ci sarà questa mentalità retrograda le stazioni non potranno sopravvivere a lungo.

C'è anche da dire che il Tamaro funziona bene perché ha un bel bacino di utenza ed è messo bene con l'uscita dell'autostrada a 200m. Bosco è già in una posizione più sfavorevole, soprattutto per pensare di sopravvivere con il turismo di giornata per 4 mesi all'anno, ma sicuramente qualcosa si potrebbe fare. Dopo però ci sono milioni di altri ostacoli, che vanno dalle autorizzazioni ai ricorsi passando per i favoritismi e le scelte politiche. Come innevamento penso che sia messo spesso bene. Ma in tutta onestà è chiaro che per la giornata io non ci andrò mai, avendo alternative più vicine o, a parità di distanza in termini di tempo, più interessanti.
A proposito di "bastoni tra le ruote": sapevate che il gestore della capanna del monte Bar ha deciso di restare su tutto l'inverno ma: 1) deve far portare la legna con l'elicottero perché il patriziato non lo autorizza a utilizzare la motoslitta (strada da Bidogno) e non può neanche salire con il gatto delle nevi da Corticiasca perché qualcun altro gli ha vietato pure quello?
2) non gli hanno permesso di cambiare (a spese sue) l'impianto di riscaldamento per mettere eventualmente nafta o gas? 3) non gli hanno neanche permesso di rinnovare la cucina e si trova a utilizzare un forno preistorico?
Dopo ci lamentiamo...
 
Pero.... gli rendono proprio la vita facile in capanna... senza parole... va bene porre delle regole nell'uso di motoslitte o gatti... però se si viene a meno dell'elasticità mentale volta ad aiutare chi vuole portare nuova linfa vitale in montagna....

@dani: in settimana a marzo... per l'istante sono schiavo del capitalismo e con un ginocchio bloccato...

Ti dicevo pablo che sentivo che il ginocchio aveva qualcosa che non andava sabato.... ed infatti, pur non avendo mai forzato la sciata mi é saltato fuori lo stesso problema dello scorso anno... spero che per sabato mi dia tregua.... :D
 
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