Interessante articolo sullo sci in italia e nel mondo

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Quando, nell?aprile scorso sono stati resi noti i dati relativi alle presenze nelle stazioni sciistiche dell?inverno 99/2000, più di un osservatore ha ipotizzato catastrofiche previsioni per il turismo cosiddetto "bianco", tracciando un desolante quadro di questo comparto nel breve periodo.
A onor del vero, una flessione del 25/30% sull?anno precedente non se l?aspettava nessuno, ma anche questo dato può avere diverse chiavi di lettura.
Proviamo ad ipotizzarne qualcuna, senza dimenticare che, con tutta probabilità, siamo di fronte anche ad una fase di "regresso fisiologico", che si va ad aggiungere a vari fattori concomitanti che hanno penalizzato il cosiddetto "turismo con gli sci e la tavola" (quella da snow, naturalmente).
Dicembre 1995: domenica mattina; interno di un bar di Via Salaria a Roma. Di fronte ad un televisore piazzato sopra la vetrinetta delle torte gelato, ci sono alcune decine di persone che urlano e sostengono un ragazzotto bolognese che scende come un razzo su una pista innevata, in Val Badia. Molte di queste persone non hanno mai visto, dal vivo, una montagna in estate, figuriamoci in inverno. Ma quello che è stato chiamato "l?effetto Tomba" ha inchiodato (per dieci anni, badate bene, non per qualche domenica) milioni di persone davanti alla TV che trasmetteva gare di Coppa del mondo, mondiali ed Olimpiadi invernali, in una cornice paesaggistica da favola. Molte di queste persone hanno così "recepito" un messaggio promozionale sul turismo invernale, assistendo alle gare di Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela di Centa, Cristian Ghedina, seduti sul divano, davanti alla TV. È addirittura ovvio che, a seguito di ciò, i flussi turistici verso le destinazioni sciistiche abbiano registrato impennate da record, ed è pertanto scontato che, oggi che l?Italia non può contare sulle performance di tali campioni, tali flussi facciano segnare cali sensibili. In Italia, i praticanti delle discipline invernali, sono circa 3 milioni 500 mila, ma nel decennio 1988/1998, siamo arrivati ad oltre 5 milioni, considerando però anche tutti coloro che frequentavano le stazioni turistiche invernali, senza inforcare gli sci. L?industria turistica si è sviluppata enormemente, ed ora, con Alberto che fa il manager e Deborah che fa la mamma, arrivano le prime batoste.
Ma non è tutta "colpa" di Tomba.
Se ci pensate bene, nei primi anni ?90, pochissime persone (se riferite ai dati di oggi), si concedevano una vacanza al caldo nei mesi invernali. Lo scorso inverno, alcuni T.O. proponevano le Maldive a meno di due milioni ed il Mar Rosso a meno di un milione, mentre la canonica "settimana bianca", se consideriamo viaggio, skipass ed albergo, costa spesso molto di più di un viaggio in Egitto, o poco meno di un soggiorno alle Maldive.
Non è probabilmente un caso che, a fronte di cali molto sensibili sulle Alpi, si sia registrata una sostanziale tenuta nelle stazioni dell?Appennino, anche in virtù del fatto che la stagione precedente, "graziata" da innevamenti prodigiosi, era stata di gran lunga la più favorevole da molti anni a questa parte. Cimone, Abetone, Corno alle Scale, Campo Imperatore, Terminillo, hanno fatto il pieno anche perché, mediamente, i prezzi praticati in queste località sono leggermente più bassi di quelli sulle Alpi, ma soprattutto perché i costi di viaggio non incidono così pesantemente.
La terza chiave di lettura è costituita, a nostro modesto avviso, dall?abitudine sempre più frequente del turista italiano, di frazionare le ferie. Due settimane al mare ed una in montagna era l?imperativo di qualche anno fa. Oggi, anche la settimana bianca non va più di moda: meglio, molto meglio, due o tre week-end, magari in località diverse. Ed infatti, se andiamo a leggere bene i numeri, i cali più vistosi si registrano nell?affitto degli appartamenti i quali, ancorché più economici, presuppongono però periodi più prolungati.
Garni, pensioni, affittacamere, hotel di livello medio (due/tre stelle) sono infatti i meno penalizzati da questo regresso.
Del resto, la tendenza non è positiva neppure in estate (anche se non conosciamo ancora i dati del 2000) perché la montagna in genere pare non godere, in questo momento, dei favori del turista, anche se la qualità dell?offerta alberghiera ed extra alberghiera, sui nostri monti, è di gran lunga superiore a quella delle nostre spiagge, ed il rapporto qualità/prezzo segna diversi punti a favore delle strutture di montagna.
Ne sono buone testimoni anche le fiere specializzate che, pur registrando boom di partecipazione espositiva (solo quando le cose vanno male, vale la pena di investire in promozione?) raccolgono cori di lamenti da parte degli operatori del settore.
Eppure lo "zoccolo duro" dello sciatore italiano resiste: Skipass, la maggiore rassegna nazionale del turismo invernale fa segnare afflussi da record, avendo individuato nella formula che unisce spettacolo e business, la chiave per coinvolgere lo sciatore italiano che si reca in fiera per prenotare la propria vacanza sulla neve (33%), per acquistare l?attrezzatura (29%), per vedere i campioni (4%).
Abbiamo volutamente trascurato, quale causa ulteriore del calo nelle stazioni sciistiche, lo scarso innevamento delle ultime stagioni, perché si tratta di fenomeni ciclicamente frequenti e pertanto non facilmente governabili dal punto di vista delle previsioni. L?innevamento artificiale ha dato una buona mano, ma crediamo che poche persone trovino piacevole sciare con prati ed alberi ingialliti intorno alla pista.
Aspettiamo dunque con fiducia copiose nevicate su Alpi ed Appennini e cerchiamo di familiarizzare con il concetto che nulla è ormai scontato nel caotico mondo del turismo, e che sarà sempre più difficile emergere tra le mille proposte di ogni tipo.
Preghiamo piuttosto che Nostro Signore faccia nascere un altro Tomba, dalle nostre parti.



E la federazione sceglie il suo leader
In questi giorni è in pieno svolgimento la "campagna elettorale" per il rinnovo delle massime cariche della Federazione Italiana Sport Invernali, che raggruppa circa 2000 sci club in tutta Italia e quasi 200.000 iscritti.
Sono candidati alla presidenza, Gaetano Coppi, ex atleta, imprenditore del settore turistico (possiede un impianto di risalita all?Abetone), manager del settore articoli sportivi (ha fornito gli sci a decine di campioni, tra i quali Piero Gros ed Alberto Tomba), e Giovanni Morzenti, avvocato, proveniente dai quadri dirigenti della FISI.
Il turismo occupa un posto importante nel programma di entrambi i candidati, ma ci sia consentito spezzare una lancia in favore di Gaetano Coppi che ha dimostrato, con i fatti, di essere portatore di un messaggio nuovo e che, proprio perché conosce bene il mondo della montagna, potrà imprimere una svolta positiva a questa che, per numero di iscritti, è la seconda Federazione del CONI. Sia il passato che il presente di Giovanni Morzenti appaiono invece ancorati a logiche che noi giudichiamo superate, mentre tutto il comparto (con il turismo in testa) necessita di una spinta propulsiva di tipo nuovo.
Con i mondiali di sci alpino assegnati a Bormio nel 2004, quelli di sci nordico alla Val di Fiemme nel 2003, le Olimpiadi invernali di Torino e Sestrière nel 2006, la Federazione Italiana Sport Invernali è infatti chiamata a governare importanti e decisivi processi per l?economia della montagna.
A dicembre, probabilmente, sapremo chi ci guiderà sulla neve nei prossimi anni.

In agenzia: i cataloghi "bianchi"
Il segmento turistico dalle vacanze sulla neve, rappresenta una quota importante dell?offerta dei T.O. nostrani che si sono specializzati in questo settore.
Leader indiscusso del comparto invernale è certamente l?operatore valdostano EUROTRAVEL che da quasi vent?anni propone un "prodotto" dedicato alle settimane bianche e che, nell?edizione 2000/2001 contempla qualcosa come 420 strutture, ubicate in 123 località, descritte nelle 248 pagine del nuovo catalogo. Fedele ad una politica che fa del rapporto qualità prezzo la sua carta vincente, Eurotravel ha recentemente sviluppato una politica di acquisizioni dirette (e di gestioni in proprio) di diverse strutture alberghiere, che rendono ancora più interessante l?offerta. Contrassegnate dal marchio "speciale vacanza neve Eurotravel", l?operatore suggerisce infatti circa 80 strutture selezionate per qualità e prezzi convenienti. Veramente ampia e qualificata è anche l?offerta dell?operatore pesarese EDEN VIAGGI, anch?esso forte di una consolidata presenza nel settore neve e recentemente impegnato ad aumentare le strutture a gestione diretta o controllata. Nel catalogo di 224 pagine, il T.O. ha incrementato del 20-25% l?offerta dei posti letto ed ha introdotto i pacchetti neve "tutto incluso". Con questa formula Eden Viaggi offre ai suoi clienti la possibilità di prenotare e acquistare in agenzia anche lo skipass, la scuola sci e, su alcune direttrici, il servizio autobus. Infine, offre agevolazioni di prezzo a chi prenota in anticipo o ai piccoli gruppi.
Negli scaffali delle agenzie di viaggio, si trovano inoltre i cataloghi neve di Alpitour, Orizzonti, Aviomar, Utat, Aemme, Valtur, che completano il quadro dell?offerta a larga diffusione, presenti in quasi tutte le agenzie di viaggio italiane. Esiste poi un vasto panorama di operatori di dimensioni più ridotte che propongono vacanze sulla neve in località o regioni specifiche, oppure proposte limitate ad una sola struttura per ogni località. Tra questi ultimi, segnaliamo Didisì (Valle d?Aosta), e Trentino Holidays. Da sottolineare, infine, che questo comparto è caratterizzato da una forte presenza di associazioni, CRAL, sci club, società sportive che si rivolgono direttamente alle stazioni sciistiche, proponendo ai propri soci, vacanze sulla neve organizzate dalla loro struttura interna che funziona, in alcuni casi, come una vera e propria agenzia di viaggi.

Turismo della neve: l?economia della montagna passa di qui
Ci sono diverse regioni turistiche che affidano al comparto invernale un peso maggiore del settore estivo: tra queste segnaliamo la Valle d?Aosta sull?arco alpino, l?Abruzzo per ciò che concerne l?Appennino, e le regioni austriache per dare uno sguardo anche al di fuori dei confini del nostro Paese.
La Valle d?Aosta (la Vallée come viene definita) è il paradiso degli sport della neve, con una dozzina di stazioni sciistiche di alto livello, tanto attraenti quanto equilibrate in fatto di offerta turistica. Se Cervinia, La Thuile, Courmayeur, Gressoney e Champoluc possono infatti vantare una sorta di "premiership" per le discipline alpine, Cogne e Brusson sono le regine dello sci nordico, mentre Pila viene preferita dagli amanti della "tavola" per il suo eccezionale snow park. Una gastronomia eccellente, i vigneti più alti d?Europa (ma l?avete mai assaggiato l?"enfer d?Arvier"?) ed una cultura dell?accoglienza insita in ogni abitante, fanno della Valle d?Aosta una delle regioni più gettonate dell?arco alpino.
Ma se la Vallée può esibire, quale importante carta da visita, tutti i "4000" italiani, l?Abruzzo può certamente vantare le cime più alte della dorsale appenninica. Se in passato le stazioni sciistiche al di sotto della Pianura Padana, erano considerate di "serie B", oggi, con lo sviluppo dell?impiantistica, ma soprattutto con le abbondanti nevicate che da qualche anno a questa parte hanno interessato il centro sud, si può tranquillamente affermare che OVINDOLI, PESCASSEROLI, ROCCARASO, CAMPO FELICE (tanto per citare le località più conosciute) non hanno nulla da invidiare alle più celebrate stazioni invernali alpine. L?estrema vicinanza alle grandi città del centro sud, le tariffe mediamente più convenienti di qualunque altra località, ed una migliorata qualità dell?offerta alberghiera ed extra alberghiera, hanno fatto il resto, collocando l?Abruzzo ai vertici delle preferenze degli sciatori del centro sud.
Un discorso a parte, merita l?Austria che può a buon diritto considerarsi il Paese alpino per eccellenza. Il Tirolo, l?Alberg, la Carinzia, il Salisburghese, la Stiria, l?Ost Tirolo, costituiscono la più formidabile offerta sciistica del nord delle Alpi, con (particolare di non trascurabile importanza) un rapporto qualità/prezzo, da primato.
La proverbiale cura che gli austriaci dedicano alle proprie strutture alberghiere, assume negli hotel e nei "garni" alpini, le connotazioni di un vero marchio di qualità. Accanto a stazioni sciistiche che hanno fatto la storia dello sci mondiale (Schladming, Kitzbhuel, Sant?Anton, Innsbruck, Lech) l?Austria alpina offre, infatti, un immenso ventaglio di località deliziose ove gastronomia, folklore e sport invernali, formano un mix di eccezionale valore, che viene offerto a prezzi decisamente bassi. L?Austria dispone inoltre di otto ghiacciai ove è possibile praticare gli sport invernali durante tutto l?anno. Se vi piace la crema?



L?offerta turistica invernale italiana:
Regione d'Italia Località sciistiche
Piemonte 56
Liguria 3
Valle d?Aosta 26
Lombardia 60
Alto Adige 50
Trentino 38
Veneto 32
Friuli Venezia Giulia 12
Emilia Romagna 18
Toscana 6
Centro Italia (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo Molise) 38
Sud ed Isole (Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) 15



L?offerta turistica invernale nel mondo
Svizzera, Austria, Francia e Slovenia, costituiscono (insieme all?Italia ovviamente), il più importante bacino sciistico del mondo. Migliaia di stazioni di ogni tipo, spesso collegate tra loro, sci ai piedi, punteggiano le vallate alpine dai contrafforti della Costa Azzurra alle montagne dell?Istria.
In Europa, si scia inoltre in Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Norvegia, Svezia e Spagna.
Al di là dell?oceano, ci sono le immense distese delle "Rockies" suddivise tra gli stati dell?Ovest del Canada e degli USA, con centinaia di stazioni sciistiche. Quando da noi è estate, si scia invece in Cile ed Argentina. Per restare nell?altro emisfero, citiamo le località sciistiche dell?Australia e della Nuova Zelanda. In Oriente, infine, ci sono stazioni dove praticare gli sport invernali in Giappone e Corea.
Una segnalazione infine per l?Africa, dove troviamo impianti di risalita sulle montagne dell?Atlante, in Marocco.



Dieci perle di un diadema bianco (le località top degli sport e del turismo invernali)

Madonna di Campiglio (Trentino ? Italia). La perla delle Dolomiti del Brenta è uno dei tre vertici di un vasto "domaine skiable" che comprende anche Folgarida e Marilleva. Mondana quanto basta, è ora bypassata da un tunnel stradale. La "tre tre" è la pista del mito.

Cortina d?Ampezzo (Veneto ? Italia). Non a caso, la più conosciuta e la più antica tra le stazioni di casa nostra. Assolata, mondana, circondata dai gruppi montuosi più belli al mondo. La "vertigine bianca" nel gruppo delle Tofane è una vera chicca per i più bravi.

Corvara in Badia (Alto Adige ? Italia). Collegata sciisticamente con le altre tre località del paradiso sciistico ladino (Canazei, Selva di Valgardena, Arabba) è uno dei vertici della più eccitante escursione sugli sci "la Sella Ronda". Da sola questa escursione vale il viaggio. La "Gran Risa", però, è il top.

Sestrière (Piemonte ? Italia). Il famoso "colle", meta preferita dei piemontesi, ma ormai centro internazionale dei Vip di mezzo mondo. Sarà la sede delle prove alpine delle Olimpiadi invernali del 2006. Sulla "Banchetta" possiamo pensare di imitare Tomba.

La Thuile (Valle d?Aosta ? Italia). Località di frontiera, è collegata sciisticamente con la stazione francese de La Rosière. Un?impiantistica di prim?ordine fa contrasto con le vecchie ma suggestive case del paese. Ma c?è anche un albergo con 1800 letti. La "3" è un muro ghiacciato che affascina.

Zermatt (Vallese ? Svizzera). La parte nobile del Cervino (da questo lato praticamente una piramide perfetta), raggiungibile, tra l?altro, anche in treno. Un mix di perfezione svizzera e di fantasia europea, la qualificano come regina delle Alpi. La "Furgg Furi" è la bella tra le belle.

Schladming (Stiria ? Austria). Da pochi anni è collegata sciisticamente con altre quattro località della vallata, che l?hanno trasformata in uno dei più vasti comprensori dell?Austria. La pista Planai è un piacere unico ed a Ramsau, lì vicino, c?è il paradiso del fondo.

Avoriaz (Savoia ? Francia). Le sue discutibili torri che ospitano centinaia di "studio" (così li chiamano i mini appartamenti) si dimenticano presto vedendo una stazione completamente pedonalizzata, con slitte trainate da cavalli e profumate croissanterie. La pista per Morzine è un sogno.

Lake Louise (Alberta ? Canada). I caribù e i wapiti sulla pista, qui, sono la normalità. Non è normale invece il panorama mozzafiato che spazia sulle vette più imponenti delle Montagne Rocciose, il regno dell?eliski e della powder snow. Una delle sue piste si chiama "top of the world" ed il suo nome dice tutto.

Vail (Colorado ? USA). Gli abeti crescono fin sulla cima della montagna più alta, a più di tremila metri di quota. A Vail, sembra di essere in Tirolo, non fosse per le "steakhouse" dove puoi scegliere e cucinare tu la tua bistecca, come facevano i cowboy più di cento anni fa. La pista "cult" è la 12, chiamata anche Back Bowls.


Flussi e tendenze del mercato turistico invernale (profilo dello sciatore)
Praticanti discipline sportive invernali nel mondo: 55.000.000
Praticanti discipline sportive invernali in Italia: 3.150.000
Praticanti discipline sportive in montagna in Europa: 40.000.000
Sport Invernali: sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, snowboard.
Sport della montagna: sport invernali + trekking, alpinismo, parapendio, mountainbike, free climbing, ice climbing, canyoning.



Mercato italiano (Fonte Sita Nielsen 1998):

Sci alpino
Praticanti totali: 2.635.000
Praticanti regolari (84,6%); praticanti occasionali (15,4%)
Regolari (una volta al mese: 64,7%; una volta alla settimana: 12,5%; due o più volte a settimana: 7,4%). Occasionali (meno di una volta al mese: 15,4%).
Profilo dello sciatore:
Età
4/10 (7,0%); 11/14 (6,4%); 15/19 (10,1%); 20/24 (13,5%); 25/34 (27,5%); 35/44 (18,6%); 45/54 (11,2%); oltre 54 (5,7%).
Sesso
Uomini (61,6%) Donne (38,4%).
Livello di pratica
Agonisti (7,6%) Amatoriali (92,4%).
Reddito familiare
Fino a 16 mil. (2,3%); 17/39 mil. (42,2%); 40/84 mil. (40,6%); oltre 84 mil. (14,9%).
Professione
Lav. Autonomo/Dirigente/Imprenditore/Lib. Professionista (12,8%)
Impiegato/Quadro intermedio (25,1%)
Commerciante/Artigiano (5,1%)
Operaio/Agricoltore (11,8%)
Studente scuole sup. (15,8%)
Studente scuole inf. (16,8%)
Casalinghe/Pensionati/ etc. (12,7%)
Aree di residenza
Nord Est (33,3%); Nord Ovest (44,7%); Centro (14,8%); Sud (7,2%).
Infrastrutture utilizzate
Società sportiva/Sci club/CRAL (15,8%); Amici/Singolarmente (84,2%).

Sci nordicoPraticanti totali 315.000
Praticanti regolari (75,3%); praticanti occasionali (24,7%).
Regolari (una volta al mese:58,4%; una volta a settimana: 13,8%; due o più volte a settimana:3,1%). Occasionali (meno di una volta al mese: 24,7%).
Profilo dello sciatore:
Età
4/10 (7,6%); 11/14 (6,0%); 15/1 (4,3%); 20/24 (2,4%); 25/34 (11,9%); 35/44 (20,0%); 45/54 (18,0%); oltre 54 (29,8%).
Sesso
Uomini (55,0%) Donne (45,0%)
Livello di pratica
Agonisti (8,9%) Amatoriali (91,1%)
Reddito familiare
Fino a 16 mil. (10,6%);17/39 mil. (32,9%); 40/84 mil. (49,9%); oltre 84mil. (6,6%)
Professione
Lav. Autonomo/Dirigente/Imprenditore/Lib. Professionista (8,9%)
Impiegato/Quadro intermedio (24,4%)
Commerciante/Artigiano (3,9%)
Operaio/Agricoltore (8,3%)
Studente scuola sup. (5,6%)
Studente scuola inf. (16,8%)
Casalinga/Pensionati etc. (32,1%)
Aree di residenza
Nord Est (56,2%); Nord ovest (35,1%); Centro (5,1%); Sud (3,6%)
Infrastrutture utilizzate
Società sportiva/Sci club (15,4%) Individuali/amici (84,6%)

Tasso tendenziale di crescita degli sport invernali in Europa nei prossimi 5 anni: +5% (Fonte: Prof. Bergold consulente Regione Trentino - 1999).

Paolo Ferrari

da http://www.travellinginterline.it/_NEVE.html
 
Premetto che ho letto solo l'inizio, dopo magari lo leggo tutto quando ho tempo, il passare dell'effetto Tomba (che brutta parola sembra un necrologio) ha influito molto anche perchè le stazioni durante quei 10 anni che c'era Tomba che correva se ne sono sbattute abbastanza di creare altre attrazioni o alternative non so neanche io come definirle, perchè tanto la gente andava in montagna comunque. In parole povere mentre da noi si pensava solo a mettere dei paletti per fare una gara di slalom, nel resto di europa si guardava con una visione più aperta dello sci e dello snow, con i primi snowpark, piste con le gobbe e cosi via, solo negli ultimi 3-4 anni da noi si sono svegliate un pò le stazioni per portare un pò di gente.

A propisito di perle non si potrebbe cedere la nostra perla Madonna di campiglio in cambio di Vail, sai come me li farei più volentieri quasi 400 km per arrivare a Vail anziche a Madonna capitale dei rifugi fashion
 
suicidio ha detto:
In parole povere mentre da noi si pensava solo a mettere dei paletti per fare una gara di slalom, nel resto di europa si guardava con una visione più aperta dello sci e dello snow, con i primi snowpark, piste con le gobbe e cosi via, solo negli ultimi 3-4 anni da noi si sono svegliate un pò le stazioni per portare un pò di gente.

Mi trovi perfettamente d'accordo con te :clap: :clap:

Parlo della Via Lattea perche' la conosco meglio rispetto ad altre localita'.Ti posso dire che si sono decisi a fare uno snow-park degno di questo nome solo l'anno scorso.Per quanto riguarda attivita' prima e dopo lo sci ancora adesso scarseggiano ovvero finito di sciare tutti a nanna.A Sestriere hanno una pista illuminata bellissima e quando la aprono ....... il mercoledi' sera o il sabato ma solo durante le feste di Natale e Pasqua!!
Purtroppo in Val di Susa non hanno proprio la vocazione per il turismo.

Ciao a tutti
 
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