Trabucchi Duo Freerando montati Dynafit e ti fai delle eccellenti armi da skialp
79 al centro e 1250 gr ad asse.
forse non popolari tra i freerderz ma.....provali.
beh! intanto ho trovato questo
Anche il mito degli sci stretti per il ripido è crollato miseramente: io ho sceso la Nord dell’Ortles con un paio di Freerando. Ma parliamo degli sci di oggi: dato che io lavoro in Trabucchi permettetemi di essere un po’ di parte.
Escludendo i prodotti destinati all’agonismo vorrei presentarvi i Duo e i nuovissimi DuoFreerando.
Il concetto base è il medesimo: una doppia punta e una doppia coda. Anticamente, proprio per la rigidità e la scarsa galleggiabilità degli sci, il peso dello sciatore in fuori pista era spostato sulle code o, tuttalpiù, baricentrico, per evitare di infossare le punte.
La doppia punta dei Duo, associata a una maggiore larghezza complessiva, porta ad avere una superficie della spatola notevole e decisamente superiore alla concorrenza. Non crederete ai vostri occhi quando, spostando il peso decisamente in avanti, avrete una spinta della spatola verso la superficie della neve, con la garanzia di una galleggiabilità mai provata prima. E la doppia coda? Concetto sofisticato: l’intaglio permette di avere in conduzione sul duro una superficie della lamina maggiore, come se aveste sotto i piedi uno sci più lungo, mentre nella chiusura della curva vi avvantaggerete di uno sci più corto e rapido. Questa è un’altra novità molto interessante: chi temeva che l’attacchino fosse troppo poco sicuro in caso di incidente, ora deve pensare di sciare con 25–30 cm in meno rispetto al passato sotto lo scarpone, con il grosso vantaggio di diminuire la leva in torsione nell’eventualità di una caduta. In sintesi, il binomio “sci corto + attacchino” offre il massimo sia in termini di facilità di sciata, sia di sicurezza.
Il Duo mi ha accompagnato nelle due discese con gli sci lo Shisha Pangma. Vi posso assicurare che a quelle quote ci si affida solo ai materiali migliori perché, in barba agli sponsor, un errore non ti fa più tornare a casa.
Ciao Marco
http://news.marcoconfortola.it/?p=3