[TRK] 01 giu 08 // Anello Cima Alta di Riobianco (UD) per il sentiero Re di Sassonia

Mac751

Old school supporter
Itinerario: Ponte sul Rio Bianco - Sella Nevea (UD) - Biv. Brunner - Rif. Corsi - Biv. Gorizia - Biv. Brunner - Ponte sul Rio Bianco

- Ponte sul Rio Bianco (989m)
- Bivacco Brunner (1432m)
- Rifugio Corsi (1874m)
- Forcella del Vallone (2190m)
- Bivacco Gorizia (1950m)
- Bivacco Brunner (1432m)
- Ponte sul Rio Bianco (989m)

Segnavia: CAI 625 fino al Bivacco Brunner, poi CAI 629 fino al Rifugio Corsi, poi ancora CAI 625 fino al termine dell'itinerario.

Dislivelli: totale 1500m circa. Numerosi e consistenti saliscendi sul sentiero 629 Re di Sassonia, per superare numerosi dirupamenti.

Tempi di percorrenza C.A.I.: Totale 7h 25' // Partenza - Biv. Brunner 1h // Biv. Brunner - Rif. Corsi 3h // Rif. Corsi - Forcella del Vallone 45' // Forcella del Vallone - Biv. Gorizia 25' // Biv. Gorizia - Biv. Brunner 1h 15' // Biv. Brunner - Arrivo 1h
I nostri tempi: Totale 7h 25' // Partenza - Biv. Brunner 45' // Biv. Brunner - Rif. Corsi 3h 15' // Rif. Corsi - Forcella del Vallone 50' // Forcella del Vallone - Biv. Gorizia 45' // Biv. Gorizia - Biv. Brunner 1h 10' // Biv. Brunner - Arrivo 40'

Difficoltà: EE. Itinerario lungo e faticoso, con un dislivello globale oltre i 1500 metri. Il sentiero Re di Sassonia CAI 629 è attrezzato in numerosi passaggi che raggiungono il I° e II° alpinistico non esposto. Possibilità di autoassicurazione in molti passaggi. Neve prima di Forcella del Vallone, aggirata con qualche tratto di I° esposto. Molta neve tra Forcella del Vallone e Bivacco Gorizia, scesa per scarse tracce e con alcune difficoltà. Ciaspole utili e bastoncini obbligatori. Utili anche i ramponi per scendere la ripida forcella.

Esposizione: in prevalenza Sud e Est. Ovest dal Rif. Corsi alla Forcella del Vallone.

Rifugi: Bivacco Brunner (1432m): inagibile e privo di servizi.
Rifugio CAI Corsi (1874m): numerosi posti letto e cucina. Aperto dal 1 Giugno al 15 Settembre. Gestore Cristiano.
Bivacco CAI Gorizia (1950m): visibile dalla Forcella del Vallone. Il nuovo edificio conta 3-5 posti letto e alcuni generi di prima necessità, da utilizzarsi solo in caso di stretta necessità.

Acqua e cibo: Cibo presso il Rifugio Corsi. Acqua in numerosi tratti prima del Biv. Brunner e sul sentiero Re di Sassonia.


SULLE ORME DEL RE DI SASSONIA
Essì, se l'è studiato proprio bene questo percorso, il re di Sassonia. Boschi incantati, cenge a strapiombo, pareti infinite e valloni popolati da cuccioli di stambecchi. La giusta miscela per estraniarsi dalla realtà, fin quando tra corsi d'acqua e faggeti ci si inerpica su verso l'ex Rifugio Brunner, composto nel suo scuro legno che racchiude ormai solo i resti di alcoliche giornate adolescenziali.
Ma è qui, appena dietro il bivacco, che la magia prende corpo in uno dei più bei sentieri della zona, quello voluto tanto tempo addietro proprio dal re di Sassonia, a tagliare le sue preferite zone di caccia. E' un lungo segnavia che tra numerosi saliscendi punta dapprima verso sud, quasi a tornare verso il punto di partenza, ma in quota, come su un terrazzo spiovente. Poi, continuando a superare decine di dirupamenti, si porta finalmente a ovest guadagnando terreno verso il Rifugio Corsi, primo obiettivo vero di giornata.
La magia prende corpo solo se non si trasforma in mera fatica, o addirittura in paura. Per affrontare questo sentiero serve infatti un'adeguata esperienza, un passo molto sicuro e la capacità di superare i numerosi tratti attrezzati con cavi metallici e qualche piolo, per superare piccoli canaloni o tratti in costa molto esposti. Troviamo anche qualche breve tratto di arrampicata, dove è bene sapere usare piedi, mani e testa.
La fatica diventa soddisfazione quando si incomincia ad intravvedere la costa che piano piano ci porterà appena sotto lo sperone roccioso sul quale si adagia il Rifugio Corsi. Sono attimi in cui si passa tra mughi, faggi, ruderi di un villaggio dei tempi di guerra. Ma fuori dal bosco, e dopo aver risalito ancora una mugheta, la vista sullo Jof Fuart ripaga da tutto, e ci introduce all'ultima faticosissima rampa dopo l'innesto con il sentiero dei Tedeschi.
In poco si giunge con soddisfazione al Rifugio Corsi, dove è molto gradevole l'accoglienza del gestore Cristiano, che subito ci propone le sue prelibatezze. Ma che lo siano o meno, in fondo, non ci interessa. Ci interessa sollazzare le nostre stanche membra, e recuperare in parte quelle calorie che abbiamo dissipato in queste prime 4 ore di cammino.
La sorpresa più grande però è proprio qua che ci aspetta, dietro il limpido vetro di una finestra che ci divide dalla natura, ma neanche troppo. Tra le bandiere sventolanti ci si propone davanti agli occhi un giovane stambecco, che ci guarda palesando curiosità. E' solo l'inizio, però, perché ben presto viene raggiunto da altri 3 della sua combriccola, e giù cornate per scegliersi il fazzoletto migliore per pascolare. Al primo fruscio eccoli subito scomparire, salvo poi tornare come dei bambini dopo due o tre minuti di pace.
I nostri nuovi amici ci tengono compagnia durante il pranzo, finché è solo uno a rimanere a guardarci, addirittura fisso per molti minuti.*
Con calma ci prepariamo a una nuova avventura, perché sarà praticamente solitaria la nostra ascesa alla Forcella del Vallone, che subito individuiamo ancora carica di neve. La salita rimane comunque molto piacevole, nel nevaio al nostro fianco ancora è rimasta qualche flebile traccia della discesa degli scialpinisti. Solo gli ultimi metri comportano qualche difficoltà, dovendoci arrampicare su alcune rocce, ma è una fatica che viene premiata dall'ambiente scolpito tra la Cima del Vallone e la Cima Alta di Riobianco.
Giù per il canalone scorgiamo il Bivacco Gorizia, che tra non molto raggiungeremo, al termine di un grosso catino ancora stracolmo di neve. Forse per scendere la cosa migliore sarebbe avere i ramponi ai piedi, comunque con un buon scarponcino (meglio se 4 stagioni) sfruttiamo i solchi creati dalle pochissime tracce precedenti degli arrampicatori. Qui incontriamo due alpinisti che scendono dalla splendida ferrata del Sentiero del Centenario, impegnati in uno strano e complesso passaggio ad aggirare la galleria terminale della via ferrata.
Scendiamo non senza qualche difficoltà di equilibrio sui primi metri dove le pendenze sono maggiormente rilevanti. Poi la discesa diventa più piacevole e ci conduce molto rapidamente al bivacco sotto un cielo che alterna scorci soleggiati e piccole gocce che ci ricordano di non sottovalutare l'aspetto meteorologico.
Il bivacco, nella sua nuova e legnosa versione, è popolato da un solitario escursionista che sta leggendo un libro. Emblema della solitudine, e di come può essere goduta. Ci accomodiamo dentro per bere e riprendere qualche energia nella magica atmosfera del bivacco. Dopo l'ultimo scroscio ripartiamo rapidamente, proprio sopra di noi c'è una nuvola fastidiosa che ci bagna la strada per i primi minuti.
Ancora qualche stambecco ad arricchire il paesaggio composto da piccoli nevai, detriti, mughi. La discesa avviene comunque rapidamente, balzando giù sotto la parete della Vetta Bella, puntando prima nettamente a Est, poi a Sud fino a chiudere in men che non si dica l'anello fino al Bivacco Brunner. Di qui il sole torna ad affacciarsi e ci accompagna giù per i boschi già percorsi sulla via di salita.
E' stata lunga e dura, ma ne è valsa davvero la pena, per sentirsi per un giorno sovrani della natura, come il Re di Sassonia che ci ha indicato la via.

Salendo verso il Bivacco Brunner.
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Marti e Vis al Bivacco Brunner.
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Marti.
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Primi passaggi attrezzati del Re di Sassonia.
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La zona della Vetta Bella.
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Altri passaggi dove è necessario chinarsi.
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Mystic Vis.
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Attenzione al dirupo, Marti!
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Ancora passaggi delicati. Marti li supera brillantemente.
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Vis arrampica su uno dei tanti dirupamenti del sentiero.
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Marti ancora su passaggini di I° grado.
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Sentiero attrezzato Re di Sassonia, canale da risalire.
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Piccola zona di vegetazione prima di una pozza d'acqua. Marti e Vis.
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Acqua lungo il tragitto.
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Vis e sullo sfondo le cime che dividono Sella Nevea dalla Slovenia.
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Ancora Vis con decisione su un tratto impegnativo.
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Rifugio Corsi: il nostro compagno di pranzo.
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Giovane stambecco.
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Marti al Rifugio Corsi.
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Vis al Rifugio Corsi.
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Il vento agita le bandiere del rifugio.
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Il Rifugio Corsi visto dalla salita della Forcella del Vallone.
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La Forcella del Vallone, innevata.
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Vis.
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Marti e le cime piccole di Riobianco.
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Il Bivacco Gorizia e il muro di neve che ci si presenta davanti.
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Zoom sul bivacco Gorizia.
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Scendendo la Forcella del Vallone.
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Molta neve nel vallone che ospita il Bivacco Gorizia.
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Giù per la forca.
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Dentro il nuovo Bivacco Gorizia.
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Il bivacco e il canalone appena sceso.
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Il vecchio Bivacco Gorizia.
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Ancora un paio di stambecchi, da lontano.
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Marti sotto la pioggia.
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Flora delle Giulie.
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Mac nel suo elemento naturale saluta i non partecipanti.
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mamma mia che brutta che sono in ste foto :NN marti sotto la pioggia poi xcensx

cmq oh... bel giro figata :D ero tanto stanca alla fine :sudato: (ma anche a metà :KKO:)
 
fantastia escursioneee!!!!! :D:D:Dè da tanto che voglio fare questo giro ma nn trovavo info su esso!:( vedo che la neve sui lati a sud ha mollato parecchio quindi qualche cima è già fattibile... :think:bene bene:D:D
 
Gran bel giro.. e pure impegnativo.
Complimenti ragazzi, me lo segno per quando saro' piu allenato.
W il Frico!!
 
Bel giro e, come sempre, ottima compagnia! Speriamo di poter organizzare presto qualcosa, ora con l'imbrago (e le scarpe? :D ) nuovo la marti è inarrestabile!
 
le giulie sono sempre stupende ed incantevoli...
vis organizza che vengo anch'io (se riesco).... anche con l'imbraco...
 
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