Itinerario: Anello del Monte Cuarnan da Montenars (UD)
- Montenars - B.go Iouf (613m)
- Zuc de Cros (858m)
- Ric. Pischiutta (1336m)
- M. Cuarnan (1372m)
- Spallone orientale (1062m)
- Zuc de Cros (858m)
- Montenars - B.go Iouf (613m)
Segnavia: CAI 715 716.
Dislivelli: totale 759m. Nessuna inversione di dislivello rilevante nella salita e nella discesa.
Tempi di percorrenza C.A.I.: Totale 5h 30' // Montenars - M. Cuarnan 3h // Discesa per lo spallone orientale 2h 30'
I nostri tempi: Totale 2h 55' // Montenars - Zuc de Cros 35' // Zuc de Cros - M. Cuarnan 1h // M. Cuarnan - Spallone orientale 25' // Spallone orientale - Zuc de Cros 30' // Zuc de Cros - Montenars 25'
Difficoltà: E. Itinerario breve a basse quote. Elementi rilevanti la ripida e faticosa salita sul versante sudoccidentale del M. Cuarnan - che ne fanno un itinerario per escursionisti mediamente allenati - e la cresta che porta allo spallone orientale, piuttosto stretta anche se mai pericolosa, alla quale prestare la dovuta attenzione.
Esposizione: Versante sud del rilievo. Anello in senso orario partendo da SO fino a SE, con prevalente esposizione sud-occidentale durante la salita. Mai esposizione N.
Rifugi: Ricovero Elio Pischiutta (1336m), sul crinale occidentale del M. Cuarnan, a pochi minuti dalla vetta. Sempre aperto e incustodito, dotato di stufa a legna.
Acqua e cibo: Un paio di sorgenti durante il percorso. Consigliabile non farne affidamento. Cibo autonomo.
Ancora una volta l'instabilità atmosferica di questa primavera ci spinge a rimanere nelle zone prealpine, e a bassa quota, con itinerari piuttosto brevi per non andare incontro a rischi eccessivi in caso di mutamento repentino delle condizioni.
Optiamo per la salita alla vetta del M. Cuarnan (1372m) partendo da Montenars, poco distante da Gemona. Da Gemona si segue la strada che porta verso il comune di Montenars, dove una svolta a sinistra ci conduce al parcheggio del piccolissimo borgo Iouf. Da qui ha inizio il nostro itinerario.
Seguiamo inizialmente una strada nel fitto bosco, prima cementata poi sterrata ma pur sempre carrozzabile, per i primi 15 minuti, fino al primo bivio che ci impone una svolta verso destra, ignorando la via verso Gemona.*Da qui non più di venti minuti di agile cammino su terra compatta nel bosco ci portano al panoramico spiazzo dello Zuc de Cros (858m), dove una croce guarda verso la pianura e si ha la possibilità di una sosta presso una panca e un tavolo molto piacevoli.
Si riparte in direzione nord verso un crocevia a pochi minuti di cammino dallo Zuc de Cros, con ampia panoramica verso tutto il percorso che faremo e verso la cima del M. Cuarnan. Svoltiamo a sinistra verso i prati erbosi che caratterizzano lo spallone occidentale del M. Cuarnan, superando due simpatici escursionisti che poi reincontreremo. Da qui il pendio si fa impervio, il sentiero sale a stretti tornanti verso un ampio ripiano, passando dapprima accanto a una vecchia cassetta di primo soccorso e giungendo poi all'incrocio con il sentiero che sale da Gemona.
Con un altro piccolo strappetto ci avviciniamo al Ricovero Pischiutta (1332m), sempre aperto e incustodito, dotato di una stufa a legna, di panche e di alcuni generi di prima necessità. Molto accogliente il ricovero, lasciamo anche l'autografo nel libro che registra coloro che sono giunti fin lì e i loro pensieri.
Ripartiamo alla volta della vetta, che da qui dista molto poco, solo un piccolo sforzo e siamo sulla cresta sommitale che conduce alla chiesetta del Redentore che ne caratterizza la cima (1372m). Qui un cartello ne indica la tormentata storia, e ci ricorda il tremendo terremoto del 1976, che ebbe epicentro qui accanto, a Gemona del Friuli.
La vista verso la pianura è intrigante anche in una giornata dal clima incerto, e molto interessante è la vista verso nord della dorsale del M. Chiampon, da qui raggiungibile in poco tempo grazie all'impervio segnavia CAI 713 che lo sale da sud.
Dopo una breve sosta ci incamminiamo verso est per completare il nostro anello, percorrendo la molto panoramica cresta che conduce verso lo spallone orientale. Qui si continua ad osservare il ripido versante meridionale del M. Cuarnan alla nostra destra, e superando un paio di passaggi meno scontati cominciamo a scendere in maniera più convinta verso l'estremo orientale del nostro itinerario.
Pieghiamo ora decisamente a destra, tagliando in costa il pendio meridionale del Cuarnan. Ci troviamo ad incrociare le tracce del segnavia 714 che scende verso sinistra. Le ignoriamo con qualche titubanza perché in questo punto le indicazioni sono molto poco chiare e il sentiero si fa sicuramente meno netto al limitare del bosco. Meglio stare alti e poi piegare verso valle in modo deciso fino ad intravedere un roccione alla nostra destra, che dobbiamo superare standone a valle leggermente.
Qui incrociamo un corso d'acqua in una zona d'ombra, molto fresca e dove probabilmente è facile trovare della neve anche fino ad aprile. Continuiamo il traverso verso ovest fino a ritornare al crocevia già incontrato in salita.
Pieghiamo a sinistra e in pochi minuti torniamo allo Zuc de Cros, dove ora, approfittando della panca e del tavolo, finalmente pranziamo tra uno sciame di mosche, che per fortuna scompaiono ad ogni annuvolamento. Un paio di panini, tanto la nostra escursione è quasi al termine e ci mancano solo 250m di dislivello in discesa.
Riprendiamo la via e arriviamo alla macchina praticamente assieme ai due incontrati durante la salita, che ci hanno ripreso mentre pranzavamo. Due battute e via, proprio mentre la pioggia cominciava a cadare sopra le nostre teste.
La pianura salendo verso lo Zuc de Cros.
Il sentiero nella parte bassa.
Marti verso il Cuarnan.
Zuc de Cros. La cros.
Il M. Cuarnan e il suo versante meridionale, ad anfiteatro.
La cros.
L'ampio ripiano dopo la parte più ripida della salita.
Ultimo strappo verso il Ricovero Cuarnan (o Pischiutta).
Ricovero Pischiutta.
La nostra firma.
La cresta finale verso la chiesetta del Redentore al M. Cuarnan.
M. Chiampon, versante meridionale. Uno dei prossimi obiettivi.
Il Passaggio della Signorina, punto chiave dell'ascensione al Chiampon, zoomato.
La spalla occidentale che domina la valle del Tagliamento.
Chiesetta del Redentore. La storia.
Mystic Marti.
Mac verso la cresta orientale.
Marti scende la panorama cresta orientale del M. Cuarnan.
Spallone orientale.
La via al M. Cuarnan che noi abbiamo affrontato in discesa.
Zoomatona verso il sottostante Zuc de Cros.
Ripidi tornantini sullo spallone orientale.
Rieccoci allo Zuc de Cros.
Itinerario breve ma soddisfacente, molto panoramico in buone giornate.
Quasi all'arrivo ho pure conosciuto il mio 99° skifoso, mclaudio.
- Montenars - B.go Iouf (613m)
- Zuc de Cros (858m)
- Ric. Pischiutta (1336m)
- M. Cuarnan (1372m)
- Spallone orientale (1062m)
- Zuc de Cros (858m)
- Montenars - B.go Iouf (613m)
Segnavia: CAI 715 716.
Dislivelli: totale 759m. Nessuna inversione di dislivello rilevante nella salita e nella discesa.
Tempi di percorrenza C.A.I.: Totale 5h 30' // Montenars - M. Cuarnan 3h // Discesa per lo spallone orientale 2h 30'
I nostri tempi: Totale 2h 55' // Montenars - Zuc de Cros 35' // Zuc de Cros - M. Cuarnan 1h // M. Cuarnan - Spallone orientale 25' // Spallone orientale - Zuc de Cros 30' // Zuc de Cros - Montenars 25'
Difficoltà: E. Itinerario breve a basse quote. Elementi rilevanti la ripida e faticosa salita sul versante sudoccidentale del M. Cuarnan - che ne fanno un itinerario per escursionisti mediamente allenati - e la cresta che porta allo spallone orientale, piuttosto stretta anche se mai pericolosa, alla quale prestare la dovuta attenzione.
Esposizione: Versante sud del rilievo. Anello in senso orario partendo da SO fino a SE, con prevalente esposizione sud-occidentale durante la salita. Mai esposizione N.
Rifugi: Ricovero Elio Pischiutta (1336m), sul crinale occidentale del M. Cuarnan, a pochi minuti dalla vetta. Sempre aperto e incustodito, dotato di stufa a legna.
Acqua e cibo: Un paio di sorgenti durante il percorso. Consigliabile non farne affidamento. Cibo autonomo.
Ancora una volta l'instabilità atmosferica di questa primavera ci spinge a rimanere nelle zone prealpine, e a bassa quota, con itinerari piuttosto brevi per non andare incontro a rischi eccessivi in caso di mutamento repentino delle condizioni.
Optiamo per la salita alla vetta del M. Cuarnan (1372m) partendo da Montenars, poco distante da Gemona. Da Gemona si segue la strada che porta verso il comune di Montenars, dove una svolta a sinistra ci conduce al parcheggio del piccolissimo borgo Iouf. Da qui ha inizio il nostro itinerario.
Seguiamo inizialmente una strada nel fitto bosco, prima cementata poi sterrata ma pur sempre carrozzabile, per i primi 15 minuti, fino al primo bivio che ci impone una svolta verso destra, ignorando la via verso Gemona.*Da qui non più di venti minuti di agile cammino su terra compatta nel bosco ci portano al panoramico spiazzo dello Zuc de Cros (858m), dove una croce guarda verso la pianura e si ha la possibilità di una sosta presso una panca e un tavolo molto piacevoli.
Si riparte in direzione nord verso un crocevia a pochi minuti di cammino dallo Zuc de Cros, con ampia panoramica verso tutto il percorso che faremo e verso la cima del M. Cuarnan. Svoltiamo a sinistra verso i prati erbosi che caratterizzano lo spallone occidentale del M. Cuarnan, superando due simpatici escursionisti che poi reincontreremo. Da qui il pendio si fa impervio, il sentiero sale a stretti tornanti verso un ampio ripiano, passando dapprima accanto a una vecchia cassetta di primo soccorso e giungendo poi all'incrocio con il sentiero che sale da Gemona.
Con un altro piccolo strappetto ci avviciniamo al Ricovero Pischiutta (1332m), sempre aperto e incustodito, dotato di una stufa a legna, di panche e di alcuni generi di prima necessità. Molto accogliente il ricovero, lasciamo anche l'autografo nel libro che registra coloro che sono giunti fin lì e i loro pensieri.
Ripartiamo alla volta della vetta, che da qui dista molto poco, solo un piccolo sforzo e siamo sulla cresta sommitale che conduce alla chiesetta del Redentore che ne caratterizza la cima (1372m). Qui un cartello ne indica la tormentata storia, e ci ricorda il tremendo terremoto del 1976, che ebbe epicentro qui accanto, a Gemona del Friuli.
La vista verso la pianura è intrigante anche in una giornata dal clima incerto, e molto interessante è la vista verso nord della dorsale del M. Chiampon, da qui raggiungibile in poco tempo grazie all'impervio segnavia CAI 713 che lo sale da sud.
Dopo una breve sosta ci incamminiamo verso est per completare il nostro anello, percorrendo la molto panoramica cresta che conduce verso lo spallone orientale. Qui si continua ad osservare il ripido versante meridionale del M. Cuarnan alla nostra destra, e superando un paio di passaggi meno scontati cominciamo a scendere in maniera più convinta verso l'estremo orientale del nostro itinerario.
Pieghiamo ora decisamente a destra, tagliando in costa il pendio meridionale del Cuarnan. Ci troviamo ad incrociare le tracce del segnavia 714 che scende verso sinistra. Le ignoriamo con qualche titubanza perché in questo punto le indicazioni sono molto poco chiare e il sentiero si fa sicuramente meno netto al limitare del bosco. Meglio stare alti e poi piegare verso valle in modo deciso fino ad intravedere un roccione alla nostra destra, che dobbiamo superare standone a valle leggermente.
Qui incrociamo un corso d'acqua in una zona d'ombra, molto fresca e dove probabilmente è facile trovare della neve anche fino ad aprile. Continuiamo il traverso verso ovest fino a ritornare al crocevia già incontrato in salita.
Pieghiamo a sinistra e in pochi minuti torniamo allo Zuc de Cros, dove ora, approfittando della panca e del tavolo, finalmente pranziamo tra uno sciame di mosche, che per fortuna scompaiono ad ogni annuvolamento. Un paio di panini, tanto la nostra escursione è quasi al termine e ci mancano solo 250m di dislivello in discesa.
Riprendiamo la via e arriviamo alla macchina praticamente assieme ai due incontrati durante la salita, che ci hanno ripreso mentre pranzavamo. Due battute e via, proprio mentre la pioggia cominciava a cadare sopra le nostre teste.
La pianura salendo verso lo Zuc de Cros.
Il sentiero nella parte bassa.
Marti verso il Cuarnan.
Zuc de Cros. La cros.
Il M. Cuarnan e il suo versante meridionale, ad anfiteatro.
La cros.
L'ampio ripiano dopo la parte più ripida della salita.
Ultimo strappo verso il Ricovero Cuarnan (o Pischiutta).
Ricovero Pischiutta.
La nostra firma.
La cresta finale verso la chiesetta del Redentore al M. Cuarnan.
M. Chiampon, versante meridionale. Uno dei prossimi obiettivi.
Il Passaggio della Signorina, punto chiave dell'ascensione al Chiampon, zoomato.
La spalla occidentale che domina la valle del Tagliamento.
Chiesetta del Redentore. La storia.
Mystic Marti.
Mac verso la cresta orientale.
Marti scende la panorama cresta orientale del M. Cuarnan.
Spallone orientale.
La via al M. Cuarnan che noi abbiamo affrontato in discesa.
Zoomatona verso il sottostante Zuc de Cros.
Ripidi tornantini sullo spallone orientale.
Rieccoci allo Zuc de Cros.
Itinerario breve ma soddisfacente, molto panoramico in buone giornate.
Quasi all'arrivo ho pure conosciuto il mio 99° skifoso, mclaudio.
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