[TRK] Via completa delle Bocchette del Brenta con foto.

doctor vic

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Via delle Bocchette del Brenta

Se Doctor Vic non va sul Brenta, lui resta dov'è, così mi organizzo un bel week-end, complice un turno favorevole, per fare finalmente le Bocchette del Brenta, mitico sentiero ferrato da anni nei miei pensieri, ma fuori dai miei giri dolomitici soliti.
Le Bocchette sono le forcelle, che lì chiamano così. Parto venerdì mattina direttamente dall’ospedale dopo una notte di guardia deliziosa, mai suonato il telefono e muto il cercapersone, capita una volta all’anno. Con calma alle 13 sono a Madonna di Campiglio, sulla strada per il parcheggio Vallesinella.

Parcheggio Vallesinella
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La graziosa addetta mi spiega che è al completo, devo parcheggiare lì e prendere la navetta. “Ma veramente io resto fino a domenica” “allora va bene, sono 9 euro per tre giorni e due notti”, pago e passo.
Non è neppure caro, davvero stupefacente, come disse l’assistente farmacista Friedrich Wilhelm Adam Seturner (1783-1841) il 21 Maggio 1805 a Einbeck (Germania), appena dopo avere inventato la morfina.

In un’ora e cinquanta minuti sono al rifugio Tuckett sotto la Bocca di Tuckett, dove parte la via delle Bocchette Alte, la più tosta, che farò il giorno dopo. Non male per 755 metri di dislivello, con zainone in spalla. In mezz’ora semino un gruppetto di giovinastri tutti nikevestiti che schiamazzano, sempre meno man mano che la salita si fa dura. Doctor Vic c’è. 8--)

Rif. Tuckett
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Adamello e Presanella dal Tuckett
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Tempo meraviglioso, letto un po’ meno, camerone con brande cigolanti, non ammazzo quello sopra di me perché sono buono. Cessi allucinanti. Per 8 euro e 50 (sconto soci Cai) cosa pretendi. Alle sei e mezzo colazione orrenda e poi si parte, bello strappo fino alla bocca di Tuckett (Francis Fox, il primo che ci arrivò, classico riccastro inglese che, non avendo una cippa da fare, esplorava monti), si passa sopra un ghiacciaio ormai ricoperto di detriti e non si cammina tanto bene. C’è anche un altro sentiero che passa sulla roccia a sinistra, attrezzato, ma lo imparo che sono già su.

Bocca di Tuckett
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Bevo, mi attrezzo per bene e alle 8 e 20 inizio la Via delle Bocchette Alte.

Attrezzatura completa da ferrata
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Parentesi sull'orologio "professional". Questo è il SUUNTO Altimax, orologio-barometro-altimetro-termometro. Non ha la bussola come il Vector, ma per un uso serio è una bussola da poco, per cui ho preso questo, risparmiando 30 euro, e mi piace di più, senza quella bolla sul vetro. Il barometro dà la tendenza della pressione, ha bisogno di almeno 6 ore, forse di più, per avere un minimo di attendibilità, perché ovviamente salendo e scendendo la pressione cambia e lui non lo capisce fino in fondo. Il termometro è poco utile, l'orologio va tenuto libero (non al polso) per almeno 15 minuti, il sensore è sotto e sente il calore corporeo. L'altimetro è molto utile, almeno a me. Lo zero andrebbe fatto a livello del mare alla T di 15° Celsius, ma non è semplice, per cui si setta alla partenza l'altitudine conosciuta (al rifugio, in paese, davanti a un cartello) e così si può sapere quanto manca alla vetta o alla macchina al ritorno. La precisione è relativa, circa 30 metri in più o meno, perché dipende dalla temperatura, credo 5 metri ogni grado di differenza con quella reale, ma è sufficiente. E' un gadget non indispensabile, ma lo trovo molto utile. Se poi si sta fermi al rifugio la notte diventa attendibile anche la tendenza barometrica.

Orologio multifunzione
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Si arrampica subito, c’è neve fresca, tutto selvaggio, bellissimo. Dopo un paio d’ore arrivo al passaggio chiave, scala verticale, lunga ed espostissima, che scende dentro un canalone di roccia bagnata spettacolare, abbastanza terrificante.

Cengia alta
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Scala tosta
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E poi via per cenge aeree e tratti di arrampicata, finchè arrivo all’altro punto chiave, la “scala degli amici”, che sta sulla cima Molveno (credo) di fronte a me, e in mezzo c’è un’altra bocca con una crestina da attraversare che all’inizio è senza cavo, improteggibile, che viene dopo una cengia larga dieci centimetri alla quale arrivo scendendo altre scale.
E vedo tre tipi che salgono la famosa scala, e visti dall’alto fanno proprio paura. Potrei evitarla andando a destra per la variante ferrata Oliva Detassis (mamma dei fratelli Detassis, monumenti del Brenta, uno è ancora vivo), ma è una unica scala che scende a precipizio al rifugio Brentei, mi perderei un bel pezzo, per cui vado.

Cengia stretta
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Scala degli amici
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E poi ancora discesa, mai banale, fino alla vedretta dei Sfulmini, altro ghiacciaio un pò più grande, con bei crepaccioni e ruscelletti di acqua di fusione. In fondo c’è il rifugio Alimonta, dove dormirò.

Rif. Alimonta
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L’Alimonta è il più bel rifugio che abbia mai visto, nuovissimo, tanto legno, doccia (3 euro per 20 litri), letto di legno con piumone e asciugamano pulito, e un gruppo di ragazze tedesche notevoli. E’ privato, quindi niente sconto Cai, caro ma li vale tutti.
La mattina alle 7 non una nuvola, allora via, su alla bocca degli Armi in mezz’ora, ci sono tre camosci al pascolo tra le pietre- e via sulle Bocchette Centrali.

Bocca degli Armi
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Partenza Bocchette Centrali
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Via più facile e breve delle Alte, ma l’esposizione è sempre notevole, le cenge passano a metà di pareti immense, è sempre divertente.

Cengia esposta
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Cengia molto esposta
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E poi arrivo alla bocca del Campanil Basso, il monolite dei sogni. E’ stupendo, un missile verso il cielo, tanti arrampicano sulle pareti verticali, solo guardare è un brivido.

Campanil Basso
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Dopo altre cenge aeree e qualche scala ecco la Bocca di Brenta, fine del giro, sono le 12. Un’occhiata e giù con calma verso il rifugio Brentei (pranzo con strudel e mezzo litro di Radler) e poi piano piano tra i larici al Vallesinella, and then home.

Fine delle Bocchette
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Canale di Brenta
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Ritorno tra i larici.
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Se Fabio vuole facile ed esposizione, le Bocchette Centrali sono la via ideale, senso del vuoto a pacchi! :?mm

Per finire posto un link che dovrebbe farci riflettere tutti sul rispetto che ci vuole per la montagna, la tragedia mi è stata ricordata dalla lapidina sul sentiero, dove accadde, un sentiero che più facile non si può.

http://www.geocities.com/Colosseum/2821/rend10.html

Io non ho visto una nuvola per tre giorni, ma può sempre succedere di tutto.
Meditiamo, gente, attrezzatura e abbigliamento giusti sempre, e prudenza quanto si può.

In sintesi:
Giorno 1: Dal parcheggio Vallesinella Madonna di Campiglio mt. 1513 al rif. Tuckett 2271 mt, 2 ore, pernottamento.
Giorno 2: Via delle bocchette Alte, 6 ore, dislivello in salita 500 mt., rif. Alimonta e pernottamento.
Giorno 3: Via delle Bocchette Centrali, 4 ore, dislivello in salita 400 mt, rif. Brentei, parcheggio.

Riferimenti:
Meridiani Montagne, Brenta;
Bonetti – Lazzarin, Il grande libro delle ferrate, Zanichelli;
http://www.planetmountain.com/Trekking/ferrate
 
Wowow!!!
Grande Vic! Degno di essere puibblicato sullo skinationa skigeographic.

Senti, in un giorno, compresa partenza da Padova, si può fare il girone completo? E facendo nottata in Campiglio o magari in tenda nei pressi del Grostè?

Cioè, in poche parole, senza tanto fermarsi in rifugio è possibile farne un buon pezzo?

Grazie per le foto! Speciali! Le Dolomiti del Brenta sono un territorio poco battuto, pare, da quelli di Skiforum... almeno fin prima delle tue foto. Mi hai fatto venir voglia di andar su.

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Sono proprio Dolomiti!

Ed il Campanile Basso... :sbavsbav:
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E' un campanile della Val Montanaia immerso nella Roccia!
 

.

Fabio ha detto:
Senti, in un giorno, compresa partenza da Padova, si può fare il girone completo? E facendo nottata in Campiglio o magari in tenda nei pressi del Grostè?

Cioè, in poche parole, senza tanto fermarsi in rifugio è possibile farne un buon pezzo?

Bisogna scegliere, o le bocchette alte, o quelle centrali, credo che entrambe da fare in giornata siano troppo.
Ho in mente di farle anch'io, prima o poi :roll:
 
Ora con le foto devo dire che e' molto bello sia il giro che il reportage. :CC
Montagne che non conosco per nulla... prima o poi dovro scoprirle.

La ferrata in se mi sembra esposta ma non difficile , parlando di difficoltà dei passaggi. O mi sbaglio ?

Ma arrivati alla fine di questa scala dove si va ?
:shock:

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c'è il cavo a sinistra

matteo81 ha detto:
La ferrata in se mi sembra esposta ma non difficile , parlando di difficoltà dei passaggi. O mi sbaglio ?
Ma arrivati alla fine di questa scala dove si va ?
:shock:

Esatto, tecnicamente su roccia è semplice, e il resto sono scale, per cui si tratta solo di mantenere il passo fermo e non farsi impressionare, soprattutto in discesa, almeno per me.
Come nella foto. Se guardi bene all'altezza del quart'ultimo piolo della scala si vede a sinistra il cavo con gli ancoraggi, che prosegue poi nel canale, in orizzontale, a ferro di cavallo e si arriva alla cengia di fronte, da dove ho scattato la foto. Ci sono due cavi nell'angolo, uno due metri più su, perché fino a luglio il canale può essere pieno di neve. E il punto più impressionante dell'intero giro, la scala degli Amici lo è molto meno, tutta al sole. Facendo il giro in senso contrario (ma è molto più faticoso) con la scala in salita forse è meno repulsivo, ma secondo me è più bello da Tuckett ad Alimonta, non si muore subito di fatica.
 
possibile, ma è dura

Fabio ha detto:
Senti, in un giorno, compresa partenza da Padova, si può fare il girone completo? E facendo nottata in Campiglio o magari in tenda nei pressi del Grostè?
Cioè, in poche parole, senza tanto fermarsi in rifugio è possibile farne un buon pezzo?

Grazie ai tuoi link di istruzioni diventa facile anche postare foto.. :D
Ho avuto la sensazione che si possa fare tutto in un giorno, ma partendo già dal Tuckett, con le due ore che ci vogliono per arrivarci credo diventi una corsa dificile. Ho impiegato in totale 6 ore per le Bocchette Alte, da Tuckett a Bocca degli Armi, dove cominciano le Centrali. Erano le 13, partendo subito alle 17 sarei stato alla Bocca di Brenta, dove finiscono le Bocchette centrali. Da lì c'è un'ora per il rif. Brentei, abbondante, e quasi altre due per tornare al P.Vallesinella, si arriverebbe al tramonto.
Non so se ci sono altri accessi più vicini del Vallesinella, io ho scelto questo itinerario (cioè in questo senso di marcia) perché viene considerato più bello, e sono d'accordo.
Nei tempi che ho impiegato sono comprese 139 foto, e 4 soste per bere e masticare una barretta, in tutto penso un'ora.
Non so da Padova quanto ci vuole per Campiglio, da Bologna se il traffico è normale, non ti fermi mai e rispetti i limiti sono almeno tre ore e mezzo (sono 305 km da casa mia). In un giorno diventa dura.
E, last but not least, per farlo tutto ci vogliono gambe super-allenate (il fiato non è un problema). Le ultime discese sono agonia per i quadricipiti.
Penso che in un giorno si possa fare tutto se dormi al Tuckett e la mattina parti subito.
E se hai le gambe! :D
 
ma che figata!!!! :?mm :sbavsbav: :ad: che belle foto e che bello che è il Brenta d'estate!! :ad: :CC chissà se in un futuro non troppo lontano riuscirò a girare questo grande e isolato gruppo dolomititco.. :roll:
 
bellissime foto

Queste montagne le conosco, purtroppo sono arrivata solo fino al rifugio Tuckett, è stata un esperienza bellissima e avventurosa per me che all'epoca ero un adolescente, spero di poter tornare stavolta con l'imbrago e compiere l'escursione.

Ho letto anche il pezzo sul decesso dei 7 ragazzi, mi ha colpito e fatto riflettere.
In montagna è proprio vero, il tempo cambia repentinamente, il sentiero mi pare semplice ma ci andrò sicuramente con una guida per l'incolumità mia e degli altri, perchè è giusto pensare e ringraziare chi per lavoro soccorre le persone.
 
Re: bellissime foto

gatta birraia ha detto:
Ho letto anche il pezzo sul decesso dei 7 ragazzi, mi ha colpito e fatto riflettere.
In montagna è proprio vero, il tempo cambia repentinamente, il sentiero mi pare semplice ma ci andrò sicuramente con una guida per l'incolumità mia e degli altri, perchè è giusto pensare e ringraziare chi per lavoro soccorre le persone.

E' stata una tragedia veramente assurda. 50 metri più avanti o più indietro e si salvavano. Credo non ci siano state colpe, sono passato nel punto esatto e mi è parso tutto ancora più incredibile.
Forse una guida è sprecata per le Bocchette, potrebbe bastare un compagno di escursione esperto di ferrate, perché tecnicamente non è difficile. E poi perdersi è impossibile, visto che si può camminare solo lungo il cavo o sulle scale... :D
 
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