Però non è esattamente così, cioè non è che "più velocità = più pericolo"...
Stacco, volo e sopratutto atterraggio sono sempre fasi delicate, un soffio di vento, un grumo di neve fresca quando atterri e son dolori, a quel punto meglio essere più veloci ma avere maggior controllo della situazione
Senza considerare che a prescindere da tutto gli impatti dopo un volo di 80 metri in cui si è stati a 10 metri di altezza non sono gli stessi che dopo un volo di 30 a 5 metri di altezza... e lì le articolazioni e la schiena gioiscono a prescindere...
Infatti il mio, l'ho specificato, è un discorso puramente speculativo.
Non alcuna esperienza di salti a quel livello o di velocità a 140 in pista...e dubito che i miei clamorosi voli dovuti a perdita di controllo in velocità facciano curriculum. 😔
Mi sono figurato un panorama elementare di questo tipo: aumentare la sicurezza=diminuire la velocità.
Ma limare i salti non diminuisce la velocità, anzi la aumenta fino alla prossima curva, quindi dopo il salto aumentano i problemi, non diminuiscono.
Tu obietti, molto giustamente, che il salto è un pericolo in sé indipendentemente dalla velocità.
A questo punto ritorna la mia premessa: la coperta della sicurezza in DL sarà sempre corta.
È realmente possibile renderla meno pericolosa, visto che i materiali diventano sempre più performanti?
Alla fine, dunque, serve davvero limare i salti?
Me lo chiedo, non ho risposte confezionate, vedo solo che le perdite di controllo avvengono sì dopo il salto, ma forse più sugli s
chuss sparati al massimo.
Il classico drittone finale tirato con le gambe stanche fa più vittime (anche gravi) dei salti.
Airbag e caschi in carbonio sono solo un modestissimo paraurti, le articolazioni e le ossa sono brutalmente a rischio anche in caso di una modesta sbandata.
Resta che è giusto provare a far qualcosa, ci mancherebbe.