Trekking 2023

È un po' che voglio fare Dosso Alto e Corna Blacca, giro magari da novembre... adesso ho ancora tendenze d'alta quota.
 
Giro ad anello con salita al Monte Aga in Alta Valle Brembana.

Venerdì pomeriggio sono partito da Carona per il Rifugio Longo, dove ho prenotato, sabato ho iniziato il giro vero e proprio.

Si sale al Lago del Diavolo, sovrastato dall'imponente parete ovest del Monte Aga, e da lì al Passo Cigola, da cui parte la via normale per l'Aga. Traccia segnata nella pietraia e breve cresta fino alla vetta. Discesa per il versante sud, dove una traccia di sentiero (appena ritracciata per il Trofeo Longo), consente di scendere il ripidissimo versante erboso/roccioso. È molto franoso e instabile per cui è ben peggiore della via normale. Da lì si raggiunge il Passo della Selletta, tra il Lago del Diavolo e l'ampia conca che fa da testata alla Valle Brembana. Dal passo della Selletta, tramite il sentiero 246 si percorre tutta l'ampia conca e si giunge al rifugio Calvi (incrociando il sentiero che da questo sale al Passo di Valsecca).
Qui ha termine l'escursione, anzi no, ci sono i 7 km di discesa per tornare a Carona...
Dal passo della Selletta ho avuto modo di realizzare quanto ampia sia la conca terminale della Valle Brembana, con una spazialità davvero rara sulle Orobie e più propria di catene più alte e grandi.
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Monte Aga (2720) e Lago del Diavolo
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Ghiaione che conduce all'Aga
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Finalmente un po' di sane Orobie. Dopo la dipartita dal forum di certi loro cantori, e il diradarsi dei miei giri in quelle terre, erano state messe un po' in disparte. Menomale che il cremonese tiene alta la bandiera orobica.
 
Tra l'altro se la Regina è la Presolana, si può ben dire che la Ovest dell'Aga è speculare alla Est del Rosa, che guarda da pari a pari. HIHIHI
 

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Tra l'altro se la Regina è la Presolana, si può ben dire che la Ovest dell'Aga è speculare alla Est del Rosa, che guarda da pari a pari. HIHIHI
Potreste iniziare a declinare le cime in tedesco per avvicinarvi ai più noti picchi elvetici, tipo il Vorhangteufelhorn o il Grosser Holzhorn.
 
domenica uscita con cai sul monte volaia, carnia, o meglio confine carinia - carinzia

periodo di transumanza
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si parte da collina (1220m) per il sentiero dei corvats
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uscendo dal bosco
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resti casera cjanaletta (1818m)
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Dolomiti Pesarine
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Peralba e Dolomiti di Sesto, sotto passo Ombladet, che useremo per discesa
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Cambia il terreno sulla tacca del Sassonero
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Resti austroungarici risalenti alla 1°Guerra Mondiale
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Superata la Tacca, n vista della vetta
meglio usare il caschetto
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Cima Obladet
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Qua sempre su tracce militari
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Vecchia ferrata austriaca che collegava il monte alla conca dove si trova lago Volaia
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da sx, Gamskofel, Rauchkofel, Coglians, Capolago Canale, Sassonero
sotto il lago Volaia
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postazione austriaca
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canalino prima della vetta
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monte Volaia (2470m)
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verso le Dolomiti
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Collina
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Allegati

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No no, così va benissimo 🙂
Ma eventualmente si potrebbe pensare di inserire nel giro - in maniera sensata, si intende - un passaggio per il lago?
 
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No no, così va benissimo 🙂
Ma eventualmente si potrebbe pensare di inserire nel giro - in maniera sensata, si intende - un passaggio per il lago?
Tu potresti farlo, passando per passo giramondo, ma per me non vale la pena far tanta fatica.
Se devi faticare, meglio partire da pierabech, salire al Volaia, scendere e fare anello lago bordaglia e lago pera, scendendo per la splendidissima val fleons
 
Avevo dimenticato di pubblicare un'escursione fatta durante le ferie: niente di che a livello di prestazione, ma in ambienti "poco omologati" e con un'interessante chicca geo-idrografica lungo il percorso.
La passeggiata, poichè di questo si tratta, prende il via sulle estreme sponde settentrionali del lago artificiale di San Giacomo di Fraele (1950, di quota e di anno) in Altissima Valtellina, conduce alle curiose Sorgenti dell'Adda (2100) e prosegue fino al Passo dell'Alpisella (2290), da dove è possibile scendere a Livigno. Andata su sentiero e ritorno su sterrata militare, un semplice giro di 3h complessive fattibile anche in mtb (e tanti infatti erano i biciclisti che pedalavano sul percorso, molti dei quali impegnati nelle note traversate intervallive che quella terra offre).

Laghi di Cancano mentre si sale:
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Sorgenti del più nobile fiume lombardo:
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Passo dell'Alpisella e laghetto omonimo, già sul versante di Livigno:
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[Miracolo, è riuscito a caricare tutte 3 le panoramiche :oops: ]
 
Dopo quasi un mesetto di fermo pesca oggi passeggiatina al fine "ricarica batteria", quindi sulla carta poca fatica e rapido appagamento dei sensi. Credo 11 km per credo 600dsl+, quindi scelta ottimale, anche per una salute in questo momento non perfetta: peccato il caldo BOIA al rientro verso le 11(!!!) L'idea era da Vado di Corno al rifugio D'Arcangelo per affacciarsi sulla perigliosa e stupenda valle dell'Inferno e ritorno: parcheggio al bivio per la brecciata del Vado, transito per la "fessura" nella roccia del Vado, discesa verso il rifugio (eh si è uno di quei percorsi che parte in discesa e termina in salita), risalita all'affaccio sulla valle, rientro al rifugio con anello fuori sentiero, ritorno al caldo in salita (venticello corroborante solo al ritorno sulla piana). Tantissima gente sui percorsi classici e ancora grossa difficoltà di comprensione di chi parte alle 12 (+malus: con bambini nello zaino).

Giro molto rapido (3.5/4 ore?), zero persone fino al ritorno, poche foto.

Vado di Corno

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Il sinuoso discendere fino al Rifugio (bivacco, ovviamente chiuso sbarrato)

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Procedendo sotto bei "pinnacoli" ed il resto della catena nel suo ripido lato Nord Teramano che ci osserva da dietro

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Fino a quasi toccare il paretone del Gran Sasso con a sinistra lo scivolo pietroso della valle dell'Inferno

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Il tragitto passa esattamente sopra il traforo e mi viene il dubbio che carrarecce ormai sentieri e qualche strana morfologia del terreno possa essere correlata a dei lavori di costruzione originali? Tipo questo balcone

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Dopo il percorso a ritroso la solita corroborante vista della piana e dei suoi "sandur"


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Animaletti avvistati ma non fotograti, un daino e uno stormo di uccelli (simil rondini in fuga da gracchi) in cui ci siam trovati quasi dentro: un rumore riconducibile a degli aerei in picchiata... stupendo (anche un po' di timore: ero tentato nel buttarmi a terra, erano veramente dei proiettili). BE LLI SSI MO!
 
Monte Pramaggiore (2478m) - Dolomiti Friulane salendo da Andrazza di Forni di Sopra (Carnia)
era un po' che volevo salire questa cima, finalmente una giornata fresca ed accettabile l'ho trovata

si parcheggia sul fiume Tagliamento
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Si entra in un bel bosco, adatto anche alle MTB, c'è anche un percorso segnalato
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si risale la Val di Suola passando per il rifugio Flaiban Pacherini
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Torre Cassiopea a sx, ambita da ferratisti
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Sotto il passo di Suola
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Al passo c'è un bel incrocio
è indicato anche un sentiero cai attrezzato, di cui non ho notizia e sulla tabacco non è segnato, che mi farebbe forse risparmiare un po' di km, ma decido per il giro lungo
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cengietta
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Si arriva a forcella Rua alta, e si vede, o almeno si dovrebbe vedere, la cima che devo salire :NNO :ninja:con l'omonimo passo che andrò a raggiungere dopo un bel traverso rognosetto tra canali
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Arrivo in forcella Pramaggiore con il Ciastiel e la Croda del Sion a salutarmi
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sotto si vede l'intaglio dove esce il sentiero attrezzato di cui sopra con uno studioso
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si indossa il caschetto e si salgono gli ultimi poco meno di 200 d+ tra facili roccette e ghiaie poco stabili
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cresta finale, magia c'è il sole😍😍😍😍
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ad est però persistono le nuvole
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vetta Pramaggiore 2478m
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tornando indietro, ovviamente sono andato a vedere se c'era qualche indicazione sul famoso sentiero attrezzato, attrezzatura nuovissima e taac c'è un nome😎
il telefono magicamente prende, piccola ricerca, difficoltà B...bene posso scendere tranquillamente anche senza imbrago (se siete meno di 190 usate l'imbrago)
siamo a forcella Sidon bassa
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si scende in una gola umida, prima per ghiaie ripide, poi lungo una paretina ben attrezzata con cavi e staffe, poi si traversa una cengia sempre attrezzata ma semplice ...
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ed in fine si arriva all'ultima placca, bagnatissima...qui è bene essere alti almeno 190😉
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infine si rivede la val di Suola e con un traverso su ghiaie e prati si ritorna all'omonimo passo
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e poi si torna al rifugio per Birra e torta e poi giu all'auto
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elettricità green poco impattante
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nota sul sentiero attrezzato, non è difficile, ma è molto umido, quindi da fare con attenzione ed imbragati, casco obbligatorio in quel budello
sulla tabacco è segnata una traccia nera che sale a forc. sidon alta, e non corrisponde con il nostro sentiero 363aF
sul sito dei sentieri cai fvg è indicata erroneamente che sale invece per la traccia nera
meglio farla in salita ovviamente

le salite classiche a forcella Pramaggiore sono dalla val di Suola (la mia), la val Rovadia (con la quale avrei potuto chiudere un anello, ma volevo tornare al rifugio), dalla val Settimana partendo dal rif. Pussa e dalla val Inferno partendo la rif. Pordenone.
Quest'ultima è quella con meno dislivello e più utilizzata dagli escursionisti

se prox anno riesco a farci una due giorni, faccio reportino dedicato.
 
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