Una MAMMUT poco brillante

Vecchia questione purtroppo....a qualcuno mi pare non volessero neanche rispedirlo indietro.
 
Un artva comunque è fondamentalmente composto da una scheda e da un'antenna. Probabilmente le riparazioni non sono prese in considerazione e una sostituzione diventa antieconomica anche per il cliente.
 
Io invece con La Sportiva molto bene.
Scarponcino tagliato dopo 3 mesi di uso in un punto dove chiaramente non poteva essere stata usura ma in corrispondenza di una cucitura (secondo me un problema di scelta del materiale gommato in quel punto).
Prima di rispedirlo (acquistati online) ho scritto direttamente alla casa allegando fotografie per sentire un parere.
Mi hanno risposto molto velocemente e cordialmente, dicendomi che probabilmente si trattava di un difetto di produzione (secondo me era più di progettazione) ma di passare comunque tramite il negozio online.
Ho successivamente ricevuto il rimborso perché La Sportiva ha riconosciuto il difetto.
Unico appunto: è passato un po' di tempo perché ho dovuto rendere al negozio, il negozio ha dovuto inviare gli scarponcini alla casa madre e attendere risposta.
Beh, molto bene sarebbe che non succedesse niente! Questa estate a mio fratello si è letteralmente staccata la suola di un paio di scarponi sempre la sportiva, dopo neanche 1km di strada percorsa! :paura:
Riportati in negozio abbiamo scoperto che non erano i primi tra l'altro...e lo hanno rimborsato, ma intanto sei dovuto tornare a casa(per fortuna...metti ti succeda a metà gita..:aaahhh: ). Che a un prodotto di un'azienda del genere succedano ste cose fa un pò pensare..
 
Stesso scherzo su un barryvox pulse qualche anno fa. Ultima sci alpinistica a giugno , lo metto via con le pile nuove.
Mi si ossidano le pile, lo mando in assistenza a Ottobre e mi mandano stesse risposte da te segnalate.
 
Io avevo dovuto tirare la maniglia dell'airbag, vado per sostituire la bombola ed ero convinto che, come avevo letto anche sul forum, se utilizzata, restituendola avrei avuto diritto ad uno sconto.
Ovviamente il negoziante, seppur uno dei più noti della provincia, non ne sapeva nulla, provai a contattare l'importatore, parlai con un ragazzo che a stento sapeva l'italiano e molto confuso, poi contattai direttamente Mammut che mi confermò il rimborso parziale, dopodichè facendo vedere le mail al negoziante, lui decise di interessarsi e dopo qualche mese mi contattò e mi concesse il rimborso.. Insomma una procedura ben condivisa e nota a tutti, avrebbe evitato pessime figure e disservizi.
Curioso come questa cosa nota agli utenti, non lo fosse per gli addetti ai lavori... forse perchè i soldi li mettiamo noi 🤔
 

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Beh, molto bene sarebbe che non succedesse niente! Questa estate a mio fratello si è letteralmente staccata la suola di un paio di scarponi sempre la sportiva, dopo neanche 1km di strada percorsa! :paura:
Riportati in negozio abbiamo scoperto che non erano i primi tra l'altro...e lo hanno rimborsato, ma intanto sei dovuto tornare a casa(per fortuna...metti ti succeda a metà gita..:aaahhh: ). Che a un prodotto di un'azienda del genere succedano ste cose fa un pò pensare..
Beh, io parlavo di come vengono gestiti i problemi.
Certo che sarebbe meglio che non ci fossero problemi, ma sperare che qualsiasi azienda in qualsiasi campo ne sia esente è utopistico...

Allora se vuoi ti racconto di come a un paio di Haglofs da trail (che sono di fatto Asics rimarchiate) ha completamente ceduto la suola verso l'interno di entrambe le scarpe dopo averle messe 3 volte per camminate brevi...

Visto che nessuno è esente da problemi, secondo me una buona discriminante di valutazione è come vengono gestiti e risolti.
Fermo restando ovviamente che i problemi dovrebbero essere l'eccezione e non la norma...

Ah, per la cronaca, un OT: visto che il distaccamento della suola può capitare, soprattutto su scarpe un po' datate e non mantenute pulite con regolarità dalla polvere, consiglio di tenere nello zaino delle fascette lunghe da elettricista...per una riparazione di fortuna sono molto utili
 
Infatti la differenza sta nel come si risolvono i problemi e se non sono risolvibili, cmq il modo in cui ci si pone verso il cliente
 
Ultima modifica:
Anche io qualche settimana fa ho inviato il mio barryvox pulse per il solito test triennale, ormai è già la terza volta.
Lo invio direttamente a Socrep a Bolzano che è il distributore mammut per l'italia.
Per ora non ho mai avuto problemi.

Stesso scherzo su un barryvox pulse qualche anno fa. Ultima sci alpinistica a giugno , lo metto via con le pile nuove.
Mi si ossidano le pile, lo mando in assistenza a Ottobre e mi mandano stesse risposte da te segnalate.
Perdonami ma in questo caso la colpa è tua, sul manuale è scritto chiaramente che in caso di inutilizzo le batterie devono essere tolte, che poi è buona norma farlo su tutti i dispositivi a batteria se non vengono utilizzati per diverso tempo. Cosa c'entra mammut?
 
Lungi da me giustificare Mammut che ha toppato commercialmente parlando, ma non mi stupisce che un apparecchio elettronico del 2016 non sia più riparabile causa totale attuale mancanza di alcuni componenti elettronici.

Vedo il medesimo problema sugli impianti che vendo, tant'è che stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione su impianto pre 2010 in quanto i ricambi non è che non si trovino, bensì hanno consegne "ridicole" tipo, consegna presunta in 6 mesi ma non garantita.
 
Capitato anche a me, sempre con mammut, tramite un negozio. Un barrivox (vecchio, quello prima del pulse con coperchi rossi semitrasparenti) ed un pulse. Il primo non piu' tarabile, il secondo reso con "Riserva". Ok, ci puo' stare , ma, da quel che leggo qui, sarebbe meglio dare una data di scadenza a questi apparecchi.
 
Secondo me indipendentemente da cosa si possa o non si possa risolvere, il problema è il muro di gomma, l'alone di mistero che avvolge questi strumenti mandati in assistenza, si dovrebbe fare in modo tramite il rivenditore o il distributore, di mantenere i contatti con il cliente ed informarlo su come vanno le cose, senza che si debba iniziare interpellare chi l'ha visto per capire cosa ne è stato di un oggetto che comunque ci appartiene.
 
Capitato anche a me, sempre con mammut, tramite un negozio. Un barrivox (vecchio, quello prima del pulse con coperchi rossi semitrasparenti) ed un pulse. Il primo non piu' tarabile, il secondo reso con "Riserva". Ok, ci puo' stare , ma, da quel che leggo qui, sarebbe meglio dare una data di scadenza a questi apparecchi.
Effettivamente se le statistiche reali confermassero che molti degli apparecchi mandati in revisione vengono "bocciati" (bisognerebbe però basarsi su quelle perchè magari quella che abbiamo noi è solo una sensazione basata su qualche esperienza e non su una base statistica significativa) sarebbe più trasparente dichiarare all'acquisto e riportarlo sulle istruzioni che l'apparecchio ha una vita utile di x anni, dopo tale data non è più garantito il corretto funzionamento e lo si usa a proprio rischio e pericolo.
Rimarrebbe però anche in sospeso la questione di come determinare questa scadenza...dalla data di acquisto? da quella di produzione? (anche il rimanere inutilizzato per molto prima della vendita potrebbe comunque portare a un invecchiamento).
 
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