Attenzione, pessimismo: a gennaio e febbraio impianti fermi

Come rovinare un post bello e sentito che trasuda amore per la montagna (anche per come la vedo io) con una conclusione da Rambo de noantri
Il fatto è che ultimamente si è creato un popolo di falsi ambientalisti che si sono dati come obiettivo l'odio verso il turismo invernale; basta leggere la riga di commenti che appaiono ogni volta che su un social viene pubblicato un post riguardante l'ottimo stato di salute del settore. Sarà una coincidenza ma questi odiatori sono quasi sempre zecche che non possono permettersi determinati svaghi, o forse potevano in precedenza e ora non più. IO NON MI RIFERISCO A PERSONAGGI DEL FORUM, quindi se qualcuno sj sente chiamato in causa caxxi suoi.
Quindi è più che giustificata la reazione sopra le righe di chi nel settore ci opera. È dai tempi del look down che si è verificata questa cosa, prima non si notava.
 
Mah... l'unica cosa che capisco è come mai tu ti erga a difesa di @marcolski (che non penso ne abbia bisogno).
Lo stile comunque mi pare lo stesso: parti da una considerazione che in una certa parte si può anche condividere, e poi te ne vai alla deriva chiamando in causa "zecche" e giustificando alcune cose scritte in nome dell'essere operatore.
Se gli affari vanno bene l'operatore dovrebbe essere di buon umore, non star qui a minacciare in modi coloriti.
Certi limiti sono diciamo trasversali, perché sono dettati dal buon senso, non dal lavoro che si fa.
 
C’è un utente in particolare che fino a prova contraria non ha mai neanche infilato gli scarponi da sci, che spamde merda a destra e sinistra senza neanche avere visto le montagne se non in cartolina.
 
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Negli anni '80 un climatologo riteneva probabile l'impossibilità di sciare nelle Alpi, soprattutto in Italia, entro il nuovo secolo. Aveva ragione, infatti tutti i comprensori si dotarono di impianti di innevamento. Lo sviluppo tecnologico ha permesso la produzione di neve addirittura con temperature sopra lo zero. La gestione delle piste, la possibilità di utilizzare la restituzione del manto nevoso sotto i cingoli dei battipista ha permesso un risparmio del 10/20% dei costi di approntamento delle piste. L'equazione da risolvere è la seguente: con l'aumento dei costi dello skipass le presenze di sciatori diminuiranno? Per adesso la domanda di skipass si è dimostrata inelastica o comunque poco elastica. Gli skipass per la stagione 2023/2024 aumenteranno tra il 6 ed il 10%. Come sempre bisogna trovare un equilibrio tra economia ed ecologia. Quanto all'educazione, in tutti i sensi, la si può sempre imparare.
 

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C’è un utente in particolare che fino a prova contraria non ha mai neanche infilato gli scarponi da sci, che spamde merda a destra e sinistra senza neanche avere visto le montagne se non in cartolina.

e nonostante questo, pendete tutti dalle labbra dei suoi "report" in cui in mezza giornata scia sia sul cimone che in abruzzo...
 
Negli anni '80 un climatologo riteneva probabile l'impossibilità di sciare nelle Alpi, soprattutto in Italia, entro il nuovo secolo. Aveva ragione, infatti tutti i comprensori si dotarono di impianti di innevamento. Lo sviluppo tecnologico ha permesso la produzione di neve addirittura con temperature sopra lo zero. La gestione delle piste, la possibilità di utilizzare la restituzione del manto nevoso sotto i cingoli dei battipista ha permesso un risparmio del 10/20% dei costi di approntamento delle piste. L'equazione da risolvere è la seguente: con l'aumento dei costi dello skipass le presenze di sciatori diminuiranno? Per adesso la domanda di skipass si è dimostrata inelastica o comunque poco elastica. Gli skipass per la stagione 2023/2024 aumenteranno tra il 6 ed il 10%. Come sempre bisogna trovare un equilibrio tra economia ed ecologia. Quanto all'educazione, in tutti i sensi, la si può sempre imparare.

Esatto, è un po' come quando negli anni 60 dicevano che presto si sarebbe esaurito il petrolio ma poi la tecnologia ha fatto progressi, e quel termine viene continuamente spostato in avanti in virtù di un equilibrio economico fra costo dell'estrazione e prezzo finale gradito all'utente (il petrolio NON finisce, diventa solo troppo costoso da estrarre con le tecnologie odierne, che poi magari vengono perfezionate e rendono appetibili estrazioni ai tempi ritenute costose).

Nel comparto neve mentre fino a un po' di tempo fa si davano per spacciati i comprensori sotto i 2000mt, adesso grazie ai progressi dell'innevamento artificiale si sta pensando di recuperare vecchie zone dismesse poco sopra i 1000mt (ad es san primo in lombardia), perchè alla fine non è più richiesto che nevichi, ma solo che la zona sia in ombra e abbastanza al freddo per tre mesi l'anno, in modo da permettere all'innevamento artificiale di imbiancare la collina quel tanto che basta. Con i numeri attuali di presenze dei comprensori poi l'innevamento artificiale è un must, altrimenti dopo pochi giorni di sciate le piste sarebbero inutilizzabili e distrutte. Giusto in giappone e in america dove fa metrate di neve due volte la settimana possono contare solo sulla neve naturale.

Il nodo è come sempre l'equilibrio fra domanda e offerta. I comprensori piccoli vogliono recuperare terreno perchè puntano alle famiglie, a cui basta un campo scuola e una minipista da bob.
I grandi comprensori per rubarsi gli sciatori puntano ad impianti sempre più nuovi, sempre più grandi, e magari pure a nuovi collegamenti; in questo contesto purtroppo il turismo estero sta alzando verso l'alto il prezzo degli skipass, perchè noi italiani non siamo bendisposti ai prezzi "svizzeri" (>80€) degli skipass, ma gli stranieri sì, e magari li trovano pure più economici rispetto ai vicini comprensori svizzeri! Sempre più quindi in futuro gli stranieri soppianteranno gli sciatori italiani nei mega comprensori, esattamente come succede agli immobili nelle zone centrali delle grandi città.
Al tempo stesso gli sciatori italiani cominceranno a ri-valutare località secondarie (san domenico, prali ecc..) per via degli skipass più economici, e questi comprensori cominceranno ad ampiare la loro offerta in termini di innevamento artificiale e sostituzione di vetustissimi impianti.

Quindi visto il trend attuale, con buona pace degli haters di facebook, si continuerà a sciare anche nei prossimi anni nonostante il trend di scarso innevamento naturale e siccità, perchè basta solo che ci sia il freddo.
 
Serve freddo più zone in ombra (conche esposte a nord)!

Se neanche in montagna/collina IN INVERNO ci saranno più a breve queste situazioni, allora in pianura ce la passeremo così male che lo sci sarà l'ultimo dei nostri problemi.
 
Serve freddo più zone in ombra (conche esposte a nord)!

Se neanche in montagna/collina IN INVERNO ci saranno più a breve queste situazioni, allora in pianura ce la passeremo così male che lo sci sarà l'ultimo dei nostri problemi.

ormai siam tutti san tommaso, finché non ci troviamo davanti al problema, non esiste. Un po' come fu col covid, finché non è stato male un vicino di casa o un parente, non esisteva... ( qui sotto trovate esempio lampante dell'italiano medio. Poi quando dal rubinetto uscirà acqua marrone se la prenderà con chi non ha agito prima...)
 
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ormai siam tutti san tommaso, finché non ci troviamo davanti al problema, non esiste. Un po' come fu col covid, finché non è stato male un vicino di casa o un parente, non esisteva...
Eccolo che finalmente si è manifestato apertamente, nessuno ha mai avuto dubbi che fossi anche stato covidiota. Io scommetto che però sei anche stato novacs al momento giusto 😂😂😂
 
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