julianross
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Con l’amico Cocojambo si decide di salire sul Monte Brentoni (2548m) in una zona delle “Dolomiti” dimenticata da Dio, il gruppo omonimo, incastrato sopra Santo Stefano di Cadore, Auronzo, Laggio e sulla Val Pesarina in Friuli.
Il punto di partenza è Sella Ciampigotto (1790m) a cui si accede dalla Val Pesarina e da Laggio.
Se cercate informazioni in rete vedrete che sostanzialmente ci sono due “vie normali” per la salita alla vetta. Entrambe iniziano nei pressi di un caratteristico masso a quota 2220 m circa: la prima si sviluppa sulla cengia/rampa sud e non è mai stata modificata dall’intervento umano. E’ segnata con qualche raro e scolorito bollo rosso e ometti ma l’andamento è abbastanza lineare e obbligato. Difficoltà di primo grado con due passaggi di secondo di qualche metro abbastanza esposti. Considerando le difficoltà e la presenza di roccia sporca e ghiaino io consiglio di farla in salita.
La seconda per il canale sud ovest è stata oggetto di un contestato “restyling” di qualche anno fa che ha portato ad attrezzare con corde fisse il tratto più impegnativo. Non entro nel merito della scelta ma dato che ormai ci sono le corde, io consiglio di sfruttarle per la discesa. Noi ci siamo imbragati ma capisco chi in rete scrive che per uno che vuole arrampicare le attrezzature sono quasi un impiccio perché poste spesso non sulla linea più semplice e appigliata. Nei tratti non attrezzati abbondanti segni rossi.
Il sentiero di accesso è banale, si prende il sentiero 332 che con qualche saliscendi porta prima a Forcella Losco e poi a Forcella Camporosso. Da qui per il sentiero 328 prima e poi per comoda traccia a tornanti tra i
verdi fino all’inizio delle due vie a 2220m circa (1 ora e mezza scarsa da Sella Ciampigotto).
Qui si prende a destra cercando i primi sbiaditi bolli e qualche ometto e si sale abbastanza agevolmente per roccette su una rampa/cengione inclinato per circa 150 metri. Terminata la rampa inizia il tratto un po’ più
complicato (qui si incontrano i due passaggi di II) con andamento verticale su un crestone che arriva direttamente sulla bella cima (1 ora dall’attacco).
10 metri prima delle croce si notano a sinistra i bolli dell’altra via normale. Si scende prima per roccette un po’ infide per poi entrare in un canale di 50 metri interamente attrezzato con corde fisse che permette di scendere a un panoramico forcellino. Da qui di nuovo per roccette e con un altro breve saltino attrezzato si scende velocemente al masso a 2220m (1 oretta anche per la via di discesa).
Poi ritorno per lo stesso sentiero dell’andata.
Per mio gusto gita molto remunerativa in posti molto belli perché misconosciuti. Le due vie, specie quella di salita, sono molto divertenti e difficili il giusto…. Diciamo che un minimo di esperienza di montagna la devi avere...
Lascio come sempre un po' di foto a corredo...
Il nostro obiettivo di giornata
Durante la salita appaiono nella foschia le prime vette dolomitiche...
Al bivio a quota 2220m (dietro di me la via che faremo in discesa)
Il masso che segna l'inizio delle due vie (in rosso la salita per la rampa sud, in blu la discesa per il canale sud ovest)
Inizia il cengione
Voltandosi indietro verso l'attacco
Si inizia ad appoggiare le mani...
Terminata la rampa, si inizia a guardare verso su...
Voltandosi indietro tra le nuvole spuntano le Dolomiti e il fondovalle cadorino
Sempre più in alto in un bell'ambiente selvaggio
Il tratto più impegnativo con i due passaggi di II
Ormai quasi in vetta
Ed eccoci qua...
Vista dalla cima tra le nuvole che vanno e vengono
Inizia la discesa per le prime infide roccette
In discesa per il canale attrezzato
Terminato il tratto attrezzato, voltandosi all'indietro a guardare la discesa fatta...
Verso il bivio a quota 2220m (in rosso la salita, in azzurro la discesa)
Il punto di partenza è Sella Ciampigotto (1790m) a cui si accede dalla Val Pesarina e da Laggio.
Se cercate informazioni in rete vedrete che sostanzialmente ci sono due “vie normali” per la salita alla vetta. Entrambe iniziano nei pressi di un caratteristico masso a quota 2220 m circa: la prima si sviluppa sulla cengia/rampa sud e non è mai stata modificata dall’intervento umano. E’ segnata con qualche raro e scolorito bollo rosso e ometti ma l’andamento è abbastanza lineare e obbligato. Difficoltà di primo grado con due passaggi di secondo di qualche metro abbastanza esposti. Considerando le difficoltà e la presenza di roccia sporca e ghiaino io consiglio di farla in salita.
La seconda per il canale sud ovest è stata oggetto di un contestato “restyling” di qualche anno fa che ha portato ad attrezzare con corde fisse il tratto più impegnativo. Non entro nel merito della scelta ma dato che ormai ci sono le corde, io consiglio di sfruttarle per la discesa. Noi ci siamo imbragati ma capisco chi in rete scrive che per uno che vuole arrampicare le attrezzature sono quasi un impiccio perché poste spesso non sulla linea più semplice e appigliata. Nei tratti non attrezzati abbondanti segni rossi.
Il sentiero di accesso è banale, si prende il sentiero 332 che con qualche saliscendi porta prima a Forcella Losco e poi a Forcella Camporosso. Da qui per il sentiero 328 prima e poi per comoda traccia a tornanti tra i
verdi fino all’inizio delle due vie a 2220m circa (1 ora e mezza scarsa da Sella Ciampigotto).
Qui si prende a destra cercando i primi sbiaditi bolli e qualche ometto e si sale abbastanza agevolmente per roccette su una rampa/cengione inclinato per circa 150 metri. Terminata la rampa inizia il tratto un po’ più
complicato (qui si incontrano i due passaggi di II) con andamento verticale su un crestone che arriva direttamente sulla bella cima (1 ora dall’attacco).
10 metri prima delle croce si notano a sinistra i bolli dell’altra via normale. Si scende prima per roccette un po’ infide per poi entrare in un canale di 50 metri interamente attrezzato con corde fisse che permette di scendere a un panoramico forcellino. Da qui di nuovo per roccette e con un altro breve saltino attrezzato si scende velocemente al masso a 2220m (1 oretta anche per la via di discesa).
Poi ritorno per lo stesso sentiero dell’andata.
Per mio gusto gita molto remunerativa in posti molto belli perché misconosciuti. Le due vie, specie quella di salita, sono molto divertenti e difficili il giusto…. Diciamo che un minimo di esperienza di montagna la devi avere...
Lascio come sempre un po' di foto a corredo...
Il nostro obiettivo di giornata
Durante la salita appaiono nella foschia le prime vette dolomitiche...
Al bivio a quota 2220m (dietro di me la via che faremo in discesa)
Il masso che segna l'inizio delle due vie (in rosso la salita per la rampa sud, in blu la discesa per il canale sud ovest)
Inizia il cengione
Voltandosi indietro verso l'attacco
Si inizia ad appoggiare le mani...
Terminata la rampa, si inizia a guardare verso su...
Voltandosi indietro tra le nuvole spuntano le Dolomiti e il fondovalle cadorino
Sempre più in alto in un bell'ambiente selvaggio
Il tratto più impegnativo con i due passaggi di II
Ormai quasi in vetta
Ed eccoci qua...
Vista dalla cima tra le nuvole che vanno e vengono
Inizia la discesa per le prime infide roccette
In discesa per il canale attrezzato
Terminato il tratto attrezzato, voltandosi all'indietro a guardare la discesa fatta...
Verso il bivio a quota 2220m (in rosso la salita, in azzurro la discesa)
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