Mi (e Vi) chiedo ancora una volta: perché tante differenze nei risultati italiani tra maschile e femminile?
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- semplici "cicli" (ora è così entro 5 anni il vento cambierà) ?
Non saprei dire, la preponderanza tecnica femminile mi pare ormai un dato strutturale e ben consolidato.
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Direi che secondo il metodo del rasoio di Occam, scartate le pluralità incerte e complesse (che tu stesso hai demolito) rimane la più semplice: ciclicità e una buona dose di casualità.
Prove inverse.
Abbiamo sempre lodato l'Austria come federazione più capace e più strutturata della nostra: oggi stanno molto peggio di noi
Abbiamo demolito gli allenatori italiani: lavorano all'estero con successo.
Abbiamo detto che non c'è vivaio: la Norvegia ha quattro gatti eppure vincono.
Abbiamo detto "i soldi son pochi": gli americani ne hanno a palate ma sono appesi al fenomeno Vonn ieri e al fenomeno Shiffrin oggi. Due stelle assolute che hanno fatto la storia dello sci, ma dietro chi c'è?
Ciò detto, però, è giusto pretendere una Italia più competitiva nello sci, dove teoricamente è avvantaggiata dalla geografia: semplicemente, ha tutte le Alpi a disposizione, mentre Francia, Svizzera, Austria e la Slovenia ne hanno solo una parte, e in più ha gli Appennini che comunque ci hanno regalato due fenomeni come Colò e Tomba. Probabilmente bisogna modificare anche l'accesso e la selezione dei giovani agonisti, ma questo purtroppo è un problema di tutti gli sport italiani, incluso il calcio dove si accede all'agonismo solo attraverso costose scuole.
Se vogliamo i vincitori, non ci può essere la selezione per censo ma per merito.
Questa è la deriva negativa che vedo in Italia, ma francamente dubito che negli altri Stati sia molto diverso.