pierr
Well-known member
Avvio di stagione ieri al Diavolezza, qualche ora da mezzogiorno alla chiusura con una lunga pausa pranzo in mezzo.
A valle è l'apice dell'autunno:
Il parcheggio è quasi pieno, però quest'estate hanno tolto una linea di auto per rendere le manovre più sicure:
Una cosa che mi piace della Svizzera è che i pendii non vengono bulldozerati per fare piste. Senza neve il muro della nera non si percepisce:
L'unica piccola coda della giornata la vedo dalla funivia:
L'inferno bianco del Piz Palù (chissà se Tarantino lo ha mai visto dal vivo?)
Ben visibili i crepaccioni là dove in inverno si passa senza troppe remore:
Sua maestà il Bernina e i consociati:
Prima risalita (ne conterò 16 a fine giornata)
Il muro nero è trattato come l'ingresso a una zona pericolosa di fuoripista, lasciano giusto una porticina.
Fino a ieri qui si è allenata la nazionale svizzera, e ci sono stati anche un paio di infortuni. C'è il barrato, tutt'altro che divertente, ma almeno aiuta a concentrarsi sulla tecnica e sull'equilibrio:
Le altre varianti sono un poco meglio, ma si deve girare sugli accumuli di nevina riportata:
La giornata invoglia a trastullarsi al ristorante. È periodo di cacciagione e i prezzi sono ottimi. Mangiato del fagiano al prezzo di una pizza e alla metà del prezzo con cui a valle si paga un'entrecote.
Dopo pranzo finalmente mi concentro un po'. Qui mi concentro a riprendere il barrato:
Al rientro trovo il treno che scende parallelo alla strada, occasione perfetta al passaggio a livello per la versione autunnale della solita immagine da cartolina e da puzzle
A valle è l'apice dell'autunno:



Il parcheggio è quasi pieno, però quest'estate hanno tolto una linea di auto per rendere le manovre più sicure:

Una cosa che mi piace della Svizzera è che i pendii non vengono bulldozerati per fare piste. Senza neve il muro della nera non si percepisce:

L'unica piccola coda della giornata la vedo dalla funivia:

L'inferno bianco del Piz Palù (chissà se Tarantino lo ha mai visto dal vivo?)
Ben visibili i crepaccioni là dove in inverno si passa senza troppe remore:

Sua maestà il Bernina e i consociati:

Prima risalita (ne conterò 16 a fine giornata)


Il muro nero è trattato come l'ingresso a una zona pericolosa di fuoripista, lasciano giusto una porticina.
Fino a ieri qui si è allenata la nazionale svizzera, e ci sono stati anche un paio di infortuni. C'è il barrato, tutt'altro che divertente, ma almeno aiuta a concentrarsi sulla tecnica e sull'equilibrio:

Le altre varianti sono un poco meglio, ma si deve girare sugli accumuli di nevina riportata:

La giornata invoglia a trastullarsi al ristorante. È periodo di cacciagione e i prezzi sono ottimi. Mangiato del fagiano al prezzo di una pizza e alla metà del prezzo con cui a valle si paga un'entrecote.

Dopo pranzo finalmente mi concentro un po'. Qui mi concentro a riprendere il barrato:

Al rientro trovo il treno che scende parallelo alla strada, occasione perfetta al passaggio a livello per la versione autunnale della solita immagine da cartolina e da puzzle
