Coppa del Mondo di Sci e Regioni: il "caso" piemontese-valdostano

@Matot
Ti è sfuggita Barbara Merlin, che può vantare due podi in libera. Perdonami, ma sono un maniaco di queste cose :ROFLMAO:
Riguardo la Ceccarelli, sulla sua bio su wikipiedia (che non è la bibbia, ma le voci biografiche sono spesso curate dai diretti interessati) apprendo che si è trasferita a Cesana Torinese solo nel 1996, all'età di 21 anni.
Si è formata sciisticamente prima nel Lazio, a Campo Catino (sotto la guida del papà, maniaco dello sci), poi in Lombardia nello Sciclub Selvino. Possiamo non considerarla assimilabile agli altri atleti piemontesi, al contrario dei Marsaglia, che hanno visto luce a Roma, ma sciisticamente sono nati nella Via Lattea


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Scusate ma nella mia memoria, se dividiamo l’italia per lungo, non mi sembra che da ovest si siano dimostrati cosi scarsi (per me lombardia sta a ovest =rocca e compagnoni, oltre ai vari Nana e Nani, Colturi ecc). Se devo mettere sul piatto impianti, piste a disposizione, SOLDI, risorse, organizzazione e vado a vedere quello che è saltato fuori dal TAA (e in particolare da AA) ci sarebbe molto da discutere.. ma molto. Sulla carta dovrebbe essere 6-0, 6-0, la STORIA dice altro.
 
Scusate ma nella mia memoria, se dividiamo l’italia per lungo, non mi sembra che da ovest si siano dimostrati cosi scarsi (per me lombardia sta a ovest =rocca e compagnoni, oltre ai vari Nana e Nani, Colturi ecc). Se devo mettere sul piatto impianti, piste a disposizione, SOLDI, risorse, organizzazione e vado a vedere quello che è saltato fuori dal TAA (e in particolare da AA) ci sarebbe molto da discutere.. ma molto. Sulla carta dovrebbe essere 6-0, 6-0, la STORIA dice altro.
le piste ad ovest sono più difficili e tecniche in AA sono più autostrade anche questo potrebbe incidere.
visti ad esempio i numeri dell'appennino che spesso ha condizioni di neve /piste difficili ha creato comunque
ottimi sciatori da Colò a Tomba e non ultimo Razzoli
 

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Secondo me in Piemonte, soprattutto nel Nord Ovest lo sci agonistico è uno sport elitario, per di più a riempire i ranghi degli sci club ci sono ragazzini provenienti dalla Liguria, per carità molti saranno sciatori bravissimi, ma spesso mi dà l'idea che questi ragazzi facciano un percorso di vita sportivo, ma intanto parallelamente affianchino carriere universitarie e per lo più molti puntino ad essere maestri di sci, ma abbiano obbiettivi diversi nella vita.
Non è come nel calcio, ma anche altri sport di nicchia come motocross o motociclismo dove famiglie spesso proletarie (per carità non fraintendetemi, mi pongo tra questi) sono pronte a ipotecarsi la casa per vedere un figlio calciatore o pilota...
Poi almeno dalle mie parti in provincia, il lavoro viene avanti a tutto, per cui o il ragazzino è un fenomeno paranormale, oppure viene da una famiglia un po' estroversa e "gitana" o ancora da una famiglia di professionisti del settore, legati in modo molto stretto alla montagna, diversamente il tutto è destinato a concludersi ad essere una bella esperienza giovanile da coltivare poi nel tempo libero.
Eh.. la risposta è poi nella seconda riga del tuo post. Elitario.
Gli sci club del nordovest, specie in Piemonte, sono composti al 98% da ragazzini "di pianura", gente che sale in montagna nel week end. E già qua hai setacciato ben bene perché sono una piccola nicchia quelli che si posso permettere economicamente di pagarsi casa, materiali, etc.. e fare andirivieni ogni WE. Per poi "offrire" al figlio, se tutto fila liscio, 40 giorni sulla neve di allenamento. Il ragazzino con cui andrà a competere ai nazionali che invece vive a Bressanone, brunico, Vipiteno, etc.. quante giornate invece passa con gli sci ai piedi? Potenzialmente tutte quelle che il calendario del DSS gli concede. E, cosa non trascurabile, con un investimento enormemente più basso per la famiglia.
 
In questo momento ci sono un discreto numero di ragazze piemontesi in Coppa del Mondo: Marta Bassino, Anita Gulli, Lucrezia Lorenzi, Lara Colturi.
 
Ultima modifica:
Quesito francamente anacronistico, se posto nel 2021, specie visto che il movimento sci alpino su pista vede competitive solo le atlete e sono una piemontese una valdostana e una lombarda.
Ma basta affacciarsi sulle pagine della federazione per capire che il caso semmai è la sparizione dell'estremo nord-est dal ranking (escludendo il Veneto), sia come atlete che come staff e preparatori, dominati da figure del nord-ovest e non è di facile comprensione (forse a livello 'politico' sì).
Casomai sono poche le atlete lombarde visto l'ampio bacino della popolazione e la presenza dell'area della Valtellina con i 'piedi nelle montagne' densamente popolata.
L'evoluzione ha visto fino agli anni '80 prevalere chi sulle montagne ci viveva, poi il paradigma è cambiato, a partire da Tomba, atleti di pianura sostenuti da sci club con mezzi adeguati anche a livello economico.
E se andiamo a vedere in campo maschile, unico Elite è Paris poi resta Innerhofer, si è ritirato Prast e pochi altri (marginali come mai nel ranking internazionale), le cose non cambiano molto.
Idem per le altre discipline.
 
Quesito francamente anacronistico, se posto nel 2021, specie visto che il movimento sci alpino su pista vede competitive solo le atlete e sono una piemontese una valdostana e una lombarda.
Ma basta affacciarsi sulle pagine della federazione per capire che il caso semmai è la sparizione dell'estremo nord-est dal ranking (escludendo il Veneto), sia come atlete che come staff e preparatori, dominati da figure del nord-ovest e non è di facile comprensione (forse a livello 'politico' sì).
Casomai sono poche le atlete lombarde visto l'ampio bacino della popolazione e la presenza dell'area della Valtellina con i 'piedi nelle montagne' densamente popolata.
L'evoluzione ha visto fino agli anni '80 prevalere chi sulle montagne ci viveva, poi il paradigma è cambiato, a partire da Tomba, atleti di pianura sostenuti da sci club con mezzi adeguati anche a livello economico.
E se andiamo a vedere in campo maschile, unico Elite è Paris poi resta Innerhofer, si è ritirato Prast e pochi altri (marginali come mai nel ranking internazionale), le cose non cambiano molto.
Idem per le altre discipline.

Infatti lo notavo poco tempo fa, nello sci l'Alto Adige non ha più prodotto molto. Tanti atleti discreti, alcuni di buone speranze (Vinatzer?) o con qualche picco occasionale (Delago).
Anche i giovani più promettenti (Franzoni e Della Vite) sono lombardi.
 
Comunque non alto adige 😝

(in realtà interessante, ammetto di non conoscere così nel dettaglio la storia degli atleti)
Si certo era per fare un esempio, ma anche nel nord-est a livello giovanile ci sono vari atleti promettenti. I problemi in ogni caso vengono quasi sempre fuori durante la categoria giovani, la maggior parte per un motivo o per l’altro molla, e diciamo che forse il passaggio nelle categorie superiori a livello nazionale non è esattamente gestito al meglio…
 
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